Raphael Gualazzi: un artigiano della musica

@ Tulip grazie per la cronaca della serata, quel palco è magico. :eh già!:

@Tulip grazie per il resoconto! Questo ragazzo non sbaglia un colpo!

Grazie Tulip!!!

@ Tulip ...

Grazie per il resoconto, sono davvero felicissima per voi :marcofanZ: :raffy2: !!
Quel palco ha davvero qualcosa di magico, non c'è che dire



..A proposito, le salvifiche pizzette di Pupa le ricordo molto bene anche io

@Hermione
bentrovata cara!!!
...pizzette...buone le pizzette....ne voglio...un quintale!!!
Chiedo troppo?????
me ne basterebbero un vassoietto...sigh...sob.....

@Pupa, mi dispiace !!

Tu ti preoccupi sempre di nutrirci anche virtualmente :Puparock: :pappa: ...
ma per te nulla ???? (fine OT )

:bello:
è uscito in Francia sabato scorso il primo cd di Ralph.
Comprato ! Un capolavoro Jazz/Ragtime...
Ascoltando il primo brano, "A simple song" mi sono detto, "ma questo standart non lo conosco"...era di Gualazzi !
Posso dire che è quasi un genio ?...

Joe ha scritto: :bello:
è uscito in Francia sabato scorso il primo cd di Ralph.
Comprato ! Un capolavoro Jazz/Ragtime...
Ascoltando il primo brano, "A simple song" mi sono detto, "ma questo standart non lo conosco"...era di Gualazzi !
Posso dire che è quasi un genio ?...

togliamo quel quasi?

@Joe, se ripassi di qua, mi piacerebbe sapere che riscontro ha avuto Raph dopo la piccola promozione in Francia.
Che cosa ne pensano i jazzisti più incalliti? Perché qui un po' di polemica c'è stata... la Caselli è spesso accusare di "affossare" talenti pur di vendere... cioè, come con Bocelli, che ha inciso tante canzoni, ma non si è mai cimentato nel ben canto, vero banco di prova per un cantante di quello stampo, cosi per Raph l'accusa è stata di voler soltanto sfruttare i canali jazz per promuovere in realtà un pop colto con influenze d'altri tempi. Persino Bosso, in una intervistà sulla rivista Jazz, ha dovuto difenderlo da questi attacchi, portati principalmente da jazzisti che hanno dovuto aspettare parecchi anni prima di essere riconosciuti dal grande pubblico.

Insomma, è ora che anche io scriva qualcosa sul buon Raphael, di cui ho visto ben due concerti: piacevolissimi, coinvogenti, da consiglare al 100%. Lui è timido ma comunicativo e ti trascina dentro i brani, conquistandosi ogni volta il pubblico che viene letteralmente risucchiato dal vortice del ritmo, delle sue mani che si muovono veloci, della sua voce onesta e versatile. Mi sono divertita da morire e non sono mai riuscita a tenere il culetto fermo.

Ma un genio no! Nun s'allargamo!!!
E' un bravissimo pianista ma non un fuoriclasse (non lo dico io che non ci capisco un beneamato, ma fior di musicisti).
Ma soprattutto non si è inventato niente.

Joe ha scritto:
Ascoltando il primo brano, "A simple song" mi sono detto, "ma questo standart non lo conosco"...era di Gualazzi !

Ecco, questa è la riprova! Ogni singolo brano ti richiama alla memoria qualcos'altro di già sentito, mixando (sapientemente) influenze varie. Il risultato è vincente senza ombra di dubbio, anche perché qui in italia questo genere non lo fa nessuno.
I veri geni sono gli innovatori. Altra roba.

Kiki ha scritto:

Joe ha scritto:
Ascoltando il primo brano, "A simple song" mi sono detto, "ma questo standart non lo conosco"...era di Gualazzi !

Ecco, questa è la riprova! Ogni singolo brano ti richiama alla memoria qualcos'altro di già sentito, mixando (sapientemente) influenze varie. Il risultato è vincente senza ombra di dubbio, anche perché qui in italia questo genere non lo fa nessuno.
I veri geni sono gli innovatori. Altra roba.

Ma stiamo parlando di jazz. Il genere che più di ogni altro si è sempre nutrito di tutte le influenze possibili, di tutti i suoni, di tutti gli strumenti.
In questo contesto, con la tua affermazione, visto che di vere innovazioni musicali, per me, ce ne sono state soltanto due, uguali e contrarie, il be-pop e il modal, i soli geni che hanno trovato come mezzo espressivo il jazz, in un secolo di storia, sarebbero Charles "Bird" Parker, Miles Davis e Gil Evans? Mi sembrano un po' pochini, se ne dovrebbe discutere.

