Diario semiserio: noi e il Celestiale.
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:: MARCO MENGONI :: Chiacchiere
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Eloisa ha scrittto
me too
Exit ha scritto:
Marco aveva vinto x factor quindi sarebbe andato a Sanremo
Non ti dico l'ansia e l'attesa!!
Che canzone avrebbe portato?? Chi l'avrebbe scritta? Di cosa parlava?? e il titolo? qual'era il titolo?? Nel duetto con chi avrebbe cantato???
Poi....arriva la sera.....la prima sera....
agitazione a mille sudarella mal di stomaco mal di pancia
eccolo che arriva..... entra.....camicia bianca e nera, ride, muove le spalle, come per scuotersi di dosso un peso... e da lì capisco
capisco che avrebbe mangiato quel palco in quella scrollata c'era elttricità......
e così fece la potenza, il controllo, il carisma, il magnetismo, erano lì, erano lui.
Raccontava la canzone non solo con la voce ma anche con il corpo, con lo sguardo..
Dovevi vedere la mia faccia caro diario! dovevi vederla!
Ero troppo felice! Marco aveva portato su quel palco una ventata di aria nuova, aveva svegliato quelli addormentati in prima fila, li aveva scossi... e non capivano più niente....
Anche quelli a casa, me li immaginavo, seduti comodi in poltrona a domandarsi: ci è piaciuto? Non ci è piaciuto? Ma chi è? Perchè è vestito così? Però canta bene, ma quella camicia....
Ed io ero così felice diarietto, perchè Marco, come sempre, aveva dato tutto se stesso e a quel punto manco mi importava della vittoria....
ti ... tu non sai quanto ti .
me too
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario, ti racconto anch'io la serata finale di X factor (e poi ti racconterò di Sanremo).
Ormai ero totalmente presa da questo ragazzo, tanto che per tutto il 2 dicembre mi sentivo agitata. Eh sì perchè non volevo assolutamente che fosse Giuliano a vincere. No, non potevo crederci che avrebbe potuto succedere.
E così come tutte le sere da tre mesi ormai, alle otto mi misi a guardare rai 4 per vedere l'extra factor... ed era dedicato completamente a lui, perchè fu trasmesso il concerto di Marco a Ronciglione...... e non mi dimenticherò mai quando cantò Man in the mirror e cantò quel Grazieeeeeeeeee!!! mi commossi, caro diario.
La serata corse via.
Il duetto con Alex Britti mi lasciò davvero senza parole, temetti un pò per Amore assurdo, e ammetto, mi addormentai più di una volta durante le esibizioni degli altri concorrenti.
Arrivò così il momento finale, e nel medley fu favoloso, forse esagerò un pò, ma mi commosse di nuovo.
Votai tutta la sera per lui, però alla fine non mi arrivarono i messaggi di ritorno, e così temetti che per qualche motivo non ce l'avrebbe fatta.
E invece no, caro diario, ormai era il 3 dicembre quando Francesco Facchinetti fece il suo nome. Non potevo urlare,e neanche correre per la casa e così mi limitai ad esultare silenziosamente sulla mia poltrona, con gli occhi lucidi attaccati alla tv.
Marco mi stupì perchè non pianse e non esultò molto, mi sembrò spiazzato, quasi come se non si rendesse conto.
Fu una serata bellisssima, per una volta il talento vero aveva vinto.
Ormai ero totalmente presa da questo ragazzo, tanto che per tutto il 2 dicembre mi sentivo agitata. Eh sì perchè non volevo assolutamente che fosse Giuliano a vincere. No, non potevo crederci che avrebbe potuto succedere.
E così come tutte le sere da tre mesi ormai, alle otto mi misi a guardare rai 4 per vedere l'extra factor... ed era dedicato completamente a lui, perchè fu trasmesso il concerto di Marco a Ronciglione...... e non mi dimenticherò mai quando cantò Man in the mirror e cantò quel Grazieeeeeeeeee!!! mi commossi, caro diario.
La serata corse via.
Il duetto con Alex Britti mi lasciò davvero senza parole, temetti un pò per Amore assurdo, e ammetto, mi addormentai più di una volta durante le esibizioni degli altri concorrenti.
Arrivò così il momento finale, e nel medley fu favoloso, forse esagerò un pò, ma mi commosse di nuovo.
Votai tutta la sera per lui, però alla fine non mi arrivarono i messaggi di ritorno, e così temetti che per qualche motivo non ce l'avrebbe fatta.
E invece no, caro diario, ormai era il 3 dicembre quando Francesco Facchinetti fece il suo nome. Non potevo urlare,e neanche correre per la casa e così mi limitai ad esultare silenziosamente sulla mia poltrona, con gli occhi lucidi attaccati alla tv.
Marco mi stupì perchè non pianse e non esultò molto, mi sembrò spiazzato, quasi come se non si rendesse conto.
Fu una serata bellisssima, per una volta il talento vero aveva vinto.
Ospite- Ospite
Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro Diario, vediamo.....la finalissima di XF3......per me è stata stranissima. Ho transitato per tutta la trasmissione fra due stati d'animo.....:
1-tanto lo so che vince Marco perchè non può essere diversamente, sì, sicuro!!! Vincerà Marco....
2- E se alla fine il televoto premiasse Giuliano??? No, non può essere....e se invece sarà così??? (io di solito sbaglio sempre nelle previsioni....e se sbagliassi a pensare che Marco è il natuale vincitore di questa edizione???')
Insomma era strano....non speravo nella sua vittoria perchè ne ero certa e temevo il momento finale perchè se non avesse vinto ci sarei rimasta proprio molto male.
