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Il gioco dell'attesa

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Messaggio Da Tulip Mer Ott 12, 2011 5:27 pm

Mi guardo allo specchio e cerco di mettere ordine ai miei pensieri. Infondo ero venuta al bagno per questo.
Da quando avevo capito che l'uomo conosciuto all'asta era Man avevo cominciato a preoccuparmi sul serio, per fortuna Nina mentre mi salutava aveva fatto in tempo a dirmi che ci avrebbero seguiti e di scendere al "Seven Hills", un hotel piccolo proprio al centro del Corno d'oro, il vecchio centro storico pieno di vicoli e fascino...niente grandi alberghi o grattacieli, peccato non essere in vacanza !
Come fare a sganciarmi da quell'uomo è ora il problema, non posso lasciargli vedere il manoscritto capirebbe subito che è molto meno importante di quello che crede ed io da sola come spiegherei la cosa ?
Devo scappare immediatamente all'arrivo, se entro in auto con lui non avrò scampo.
"Signora tutto bene ? Stiamo iniziando l'atterraggio dovrebbe riprendere posto ! " è la Hostess che bussa alla porta.

Esco e faccio appena in tempo a sedermi che, allacciate le cinture, inziamo la discesa.
Lui mi guarda interrogativo, io faccio un sorriso forzato ma non mi chiede nulla, non sarebbe gentile da parte sua.
Io guardo insistentemente fuori dal finestrino e non mi costa la minima fatica concentrarmi su ciò che vedo. Lo skyline di Istanbul è una delle cose più affasciananti che io abbia mai visto, un colpo al cuore, ogni volta penso che avevano ragione gli scrittori antichi e che sarebbero impazziti a vedere la città dal cielo.
Eccola la porta tra oriente ed occidente, acqua e monti, minareti e cupole accanto a palazzi moderni e ponti enormi, passato e futuro insieme, l'ultimo posto dove ti senti in Europa ed il primo dove capisci di essere in Asia.
Sta anche cominciando a tramontare il sole e tutto diventava più intenso.

Eccoci, toccato terra, decelerazione e poi stop.
Penso che mi muoverò con molta lentezza cercando di osservare con molta attenzione tutto e tutti attorno a me per trovare un appiglio ed una via di fuga.
Comincio ad alzarmi lui mi aiuta tira giù dalla cappelliera il mio prezioso bagaglio a mano ed io prontamente glielo levo dalle mani. Fa un po' di resistenza ma poi cede.
Come mai sento tanto caldo all'improvviso, chissà mi dico sorridendo e slacciando la camicetta. Oddio penserà ad un gesto di seduzione, ci manca solo questo ora.
Lungo il corridoio Alper s'inserisce tra di noi, ottimo, gli lancio uno sguardo riconoscente. Cerco di muovermi più veloce ed ho la sensazione che mi segua anche un tipo alto e scurissimo di carnagione, avevo già notato come mi osservava durante il viaggio, sarà un uomo di Man, difficile pensare fosse solo.
Esco dall'aereo e supero le persone davanti a me, Alper ha fatto cadere un trolley su un piede di Mann.......momento di scompiglio ed io corro fuori dal tunnel.
Agitata mi guardo intorno ed in quel momento un' automobilina elettrica mi affianca e una donna mi dice : Prego salga, l'aspettano all'uscita laterale.
Sospiro di sollievo, da seduta mi volto e vedo il tipo alto seguirmi con lo sguardo.

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Messaggio Da Levnicolaievic Mer Ott 19, 2011 4:32 pm

Capitolo terzo:
Usciti dall' Ataturk Airport , percorriamo ad alta velocità l'ampia arteria della kennedy caddesi. Seduto accanto a me Alper canticchia e si aggiusta continuamente il ciuffo, rivolgendomi frequenti sorrisi; al volante questa signora serissima che sa guidare in modo eccellente e sembra immersa nei suoi pensieri.
Anche io mi astraggo un pò, guardando fuori dal finestrino: il traffico è intenso, sta scendendo la sera già fresca anche se siamo all'inizio di settembre; nonostante il vento freddo che soffia dall'altopiano anatolico i turchi camminano e camminano; c'è sempre gente che va a piedi, persino qui, a fianco dell'autostrada; distinguo i piccoli personaggi in cima alle colline fittamente abitate, gente che cammina con borse o senza nulla, veloci in questa brulicante e immensa periferia , migliaia di persone, sovrastate da palazzi ancora da concludere, vicino a bar occupati solo da uomini silenziosi, gente composta e vestita all'occidentale: scorgo poche donne velate. Ritorno a guardare il mio vicino che mi sorride incoraggiante e gli domando : " Ma tu, Alper, quanti anni hai ? "
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Messaggio Da Exit Mer Ott 19, 2011 6:14 pm