E l'affermazione di Joe, lo stupore per quello standard che non è uno standard, non è la riprova di un già sentito, ma è la prova di qualcosa di nuovo. Ho quel CD, bisogna ascoltarlo. Ti sembra di essere in una distilleria clandestina, potrebbe uscire Robert Redford che prepara la stangata, Dixie Dwyer che sfodera la tromba e Bugsy che progetta Las Vegas, e invece no, è moderno, è presente, è inaspettato, più veloce quando ti aspetti che dovrebbe rallentare e viceversa, è un contropiede continuo. Lo sostiene la tecnica, impressionante, e una interessante capacità compositiva, qui ancora acerba e, ovviamente, legata al genere.
Va bè, smorzo gli entusiasmi e faccio un passo indietro... rimetto il "quasi" al suo posto... ma prima o poi lo toglieremo assolutamente.

Un'ultima cosa... di musicisti jazz ne ho ascoltati tanti... la storia che funziona perché questo genere in Italia non lo fa nessuno non regge. È la musica di Gualazzi, che così, in quel modo, non la fa nessuno. E l'entusiasmo di Joe, francese jazzista, ne è la riprova.

http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2011/08/05/raphael-gualazzi-lintervista-la-vita-in-tour-altro-che-sesso-droga-e-rock-n-roll/

Raphael Gualazzi, l’intervista: “La vita in tour? Altro che sesso, droga e rock ‘n’ roll…”

Suona et labora. Raphael Gualazzi va dritto come i treni, o meglio come le auto che lo stanno portando in giro per l’Europa con il suo “Reality and Fantasy Tour”.

Disciplina d’altri tempi e approccio quanto mai diligente all’esercizio della professione, dopo aver vinto Sanremo Giovani con la sua “Follia d’amore” e aver guadagnato il secondo posto all’Eurovision Song Contest di Duesseldorf (l’Italia mancava alla rappresentazione da 13 anni), girella in lungo e in largo (il 7 agosto al Locus Festival di Locorotondo, l’8 agosto a Lecce e via di seguito).

“Avrò date anche in Francia, Belgio, Germania fino ad ottobre, poi ci sarà Amsterdam… Insomma fino a febbraio marzo mi fermerò poco”.

All’estero hai sempre funzionato molto, ma forse è la prima volta di un tour così “pesante”.

Sì è il primo di questa intensità: all’inizio abbiamo un po’ dovuto abituarci a questi ritmi, ma va molto bene. Certo, altro che sesso droga e rock ‘n’ roll…

Beh sì, l’immaginario da tour è quello…

Peccato che spesso la sveglia sia alle 5 di mattina. Magari ti fai 600 km per prender un volo e poi te lo cancellano.

Ne succedono di tutti colori, anche perché mi porto dietro un pianoforte elettrico per provare a buttar giù qualche nuova idea.

Pure il tempo di comporre? Sei una macchina da guerra.

Facendo come media dai 300 ai 500 km al giorno non è semplice, ma magari un po’ ad agosto e poi a settembre riesco a sviluppare qualche cosa a cui sto pensando.

Ipotesi sull’uscita del nuovo album?

Sicuramente entro il prossimo anno. Questo è il mio progetto, ma non voglio forzarmi. Per fare cose di qualità non basta prendere 20 brani e metterli lì insieme. Il tuo lavoro deve avere un senso, come fare un viaggio.

E la sua etichetta è d’accordo?

Il momento del mio confronto con loro è importantissimo, e sono molto contento del mio rapporto sia con i discografici che con l’editore.

Mi hanno sempre dato appoggio, sia morale che sostanziale. Libertà assoluta.

Per “Reality and Fantasy” mi sono chiuso un mese e mezzo in studio e ho curato arrangiamenti e produzione artistica, arruolando una serie di musicisti scelti da me.

Poi io sono per l’etica propositiva: chi ha più proposte vince. Chi ha più critiche che proposte perde.

L’Eurovision: ci hai fatto fare una gran bella figura. Diciamoci la verità, alcuni degli altri erano di bravura opinabile.

È una manifestazione che da anni ha scelto di essere anche “coreografica”. Noi abbiamo deciso di portare solo la musica, ed è stato molto formativo suonare davanti a 37 mila persone e 120mln di telespettatori.

Roba che Sanremo a confronto è una passeggiata…

Non lo so, invece… Posto che l’Eurovision è nato proprio sulla falsa riga del festival, prendendo poi contaminazioni diverse, all’Ariston hai una responsabilità storica che non puoi non sentire addosso.

Quando pensi che lì ci sono stati Armstong, Villa, Modugno… l’ampiezza del palco conta meno.

