10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
ariadne con il tel. mi è difficile quotare le parti del tuo post che condivido.
nonostante quello che ho scritto puoi comprendere che io non voglia assolutamente chiudere marco in un recinto di genere....se ricordi i commenti dul cd....nè pensare che possa essere limitato in qualche modo dal pubblico.
Ne che debba essere sempre commosdo!
Poi sull'ultima frase direi che sottoscriverei con un ovvio!
nonostante quello che ho scritto puoi comprendere che io non voglia assolutamente chiudere marco in un recinto di genere....se ricordi i commenti dul cd....nè pensare che possa essere limitato in qualche modo dal pubblico.
Ne che debba essere sempre commosdo!
Poi sull'ultima frase direi che sottoscriverei con un ovvio!
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
ricordo ,ancora una volta, di aver sentito Marco esprimere il desiderio, anzi la necessità di esibirsi nei teatri nell'ottobre 2010, era una videointervista per la promozione di Re matto live.Jazzbianco ha scritto:ariadne ha scritto:basta sentire la differenza fra il cd e il live
Marco in questa anteprima di tour si è mostrato come è senza tralasciare nessuna delle influenze musicali che lo stimolano ed è ancora una volta chiaro che ce n'è per tutti.
Credo quindi che le sue scelte dovrebbero indicare comunque il modo di ascolto.
Ha scelto i teatri, per me è evidente che vuole essere principalmente ascoltato :eh già!:
L'altro giorno, durante l'intervista su RDS, ha detto di tenere moltissimo ai momenti di racconto, i veri momenti di condivisione nello spettacolo, ho pensato che le fan, se gli volessero bene davvero, starebbero ad ascoltarlo in silenzio.
Tra l'altro é interessante vedere come Marco preferisca ignorare il fatto che la maggior parte dei presenti al concerto conosca già tutto, evidentemente spera di avere nuovi ascoltatori, lo ha fatto nel tour teatrale e nelle interviste, non credo che sia solo un problema di carenza di abilità oratoria, penso sia anche la speranza che ad ascoltarlo ci sia qualche persona che non lo conosce.
@ Tulip
ariadne- Parlo parlo parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
ho l'impressione che a proposito di trieste non siano uscite due notizie.... una in Credimi ancora ( ) e una prima della presentazione della band ( )
inoltre per me la versione finora più bella de l'equilibrista e una versione nuova di TIRC molto bella
inoltre per me la versione finora più bella de l'equilibrista e una versione nuova di TIRC molto bella
Eloisa- Parlo parlo parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
Grazie Cibi, Kalat e Jamila, recensioni da sogno , tutto quello che speravo di leggere! Poi talmente dense che mi è parso quasi di esserci, giuro che Spari nel deserto, Tonight e L'equilibrista le ho sentite
Contentissima per il pubblico che lo ha accolto, affettuoso ma attento ed esigente, sono proprio queste le situazioni in cui esce il meglio.
Posso dire che sono molto felice anche per lo "zitta" indirizzato alla fan invadente? Già lo aveva fatto a Bologna, con uno "shhhhh!" rivolto a qualcuno rumoroso nei momenti sbagliati.
Il pubblico te lo scegli (e te lo cresci) proprio stabilendo tu le regole della "condivisione".
Penso che l'amore che lega artista e pubblico sia faccenda di rispetto reciproco. Tu, pubblico, se vuoi capisci al volo cosa si aspetta da te chi è sul palco, quando ti chiede di essere più partecipe, cantare e ballare, o semplicemente quando è ora di tacere ed ascoltare.
E' un rispetto dovuto a chi si spreme per il tuo piacere, rispettandoti in questo a sua volta.
Personalmente non vado ad un concerto per essere io lo spettacolo, tantomeno per condurlo (a meno che si esibisca non sia così penoso che lo show diventa il pubblico, succede!).
Grazie ancora ragazze
Contentissima per il pubblico che lo ha accolto, affettuoso ma attento ed esigente, sono proprio queste le situazioni in cui esce il meglio.
Posso dire che sono molto felice anche per lo "zitta" indirizzato alla fan invadente? Già lo aveva fatto a Bologna, con uno "shhhhh!" rivolto a qualcuno rumoroso nei momenti sbagliati.
