Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Paola Funky Gallo @OndeFunky 30m
Sai... ci basta un sogno #radioitalialive @RaphaelGualazzi on air giovedì 11 aprile
Sai... ci basta un sogno #radioitalialive @RaphaelGualazzi on air giovedì 11 aprile
Jazzbianco- Admin.
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Mi sono perso Raph live. Il 28 non ho potuto andarci neanche la Fnac e st lazare ieri.
Jazz, hai qualcosa da dire sul disco ? Mi piacerebbe leggere una tua recenzione.
Jazz, hai qualcosa da dire sul disco ? Mi piacerebbe leggere una tua recenzione.
Joe- Parlo parlo parlo
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Eccomi Joe.
Non avevo parlato di Happy Mistake perché un po' mi aveva delusa. Rispetto alla varietà e alla freschezza di Reality and Fantasy, tanto felice questo errore non lo è poi stato. Ci sono delle cose veramente belle ed altre che mi convincono proprio poco. Ho la sensazione che sia stato fatto troppo in fretta e per questo prima di parlarne volevo assistere al live.
Sono andata sabato scorso alla prima data del tour italiano di Raph. Credo che in realtà fosse una data 0, visto che nessuno ne ha parlato e Bosso, ospite d'onore lunedì a Milano, a Senigallia non c'era.
I musicisti sono quasi sempre bravissimi, ben integrati i nuovi componenti alla chitarra, al sax e al contrabbasso. Così come il trio di coriste. Ma nonostante questo le mie impressioni non sono cambiate.
Scaletta e breve commento:
1 - L'amie d'un italien (Raimbows)
Inizio scoppiettante e bellissimo duetto
2 - Don't call my name
L'inizio non è male, ma live è ancora più ripetitiva
3 - Follia d'amore
La versione ESC bilingue non mi è mai piaciuta, e dopo due anni sembra aver perso smalto. Il trombettista ha sbagliato sempre gli attacchi.
4 - Baby What's Wrong
Evanescente
5 - Senza ritegno
A me piace, soprattutto il testo. Live è grintosa e a questo punto ci voleva.
6 - Seventy days of love
Nel live è tutto troppo… e perde quel senso di affascinante indolenza che nel CD mi piace molto.
7 - Un mare di luce
Non mi piace. Poco ispirato e veramente debole nel canto, anche live.
8 - Reality and Fantasy
E torniamo ad entusiasmarci, se non fosse per il pubblico che batte le mani inutilmente e fuori tempo.
9 - Beautifull
La dedica a tutte le donne di Senigallia e questa è la seconda volta che si rivolge al pubblico dopo il buonasera iniziale.
È un brano che non mi convince… ma a me a volte basta veramente poco per apprezzare o meno un pezzo. Qui le primissime note iniziali mi rimandano a Rimmel di De Gregori, e questo disturba sempre il mio ascolto.
10 - Carola
Versione dilatata con un bell'inserimento di tromba e sax.
11 - Questa o quella per me pari non sono
Bel pezzo strumentale, perfetto a a questo punto del live.
12 - Scandalize me
Si riparte. Grande sorpresa l'assolo di chitarra.
13 - Sai (ci basta un sogno)
È il brano più bello del CD e live, se possibile, migliora ancora. Il canto si fa più asciutto, deciso e preciso.
14 - Love goes download
Sempre piacevole.
15 - Mambo soul
Questo mambo non lo salva neanche il coro e le splendide percussioni.
16 - Lady 'O
Grandiosa.
17 - Welcom to my hell
Introdotto da un coro "quasi" gospel, questo inferno profuma di bourbon e di legna bruciata.
Bis
Lo standard jazz I Can't Give You Anything But Love risulta un po' anonimo e lontano dai livelli a cui ci aveva abituato.
L'improvvisazione sui temi di Amarcord è elegante ed emozionante… amarcord appunto.
Il finale è invece tiratissimo con I'm tired che per giorni mi è rimasta in testa.