Quindi alla fine quando fu proclamato il vincitore per me fu la normale conclusione del programma. Ne fui ovviamente contenta perchè veniva riconosciuta la nascita di un grande talento, per una volta vinceva (e alla grande ) chi veramente lo meritava.
Ne fui contenta e sperai che la trasmissione si prolungasse un po' di più fra festeggiameni finali, inerviste al vincitore o cose del genere ed invece niente, dopo la Clerici basta......chiuso....buonanotte ai suonatori
Ne sentivo già la mancanza. Piano piano, quasi inconsapevolmente già sentivo la mancanza di quell'appuntamento settimanale....ed è così che è iniziata la mia destabilizzazione emotiva....e da quel momento si è aperto un "universo inesplorato" e da me neanche lontanamente ipotizzato. l' "armageddon"
1-tanto lo so che vince Marco perchè non può essere diversamente, sì, sicuro!!! Vincerà Marco....
2- E se alla fine il televoto premiasse Giuliano??? No, non può essere....e se invece sarà così??? (io di solito sbaglio sempre nelle previsioni....e se sbagliassi a pensare che Marco è il natuale vincitore di questa edizione???')
Insomma era strano....non speravo nella sua vittoria perchè ne ero certa e temevo il momento finale perchè se non avesse vinto ci sarei rimasta proprio molto male.
Quindi alla fine quando fu proclamato il vincitore per me fu la normale conclusione del programma. Ne fui ovviamente contenta perchè veniva riconosciuta la nascita di un grande talento, per una volta vinceva (e alla grande ) chi veramente lo meritava.
Ne fui contenta e sperai che la trasmissione si prolungasse un po' di più fra festeggiameni finali, inerviste al vincitore o cose del genere ed invece niente, dopo la Clerici basta......chiuso....buonanotte ai suonatori
Ne sentivo già la mancanza. Piano piano, quasi inconsapevolmente già sentivo la mancanza di quell'appuntamento settimanale....ed è così che è iniziata la mia destabilizzazione emotiva....e da quel momento si è aperto un "universo inesplorato" e da me neanche lontanamente ipotizzato. l' "armageddon"
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Sonsoles ha scritto:
Ne sentivo già la mancanza. Piano piano, quasi inconsapevolmente già sentivo la mancanza di quell'appuntamento settimanale....ed è così che è iniziata la mia destabilizzazione emotiva....e da quel momento si è aperto un "universo inesplorato" e da me neanche lontanamente ipotizzato. l' "armageddon"
L'armageddon? sarebbe??
Ti capisco benissimo, pure io sono andata in crisi appena finito il programma... come direbbero alcuni amici piemontesi: "in che stato....." :eh già!:
Ospite- Ospite
Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Sonsoles ha scritto:
Ne sentivo già la mancanza. Piano piano, quasi inconsapevolmente già sentivo la mancanza di quell'appuntamento settimanale....ed è così che è iniziata la mia destabilizzazione emotiva....e da quel momento si è aperto un "universo inesplorato" e da me neanche lontanamente ipotizzato. l' "armageddon"
stessa cosa per me
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Ciao caro diario
è da un pò che non ti scrivo. Scusa ho avuto da fare
Dove eravamo rimasti?
Alla serata sanremese dei duetti vero?
Quella sera sapevo che Marco avrebbe cantato una nuova versione di "Credimi ancora" con i Solis string quartet.
La sua voce e quella dei violini
La mia agitazione era tanta, ma era tanta anche la curiosità
La Clerici lo presenta, Marco entra e saluta i Solis con un inchino.
E' concentratissimo. Io penso: vuole cantare bene ed è per questo che canterà in maniera splendida...
Premetto che la canzone non mi ha mai fatto impazzire, ma Marco con la sua voce fa di lei ciò che vuole.... la modella e la plasma a suo piacimento. E' un piacere ascoltarlo ed è un piacere sentire come il suo strumento vocale si amalgama con quella dei violini, diventando un insieme che cattura.
In sala c'è un silenzio totale durante tutta l'esibizione....
Marco finisce, spossato, con il fiatone.......e inizia a piovere su di lui uno scroscio di applausi. La Clerici cerca di interrompere per andare avanti, ma non c'è niente da fare.... la bravura di Marco, come sempre, non è passata inosservata
Mi chiedi come stavo io? secondo te?
come sempre saltavo sul divano dalla felicità
Vuoi che ti parli del dopo?
Dopo ci sono gli orchestrali che ogni volta che Marco finisce di cantare applaudono, poi c'è la serata finale, con Marco che ringrazia sempre tutti, c'è la vittoria di Scanu e il secondo posto di Pupo con il principe (chiiiiiiiiii???? ) sì, caro diario, hai capito bene, no, il principe non è un cantante lo so.... senti non farmi domande delle quali nemmeno io conosco la risposta
Proclamano il vincitore e Marco sai cosa fa? Và a stringere la mano ai componenti dell'orchestra
Mi chiedi perchè? semplice, perchè è Marco
è da un pò che non ti scrivo. Scusa ho avuto da fare
Dove eravamo rimasti?
Alla serata sanremese dei duetti vero?
Quella sera sapevo che Marco avrebbe cantato una nuova versione di "Credimi ancora" con i Solis string quartet.
La sua voce e quella dei violini
La mia agitazione era tanta, ma era tanta anche la curiosità
La Clerici lo presenta, Marco entra e saluta i Solis con un inchino.
E' concentratissimo. Io penso: vuole cantare bene ed è per questo che canterà in maniera splendida...
Premetto che la canzone non mi ha mai fatto impazzire, ma Marco con la sua voce fa di lei ciò che vuole.... la modella e la plasma a suo piacimento. E' un piacere ascoltarlo ed è un piacere sentire come il suo strumento vocale si amalgama con quella dei violini, diventando un insieme che cattura.