Il pubblico te lo scegli (e te lo cresci) proprio stabilendo tu le regole della "condivisione".
Penso che l'amore che lega artista e pubblico sia faccenda di rispetto reciproco. Tu, pubblico, se vuoi capisci al volo cosa si aspetta da te chi è sul palco, quando ti chiede di essere più partecipe, cantare e ballare, o semplicemente quando è ora di tacere ed ascoltare.
E' un rispetto dovuto a chi si spreme per il tuo piacere, rispettandoti in questo a sua volta.
Personalmente non vado ad un concerto per essere io lo spettacolo, tantomeno per condurlo (a meno che si esibisca non sia così penoso che lo show diventa il pubblico, succede!).
Grazie ancora ragazze
Laurel-EF- Moderatore
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
ecco a voi la palatina delle scalmanate
mi fa ridere sta cosa lontanissima dal vero.
Ho amato il Solo tour nei teatri per come si poteva gustare la voce di Marco che ci inondava completamente e per le atmosfere rarefatte dello show.
Lì per me lui ha scoperto la bellezza anche fisica di avere il pubblicio vicino in tutti i sensi, ricordo l'evoluzione dello show ( sia per esperienza personale che per i racconti di chi c'era) e come progressivamente inizIò il nuovo dialogo serrato con esso. Cominciò a non subirlo a non eserne infastidito anzi a trarne forza.
Per me ha scelto di nuovo i teatri per motivi di prudenza economica in generale ma soprattutto perchè voleva rinnovare e consolidare il patto personale col pubblico che ora ha addirittura consacrato con la storia dell'esercito. Così ha potuto sentirlo più vicino, ringraziarlo e farsi ascoltare meglio......certo!
Sono convinta che l'abbia fatto anche a Trieste assoluttamente e non vedo l'ora di vedermi i video.
Ma rimango convinta di quello che ho scritto sul pubblico e su come dovrebbe e non dovrebbe essere secondo molti di noi.......
Mi piacerebbe sapere da chi c'era com'è andata la vicenda della frase sull'uso della parola esercito e del"nano" . Lui l"ha proprio chiamato così?
mi fa ridere sta cosa lontanissima dal vero.
Ho amato il Solo tour nei teatri per come si poteva gustare la voce di Marco che ci inondava completamente e per le atmosfere rarefatte dello show.
Lì per me lui ha scoperto la bellezza anche fisica di avere il pubblicio vicino in tutti i sensi, ricordo l'evoluzione dello show ( sia per esperienza personale che per i racconti di chi c'era) e come progressivamente inizIò il nuovo dialogo serrato con esso. Cominciò a non subirlo a non eserne infastidito anzi a trarne forza.
Per me ha scelto di nuovo i teatri per motivi di prudenza economica in generale ma soprattutto perchè voleva rinnovare e consolidare il patto personale col pubblico che ora ha addirittura consacrato con la storia dell'esercito. Così ha potuto sentirlo più vicino, ringraziarlo e farsi ascoltare meglio......certo!
Sono convinta che l'abbia fatto anche a Trieste assoluttamente e non vedo l'ora di vedermi i video.
Ma rimango convinta di quello che ho scritto sul pubblico e su come dovrebbe e non dovrebbe essere secondo molti di noi.......
Mi piacerebbe sapere da chi c'era com'è andata la vicenda della frase sull'uso della parola esercito e del"nano" . Lui l"ha proprio chiamato così?
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
Tulip ha scritto:
Mi piacerebbe sapere da chi c'era com'è andata la vicenda della frase sull'uso della parola esercito e del"nano" . Lui l"ha proprio chiamato così?
@Tulip
Ha detto che dovremmo cambiare nome perché è comparso un altro "esercito" e poi ha aggiunto "eh no! Ie facciamo vede' noi a quel nano!"
Poi ha detto "o lo cambia lui o lo cambiamo noi" e poi ha posto una domanda retorica (non ricordo le parole esatte, ma il senso era questo): perché? non ne ha già combinate abbastanza?
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
grazie Cibi
altra grande prova di crescita e indipendenza il coraggio e la libertà di esprimersi così!
Ne sono molto contenta in certo mondo pop patinato e rampante non é così facile esporsi...
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Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
Tulip ha scritto:grazie Cibi
altra grande prova di crescita e indipendenza il coraggio e la libertà di esprimersi così!