Che cosa non manca nella tua valigia? Libri?

Sì adesso sto leggendo “Here me talking to ya”, una delle prime traduzioni: è una serie di testimonianze di rappresentanti del jazz che delineano anche un contesto sociologico. Molto interessante.

Ah sì, tu sei uno di quelli che ama le biografie musicali.

Mi piacciono anche i film a carattere biografico. Un altro che sto leggendo è la storia dell’etichetta Blue Note, per cui suonava anche Thelonius Monk.

Qual è la domanda che non ne puoi più di sentirti fare?

Nessuna. Cerco di rispondere sempre senza nessun problema…

Lo vedo… Noi giornalisti sappiamo essere molto banali.

Fa parte del mestiere, e credo che sia giusto rispondere educatamente. Guarda, all’Eurovision c’erano 400 giornalisti accreditati e 150 tv: capisci che se non ti annoi lì…

Ormai sembra un'appuntamento fisso sulla sua pagina FB

Today Raph's iPod suggests...

ieri


oggi

Ne avevo perse alcune... recupero ora

27 luglio


28 luglio


29 luglio


1 agosto


3 agosto


4 agosto

Today Raph's iPod Suggests...

@Jazz
che meraviglia!!!!!!

Il 3 settembre, su RaiUno, in seconda serata, Raph sarà ospite al Premio Campiello.

Dalla pagina FB

‎.... 22.051 Thanks! Grazie! Gracias! Merci! Danke! Obrigado! Dank! Xiexie! Tak! Cпасибо!!!!

(1 settembre)

Today Raph's iPod suggests...

Fano (30 agosto)

Praticamente la mia stessa visuale
tanto uguale che ho chiesto ad una vigilessa di farlo spostare

Raphael Gualazzi torna da Fabio Fazio per la prima puntata della nona edizione del programma cult di Rai 3, domenica 18 settembre ore 20.10

Spoiler:

Il nuovo video di ‘LOVE GOES DOWN SLOW’ in anteprima su Corriere.it

Ho la connessione lentissima e si blocca in continuazione

Questa sera, da Fazio



Come anticipato da Tulip, dopo il concerto di Anzio, confermata l'uscita del live.

L'ho visto ! :raffy2:
pure lui ha ceduto all'uscita del cd in nuova versione con qualche traccia in più per tirare ancora la scia delle vendite.......con aggiunta di video
Dunque il famoso tecnico video sul palco tanto vituperato dal pubblico ad Anzio aveva davvero questo compito anche se con Fazio hanno parlato di video di Roma e dell'Auditorium.

parla sempre con un filo di voce e mette su quel sorriso fisso che sembra sempre di grande imbarazzo !
Notata la battuta di Fazio alla fine sul fatto che questa volta almeno Raph ha parlato e forse andando avanti così la prossima volta diventeranno amici prima o poi

alla fine direi che il tour corposo all'estero è una gran bella cosa per lui !

Qualche Iperuranica/o conosce il tedesco? Io mi sono specializzata nello svedese

http://www.ndr.de/fernsehen/sendungen/kulturjournal/kulturjournal905-epgdetail_sid-1033100.html

Kulturjournal: Kreativer Krieg der "Post-its"
Montag, 26. September 2011, 22:45 bis 23:15 Uhr [VPS 22:45]


Weitere Themen im Überblick:
- Der Spielfilm "Der große Crash - Margin Call"
- Der deutsch-syrische Schriftsteller Rafik Schami
- Der Maler Max Liebermann in zwei norddeutschen Museen
- Der neue Film des Douglas-Sirk-Preisträgers Andreas Dresen
- Raphael Gualazzi auf Tour in Norddeutschland

"Post-it-War" - Der kreative Krieg der Notizzettel

Es begann in einem Pariser Vorort. Kreative - und auch ein wenig gelangweilte - Mitarbeiter eines Computerspielherstellers schnappten sich ein paar bunte Heftzettel und klebten so eine Figur an die Fensterscheiben ihres Bürogebäudes. Schon am nächsten Tag hatten ihre Nachbarn, Mitarbeiter einer Großbank, nachgezogen und ebenfalls ein solches Kunstwerk aus Zetteln an die Scheiben geklebt. Seither hat sich dieser "Post-it-War" rasend ausgebreitet, auch in Norddeutschland wird geklebt, was der Zettel hält. Das Kulturjournal zeigt die beeindruckendsten "Werke" und ist dabei, wenn in Hamburg mit 20.000 Zetteln die berühmte Szene "Die Erschaffung Adams" aus dem Deckenfresko von Michelangelo in der Sixtinischen Kapelle mit Heftzetteln nachgestellt wird.