In sala c'è un silenzio totale durante tutta l'esibizione....
Marco finisce, spossato, con il fiatone.......e inizia a piovere su di lui uno scroscio di applausi. La Clerici cerca di interrompere per andare avanti, ma non c'è niente da fare.... la bravura di Marco, come sempre, non è passata inosservata
Mi chiedi come stavo io? secondo te?
come sempre saltavo sul divano dalla felicità
Vuoi che ti parli del dopo?
Dopo ci sono gli orchestrali che ogni volta che Marco finisce di cantare applaudono, poi c'è la serata finale, con Marco che ringrazia sempre tutti, c'è la vittoria di Scanu e il secondo posto di Pupo con il principe (chiiiiiiiiii???? ) sì, caro diario, hai capito bene, no, il principe non è un cantante lo so.... senti non farmi domande delle quali nemmeno io conosco la risposta
Proclamano il vincitore e Marco sai cosa fa? Và a stringere la mano ai componenti dell'orchestra
Mi chiedi perchè? semplice, perchè è Marco
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
l'hai descrittto perfettamente, mi sembrava di avercelo davanti: ho rivisto tutta la scena mentalmente, al rallentatore.. era così elegante , tutto compreso della sua emozione....
mettiamo anche il video ? Daiii, si può ?
mettiamo anche il video ? Daiii, si può ?
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Levnicolaievic ha scritto: l'hai descrittto perfettamente, mi sembrava di avercelo davanti: ho rivisto tutta la scena mentalmente, al rallentatore.. era così elegante , tutto compreso della sua emozione....
mettiamo anche il video ? Daiii, si può ?
ma c'è? esiste? Io non l'ho trovato
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
@ Exit ..io l'ho trovato qui ( è la pagina pubblica dei Solis)
https://www.facebook.com/video/video.php?v=1353647609319
https://www.facebook.com/video/video.php?v=1353647609319
Artemide- Parlo poco ma parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario,
le tue pagine sono invitanti .. sono andata a rivedermi la prova di Marco .. quella sera mi ricordo che ero molto sulle spine... non capivo proprio come avrebbe potuto inserirsi nella nuova cornice sanremese... figuriamoci!! L'ha fatto alla sua maniera, spiazzando tutti: non so se ero io ad avere già le percezioni sensibili alla sua strana fenomenologia, però sta di fatto che fin dall'ingresso ho visto una determinazione nel passo, amplificata dall'abito carico di valenze simboliche, e poi la sua faccia era un mosaico di tensioni controllate e pronte ad esplodere..E infatti è esploso, :botti: una vera e propria corsa la sua..una implorazione .. questo è quello che ho scrittto, dopo averlo rivisto
" Credimi ancora, con i Solis string quartett: gli archi si snodano in morbide dissonanze , in contrasto con la rabbia che muove l'interpretazione di Marco: è l'intera trama dell'esecuzione che si fa sempre più acellerata, rendendo drammatica la percezione del testo fino a che non entra anche l'orchestra a liberare dall'affanno : ma solo per un attimo la corsa plana, poi torna subito a inerpicarsi, riempie ogni parola l'ansia di Marco, il suo bisogno di affermare sè stesso e il suo disegno di autenticità, in una sfrenata richiesta di fiducia fatta sotto la spinta di un' emozione pura, che riempie di sè tutta l'interpretazione e si rovescia poi nell'abbraccio e nell'applauso scrosciante del pubblico .
le tue pagine sono invitanti .. sono andata a rivedermi la prova di Marco .. quella sera mi ricordo che ero molto sulle spine... non capivo proprio come avrebbe potuto inserirsi nella nuova cornice sanremese... figuriamoci!! L'ha fatto alla sua maniera, spiazzando tutti: non so se ero io ad avere già le percezioni sensibili alla sua strana fenomenologia, però sta di fatto che fin dall'ingresso ho visto una determinazione nel passo, amplificata dall'abito carico di valenze simboliche, e poi la sua faccia era un mosaico di tensioni controllate e pronte ad esplodere..E infatti è esploso, :botti: una vera e propria corsa la sua..una implorazione .. questo è quello che ho scrittto, dopo averlo rivisto
" Credimi ancora, con i Solis string quartett: gli archi si snodano in morbide dissonanze , in contrasto con la rabbia che muove l'interpretazione di Marco: è l'intera trama dell'esecuzione che si fa sempre più acellerata, rendendo drammatica la percezione del testo fino a che non entra anche l'orchestra a liberare dall'affanno : ma solo per un attimo la corsa plana, poi torna subito a inerpicarsi, riempie ogni parola l'ansia di Marco, il suo bisogno di affermare sè stesso e il suo disegno di autenticità, in una sfrenata richiesta di fiducia fatta sotto la spinta di un' emozione pura, che riempie di sè tutta l'interpretazione e si rovescia poi nell'abbraccio e nell'applauso scrosciante del pubblico .
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
@Artemide grazieeeee
@Lev
@Lev
- Spoiler:
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario, passato Sanremo è cominciata subito( o quasi ) la sarabanda del Tour: stasera tivoglio raccontare quell'incredibile esperienza... Milano, 4 maggio 2010 :Se dovessi riassumere in una sola parola l’esperienza del mio primo concerto , userei la parola “ frustrazione ” : praticamente non sono riuscita a sentire né a vedere nulla.
Dunque: per prima cosa l’audio era molto disturbato, si sentivano moltissimo gli strumenti, la batteria e poco la voce.