Ne sono molto contenta in certo mondo pop patinato e rampante non é così facile esporsi...
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
@Tulip ... Marco non disse ... "Ognuno ha il pubblico che gli somiglia" ma disse con un espressione veramente sconsolata "Ognuno ha il pubblico che si merita" e lo disse quando una fan ... fece una battuta su Amy Winehouse durante l'introduzione prima di cantare Rehab ... io c'ero ... anche se non mi ricordo la data ...
Io penso che Marco non voglia diventare una star di pop internazionale ... o meglio non del tipo che pensiamo ... anche perché non si spigherebbe la sua scelta di voler portare l'Essenziale all'ESC ... i pezzi propriamente pop ce li aveva ... ma con ostinazione ha voluto portare proprio l'Essenziale ...
Io la penso esattamente come Assante ... "Non copia altri cantanti italiani, non è nella scia di chi prima di lui ha avuto successo, cerca, invece, di trovare una strada personale, una propria cifra stilistica, che gli consenta di muoversi in quel sottilissimo spazio che esiste tra il pop di consumo e la canzone più raffinata, tra il rock e la musica da classifica." ... "Mengoni è parte di una nuova generazione di artisti italiani, cresciuti senza alcuna sudditanza verso i cantautori, in grado di assorbire ogni tipo di esperienza musicale, da quelle del rock a quelle della dance, e di filtrarle attraverso una sensibilità moderna e attenta alle sonorità più nuove. Mengoni, però, aggiunge di suo uno stile vocale personale, un coinvolgimento appassionato, un modo di rapportarsi alla musica che, anche se per molti versi ancora acerbo, dimostra già un carattere forte e una personalità inquieta. Lo ha dimostrato soprattutto a Sanremo, quando è salito in scena non solo per proporre i suoi due brani, compreso quello che lo ha portato alla vittoria, ma scegliendo di cantare, benissimo, "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco, senza temere il confronto, anzi dimostrando la modernità di Tenco e la forza di una canzone con oltre quarant' anni di storia alle spalle" ... ed è proprio questo il motivo per cui piace a persone diversissime fra di loro ... sia come età che come cultura musicale ...
Il riferimento al jazz era riferito solo a un tipo di pubblico più rispettoso verso la musica ... città dove vive l'entourage di Elisa e il suo pianista ... dove l'avrebbero ascoltato con meno pregiudizio ...
Ti posso assicurare che anche a Trieste era commosso durante l'Essenziale ... ma farsi sopraffare durante tutto lo spettacolo dall'emozione come a Roma ... per me vuol dire non avere in mano la situazione ... lui stesso più di una volta ha fatto questo discorso ... anche recentemente ... a me a Trieste ha commosso il suo interagire con i musicisti oppure ... e questo ha dell'incredibile ... il suo stare immobile durante Una parola ... ma queste giustamente fanno parte delle sensibilità personali ...
Io penso che Marco non voglia diventare una star di pop internazionale ... o meglio non del tipo che pensiamo ... anche perché non si spigherebbe la sua scelta di voler portare l'Essenziale all'ESC ... i pezzi propriamente pop ce li aveva ... ma con ostinazione ha voluto portare proprio l'Essenziale ...
Io la penso esattamente come Assante ... "Non copia altri cantanti italiani, non è nella scia di chi prima di lui ha avuto successo, cerca, invece, di trovare una strada personale, una propria cifra stilistica, che gli consenta di muoversi in quel sottilissimo spazio che esiste tra il pop di consumo e la canzone più raffinata, tra il rock e la musica da classifica." ... "Mengoni è parte di una nuova generazione di artisti italiani, cresciuti senza alcuna sudditanza verso i cantautori, in grado di assorbire ogni tipo di esperienza musicale, da quelle del rock a quelle della dance, e di filtrarle attraverso una sensibilità moderna e attenta alle sonorità più nuove. Mengoni, però, aggiunge di suo uno stile vocale personale, un coinvolgimento appassionato, un modo di rapportarsi alla musica che, anche se per molti versi ancora acerbo, dimostra già un carattere forte e una personalità inquieta. Lo ha dimostrato soprattutto a Sanremo, quando è salito in scena non solo per proporre i suoi due brani, compreso quello che lo ha portato alla vittoria, ma scegliendo di cantare, benissimo, "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco, senza temere il confronto, anzi dimostrando la modernità di Tenco e la forza di una canzone con oltre quarant' anni di storia alle spalle" ... ed è proprio questo il motivo per cui piace a persone diversissime fra di loro ... sia come età che come cultura musicale ...