"ventidue" mi risponde sorridendo.
"accidenti....sei molto giovane" rimango stupita della sua età.
"in questo lavoro si cresce in fretta... "
"Come hai conosciuto Sylvian?" gli domando
Alper si irrigidisce e tutta l'energia positiva che percepivo fino a poco prima, sparisce.
"Sylvian, Sylvian! Tutte le donne lo cercano! Tutte le donne lo vogliono! Anche tu lo vuoi?" Si volta a guardarmi negli occhi, come a volerci leggere qualcosa, poi riporta malinconicamente l'attenzione sulla strada.
"Sylvian è mio fratello"
a quell'affermazione la donna misteriosa al volante sbanda leggermente
"stai zitto Alper" la sua voce è tagliente e glaciale.
"Non ti preoccupare" gli risponde lui, continuando a fissare la strada
"Ma com'è possibile.... credevo che Sylvian non avesse fratelli" mormoro incredula
"tu pensi che i fratelli siano solo quelli di sangue?"
"Alper basta!" la donna al volante è nervosa.
"scusatemi... io non volevo...." cerco in tutti i modi di calmare le acque, ma l'atmosfera dentro l'auto si è fatta improvvisamente pesante.
"Lascia stare, non ti scusare" mormora lui.
Riporto il mio sguardo verso il paesaggio che scorre fuori, cercando di rilassarmi, quando all'improvviso vedo arrivare a tutta velocità un auto contro di noi, faccio appena in tempo ad aprire la bocca per urlare che la vettura
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Messaggio Da Levnicolaievic Gio Nov 03, 2011 6:10 pm

"La nostra vettura, urtata in un fianco, sbanda paurosamente: l' autista inchioda con una frenata che mi toglie il respiro, bestemmiando qualche parolaccia in turco e urlando poi ad Alper qualche altra cosa con una rabbia di quelle che non vedevo da tempo.
Anche Alper urla e mi spinge fuori dall'auto mentre quella riparte di botto.. io sono sotto shock, Alper mi spinge in un vicolo e si mette a correre trascinandomi con lui.... corriamo, ma nessuno ci insegue .
Mi manca il respiro: devo fermarmi. Ci inabissiamo in un sottopassaggio che è ingombro di venditori ambulanti: vedo un giocattolo che mi piacerebbe comprare, se mai ripasseremo di qua.... la gente è tantissima, dobbiamo rallentare per forza, ma non credo che ci sia più pericolo.
" Adesso posso sapere cosa è successo ? " Chiedo , ancora ansimante.
" Certo che puoi saperlo: ma tanto non capiresti comunque niente "
" E tu prova lo stesso a raccontarmelo: anche se non sembra , sono abbastanza intelligente " " Voi donne occidentali avete questo che vi rende interessanti: siete capaci di chiedere "
" Mi fa piacere che tu me lo dica , ma non mi freghi con un mezzo complimento "
" OK! Se proprio vuoi: noi saremmo i destinatari di un avvertimento diretto a Sylvian.."
" " Tuo fratello.. "
" " Fratello.. al paese, in Armenia , siamo tutti fratelli.. "
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Messaggio Da Exit Mer Nov 23, 2011 6:39 pm

La gente ci spintona da una parte e dall'altra; ad un certo
punto perdo l'equilibrio rischiando di rovinare a terra, ma Alper
prontamente mi afferra per un braccio, tenendomi su.
Me lo ritrovo a pochi centimetri dal viso a fissarmi preoccupato
"Tutto bene?"
Faccio di sì con la testa e distolgo lo sguardo.
"Dimmi la verità Alper, ci vogliono uccidere?" mi trema leggeremente la
voce e mi manca il respiro. Tutta quelle persone intorno
iniziano a darmi fastidio, mi sembra di soffocare.
"No, per adesso no. Vogliono solo impedirci di arrivare a Sylvian." Si guarda intorno preoccupato
"dobbiamo muoverci, non possiamo stare fermi troppo a lungo in un posto"
mi prende per mano e
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Messaggio Da Tulip Mer Gen 04, 2012 7:22 pm