Poi noi ( io e le mie due sisters) eravamo in fondo al salone dell’ “ Alcatraz ” nella zona dei divanetti: lì l’acustica era ulteriormente abbattuta, e in più non si vedeva bene neanche il palco!!!
Era come masticare aria, come cercare di afferrare un ectoplasma, in più si aggiungeva la consueta sensazione di incredulità che si associa sempre all' incontro con un'icona dello spettacolo .. non si riesce ad esperirla, io ormai mi eroquasi convinta di questa cosa.
Come non si riesce ad avere un’esperienza reale di un avatar, così non riuscivo a sentire quella voce per me così preziosa, non penetrava oltre la barriera percettiva: dentro di me mi sono detta:
“ La prossima volta mi piazzo a due metri dal palco e resisto ai marosi delle fan che vogliono strapparmi via, così avrò modo di entrare oltre lo specchio, oltre le ilusioni -proiezioni spettacolari.” E così è stato.
Passo direttamente alla cronaca del secondo concerto a cui ho assistito, ad Alessandria , il 16 luglio 2010.
Ma questo te lo racconto domani, caro Diario
Dunque: per prima cosa l’audio era molto disturbato, si sentivano moltissimo gli strumenti, la batteria e poco la voce.
Poi noi ( io e le mie due sisters) eravamo in fondo al salone dell’ “ Alcatraz ” nella zona dei divanetti: lì l’acustica era ulteriormente abbattuta, e in più non si vedeva bene neanche il palco!!!
Era come masticare aria, come cercare di afferrare un ectoplasma, in più si aggiungeva la consueta sensazione di incredulità che si associa sempre all' incontro con un'icona dello spettacolo .. non si riesce ad esperirla, io ormai mi eroquasi convinta di questa cosa.
Come non si riesce ad avere un’esperienza reale di un avatar, così non riuscivo a sentire quella voce per me così preziosa, non penetrava oltre la barriera percettiva: dentro di me mi sono detta:
“ La prossima volta mi piazzo a due metri dal palco e resisto ai marosi delle fan che vogliono strapparmi via, così avrò modo di entrare oltre lo specchio, oltre le ilusioni -proiezioni spettacolari.” E così è stato.
Passo direttamente alla cronaca del secondo concerto a cui ho assistito, ad Alessandria , il 16 luglio 2010.
Ma questo te lo racconto domani, caro Diario
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro Diario,
che mi sta succedendo???
Dov'e'andato a finire il mio amore? Forse e' rimasto intrappolato in qualche angolo del mio cervello che ultimamente 'STRARIPA' di nuove informazioni.....o forse il mio cuore s'e' sentito abbandonato....un po' trascurato....non o so........mi sento come una piantina ...bisognosa di acqua, di luce.....tanta luce......
che mi sta succedendo???
Dov'e'andato a finire il mio amore? Forse e' rimasto intrappolato in qualche angolo del mio cervello che ultimamente 'STRARIPA' di nuove informazioni.....o forse il mio cuore s'e' sentito abbandonato....un po' trascurato....non o so........mi sento come una piantina ...bisognosa di acqua, di luce.....tanta luce......
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario ti avevo promesso di raccontarti di Sanremo ma non so perchè, stasera sto ascoltando Marco e mi è venuta voglia di raccontarti una cosa davvero importante.
Sai caro diario, io prima di trovarmi travolta da quell'onda anomala che fu per me lui, avevo passato un anno davvero difficile. I due anni precedenti avevo prima di tutto perso un lavoro che amavo, ma non solo, avevo avuto dei problemi di salute che mi avevano portato a isolarmi dal mondo.
Non era colpa mia caro diario, era colpa delle persone che mi stavano intorno che non erano capaci di starmi vicino come io avevo bisogno.
E così praticamente l'anno precedente l'onda anomala avevo "smesso di vivere". Non uscivo più, non facevo niente per me, non frequentavo più gli amici, non avevo sogni nè progetti. Lavoravo e tornavo a casa, lavoravo e tornavo a casa. Stop.
Poi durante l'estate del 2009 mi dissi che era arrivato il momento di cambiare, che non potevo andare avanti così. E sentivo, però, il bisogno di novità. E fu così che arrivò lui. Proprio nel momento giusto, proprio quando avevo bisogno di sentire che c'era qualcosa al di là delle mura della mia camera. E da lì, da lui, da quella passione ho ripreso a uscire, a frequentare gente, a fare qualcosa per il piacere di farla.
In questi giorni mi sono resa conto che c'è tanta gente che si può allontanare dall'interesse nei suoi confronti, che può seguire altre strade. Io credo che non potrei mai, sarò sempre legata a questo ragazzo perchè mi ha ridato la voglia di vivere.
Sai caro diario, io prima di trovarmi travolta da quell'onda anomala che fu per me lui, avevo passato un anno davvero difficile. I due anni precedenti avevo prima di tutto perso un lavoro che amavo, ma non solo, avevo avuto dei problemi di salute che mi avevano portato a isolarmi dal mondo.
Non era colpa mia caro diario, era colpa delle persone che mi stavano intorno che non erano capaci di starmi vicino come io avevo bisogno.
E così praticamente l'anno precedente l'onda anomala avevo "smesso di vivere". Non uscivo più, non facevo niente per me, non frequentavo più gli amici, non avevo sogni nè progetti. Lavoravo e tornavo a casa, lavoravo e tornavo a casa. Stop.
Poi durante l'estate del 2009 mi dissi che era arrivato il momento di cambiare, che non potevo andare avanti così. E sentivo, però, il bisogno di novità. E fu così che arrivò lui. Proprio nel momento giusto, proprio quando avevo bisogno di sentire che c'era qualcosa al di là delle mura della mia camera. E da lì, da lui, da quella passione ho ripreso a uscire, a frequentare gente, a fare qualcosa per il piacere di farla.