Il riferimento al jazz era riferito solo a un tipo di pubblico più rispettoso verso la musica ... città dove vive l'entourage di Elisa e il suo pianista ... dove l'avrebbero ascoltato con meno pregiudizio ...
Ti posso assicurare che anche a Trieste era commosso durante l'Essenziale ... ma farsi sopraffare durante tutto lo spettacolo dall'emozione come a Roma ... per me vuol dire non avere in mano la situazione ... lui stesso più di una volta ha fatto questo discorso ... anche recentemente ... a me a Trieste ha commosso il suo interagire con i musicisti oppure ... e questo ha dell'incredibile ... il suo stare immobile durante Una parola ... ma queste giustamente fanno parte delle sensibilità personali ...
jamila5- Parlo parlo parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
@Jamila...
e ancora
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Jazzbianco- Admin.
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
Sorvolo sul quote esagerato e banalmente scontato di jazz....non aspettava altro ora !
@jamila diciamo che è tutto più complesso perdonami e tu forse hai un po' semplificato il senso delle mie parole che non voleva assolutamente sminuire il concerto di Marco a Trieste, o forse sono io che non sono riuscita a farmi capire.......ma non ho voglia di addentranbi nelle pieghe di una contraddittorio con te che non voglio finisca in polemica, non mi interessa veramente, sono altre le cose che mi fanno rabbia in questo momento...
Citare quasi tutto l'articolo di Assante non capisco a cosa serva, pensi veramente che dopo 4 anni che sto dietro a Marco Mengoni io non condivida le sue parole e non le abbia accolte con contentezza quale riconoscimento di tutto quello che di speciale ho visto in lui in tutto questo tempo... ci conosciamo veramente poco, e a volte nemmeno conoscersi meglio serve a capirsi......vediamo Marco in modo diverso...ci aspettiamo un Marco che incarni i nostri desideri, e va bene così, perchè così troviamo gioia e piacere dal vederlo e ascoltarlo e lui è un'artista poliedrico e sensibile che può davvero soddisfare tutti !!!!
Quello che hai detto del concerto di Roma, sulla sua incapcità a gestire le emozioni, è quantomeno poco rispettoso del Marco maturo e consapevole che dici di aver visto tanto bene due giorni dopo....non mi dire che non trovi forzata la cosa no ? Io li riconosco tranquillamente tutti e due i Marco in questione e mi piaccioni entrambi !
Quello stesso Marco che accetta un produttore come Canova e si fa scrivere la canzone che da il titolo al cd da un ex take that, sarebbe colui che non vuole ispirarsi in questo momento a modelli di pop di successo ? Chi te lo ha detto che ha insistito lui ostinatamente per portare l'Essenziale all'Esc ? Cosa giustissima poi dato il successo massiccio della canzone, sarebbe stato un sucidio portare altro non voglia di vincere !!!
Ma dai siamo sinceri...non ha senso messa così, è solo una questione di gusti, vissuto personale e sensibilità diverse.
Allora a me non convincono del tutto le tue parole, nel senso che hanno anche del giusto dentro ma non siamo evidentemente d'accordo sulle cose a cui dare più o meno importanza, tutto qui.
E finchè sarà possibile esprimersi in libertà io non mi tirerò indietro.......
Io rimango del mio parere e tu del tuo, amen ! E non credo che riprenderò più il discorso che ora non c'entra più nulla con il live di Trieste.
p.s. la frase sul pubblico che gli somiglia la ricordo bene detta in senso positivo o meglio realista, di rispecchiamento con lui, era in un'intervista, se non sbaglio alla radio o in tv, sono sicura che non era un episodio di un concerto e non quello che ricordi tu evidentemente, vedi ognuno fissa quello che vuole.......
buonotte Jamila
@jamila diciamo che è tutto più complesso perdonami e tu forse hai un po' semplificato il senso delle mie parole che non voleva assolutamente sminuire il concerto di Marco a Trieste, o forse sono io che non sono riuscita a farmi capire.......ma non ho voglia di addentranbi nelle pieghe di una contraddittorio con te che non voglio finisca in polemica, non mi interessa veramente, sono altre le cose che mi fanno rabbia in questo momento...