Non avevo parlato di Happy Mistake perché un po' mi aveva delusa. Rispetto alla varietà e alla freschezza di Reality and Fantasy, tanto felice questo errore non lo è poi stato. Ci sono delle cose veramente belle ed altre che mi convincono proprio poco. Ho la sensazione che sia stato fatto troppo in fretta e per questo prima di parlarne volevo assistere al live.
Sono andata sabato scorso alla prima data del tour italiano di Raph. Credo che in realtà fosse una data 0, visto che nessuno ne ha parlato e Bosso, ospite d'onore lunedì a Milano, a Senigallia non c'era.
I musicisti sono quasi sempre bravissimi, ben integrati i nuovi componenti alla chitarra, al sax e al contrabbasso. Così come il trio di coriste. Ma nonostante questo le mie impressioni non sono cambiate.
Scaletta e breve commento:
1 - L'amie d'un italien (Raimbows)
Inizio scoppiettante e bellissimo duetto
2 - Don't call my name
L'inizio non è male, ma live è ancora più ripetitiva
3 - Follia d'amore
La versione ESC bilingue non mi è mai piaciuta, e dopo due anni sembra aver perso smalto. Il trombettista ha sbagliato sempre gli attacchi.
4 - Baby What's Wrong
Evanescente
5 - Senza ritegno
A me piace, soprattutto il testo. Live è grintosa e a questo punto ci voleva.
6 - Seventy days of love
Nel live è tutto troppo… e perde quel senso di affascinante indolenza che nel CD mi piace molto.
7 - Un mare di luce
Non mi piace. Poco ispirato e veramente debole nel canto, anche live.
8 - Reality and Fantasy
E torniamo ad entusiasmarci, se non fosse per il pubblico che batte le mani inutilmente e fuori tempo.
9 - Beautifull
La dedica a tutte le donne di Senigallia e questa è la seconda volta che si rivolge al pubblico dopo il buonasera iniziale.
È un brano che non mi convince… ma a me a volte basta veramente poco per apprezzare o meno un pezzo. Qui le primissime note iniziali mi rimandano a Rimmel di De Gregori, e questo disturba sempre il mio ascolto.
10 - Carola
Versione dilatata con un bell'inserimento di tromba e sax.
11 - Questa o quella per me pari non sono
Bel pezzo strumentale, perfetto a a questo punto del live.
12 - Scandalize me
Si riparte. Grande sorpresa l'assolo di chitarra.
13 - Sai (ci basta un sogno)
È il brano più bello del CD e live, se possibile, migliora ancora. Il canto si fa più asciutto, deciso e preciso.
14 - Love goes download
Sempre piacevole.
15 - Mambo soul
Questo mambo non lo salva neanche il coro e le splendide percussioni.
16 - Lady 'O
Grandiosa.
17 - Welcom to my hell
Introdotto da un coro "quasi" gospel, questo inferno profuma di bourbon e di legna bruciata.
Bis
Lo standard jazz I Can't Give You Anything But Love risulta un po' anonimo e lontano dai livelli a cui ci aveva abituato.
L'improvvisazione sui temi di Amarcord è elegante ed emozionante… amarcord appunto.
Il finale è invece tiratissimo con I'm tired che per giorni mi è rimasta in testa.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Carola a RadioItalia Live
Jazzbianco- Admin.
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Jazz scrive : "Non avevo parlato di Happy Mistake perché un po' mi aveva delusa. Rispetto alla varietà e alla freschezza di Reality and Fantasy, tanto felice questo errore non lo è poi stato. Ci sono delle cose veramente belle ed altre che mi convincono proprio poco. Ho la sensazione che sia stato fatto troppo in fretta e per questo prima di parlarne volevo assistere al live."
Non condivido Jazz. Happy Mistake mi sembra un passo avanti.
Quasi tutte le canzoni di Gualazzi hanno le loro caratteristiche, e complessivamente la sua scrittura migliora.
Ci sono 5, 6 capolavori.
Terrificante il livello musicale tra Happy Mistake e #PAC.
Sbrigatevi perche io vi aspetto.
Non condivido Jazz. Happy Mistake mi sembra un passo avanti.
