Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Malefika ha scritto:lulinina ha scritto:Da Repubblicaariadne ha scritto:....sentite , per favore , riportate pure i pareri negativi,,grazie
“Perchè canta come Rocky Roberts?”
“Perché pecoreggia?”
Sono domande che, temo, non avranno risposta nell’immediato futuro. Però dopo Maria Nazionale quasi quasi lo trovo passabile
Castaldo
ma questi signori la conoscono la definizione di VIBRATO?
@exit sì l'ho visto. C I A O.
Malè non ci abbandonare
Pierrot ha scritto:Sentite vi riassumo io il tutto...
Stasera c'era Marco e poi dopo quei due o tre lustri arrivvava il resto del mondo.
Via da sto paese di pecoroni, perchè qui le uniche pecore sono quelle che scrivono cazzate sull'esibizione di stasera. E poi magari sbrodolano su quella moscia di Chiara che ha cantato Mimì come se stesse a cantà la bella lavanderina e su Emma che canta Battiato urlando "su le mani Sanremo" che nemmeno alla peggio sagra del carciofo!
E salvatevi sto messaggio perchè stasera sto lanciato ma domani tornerò la solita mer*a di sempre
ti alla decima potenza ...... e salvo il messaggio
Volevo poi aggiungere una cosa. Ieri mi sono sentita una "vampira" a guardare l'esibizione di Marco. Lo so che tutte noi vorremmo che cantasse sempre così, che cantasse pezzi superfavolosi e che desse sempre il 3000%, ma per Marco è una tortura. Infatti oggi ha la febbre.
E' giusto che ogni tanto il suo "demone" rimanga rintanato e legato dentro.
Però mamma mia quando esce fuori cosa non è da sentire e da vedere.....
Io non sto bene e ho un sonnnnooooo vorrei tanto poter dormire....
p.s.: quoto Castalia quando dice che Marco ieri ha vinto Sanremo, al di là del risultato finale.
Exit- Parlo parlo parlo
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Ci ho riflettutto, tutto ieri sera e oggi. E sono giunta ad una conclusione. Personalissima, forse delirante, di sicuro non condivisibile. Non voglio convincere nessuno, solo esporre i miei pensieri.
Quando Marco dice che è contento dell'album, si dimostra soddisfatto delle canzoni, delle collaborazioni, di tutto il lavoro svolto, per me mente. E se è convinto di dire la verità allora mente a sè stesso, che è molto peggio.
Perchè quando canta davvero con tutta l'anima è un'altra cosa... va molto oltre l'essere bravo, diventa irreale, una creatura ultraterrena, si scarnifica, completamente... la differenza tra come esegue le sue e come si butta in una cover, quando ci crede sul serio, è abissale... lui non è realizzato in quello che fa... se non in minima parte. Se lo fosse non sarebbe andato ad ammazzarsi sul palco come ha fatto ieri. Se lo fosse avrebbe optato per un altro pezzo, più facile e leggero. Ma Marco ha scelto Tenco, pur sapendo che per lui lo schianto sarebbe stato micidiale. Perchè mi chiedo. Perchè? Perchè ne aveva bisogno, perchè voleva farlo, perchè sentiva di farlo. Lo ha detto lui stesso ieri, nel backstage. Perchè ha fame, dico io. E' affamato, ha la necessità di qualcosa che lo faccia sentire vivo davvero, che gli dia un'autentica ragione di essere qui. E' sempre lo stesso Marco, quello con il fuoco dentro pronto a diventare tempesta... ma ha bisogno degli strumenti giusti. Di canzoni, musica, arte vera. E di lavorare con artisti veri.
So che mi troverò il forum contro, ma l'esibizione di ieri a me ha confermato ancora una volta che stanno sbagliando tutto. La strada non è questa. E lui non ha bisogno di canzoni da marchetta per avere successo, anche se questa è il percorso che sta seguendo. Non deve cantare cover? E chi lo dice? Perchè mai non dovrebbe se attraverso quelle si esprime pienamente e liberamente, come non riesce mai a fare con le sue? Per me non è un cantante da album fatti a tavolino e tour da 50 date. Non è un artista della quantità, ma della qualità. Non è un artista del fare ma del come, capace di diventare mezzo espressivo in ogni fibra del suo essere quando è dentro quello che esegue. Uno di quelli che andrebbero visti di rado. Poche esibizioni e poche incisioni, ben studiate con cui regalare la sua magia al mondo per poi sparire, come in un sogno.