In questi giorni mi sono resa conto che c'è tanta gente che si può allontanare dall'interesse nei suoi confronti, che può seguire altre strade. Io credo che non potrei mai, sarò sempre legata a questo ragazzo perchè mi ha ridato la voglia di vivere.
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
E con quello che ho scritto prima, caro diario, volevo farti sapere che qualcosa di buono lo ha fatto pure sto ragazzetto...
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
London... sono il diario
sappi che sono veramente felice che tu scriva nelle mie pagine
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Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario,
come ti avevo promesso ( anche se con un pò di ritardo ) ti parlo del secondo concerto che ho visto: Alessandria , il 16 luglio 2010.
A questi concerti ci vado sempre con la sister piccola ( la sister grande è venuta solo al primo e le è bastato… )
Quella piccola (per modo di dire : ha solo un anno meno di me… ) invece si diverte un mondo a darmi corda: siamo partite nella caldissima serata di luglio, ben equipaggiate con bottigliette di tè freddo, frutta e poco altro; al solito abbiamo trascorso le due ore che ci separavano dalla nostra destinazione chiacchierando e non ci siamo quasi neanche accorte del tragitto.
Il luogo dell’evento era “ La cittadella “, un complesso di edifici antichi chiusi entro mura di mattoni rossi alle porte di Alessandria.
I parcheggi polverosi , sulla terra battuta, erano già quasi tutti occupati, ma abbiamo avuto fortuna, infilandoci sotto un cespuglio di luppolo che grondava di profumi mielosi e moscerini…
Ci siamo avviate baldanzose verso l’entrata, un enorme portale che affacciava su un immenso cortile dove la zona destinata all’esibizione era ancora abbastanza vuota.
Ci siamo sedute a metà circa della distesa di seggiole bianche di plastica e non ho faticato, da lì, ad individuare le altre ragazze del forum.. qualche cosa mi ha suggerito che quelle presso il palco, appena alle spalle delle fan più agguerrite, schiacciate sotto le transenne , fossero le persone con cui abitualmente ormai ogni giorno scambiavo opinioni e riflessioni.
Dovete sapere che entrare sulla scena di un concerto di Marco è come entrare nello spazio di una scena onirica: tutto è leggermente stravolto, i significati si fondono uno nell’altro, i confini dell’esperienza si perdono.
Questo credo sia lo stato psichico delle persone che affollano i suoi parterre, quelle più perse nella contemplazione , quelle la cui psiche è più permeabile dalle correnti magnetiche generate dalla percezione della sua voce, e fra queste naturalmente c’ero anche io..
La mia sister no, lei ha ripreso con la videocamera l’evento anche standosene un po’ in disparte..
Io invece sono entrata in trance, e come me le consorelle che si sono fiondate alle transenne: e da lì, finalmente, abbiamo potuto farci sorprendere per l’ennesima volta dalla forza espressiva di Mr. Marco, the Voice .
Parlarne è proprio come descrivere un sogno: l’essere umano che trasporta il carico di tutti questi significati (il povero Marco voglio dire) è giustamente segnato dalla grazia, il che ne fa un individuo abbastanza fragile e confuso nella comunicazione quotidiana, tanto quanto è potente sul palco..
E’ necessario che sia così, perché se avesse troppa interezza caratteriale non sarebbe permeabile al miracolo della trasmissione artistica.
La sua vena espressiva è incline al canto liturgico , riesce a trasformare anche le cover più stra-sentite della storia del Pop in pezzi misteriosi, con eco fino a quel momento sconosciute: ad Alessandria è stata la volta di “ Mad world ” un pezzo dei Tears of fears .
A me questo pezzo ha sempre affascinato molto perché ha un andamento circolare , la melodia pare avvitarsi su se stessa in circonvoluzioni sempre più ampie in cui si incunea la voce di Marco con un crescendo di vocalizzi che perdono sempre di più la connotazione di parole per diventare morbide assonanze, e vien proprio voglia di abbandonarsi, chiudere gli occhi e sprofondare in un mare di suoni , di eco indistinte che salgono dal centro stesso della desiderio di abbandono e di luce..
E dire che a due passi da me due giovanissime fan mi incenerivano con lo sguardo, inferocite, le B.M. , dicevo, queste due non riuscivano a capacitarsi di come io me ne stessi lì accanto a loro: loro che erano lì fin dal mattino a presidiare il campo e già diverse volte avevano tentato di spingermi via , con elegante determinazione, usando le spalle a mò di respingente …ma io (e penso anche Reb e Val che vedevo con la coda dell’occhio dietro di me) abbiamo resistito alla loro indignatissima riprovazione, al tentativo di accecarci con le orecchie di coniglio, o di farci rimaner male con insulti del tipo: “ Ma guarda questa! Ma non ti vergogni: alla tua età…. “.
Taccio la mia risposta , che ha ammutolito le due poverine e le ha fatte arrossire per il nervosismo: ma poi si sono arrese, hanno continuato la loro sceneggiata, svenendo a ripetizione, alzando cartelli che chiedevano a Marco di salutare una loro amica che compiva gli anni ( E Marco “ Eh, no, nun se fa… Te pare che famo notte a salutà mi nonno, mi zia, tu sorella.. “ )
La meraviglia dello spettacolo è durata per più di due ore , ma è sembrato che passasse poco tempo; con Marco che a due passi, dico due, proprio due, si dannava l’anima per dare vita al demone artistico che lo abita: lo evoca tutte le volte con estrema energia e quello non si fa pregare, dopo un po’ travolge Marco che diventa seducente provocante come non credo che sia nella sua vita vera, giustamente lui si definisce una pantegana di città , e così è per goffaggine e ritrosia ed amore per i luoghi caldi e nascosti.
