01 - Milano - Teatro Arcimboldi, 8 maggio 2013 - Resoconti

appena tornata da milano ho visto The Voice ospite a The Voice... ora crollo... decisamente... ma sono felice ... :eh già!: quello di ieri è stato per me il più bel concerto di marco ... equilibrio perfetto di emozione/qualità... grazie di esistere Marco... lui è stato superlativo e stavolta noi pure, tutti, senza eccezioni... l'arcimboldi grondava di energia positiva e di amore reciproco... e sottolineo reciproco... perchè non è mai stato così.... mai finora #eloisadellesercito

Sono tornata da un'ora ... e sono in piena Sindrome di Stendhal ... meglio dormirci sopra ... domani sarò più razionale ... spero

Ha ragione @Jazz a dire che è difficile trovare aggettivi , frasi che penetrino la complessità esauriente in sè dell'esperienza diretta : è stata talmente capace di riempire , di colmare e saturare tutti gli spazi percettivi ed emotivi che poi le parole sembrano poca cosa....
la musica è molto più potente :e io posso solo cercare di descrivere le mie singole impressioni adesso che si sono un po' depositate e mi consentono di guardarle un po' più da lontano.
Marco entra in scena portando con sè una enorme dose di consapevolezza: si vede in ogni aspetto, anche nella sua presenza scenica, a cominciare dal passo, dalla mimica facciale , dalla gestualità, per non parlare della timbrica, della capacità di comunicare, della capacità di entrare in ogni pezzo senza lasciare fuori niente, ma proprio niente di sè: ad ogni pezzo dedicava tutto sè stesso, con assoluta determinazione. ( e non era del tutto forze, si vedeva nel momento in cui doveva parlare: ma l' incrinatura scompariva quando cantava: non so come ci riesca, è una lotta con sè stesso la sua , ma non si risparmia)
Il ritmo dello spettacolo è veramente veloce, come una corsa: e tuttavia si ha anche l'impressione opposta, cioè che lui riesca a fermarsi ad assaporare ogni pezzo, forse perchè si aggrappa al microfono tenendo le gambe allargate e ben piantate per terra: l'hanno notata tutti questa postura perchè si vede che è frutto di una scelta stilistica.
E' molto significativa la resa dei pezzi del " vecchio " CD: " Solo" non è più la corsa in un'arena impolverata di un animale che fugge sudato e ferito, è la solitudine di ciascuno di noi che si risveglia all'alba e sente che i nodi della notte si stanno sciogliendo, con le sensazioni inquietanti che il mondo onirico ha in sè : c'è una calma e una lentezza che descrivono lo stato d'animo di chi si è risvegliato e sta cominciando una nuova giornata.
Invece l'unica sensazione che al momento non ho saputo decodificare ,cioè un certo senso di vuoto, adesso credo dipendesse dal bisogno che avevo di sentire quella commovente voce riempire racconti e visioni adeguate a quella sua attuale potenza ....ma " sai che musica è dolore...sai che musica è rumore.. sai che cosa c'è sto bene, sai che cosa c'è , sto male ... "
la felicità ha sempre una forma aperta , è sempre la forma di un'attesa, di un desiderio

Per me e' stata la prima vota in quel teatro, l'acustica non mi è' parsa ottimale io ero in 18 fila immagino nelle prime file il livello del volume.....Direi decisamente il miglior live di Marco, non ci sono paragoni con i precedenti tour, questo per come e' stato concepito e allestito......finalmente ha capito quale sia la giusta direzione........stupenda la scenografia con queste torri - antenne - colonne ......una sorta di ripetitori pulsanti di impulsi luminosi che hanno creato delle suggestioni visive pazzesche, un rigore verticale, un minimalismo lineare che ha evidenziato e sostenuto con forza gli arrangiamenti dei pezzi ......finalmente belli grintosi, decisi che quasi sembrano contrastare con la scelta di Marco di essere quasi statico avvinghiato al microfono ma che in realtà' hanno creato un bel l'insieme.......la voce mi sembra maturata.....da uomo adulto ( impeccabile ed elegantissimo nei suoi completi), nuove chiavi interpretative esplorando tonalità lontanissime finalmente dai suoi "isterismi" del passato ......bellissimo l'intro di Pronto a correre con la sua silhouette in controluce come un atleta sulla linea di partenza .....l'energia che scorre nei muscoli pronti a scattare........tutti i pezzi del disco ne hanno guadagnato con questi arrangiamenti, decisamente più' strong in tutto a me questo virare deciso piace moltissimo esce di più' la sua parte rock che è' magnifica......credimi ancora che nonostante l'introduzione molto "jazzata" che contamina il pezzo (io non condivido sempre questa filosofia ) poi diventa d'acciaio cromato......una libidine unica!!!!!! Boh! Difficile soffermar si su tutto ....troppo da scrivere.......SOLO altro arrangiamento che mi ha messo i brividi.....sempre troppo bello e disperato questo pezzo così' incompreso nel passato.....epica La valle dei re......Marco è' bravo punto e basta non ci sono santi che tengano e' un fuoriclasse e lo ha mostrato nel modo migliore.........Il tamarro di Una parola da solo vale tutto il concerto!!!!!!
l'impostazione interpretativa che sta seguendo mi piace moltissimo, non so se possa essere anche dovuta alla crescita fisiologica della sua voce, che magari toglie le peculiarità' alle quali eravamo abituate ma ne aggiunge altre molto stimolanti e spero lasci la scaletta così' com'è ha il repertorio tutto di pezzi suoi, lasci perdere le cover non serve snellire niente le due ore e mezza volano che è' un piacere!!!!!

spero regga fisicamente il ritmo assurdo di questo tour, la voce verrà' messa a dura prova e già dopo due concerti sta messo malamente da quanto leggo in giro......con ragionevolezza e logica si preservi il capitale.....

Grazie Lev e Kalat #soldatidellesercito....aspettavo con ansia i racconti di quella sera....
Non so perché ma la mia fantasia é più libera di volare attraverso le parole