Lo so, penserete che è folle ciò che scrivo. Che sto ragionando sull'onda di un'emotività impazzita. Può darsi. Forse.
Quando Marco dice che è contento dell'album, si dimostra soddisfatto delle canzoni, delle collaborazioni, di tutto il lavoro svolto, per me mente. E se è convinto di dire la verità allora mente a sè stesso, che è molto peggio.
Perchè quando canta davvero con tutta l'anima è un'altra cosa... va molto oltre l'essere bravo, diventa irreale, una creatura ultraterrena, si scarnifica, completamente... la differenza tra come esegue le sue e come si butta in una cover, quando ci crede sul serio, è abissale... lui non è realizzato in quello che fa... se non in minima parte. Se lo fosse non sarebbe andato ad ammazzarsi sul palco come ha fatto ieri. Se lo fosse avrebbe optato per un altro pezzo, più facile e leggero. Ma Marco ha scelto Tenco, pur sapendo che per lui lo schianto sarebbe stato micidiale. Perchè mi chiedo. Perchè? Perchè ne aveva bisogno, perchè voleva farlo, perchè sentiva di farlo. Lo ha detto lui stesso ieri, nel backstage. Perchè ha fame, dico io. E' affamato, ha la necessità di qualcosa che lo faccia sentire vivo davvero, che gli dia un'autentica ragione di essere qui. E' sempre lo stesso Marco, quello con il fuoco dentro pronto a diventare tempesta... ma ha bisogno degli strumenti giusti. Di canzoni, musica, arte vera. E di lavorare con artisti veri.
So che mi troverò il forum contro, ma l'esibizione di ieri a me ha confermato ancora una volta che stanno sbagliando tutto. La strada non è questa. E lui non ha bisogno di canzoni da marchetta per avere successo, anche se questa è il percorso che sta seguendo. Non deve cantare cover? E chi lo dice? Perchè mai non dovrebbe se attraverso quelle si esprime pienamente e liberamente, come non riesce mai a fare con le sue? Per me non è un cantante da album fatti a tavolino e tour da 50 date. Non è un artista della quantità, ma della qualità. Non è un artista del fare ma del come, capace di diventare mezzo espressivo in ogni fibra del suo essere quando è dentro quello che esegue. Uno di quelli che andrebbero visti di rado. Poche esibizioni e poche incisioni, ben studiate con cui regalare la sua magia al mondo per poi sparire, come in un sogno.
Lo so, penserete che è folle ciò che scrivo. Che sto ragionando sull'onda di un'emotività impazzita. Può darsi. Forse.
Ecco, appunto.Kiki ha scritto:"Per me Sanremo era solo ieri sera".
Ultima modifica di Castalia il Sab Feb 16, 2013 3:38 pm - modificato 1 volta.
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Torno ancora sulla performance di ieri sera, perché l'emozione ancora non mi abbandona.
Quando l'ho visto in tv avevo le gambe che mi tremavano e non ci ho capito niente Ma mi e venuta subito la voglia di riascoltarlo in cuffia e dopo il primo ascolto non sono più riuscita a smettere.
Poi ho chiuso gli occhi e la voce di Marco mi ha riportato indietro di oltre vent'anni.
Per un secondo ho rivisto una giovane ragazza, che lasciava il paesello, piena di speranze e di paure. Ho ricordato anni, per me durissimi, attraversati senza mai cedere alle emozioni e, per la prima volta, ho provato tristezza e quasi compassione per quella ragazza smarrita, che ha celato il senso di inadeguatezza (in un mondo di luci sentirsi nessuno) sotto la maschera dell'arroganza, che ha riempito la solitudine con mille relazioni, senza concedere un solo attimo di sincerità e le lacrime sono scese calde e incontrollate.
Il punto è che conoscevo la canzone e mi è sempre piaciuta, ma l'interpretazione di Marco ha toccato corde profonde della mia coscienza, ha raggiunto luoghi oscuri dell'anima e ha illuminato sentimenti che non sono mai riuscita ad affrontare a viso aperto, come fantasmi che si muovono tra oscurità e penombra (cit).
Intendiamoci non mi aspetto che questo succeda ogni volta che lo sento cantare, altrimenti sarebbe insostenibile. La maggior parte delle volte mi aspetto "semplicemente" belle canzoni che mi facciano godere della bellezza della sua voce, ma quando riesce fare quello che ha fatto ieri sera gliene sono profondamente grata…. e lui è l'unico che riesce a farlo.