Ma l’altro Marco , quello che vive solo sul palco, magico e provocante, quello che conosce i tempi giusti delle performances (anche se si dimentica puntualmente le parole delle canzoni) quello che piano piano smette di ricordarsi dell’esistenza del pubblico e si perde nelle sue ricerche che lasciano, noi senza fiato e altrettanto pieni di meraviglia
come ti avevo promesso ( anche se con un pò di ritardo ) ti parlo del secondo concerto che ho visto: Alessandria , il 16 luglio 2010.
A questi concerti ci vado sempre con la sister piccola ( la sister grande è venuta solo al primo e le è bastato… )
Quella piccola (per modo di dire : ha solo un anno meno di me… ) invece si diverte un mondo a darmi corda: siamo partite nella caldissima serata di luglio, ben equipaggiate con bottigliette di tè freddo, frutta e poco altro; al solito abbiamo trascorso le due ore che ci separavano dalla nostra destinazione chiacchierando e non ci siamo quasi neanche accorte del tragitto.
Il luogo dell’evento era “ La cittadella “, un complesso di edifici antichi chiusi entro mura di mattoni rossi alle porte di Alessandria.
I parcheggi polverosi , sulla terra battuta, erano già quasi tutti occupati, ma abbiamo avuto fortuna, infilandoci sotto un cespuglio di luppolo che grondava di profumi mielosi e moscerini…
Ci siamo avviate baldanzose verso l’entrata, un enorme portale che affacciava su un immenso cortile dove la zona destinata all’esibizione era ancora abbastanza vuota.
Ci siamo sedute a metà circa della distesa di seggiole bianche di plastica e non ho faticato, da lì, ad individuare le altre ragazze del forum.. qualche cosa mi ha suggerito che quelle presso il palco, appena alle spalle delle fan più agguerrite, schiacciate sotto le transenne , fossero le persone con cui abitualmente ormai ogni giorno scambiavo opinioni e riflessioni.
Dovete sapere che entrare sulla scena di un concerto di Marco è come entrare nello spazio di una scena onirica: tutto è leggermente stravolto, i significati si fondono uno nell’altro, i confini dell’esperienza si perdono.
Questo credo sia lo stato psichico delle persone che affollano i suoi parterre, quelle più perse nella contemplazione , quelle la cui psiche è più permeabile dalle correnti magnetiche generate dalla percezione della sua voce, e fra queste naturalmente c’ero anche io..
La mia sister no, lei ha ripreso con la videocamera l’evento anche standosene un po’ in disparte..
Io invece sono entrata in trance, e come me le consorelle che si sono fiondate alle transenne: e da lì, finalmente, abbiamo potuto farci sorprendere per l’ennesima volta dalla forza espressiva di Mr. Marco, the Voice .
Parlarne è proprio come descrivere un sogno: l’essere umano che trasporta il carico di tutti questi significati (il povero Marco voglio dire) è giustamente segnato dalla grazia, il che ne fa un individuo abbastanza fragile e confuso nella comunicazione quotidiana, tanto quanto è potente sul palco..
E’ necessario che sia così, perché se avesse troppa interezza caratteriale non sarebbe permeabile al miracolo della trasmissione artistica.
La sua vena espressiva è incline al canto liturgico , riesce a trasformare anche le cover più stra-sentite della storia del Pop in pezzi misteriosi, con eco fino a quel momento sconosciute: ad Alessandria è stata la volta di “ Mad world ” un pezzo dei Tears of fears .
A me questo pezzo ha sempre affascinato molto perché ha un andamento circolare , la melodia pare avvitarsi su se stessa in circonvoluzioni sempre più ampie in cui si incunea la voce di Marco con un crescendo di vocalizzi che perdono sempre di più la connotazione di parole per diventare morbide assonanze, e vien proprio voglia di abbandonarsi, chiudere gli occhi e sprofondare in un mare di suoni , di eco indistinte che salgono dal centro stesso della desiderio di abbandono e di luce..
E dire che a due passi da me due giovanissime fan mi incenerivano con lo sguardo, inferocite, le B.M. , dicevo, queste due non riuscivano a capacitarsi di come io me ne stessi lì accanto a loro: loro che erano lì fin dal mattino a presidiare il campo e già diverse volte avevano tentato di spingermi via , con elegante determinazione, usando le spalle a mò di respingente …ma io (e penso anche Reb e Val che vedevo con la coda dell’occhio dietro di me) abbiamo resistito alla loro indignatissima riprovazione, al tentativo di accecarci con le orecchie di coniglio, o di farci rimaner male con insulti del tipo: “ Ma guarda questa! Ma non ti vergogni: alla tua età…. “.
Taccio la mia risposta , che ha ammutolito le due poverine e le ha fatte arrossire per il nervosismo: ma poi si sono arrese, hanno continuato la loro sceneggiata, svenendo a ripetizione, alzando cartelli che chiedevano a Marco di salutare una loro amica che compiva gli anni ( E Marco “ Eh, no, nun se fa… Te pare che famo notte a salutà mi nonno, mi zia, tu sorella.. “ )
La meraviglia dello spettacolo è durata per più di due ore , ma è sembrato che passasse poco tempo; con Marco che a due passi, dico due, proprio due, si dannava l’anima per dare vita al demone artistico che lo abita: lo evoca tutte le volte con estrema energia e quello non si fa pregare, dopo un po’ travolge Marco che diventa seducente provocante come non credo che sia nella sua vita vera, giustamente lui si definisce una pantegana di città , e così è per goffaggine e ritrosia ed amore per i luoghi caldi e nascosti.