Citare quasi tutto l'articolo di Assante non capisco a cosa serva, pensi veramente che dopo 4 anni che sto dietro a Marco Mengoni io non condivida le sue parole e non le abbia accolte con contentezza quale riconoscimento di tutto quello che di speciale ho visto in lui in tutto questo tempo... ci conosciamo veramente poco, e a volte nemmeno conoscersi meglio serve a capirsi......vediamo Marco in modo diverso...ci aspettiamo un Marco che incarni i nostri desideri, e va bene così, perchè così troviamo gioia e piacere dal vederlo e ascoltarlo e lui è un'artista poliedrico e sensibile che può davvero soddisfare tutti !!!!
Quello che hai detto del concerto di Roma, sulla sua incapcità a gestire le emozioni, è quantomeno poco rispettoso del Marco maturo e consapevole che dici di aver visto tanto bene due giorni dopo....non mi dire che non trovi forzata la cosa no ? Io li riconosco tranquillamente tutti e due i Marco in questione e mi piaccioni entrambi !
Quello stesso Marco che accetta un produttore come Canova e si fa scrivere la canzone che da il titolo al cd da un ex take that, sarebbe colui che non vuole ispirarsi in questo momento a modelli di pop di successo ? Chi te lo ha detto che ha insistito lui ostinatamente per portare l'Essenziale all'Esc ? Cosa giustissima poi dato il successo massiccio della canzone, sarebbe stato un sucidio portare altro non voglia di vincere !!!
Ma dai siamo sinceri...non ha senso messa così, è solo una questione di gusti, vissuto personale e sensibilità diverse.
Allora a me non convincono del tutto le tue parole, nel senso che hanno anche del giusto dentro ma non siamo evidentemente d'accordo sulle cose a cui dare più o meno importanza, tutto qui.
E finchè sarà possibile esprimersi in libertà io non mi tirerò indietro.......
Io rimango del mio parere e tu del tuo, amen ! E non credo che riprenderò più il discorso che ora non c'entra più nulla con il live di Trieste.
p.s. la frase sul pubblico che gli somiglia la ricordo bene detta in senso positivo o meglio realista, di rispecchiamento con lui, era in un'intervista, se non sbaglio alla radio o in tv, sono sicura che non era un episodio di un concerto e non quello che ricordi tu evidentemente, vedi ognuno fissa quello che vuole.......
buonotte Jamila
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
@Tulip, per me puoi anche non sorvolare e sviscerare tutto.
In fondo non siamo OT. Si parla del pubblico in relazione al concerto di Trieste e visto che quello di Ancona è stato simile mi sento vicina al pensiero di Jamila che come noi era a Civitanova e Milano, e anche a Firenze.
Sono contenta di non essere stata a Roma, perché per un problema mio personale non amo vedere Marco cedere alla commozione, soprattutto mentre canta. Per dire, non riesco neanche a rivedere Ciao amore ciao. È un problema mio, ripeto, fossero anche lacrime di gioia.
Ho amato il canto corale di Civitanova, è stata veramente una condivisione con i fan. È stato qualcosa di molto coinvolgente per me, per la prima volta ho visto Marco aprirsi a me e non ho saputo resistergli. È stato emozionate la prima a Milano, ma meno intima la mia ricezione, meno ricettiva io che ho alzato delle difese. Ma in una situazione come Ancona, e forse ancor più Trieste, ho avuto la possibilità di godermelo come non mai, di poter ascoltare finalmente solo la sua voce e tutte le sue sfumature, che è quello che voglio in fondo.
Che canti pop, che a me piace… in fondo non sono così snob, o rock, jazz o country se vorrà, ritengo che saper scegliere il momento per una partecipazione attiva sia un dovere da parte del pubblico e un segno di rispetto per l'artista che si ama, senza che debba essere a lui farsi carico di questo.
In fondo non siamo OT. Si parla del pubblico in relazione al concerto di Trieste e visto che quello di Ancona è stato simile mi sento vicina al pensiero di Jamila che come noi era a Civitanova e Milano, e anche a Firenze.