Ecco avevo bisogno di dirlo e l'ho detto, anche se con parole inadeguate. Scusate il pippone.
Buongiorno Iper
Quando l'ho visto in tv avevo le gambe che mi tremavano e non ci ho capito niente Ma mi e venuta subito la voglia di riascoltarlo in cuffia e dopo il primo ascolto non sono più riuscita a smettere.
Poi ho chiuso gli occhi e la voce di Marco mi ha riportato indietro di oltre vent'anni.
Per un secondo ho rivisto una giovane ragazza, che lasciava il paesello, piena di speranze e di paure. Ho ricordato anni, per me durissimi, attraversati senza mai cedere alle emozioni e, per la prima volta, ho provato tristezza e quasi compassione per quella ragazza smarrita, che ha celato il senso di inadeguatezza (in un mondo di luci sentirsi nessuno) sotto la maschera dell'arroganza, che ha riempito la solitudine con mille relazioni, senza concedere un solo attimo di sincerità e le lacrime sono scese calde e incontrollate.
Il punto è che conoscevo la canzone e mi è sempre piaciuta, ma l'interpretazione di Marco ha toccato corde profonde della mia coscienza, ha raggiunto luoghi oscuri dell'anima e ha illuminato sentimenti che non sono mai riuscita ad affrontare a viso aperto, come fantasmi che si muovono tra oscurità e penombra (cit).
Intendiamoci non mi aspetto che questo succeda ogni volta che lo sento cantare, altrimenti sarebbe insostenibile. La maggior parte delle volte mi aspetto "semplicemente" belle canzoni che mi facciano godere della bellezza della sua voce, ma quando riesce fare quello che ha fatto ieri sera gliene sono profondamente grata…. e lui è l'unico che riesce a farlo.
Ecco avevo bisogno di dirlo e l'ho detto, anche se con parole inadeguate. Scusate il pippone.
Buongiorno Iper
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Castalia in tutto ciò che dice.
Ma sono sicura che se Marco avesse la possibilità di fare altre scelte le farebbe subito
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Blemish- Parlo poco ma parlo
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
@Castalia tu hai ragionissima, ma come si fa????? Gli autori di bei brani non crescono sull'albero delle canzoni e Marco ad oggi non ha quel grado di popolarità e apprezzamento che possono permettergli quel salto di qualità che dici tu.
Purtroppo bisogna aspettare ancora.....
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Castalia ha scritto:
Quando Marco dice che è contento dell'album, si dimostra soddisfatto delle canzoni, delle collaborazioni, di tutto il lavoro svolto, per me mente. E se è convinto di dire la verità allora mente a sè stesso, che è molto peggio.
Perchè quando canta davvero con tutta l'anima è un'altra cosa... va molto oltre l'essere bravo, diventa irreale, una creatura ultraterrena, si scarnifica, completamente... la differenza tra come esegue le sue e come si butta in una cover, quando ci crede sul serio, è abissale... lui non è realizzato in quello che fa... se non in minima parte. Se lo fosse non sarebbe andato ad ammazzarsi sul palco come ha fatto ieri. Se lo fosse avrebbe optato per un altro pezzo, più facile e leggero. Ma Marco ha scelto Tenco, pur sapendo che per lui lo schianto sarebbe stato micidiale. Perchè mi chiedo. Perchè? Perchè ne aveva bisogno, perchè voleva farlo, perchè sentiva di farlo. Lo ha detto lui stesso ieri, nel backstage. Perchè ha fame, dico io. E' affamato, ha la necessità di qualcosa che lo faccia sentire vivo davvero, che gli dia un'autentica ragione di essere qui. E' sempre lo stesso Marco, quello con il fuoco dentro pronto a diventare tempesta... ma ha bisogno degli strumenti giusti. Di canzoni, musica, arte vera. E di lavorare con artisti veri.
..grazie Castalia...avevo bisogno di sentire queste parole....... .
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
@Blemish io ti quoto e ti abbraccio
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Scusate..... il cd è già chiuso? Potrebbe aggiungere la cover di Ciao amore ciao di ieri?
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Oddio Blemish hai fatto piangere anche me ora....
e da ieri sera che continuo a piangere........
io ho pensato a mia nonna e mio padre arrivare Roma tanti tanti anni fa .....insomma pure io ho finalmente sentito le parole di quella canzone che conoscevo bene me non avevo mai percepito così........