ed entriamo in un portone.
Mi tira per un lungo corridoio, saliamo delle scale , usciamo in un loggia, mi fa scavalacare un parapetto, attraversiano velocemente uno spiazzo dove degli uomini sono inginocchiati in preghiera, sembra una piccola moschea chiusa tra le case.....arranco dietro a lui e vedo scorrere velocemente ambienti intorno a me.
All'imporvviso mi fa segno di accucciarmi, siamo su un balcone con alta balaustra.
Guardo attraverso le fessure del legno e vedo l'auto in fiamme, la nostra auto.
Siamo tornati indietro !
La donna che era alla guida è stesa a terra e sembra priva di conoscenza.
Un flash attraversa la mia mente e dico a voce alta "il manoscritto sarà distrutto ! ".
Lui mi guarda un attimo serio poi mi indica perentoriamente di non muovermi e sparisce.
Lo vedo poco dopo girare intorno all'auto. Osserva le fiamme e poi si piega per soccorrere la donna, la trascina verso l'edificio in cui sono nascosta io.
Dopo qualche minuto sento una voce che mi chiama dalle scale.......una voce di donna "ma è Nina, e come è arrivata qui ?"
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Messaggio Da Levnicolaievic Gio Gen 05, 2012 10:28 am

" Meno male che sei qui , Nina! " Urlo correndole incontro e la abbraccio come se non la vedessi da una vita!
" Su , su... " mi fa lei con premura , ripulendomi la gonna .
Alper ci spinge di nuovo verso il bazar , mentre anche la donna si è ripresa e cammina velocemente accanto a lui :
" Ragazze, è una fortuna che il manoscritto si sia bruciato... così Man non saprà mai che la nostra era tutta una bufala per attirarlo ..... adesso però dobbiamo stare doppiamente all'erta perchè la sua attenzione si concentrerà su di noi......vorrà sapere da noi cosa c'era scritto in quelle carte... sono anni che insegue questa traccia e noi approfitteremo della sua avidità per portarlo dove vogliamo..."
" E dove..... dove lo vogliamo portare ? " Chiedo con una voce un pò stentata, incrinata dalla paura che mi ha comunicato l'incidente..
" Intanto andiamo a prendere alloggio al " Seven Hills" come da copione: lì ci sarà Silvyan e, se lui vuole, se lui ha deciso che tu debba sapere... allora saprai "
Dicendo questo Alper si è fermato, ha intuito i miei timori e con un gesto inaspettato mi prende la mano e me la bacia elegantemente: questo ragazzo mi piace.
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Messaggio Da Jazzbianco Dom Gen 08, 2012 11:33 am

Raggiungiamo l'hotel. È tutto predisposto per il nostro arrivo. Anche se la presenza di Nina non era prevista, c'è una camera anche per lei. Vorrei chiedere spiegazioni ad Alper, e a Nina, ma sono troppo stanca, troppo agitata e troppo sudata, voglio farmi subito una doccia e incontrare Silvyan. E solo ora realizzo che anche il mio bagaglio è bruciato con l'auto, non solo il manoscritto. Mi abbandono sul letto. Guardo il soffitto, dovrei chiamare Nina, farmi prestare qualcosa. Rivolgo lo sguardo verso la finestra e, appoggiato sulla poltroncina, vedo un'abito bianco ed un pacchetto con sopra un biglietto. È di Silvyan. Mi ha procurato l'abito ed altre cose, e vuole incontrarmi, da sola, al bazar delle spezie. E ha sottolineato due volte la parola sola.
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Messaggio Da Levnicolaievic Lun Apr 09, 2012 11:44 am

Capitolo quarto

Sono disorientata, stanca , mi sento straniera e sola.
Lo so, prima o poi succede durante qualsiasi viaggio.
Dici a te stessa: " ma cosa ci faccio io qui ? Chi me l'ha fatto fare? Stavo così bene dov'ero... "
Già, chi me l'ha fatto fare ?
Mentre mi preparo lentamente, analizzo per bene i motivi che mi hanno portato fino qui: da qualche parte devo pur trovare l'energia per uscire ad affrontare questo stramaledetto posto!
E dico a me stessa: tu sei qui perchè sei innamorata da Sylvian , non riesci neanche a confessarlo a te stessa, ma forse è il caso di farlo prima di cacciarsi in qualche altro grosso pasticcio... lo sai no, Penelope, che questo è un grosso pasticcio ? Cosa hai tu da spartire col popolo armeno? Non credi che sia meglio lasciare perdere tutto quanto e tornartene a Roma ?
E mentre considero seriamente questa eventualità, indosso questo splendido abito bianco e decido immediatamente che l'uomo che l'ha cercato per me è un uomo per cui vale la pena continuare questa avventura.
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