Sono contenta di non essere stata a Roma, perché per un problema mio personale non amo vedere Marco cedere alla commozione, soprattutto mentre canta. Per dire, non riesco neanche a rivedere Ciao amore ciao. È un problema mio, ripeto, fossero anche lacrime di gioia.
Ho amato il canto corale di Civitanova, è stata veramente una condivisione con i fan. È stato qualcosa di molto coinvolgente per me, per la prima volta ho visto Marco aprirsi a me e non ho saputo resistergli. È stato emozionate la prima a Milano, ma meno intima la mia ricezione, meno ricettiva io che ho alzato delle difese. Ma in una situazione come Ancona, e forse ancor più Trieste, ho avuto la possibilità di godermelo come non mai, di poter ascoltare finalmente solo la sua voce e tutte le sue sfumature, che è quello che voglio in fondo.
Che canti pop, che a me piace… in fondo non sono così snob, o rock, jazz o country se vorrà, ritengo che saper scegliere il momento per una partecipazione attiva sia un dovere da parte del pubblico e un segno di rispetto per l'artista che si ama, senza che debba essere a lui farsi carico di questo.
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
Marco in questa anteprima si è commosso parecchio, a Roma in modo particolare.
Ricordo ad Assago, la prima volta che l'ho visto in lacrime: ma in quell'occasione ho percepito la sua rabbia, il suo disappunto e anche il dolore.
Invece adesso piange e si commuove perchè ..... perchè? Perchè la musica è commozione e meraviglia e quando ti apre dentro, non puoi arginare la ferita con la volontà: il canto ne risente? Non credo che, parlando di Marco, ci sia un canto migliore o uno peggiore in assoluto: lui è legato ai contesti, al pubblico, alla situazione hic et nunc che vive , è istintivo e quel canto era il canto della commozione. In realtà credo che Marco ceda sempre a qualche sentimento ma non lo sa prima di iniziare a cantare, credo.
( Per quel poco che so dello stato d'animo che precede la scrittura poetica, per esempio, c'è un silenzio che pulsa ,in cui perdi del tutto il pensiero dell'identità, aderisci con tutto te stesso alle parole ( ai suoni) che vogliono essere...
Ricordo ad Assago, la prima volta che l'ho visto in lacrime: ma in quell'occasione ho percepito la sua rabbia, il suo disappunto e anche il dolore.
Invece adesso piange e si commuove perchè ..... perchè? Perchè la musica è commozione e meraviglia e quando ti apre dentro, non puoi arginare la ferita con la volontà: il canto ne risente? Non credo che, parlando di Marco, ci sia un canto migliore o uno peggiore in assoluto: lui è legato ai contesti, al pubblico, alla situazione hic et nunc che vive , è istintivo e quel canto era il canto della commozione. In realtà credo che Marco ceda sempre a qualche sentimento ma non lo sa prima di iniziare a cantare, credo.
( Per quel poco che so dello stato d'animo che precede la scrittura poetica, per esempio, c'è un silenzio che pulsa ,in cui perdi del tutto il pensiero dell'identità, aderisci con tutto te stesso alle parole ( ai suoni) che vogliono essere...
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
voglio aggingere qualcosa sulla questione pubblico, perchè io faccio parte del pubblico più partecipe e popolare che esista, quello dell'opera.
può essere il pubblico più maleducato, quello che ti interrompe, quello che ti contesta, quello che, se ce l'ha con te, si organizza per affossarti ( Pavarotti non era amato dal pubblico della Scala, il maestro Muti lo volle per un Don Carlos, lui fece una stecca clamorosa per il nervosismo che, naturalmente diede modo a quel pubblico di sfogarsi, come disse l'indomani della prima," mi aspettavano al varco, ed io sono scivolato su un osso di formica )ma é anche quello che ti ama fino a non sopportare che qualcun'altro canti il tuo repertorio d'elezione ( quanti vedovi Callas ci siano in circolazione non ne avete idea ), devo dire che anch' io sono un pò vedova di alcuni artisti, é un pubblico sempre giudicante, mai supino all'ascolto, ci devi fare i conti, ma é per tutti questi ed altri motivi, vivo, caloroso o freddo, difficilmente indifferente, e sono queste le condizioni che ti temprano e ti fanno crescere. Ma tutto questo avviene nel silenzio durante la rappresentazione perchè l'interesse per ciò che avviene sul palco é il motivo per cui sono là.