@castalia non riesco a dirti che sono d'accordo su tutto ma nemmeno che no lo sono.... messa così è molto estrema la cosa.....rileggerò il tuo post in seguito quando sarà più lucida ma ti voglio bene
e da ieri sera che continuo a piangere........
io ho pensato a mia nonna e mio padre arrivare Roma tanti tanti anni fa .....insomma pure io ho finalmente sentito le parole di quella canzone che conoscevo bene me non avevo mai percepito così........
@castalia non riesco a dirti che sono d'accordo su tutto ma nemmeno che no lo sono.... messa così è molto estrema la cosa.....rileggerò il tuo post in seguito quando sarà più lucida ma ti voglio bene
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Exit ha scritto:Potrebbe aggiungere la cover di Ciao amore ciao di ieri?
Me lo auguro di cuore.....
Deianira- Parlo poco ma parlo
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Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Castalia ha scritto:Ci ho riflettutto, tutto ieri sera e oggi. E sono giunta ad una conclusione. Personalissima, forse delirante, di sicuro non condivisibile. Non voglio convincere nessuno, solo esporre i miei pensieri.
Quando Marco dice che è contento dell'album, si dimostra soddisfatto delle canzoni, delle collaborazioni, di tutto il lavoro svolto, per me mente. E se è convinto di dire la verità allora mente a sè stesso, che è molto peggio.
Perchè quando canta davvero con tutta l'anima è un'altra cosa... va molto oltre l'essere bravo, diventa irreale, una creatura ultraterrena, si scarnifica, completamente... la differenza tra come esegue le sue e come si butta in una cover, quando ci crede sul serio, è abissale... lui non è realizzato in quello che fa... se non in minima parte. Se lo fosse non sarebbe andato ad ammazzarsi sul palco come ha fatto ieri. Se lo fosse avrebbe optato per un altro pezzo, più facile e leggero. Ma Marco ha scelto Tenco, pur sapendo che per lui lo schianto sarebbe stato micidiale. Perchè mi chiedo. Perchè? Perchè ne aveva bisogno, perchè voleva farlo, perchè sentiva di farlo. Lo ha detto lui stesso ieri, nel backstage. Perchè ha fame, dico io. E' affamato, ha la necessità di qualcosa che lo faccia sentire vivo davvero, che gli dia un'autentica ragione di essere qui. E' sempre lo stesso Marco, quello con il fuoco dentro pronto a diventare tempesta... ma ha bisogno degli strumenti giusti. Di canzoni, musica, arte vera. E di lavorare con artisti veri.
Ecco, appunto.Kiki ha scritto:"Per me Sanremo era solo ieri sera".
anche le virgole...
Ospite- Ospite
Re: Sanremo 2013, Quarta serata, Sanremo Story - 15 febbraio 2013
Quante idee, intuizioni, emozioni
Blemish e Castalia leggendovi si capisce che il fiume delle emozioni ha invaso tutto il corpo: e la mente , come naufrago solitario, fatica a stare a galla : ma nuota , a larghe bracciate
Dico anche la mia ( pippone in arrivo ):
che Marco fosse e sia in parte insoddisfatto della sua carriera, non ne ha mai fatto mistero; ogni tanto lascia cadere qualche frase che dice la verità sul percorso che sta facendo ( " per me Sanremo era solo ieri sera" o come quando parlava del famoso 30% di arte e 70 % di economia ; e ancora prima quando ribadiva che questo mondo non è come sembra visto da fuori ) Ma anche nella conferenza stampa dell'altra mattina : ha detto che Dalla l'ha aiutato a venire fuori da un periodo buio in cui non vedeva più prospettive davanti a sè.
Il Marco di oggi, che ci spacca il cuore cantando Tenco, è frutto di tutto questo accumularsi di consapevolezza: non bisogna dimenticare la sua di coscienza.
E' affamato di autenticità, ma ha i piedi ben piantati per terra: si scarnifica quando esegue delle cover dalla portata oceanica, ma sa che durano il tempo di una canzone .