Quasi tutte le canzoni di Gualazzi hanno le loro caratteristiche, e complessivamente la sua scrittura migliora.
Ci sono 5, 6 capolavori.
Terrificante il livello musicale tra Happy Mistake e #PAC.
Sbrigatevi perche io vi aspetto.
Joe- Parlo parlo parlo
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Per prima cosa non ho alcuna intenzione di paragonare il lavoro di Raph con quello di Marco, così come mi interessa poco il paragone tra Marco ed un Lambert qualsiasi, per dire. Seguo Marco e Raph per motivi diversi e da loro mi aspetto cose diverse.
E non giudico un lavoro da quanti capolavori ci sono, se poi il resto lo trovo veramente poco interessante. E proprio per il divario tra alcuni pezzi ritengo questo CD fatto un po' troppo in fretta e qualitativamente inferiore a Reality and Fantasy.
Se il lavoro fatto da Gualazzi era un tentativo di fondere il suo jazz con il pop, se non l'hai notato su Itunes è inserito nel settore pop e non nel jazz, purtroppo è poco riuscito, funziona veramente solo nei due brani presentati a Sanremo. Seventy days of love e I'm tired sono invece un ponte con il lavoro precedente. Per il resto si rifugia in più facili atmosfere retrò o in brani strumentali che dovrebbero ricordarci le sue origini e le sue capacità tecniche. E questo mi sembra un chiaro segnale di come, secondo me, ci sia stata una certa forzatura da parte della casa discografica.
Dopo il primo ascolto già avevo voglia di saltare dei brani, cosa che con Reality and Fantasy non mi è mai capitato: l'ho ascoltato ininterrottamente una infinità di volte senza mai saltare niente.
Il live mi ha restituito esattamente le stesse sensazioni, e dalla risposta del pubblico in sala, forse non ero la sola.
E non giudico un lavoro da quanti capolavori ci sono, se poi il resto lo trovo veramente poco interessante. E proprio per il divario tra alcuni pezzi ritengo questo CD fatto un po' troppo in fretta e qualitativamente inferiore a Reality and Fantasy.
Se il lavoro fatto da Gualazzi era un tentativo di fondere il suo jazz con il pop, se non l'hai notato su Itunes è inserito nel settore pop e non nel jazz, purtroppo è poco riuscito, funziona veramente solo nei due brani presentati a Sanremo. Seventy days of love e I'm tired sono invece un ponte con il lavoro precedente. Per il resto si rifugia in più facili atmosfere retrò o in brani strumentali che dovrebbero ricordarci le sue origini e le sue capacità tecniche. E questo mi sembra un chiaro segnale di come, secondo me, ci sia stata una certa forzatura da parte della casa discografica.
Dopo il primo ascolto già avevo voglia di saltare dei brani, cosa che con Reality and Fantasy non mi è mai capitato: l'ho ascoltato ininterrottamente una infinità di volte senza mai saltare niente.
Il live mi ha restituito esattamente le stesse sensazioni, e dalla risposta del pubblico in sala, forse non ero la sola.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
Che tempo che fa, dal 29 settembre, con le musiche di Gualazzi.
Domenica 29 settembre torna Che tempo che fa, nella nuova collocazione annunciata durante la presentazione dei palinsesti Rai, che va dalle 20,10 alle 22,30. Ma, come tradizione, dalla settimana successiva gli appuntamenti saranno doppi: oltre quello festivo, il programma condotto da Fabio Fazio sarà in palinsesto anche il sabato dalle 20,10 alle 21,30. Queste tutte le novità dell'edizione ai nastri di partenza.
Innanzitutto il talk show compie dieci anni: la prima puntata, infatti, era andata in onda il 13 settembre del 2003. Fazio, dunque, domenica prossima, inaugura l'undicesima edizione che, nella serata di domenica dura un'ora in più. E' stata questa la ragione per la quale i programmi--inchiesta Presa diretta e Report hanno dovuto traslocare al lunedì. La prima novità di Che tempo che fa edizione 2013-2014 è rappresenata dalla parte musicale. Infatti il cantautore e pianista italiano Raphael Gualazzi ha composto una serie di musiche originali proprio per il programma di Fazio che ne accompagneranno tutte le fasi, facendo da sigle di inizio e di conclusione, ma anche da sottofondo. Inoltre, rappresenteranno l'intermezzo grazie al quale si passa da una sezione all'altra, da un'intervista all'altra.