Visti i molteplici interessi di Marco io spero che in futuro abbia tutti i tipi di pubblico, dalle ragazze urlanti al pubblico serio , volerlo solo con il pubblico attuale, significa, ai miei occhi, non volere che cresca, forse per paura di perdere il ragazzo tenero e vulnerabile che conosciamo, la differenza d'età ci porta a vederlo sempre piccolo, a me succede.
Io desidero che Marco cresca artisticamente, spero possa praticare ai più alti livelli tutta la musica che gli interessa,spero possa diventare quel tipo di artista che può passare dal popolare all'alto senza perdere credibilià in nessuna situazione.
può essere il pubblico più maleducato, quello che ti interrompe, quello che ti contesta, quello che, se ce l'ha con te, si organizza per affossarti ( Pavarotti non era amato dal pubblico della Scala, il maestro Muti lo volle per un Don Carlos, lui fece una stecca clamorosa per il nervosismo che, naturalmente diede modo a quel pubblico di sfogarsi, come disse l'indomani della prima," mi aspettavano al varco, ed io sono scivolato su un osso di formica )ma é anche quello che ti ama fino a non sopportare che qualcun'altro canti il tuo repertorio d'elezione ( quanti vedovi Callas ci siano in circolazione non ne avete idea ), devo dire che anch' io sono un pò vedova di alcuni artisti, é un pubblico sempre giudicante, mai supino all'ascolto, ci devi fare i conti, ma é per tutti questi ed altri motivi, vivo, caloroso o freddo, difficilmente indifferente, e sono queste le condizioni che ti temprano e ti fanno crescere. Ma tutto questo avviene nel silenzio durante la rappresentazione perchè l'interesse per ciò che avviene sul palco é il motivo per cui sono là.
Visti i molteplici interessi di Marco io spero che in futuro abbia tutti i tipi di pubblico, dalle ragazze urlanti al pubblico serio , volerlo solo con il pubblico attuale, significa, ai miei occhi, non volere che cresca, forse per paura di perdere il ragazzo tenero e vulnerabile che conosciamo, la differenza d'età ci porta a vederlo sempre piccolo, a me succede.
Io desidero che Marco cresca artisticamente, spero possa praticare ai più alti livelli tutta la musica che gli interessa,spero possa diventare quel tipo di artista che può passare dal popolare all'alto senza perdere credibilià in nessuna situazione.
ariadne- Parlo parlo parlo
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Re: 10 - Trieste – Teatro Rossetti, 1 giugno 2013
perchè forse si sta dimenticando una cosa importante : quando,ad Xfactor,i vocal coach lo ammonivano sui pericoli della sua emotività esasperata e cioè che avrebbe potuto essere un limite per lui,che lo avrebbe penalizzato nella qualità del canto,Marco rispondeva : NON VOGLIO AVERE AUTOCONTROLLO. Ecco,io credo che quel lasciarsi andare all'emozione del momento,faccia parte di lui. Se non provi niente non puoi dare niente. Io,fin dall'inizio l'ho amato anche per questo.Levnicolaievic ha scritto:Marco in questa anteprima si è commosso parecchio, a Roma in modo particolare.
Ricordo ad Assago, la prima volta che l'ho visto in lacrime: ma in quell'occasione ho percepito la sua rabbia, il suo disappunto e anche il dolore.
Invece adesso piange e si commuove perchè ..... perchè? Perchè la musica è commozione e meraviglia e quando ti apre dentro, non puoi arginare la ferita con la volontà: il canto ne risente? Non credo che, parlando di Marco, ci sia un canto migliore o uno peggiore in assoluto: lui è legato ai contesti, al pubblico, alla situazione hic et nunc che vive , è istintivo e quel canto era il canto della commozione. In realtà credo che Marco ceda sempre a qualche sentimento ma non lo sa prima di iniziare a cantare, credo.
( Per quel poco che so dello stato d'animo che precede la scrittura poetica, per esempio, c'è un silenzio che pulsa ,in cui perdi del tutto il pensiero dell'identità, aderisci con tutto te stesso alle parole ( ai suoni) che vogliono essere...
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