Poi c'è tutto il resto, che è duro da vivere e non si può farlo sempre come si fosse " senza pelle " : tutto il resto è la macchina , lo dimostrano le giornate del festival, sempre eterodiretti da finalità che sono esterne alla tua persona, 23 ore su 24: poi c'è quell'unico momento di autenticità, il tempo della canzone , quei pochi minuti che è come se durassero ore, il tempo in cui capisci perchè hai scelto questa strada , in cui Marco si tuffa, sì, come un assetato : si è visto nel 2010 quando cantava " Credimi ancora" , si è visto ieri sera quando ha pianto cantando Luigi Tenco
( forse ha pianto perchè si è identificato con lui, con un altro ragazzo che non è riuscito ad imporsi al dolore della frustrazione ,che non ha trovato chi gli ha dato una mano ad affrontarla , che ne è stato travolto) .
Ma Marco non può ( e non riuscirebbe ) a vivere solo nel tempo dell'autenticità espressiva: a nessuno è concessa la durata nella creazione, che è faticosissima e devastante.
Può e deve essere il tempo breve dell'esecuzione.
Tutto il resto è finalizzato all'esistenza di quel momento : ma non c'è l'uno senza l'altra , senza tutta l'alienazione di sè che comporta vivere nel mondo della rappresentazione spettacolare, non si può farne a meno. Marco è un grande perchè l'ha capito e l'ha accettato : sa che può e deve ancora esprimere molto , e deve farlo a quei livelli. Non ci sono alternative possibili: il mondo è questo, non ce n'è un altro.Non c'è mai stato.
E poi lui ha già detto che se ne andrà appena avrà capito di avere espresso quanto poteva di meglio esprimere.
E lo farà, ma per adesso l'Essenziale è vincere questa battaglia, in questo mondo.
Blemish e Castalia leggendovi si capisce che il fiume delle emozioni ha invaso tutto il corpo: e la mente , come naufrago solitario, fatica a stare a galla : ma nuota , a larghe bracciate
Dico anche la mia ( pippone in arrivo ):
che Marco fosse e sia in parte insoddisfatto della sua carriera, non ne ha mai fatto mistero; ogni tanto lascia cadere qualche frase che dice la verità sul percorso che sta facendo ( " per me Sanremo era solo ieri sera" o come quando parlava del famoso 30% di arte e 70 % di economia ; e ancora prima quando ribadiva che questo mondo non è come sembra visto da fuori ) Ma anche nella conferenza stampa dell'altra mattina : ha detto che Dalla l'ha aiutato a venire fuori da un periodo buio in cui non vedeva più prospettive davanti a sè.
Il Marco di oggi, che ci spacca il cuore cantando Tenco, è frutto di tutto questo accumularsi di consapevolezza: non bisogna dimenticare la sua di coscienza.
E' affamato di autenticità, ma ha i piedi ben piantati per terra: si scarnifica quando esegue delle cover dalla portata oceanica, ma sa che durano il tempo di una canzone .
Poi c'è tutto il resto, che è duro da vivere e non si può farlo sempre come si fosse " senza pelle " : tutto il resto è la macchina , lo dimostrano le giornate del festival, sempre eterodiretti da finalità che sono esterne alla tua persona, 23 ore su 24: poi c'è quell'unico momento di autenticità, il tempo della canzone , quei pochi minuti che è come se durassero ore, il tempo in cui capisci perchè hai scelto questa strada , in cui Marco si tuffa, sì, come un assetato : si è visto nel 2010 quando cantava " Credimi ancora" , si è visto ieri sera quando ha pianto cantando Luigi Tenco
( forse ha pianto perchè si è identificato con lui, con un altro ragazzo che non è riuscito ad imporsi al dolore della frustrazione ,che non ha trovato chi gli ha dato una mano ad affrontarla , che ne è stato travolto) .
Ma Marco non può ( e non riuscirebbe ) a vivere solo nel tempo dell'autenticità espressiva: a nessuno è concessa la durata nella creazione, che è faticosissima e devastante.
Può e deve essere il tempo breve dell'esecuzione.
Tutto il resto è finalizzato all'esistenza di quel momento : ma non c'è l'uno senza l'altra , senza tutta l'alienazione di sè che comporta vivere nel mondo della rappresentazione spettacolare, non si può farne a meno. Marco è un grande perchè l'ha capito e l'ha accettato : sa che può e deve ancora esprimere molto , e deve farlo a quei livelli. Non ci sono alternative possibili: il mondo è questo, non ce n'è un altro.Non c'è mai stato.
E poi lui ha già detto che se ne andrà appena avrà capito di avere espresso quanto poteva di meglio esprimere.
E lo farà, ma per adesso l'Essenziale è vincere questa battaglia, in questo mondo.
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