Skyuno - X Factor 2013, 28 novembre 2013

@ Laurel io l'ho sentito in difficoltà in altre occasioni, Ciao amore ciao é la prova che, se riesce a essere in sintonia con se stesso tutto va bene, forse dovrebbe tornare ad ascoltarsi,e dimenticare il contesto, però capisco il tuo punto di vista. Speriamo le stesse cose da e per lui, attendiamo fiduciose.

Stiamo parlando di esseri umani inseriti in sistemi produttivi molto diversi: la produzione di uno spettacolo lirico credo si possa pensare ancora molto legata alla dimensione umana del lavoro, emerge da un rapporto " artigianale " col prodotto finale da parte di tutti quelli che vi concorrono ;  un cantante lirico  al top della carriera credo poi che vi arrivi molto preparato, con anni di studio   ed avendo la possibilità di lavorare molto sulla qualità del proprio strumento musicale e sulla approfondimento dettagliato delle partiture che andrà ad eseguire: siamo al meglio delle  condizioni di lavoro per un cantante, che penso gli consenta di affrontare più corazzato l'inevitabile stress legato alle aspettative di un pubblico molto selezionato ed espertissimo.
Nel caso di un cantante pop abbiamo a che fare con una macchina produttiva che spesso
ha fagocitato i suoi artisti  per tantissimi motivi , vuoi per i ritmi di lavoro eccessivi, vuoi per la globalizzazione planetaria delle  loro  performance del tutto disumanizzate ( che poi questi artisti fossero fragili già di  per sè è un  altro discorso : però la carriera li ha del tutto spinti  nel precipizio che già avevano in sè  e che era anche il perno su cui si reggeva la loro potente capacità di arrivare al pubblico che li sentiva come propri rappresentanti , la sensibilità emotiva li accomunava  tutti quanti....non sto a fare i nomi perchè sarebbero troppi ) Secondo me è una cosa su cui riflettere: non si può fare a meno di considerare questo aspetto della produzione dell'arte oggi, sul suo livello di compatibilità con le esigenze  umane dell'artista...

@ Lev guarda che le cose sono molto cambiate anche nel mondo della musica classica, una volta un cantante, un artista, arrivava alla carriera vera e propria intorno ai trent'anni, lo showbusiness ha cambiato tutto già da un pò, adesso con la crisi profonda che attraversa il mondo, quello dello spettacolo é fra i più penalizzati, come tutta la cultura in genere, l'esigenza di ridurre i costi al minimo per sopravvivere, induce alla scelta di artisti molto giovani e sconosciuti che, in cambio di esperienze e visibilità, accettano compensi molto bassi, come avviene in tutti i campi del mondo del lavoro.
Se mi parli di persone rovinate dalle pressioni nel mondo del pop, io ti ricordo la Callas, in questi giorni ricorre il novantesimo anniversario della sua nascita, e poi spero allora che Marco se ne tiri fuori al più presto, preferisco un uomo vivo ad un artista perso.

Giusto alla Divina pensavo....spesso il pubblico è così affamato della bellezza che certi artisti riescono a comunicare, che si dimentica che essa viene da una ferita interiore... io dicevo semplicemente questo... che bisogna essere generosi e comprensivi con chi ci dona la bellezza...accettare anche che sbaglino ogni tanto, che facciano qualche errore...perchè ci danno molto ma molto altro...

Le ferite che alimentavano l'arte della Callas sono le stesse che causarono la fine precoce della sua carriera. Se non sapessi accettare gli errori di Marco non sarei qui, ma questo per me non significa negarli.
Qualcuno, l'anno scorso, guardò negli occhi Marco e gli disse quello che molti fan, anche qui, dicevano, che il suo canto non era più una forma di comunicazione ma una sorta di autoconsolazione, ed é grazie a queste persone che oggi ha ottenuto questi risultati.
C'é ancora molto da fare, io spero che Marco curi le sue ferite, forse non guariranno, ma potrebbe conviverci  serenamente, e la sua capacità di donarci bellezza non ne sarebbe sminuita, acquisterebbe ancora più forza.

E infatti questo disco è frutto di un periodo di serenità, come Marco ha detto più volte: ne aveva bisogno, di questi colori pastello che lui sa benissimo di avere usato, che ad alcuni non sono piaciuti....però a lui sono serviti.
Quanto al discorso sul delicato rapporto fra sentire interno ed espressione artistica, difficile stabilire a priori cosa significhi per ciascun artista : che il pubblico dia indicazioni o si pronunci su questo tema " sensibile" credo non interessi a nessun artista , che risponde solo a sè.

Levnicolaievic ha scritto:....  che il pubblico dia indicazioni  o si pronunci su questo tema " sensibile"  credo non interessi a nessun artista , che risponde solo a sè.

infatti non ho detto che Marco abbia ascoltato i fan, come scrisse Giordano sul suo blog ,in un articolo qui da molti apprezzato, " ha ascoltato i consigli di chi gli vuole bene", chiunque sia dobbiamo ringraziarlo, io non gli muoverei mai critiche di persona, visto che gli interessa, gli racconterei come é entrato nella mia vita e perchè ho bisogno di lui, ma qui posso , come tutti, dire la mia su tutto, senza per questo pretendere di essere sempre nel giusto