Dall'inferno - Video

Exit ha scritto:Entro allegramente nella comitiva di quelle che non c'hanno capito un tubo del video felice e contenta così

Mi piace tantissimo la scena dove Marco è di fronte alla ragazza e si fissano, secondo me è molto intensa e carica emotivamente. Anche quella del fantoccio sulla spiaggia con quelle persone che ci girano intorno mentre brucia...

Le scene di Marco che canta con gli occhiali o quelle in primissimo piano non mi piacciono.... la penso come Pupa, per me non hanno senso e a volte le trovo pure un pochetto fastidiose....

Jazzbianco ha scritto:Ultimamente arrivo sempre dopo… tutto, ma qualche pensiero sul video voglio esprimerlo, soprattutto dopo le sue esternazioni alla presentazione di Lorax e dopo l'affermazione, da parte dello staff, che il video divide i fan.
Premetto che a me non piace dover analizzare un video, mi piace che ci sia un flusso visivo che segua il brano, che lo rappresenti visivamente o che ne segua il flusso emotivo. Quindi, togliendo lo sponsor, i primi piani e il playback, togliendo soprattutto le inquadrature di lui a figura intera, quel che rimane non aiuta poi molto a sostenere un brano che già di suo si presta a diverse interpretazioni, anzi distoglie completamente l'attenzione dalla musica e dall'interpretazione, rendendolo, per me, praticamente inutile, visto che lo scopo principale di un video dovrebbe essere la "visibilità" del brano.
Le immagini che ci vengono proposte, e che a detta degli autori dovrebbero rappresentare, ancora una volta, le contraddizioni umane, non sono così significative da poter scatenare una riflessione e, tantomeno, sono così evocative da scatenare immediatamente un coinvolgimento.
I riferimenti personali/musicali, quel pianoforte scaraventato nell'acqua (purificatrice?) e il requiem per una chitarra, non raccontano nulla a chi non ha seguito l'artista, e diventano un ulteriore momento di distrazione.
L'uso del rewind, oltre a dare l'impressione che non sapessero come riempire la timeline, rafforza la sensazione di distacco, con una continua interruzione di un racconto che comunque esiste: il fantoccio, corazza e maschera, che protegge e nasconde, isola e imprigiona l'anima, da cui si vorrebbe uscire, distruggendolo, ma che inesorabilmente ritorna. Un racconto che per quanto debole potrebbe dare un senso anche alla presenza della ragazza, che diventa musa, musica o arte. Peccato che in realtà il racconto sia solo un espediente per inserire lo spot nel video, e i riferimenti cinematografici che molti hanno colto, da American beauty a The Wicker Man, mi sembrano più dei richiami inconsapevoli che vere e proprie citazioni.
Insomma, provaci ancora, Marco.