Ma l’altro Marco , quello che vive solo sul palco, magico e provocante, quello che conosce i tempi giusti delle performances (anche se si dimentica puntualmente le parole delle canzoni) quello che piano piano smette di ricordarsi dell’esistenza del pubblico e si perde nelle sue ricerche che lasciano, noi senza fiato e altrettanto pieni di meraviglia
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Levnicolaievic ha scritto:
Parlarne è proprio come descrivere un sogno: l’essere umano che trasporta il carico di tutti questi significati (il povero Marco voglio dire) è giustamente segnato dalla grazia, il che ne fa un individuo abbastanza fragile e confuso nella comunicazione quotidiana, tanto quanto è potente sul palco..
E’ necessario che sia così, perché se avesse troppa interezza caratteriale non sarebbe permeabile al miracolo della trasmissione artistica.
La sua vena espressiva è incline al canto liturgico , riesce a trasformare anche le cover più stra-sentite della storia del Pop in pezzi misteriosi, con eco fino a quel momento sconosciute: ad Alessandria è stata la volta di “ Mad world ” un pezzo dei Tears of fears .
A me questo pezzo ha sempre affascinato molto perché ha un andamento circolare , la melodia pare avvitarsi su se stessa in circonvoluzioni sempre più ampie in cui si incunea la voce di Marco con un crescendo di vocalizzi che perdono sempre di più la connotazione di parole per diventare morbide assonanze, e vien proprio voglia di abbandonarsi, chiudere gli occhi e sprofondare in un mare di suoni , di eco indistinte che salgono dal centro stesso della desiderio di abbandono e di luce..
E dire che a due passi da me due giovanissime fan mi incenerivano con lo sguardo, inferocite, le B.M. , dicevo, queste due non riuscivano a capacitarsi di come io me ne stessi lì accanto a loro: loro che erano lì fin dal mattino a presidiare il campo e già diverse volte avevano tentato di spingermi via , con elegante determinazione, usando le spalle a mò di respingente …ma io (e penso anche Reb e Val che vedevo con la coda dell’occhio dietro di me) abbiamo resistito alla loro indignatissima riprovazione, al tentativo di accecarci con le orecchie di coniglio, o di farci rimaner male con insulti del tipo: “ Ma guarda questa! Ma non ti vergogni: alla tua età…. “.
Taccio la mia risposta , che ha ammutolito le due poverine e le ha fatte arrossire per il nervosismo: ma poi si sono arrese, hanno continuato la loro sceneggiata, svenendo a ripetizione, alzando cartelli che chiedevano a Marco di salutare una loro amica che compiva gli anni ( E Marco “ Eh, no, nun se fa… Te pare che famo notte a salutà mi nonno, mi zia, tu sorella.. “ )
La meraviglia dello spettacolo è durata per più di due ore , ma è sembrato che passasse poco tempo; con Marco che a due passi, dico due, proprio due, si dannava l’anima per dare vita al demone artistico che lo abita: lo evoca tutte le volte con estrema energia e quello non si fa pregare, dopo un po’ travolge Marco che diventa seducente provocante come non credo che sia nella sua vita vera, giustamente lui si definisce una pantegana di città , e così è per goffaggine e ritrosia ed amore per i luoghi caldi e nascosti.
Ma l’altro Marco , quello che vive solo sul palco, magico e provocante, quello che conosce i tempi giusti delle performances (anche se si dimentica puntualmente le parole delle canzoni) quello che piano piano smette di ricordarsi dell’esistenza del pubblico e si perde nelle sue ricerche che lasciano, noi senza fiato e altrettanto pieni di meraviglia
che te lo dico a fare?
però la rispostaccia che hai dato la voglio sapere!!!
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Caro diario
è da un sacco che non ci si sente
Scusa, ma ho avuto tantissimo da fare
Sai diario, a volte i ricordi e la malinconia ti prendono nei momenti che meno te lo aspetti. Così è capitato a me ieri.
Stavo spataccando sul computer, quando mi capita sotto le mani questo video:
X factor 2009, già a vedere quella scritta mi è venuto male 2 anni sono passati diario! Ti rendi conto? Due anni!
Marco con quei capelli strambi, il sorriso timido e la sua voce che dice:" devo stare calmo, ce la farò".
E mi sono resa conto che Marco è cambiato, ma in fondo è sempre lo stesso.
E' cresciuto, ma allo stesso tempo è rimasto quel ragazzino impacciato ed impaurito.
Quel ragazzino che verso le ultime puntate sembrava avere 10 anni in più con la barba ed i baffi, ma che poi faceva delle cose che lo riportavano magicamente alla sua età
Non so perchè ti scrivo queste cose caro diario.
La verità è che io sono molto legata a quel periodo. Moltissimo.
C'è chi è legato al periodo sanremese, chi al periodo del tour. Io no, ho circa 6 cassette dove ho registrato x factor, dimmi te come sto messa!
Insomma, è come il primo ammmmore, non si scorda mai
Tutto questo discorso per dire cosa?
Primo che sono una malinconica incallita
e secondo che ho adorato Marco Mengoni sin dall'inizio, perchè ho intravisto in lui un talento enorme.
Come ti ha detto Lev poco sopra, in lui c'è il demone della musica, dell'arte, e quello non si può tenere a bada, è impossibile.
E non sai la gioia che provo nel vedere la sua evoluzione, il suo continuo voler sperimentare (nel bene e nel male ).
Non vedo l'ora di sentire il suo VERO primo album. Di sentire ancora la sua voce
di sentire ancora la pantegana di città con gli occhi dolci
Dici che ti è venuto il miele alle ginocchia?