Von Bankern, Finanzkrise und dem Ende der Moral - Der Spielfilm "Der große Crash - Margin Call"

Es ist DER Film zur Finanzkrise: "Der große Crash - Margin Call" von J. C. Chandor. Ein Erstlingswerk, bemerkenswert und auf den Punkt erzählt. 24 Stunden nur, danach ist die Welt eine andere - und wird nie mehr sein wie bisher. Chandor erzählt, wie ein Nachwuchsbanker entdeckt, dass sich seine Firma total verspekuliert hat. Eine nächtliche Krisensitzung jagt die andere, bis am frühen Morgen feststeht: Die Bank muss sich komplett sanieren, alle vergifteten Papier abstoßen. Auch wenn sie damit den Markt und die Anleger in den Ruin treibt. Und so werden Milliarden von Dollar pulverisiert. Chandor setzt dabei ganz auf sein großartiges Schauspielerensemble: Kevin Spacey, Jeremy Irons, Stanley Tucci und viele andere.

Die wunderbare Welt des Geschichtenerzählers - Der deutsch-syrische Schriftsteller Rafik Schami

Seine Geschichten sind kunstvoll verpackte Weisheiten, Alltagsgeschichten mit einer orientalischen Note, moderne Märchen aus der arabischen Welt. Rafik Schami, deutsch-syrischer Schriftsteller, gilt vielen als einer der beliebtesten deutschen Erzähler. Sein letztes Buch "Das Geheimnis des Kalligraphen" (Hanser, 2008) wurde hoch gelobt. Schami, der seit vierzig Jahren in Süddeutschland lebt, hat jetzt ein neues, sehr persönliches Buch veröffentlicht ("Die Frau, die ihren Mann auf dem Flohmarkt verkaufte", Hanser Verlag), in dem er seinen Weg zum Geschichtenerzähler beschreibt. Das Kulturjournal stellt Schamis neues Buch vor und spricht mit ihm über seine Kindheit in Damaskus, seine literarische Arbeit und die politische Situation in Syrien.

Realist und Wegbereiter der Moderne - Der Maler Max Liebermann in zwei norddeutschen Museen

Er gilt als Wegbereiter der Moderne: Der Maler Max Liebermann. Vom Akademismus in Deutschland enttäuscht, wandte sich der junge Berliner Künstler nach Frankreich und Holland. Dort studierte er die Freilichtmalerei, kam in Kontakt mit dem Impressionismus. Mit dem, was er dort kennenlernte und in seine Arbeiten einfließen ließ, beschritt er - stilistisch wie thematisch - Neuland. Zwei Ausstellungen in Norddeutschland feiern nun Max Liebermann: die Kunsthalle Hamburg mit einer großen Retrospektive (30.9.-19.2.2012), die seine künstlerische Entwicklung nach-zeichnet und das Museum Kunst der Westküste auf Föhr mit der Sonderausstellung "Max Liebermann am Meer" (18.9.-15.1.2012).

Ein Film über das Leben im Sterben - Der neue Film des Douglas-Sirk-Preisträgers Andreas Dresen

Ein junger Familienvater erfährt, dass er nur noch wenige Monate leben wird, denn er hat Krebs. So beginnt der neue Film von Andreas Dresen, und er erzählt unaufgeregt, aber dafür umso intensiver, wie die Familie diese kurze Zeit erlebt: Die Hilflosigkeit und die Ängste angesichts der Diagnose, der körperliche Verfall des Vaters und die Konflikte, die daraus entstehen. Andreas Dresen inszeniert all das auf eine fast dokumentarische Weise und mit sensationell guten Schauspielern, wie Milan Peschel in der Hauptrolle. Die Ärzte und Pfleger in dem Film spielen sich selbst, und das macht diesen Film noch authentischer. Ein Meisterwerk. "Halt auf freier Strecke" hat am 1. Oktober auf dem Hamburger Filmfest Premiere, außerdem werden Andreas Dresen und sein Produzent Peter Rommel mit dem Douglas-Sirk-Preis geehrt.

"Musik ist eine lebenslange Liebesbeziehung für mich" - Raphael Gualazzi auf Tour in Norddeutschland

Er war die Überraschung beim diesjährigen Eurovision Song Contest: Der junge italienische Sänger und Pianist Raphael Gualazzi belegte dort den zweiten Platz. In seinen Songs kombiniert er geschickt Einflüssen aus Pop, Jazz und Stride-Piano. Nun kommt Gualazzi auf Tour (9.10. Bremen, 10.10. Hamburg), präsentiert sein Album "Reality and Fantasy" und natürlich seinen Erfolgssong "Madness of Love". Das Kulturjournal trifft ihn vorab.