Mi dispiace ma stasera sono in fase "tenerella"
è da un sacco che non ci si sente
Scusa, ma ho avuto tantissimo da fare
Sai diario, a volte i ricordi e la malinconia ti prendono nei momenti che meno te lo aspetti. Così è capitato a me ieri.
Stavo spataccando sul computer, quando mi capita sotto le mani questo video:
X factor 2009, già a vedere quella scritta mi è venuto male 2 anni sono passati diario! Ti rendi conto? Due anni!
Marco con quei capelli strambi, il sorriso timido e la sua voce che dice:" devo stare calmo, ce la farò".
E mi sono resa conto che Marco è cambiato, ma in fondo è sempre lo stesso.
E' cresciuto, ma allo stesso tempo è rimasto quel ragazzino impacciato ed impaurito.
Quel ragazzino che verso le ultime puntate sembrava avere 10 anni in più con la barba ed i baffi, ma che poi faceva delle cose che lo riportavano magicamente alla sua età
Non so perchè ti scrivo queste cose caro diario.
La verità è che io sono molto legata a quel periodo. Moltissimo.
C'è chi è legato al periodo sanremese, chi al periodo del tour. Io no, ho circa 6 cassette dove ho registrato x factor, dimmi te come sto messa!
Insomma, è come il primo ammmmore, non si scorda mai
Tutto questo discorso per dire cosa?
Primo che sono una malinconica incallita
e secondo che ho adorato Marco Mengoni sin dall'inizio, perchè ho intravisto in lui un talento enorme.
Come ti ha detto Lev poco sopra, in lui c'è il demone della musica, dell'arte, e quello non si può tenere a bada, è impossibile.
E non sai la gioia che provo nel vedere la sua evoluzione, il suo continuo voler sperimentare (nel bene e nel male ).
Non vedo l'ora di sentire il suo VERO primo album. Di sentire ancora la sua voce
di sentire ancora la pantegana di città con gli occhi dolci
Dici che ti è venuto il miele alle ginocchia?
Mi dispiace ma stasera sono in fase "tenerella"
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Ciao caro Diario, come va?
Torno dalle vacanze.. certo che lontano dal mare le cose paiono più sbiadite e ritrovare i contatti con la quotidianità è un pò difficile!!...Anche a scrivere mi sento un pò arrugginita... ma so che c'è un metodo infallibile per ritrovare una parte di me stessa, una zona pacifica e piena di colori, piena di sorprese, che mi dà da pensare e da perdermi per sentieri espressivi in cui neanche io sapevo di potermi inoltrare: mi basta insomma riascoltare la voce di Marco ( per esempio il Marco di "Ashes to Ashes" così intenso, capace di disegnare profili lunari di solitudine) ed ecco che la meraviglia mista alla gratitudine, la simpatia mista all'allegria cominciano ad emozionarmi , a smuovere quelle onde di piacere e riflessione che non si disgiungono, e mi danno lucidità ma anche intenso piacere nell'ascolto e mi permettono di riappropriarmi di una parte di me stessa ... perciò caro diario, adesso credo proprio di essere tornata.
ciao e ci risentiremo prestissimo .... :marcosplendido
Torno dalle vacanze.. certo che lontano dal mare le cose paiono più sbiadite e ritrovare i contatti con la quotidianità è un pò difficile!!...Anche a scrivere mi sento un pò arrugginita... ma so che c'è un metodo infallibile per ritrovare una parte di me stessa, una zona pacifica e piena di colori, piena di sorprese, che mi dà da pensare e da perdermi per sentieri espressivi in cui neanche io sapevo di potermi inoltrare: mi basta insomma riascoltare la voce di Marco ( per esempio il Marco di "Ashes to Ashes" così intenso, capace di disegnare profili lunari di solitudine) ed ecco che la meraviglia mista alla gratitudine, la simpatia mista all'allegria cominciano ad emozionarmi , a smuovere quelle onde di piacere e riflessione che non si disgiungono, e mi danno lucidità ma anche intenso piacere nell'ascolto e mi permettono di riappropriarmi di una parte di me stessa ... perciò caro diario, adesso credo proprio di essere tornata.
ciao e ci risentiremo prestissimo .... :marcosplendido
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Levnicolaievic ha scritto:Ciao caro Diario, come va?
Torno dalle vacanze.. certo che lontano dal mare le cose paiono più sbiadite e ritrovare i contatti con la quotidianità è un pò difficile!!...Anche a scrivere mi sento un pò arrugginita... ma so che c'è un metodo infallibile per ritrovare una parte di me stessa, una zona pacifica e piena di colori, piena di sorprese, che mi dà da pensare e da perdermi per sentieri espressivi in cui neanche io sapevo di potermi inoltrare: mi basta insomma riascoltare la voce di Marco ( per esempio il Marco di "Ashes to Ashes" così intenso, capace di disegnare profili lunari di solitudine) ed ecco che la meraviglia mista alla gratitudine, la simpatia mista all'allegria cominciano ad emozionarmi , a smuovere quelle onde di piacere e riflessione che non si disgiungono, e mi danno lucidità ma anche intenso piacere nell'ascolto e mi permettono di riappropriarmi di una parte di me stessa ... perciò caro diario, adesso credo proprio di essere tornata.
ciao e ci risentiremo prestissimo ....
arrugginita tu?
ma cosa dici?
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
Sciao sciammannata...ricordati che devi confidare la tuo diario il tuo primo concerto di Marco...anche le altre sisters farebbero cosa gradita riempiendo le consunte pagine di questo umile libello :tecnologgico:
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Diario semiserio: noi e il Celestiale.
ho le lacrime agli occhi a leggere tutte queste storie...
Fexolina- Parlo poco ma parlo
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