Altra novità: Che tempo che fa andrà in onda il sabato e la domenica con due differenti scenografie sempre dal centro di produzione Rai di Milano in via Mecenate. Questa diversità serve a sottolineare che le due serate non saranno simili nei contenuti. Una sola caratteristica accomuna le puntate del sabato e della domenica: i colloqui faccia a faccia tra Fabio Fazio e i protagonisti del nostro mondo in tutti i campi, dalla politica allo spettacolo, dallo sport alla cultura. Partendo dai riferimenti autobiografici, le domande di Fazio saranno mirate a documentare luci ed ombre del contesto sociale in cui viviamo, analizzate e raccontate dal punto di vista dei vari interlocutori.
Per quanto riguarda il cast: confermato Massimo Gramellini che inaugura una nuova rubrica. Filippa Lagerback sarà ancora la presentatrice e collaboratrice del talk show. Naturalmente confermata anche la presenza di Luciana Littizzetto, che la domenica sera commenterà, con la sua vena ironica, i fatti salienti della settimana. Ma c'è una novità: la Littizzetto chiuderà la puntata del giorno festivo con una "buonanotte" tutta personale che, si dice negli ambienti vicino al programma, sarà un nuovo spazio molto originale e cambierà di settimana in settimana.
Inoltre, nelle intenzioni dei responsabili di Rai3, l'ora in più della domenica sera, serve a sperimentare nuovi format nella gestione delle interviste, nuove rubriche e soprattutto, servirà per dare più spazio allo show, ovvero all'intrattenimento. La regia è di Duccio Forzano, gli autori sono il gruppo storico e già collaudato di Che tempo che fa: Michele Serra, Samanta Chiodini, Pietro Galeotti, Massimo Martelli, Giacomo Papi, Marco Posani.
Nella scorsa edizione, in onda dal 30 settembre 2012 al 26 maggio 2013, sono state trasmesse 62 puntate del programma con circa 200 ospiti. La media degli ascolti è stata di quattro milioni di telespettatori. Dalla prima edizione del 2003 alla conclusione della decima, le puntate andate in onda sono state 777 con circa 2000 ospiti.
http://www.maridacaterini.it/news/1102-che-tempo-che-fa,-dal-29-settembre-con-le-musiche-di-gualazzi.html
Domenica 29 settembre torna Che tempo che fa, nella nuova collocazione annunciata durante la presentazione dei palinsesti Rai, che va dalle 20,10 alle 22,30. Ma, come tradizione, dalla settimana successiva gli appuntamenti saranno doppi: oltre quello festivo, il programma condotto da Fabio Fazio sarà in palinsesto anche il sabato dalle 20,10 alle 21,30. Queste tutte le novità dell'edizione ai nastri di partenza.
Innanzitutto il talk show compie dieci anni: la prima puntata, infatti, era andata in onda il 13 settembre del 2003. Fazio, dunque, domenica prossima, inaugura l'undicesima edizione che, nella serata di domenica dura un'ora in più. E' stata questa la ragione per la quale i programmi--inchiesta Presa diretta e Report hanno dovuto traslocare al lunedì. La prima novità di Che tempo che fa edizione 2013-2014 è rappresenata dalla parte musicale. Infatti il cantautore e pianista italiano Raphael Gualazzi ha composto una serie di musiche originali proprio per il programma di Fazio che ne accompagneranno tutte le fasi, facendo da sigle di inizio e di conclusione, ma anche da sottofondo. Inoltre, rappresenteranno l'intermezzo grazie al quale si passa da una sezione all'altra, da un'intervista all'altra.
Altra novità: Che tempo che fa andrà in onda il sabato e la domenica con due differenti scenografie sempre dal centro di produzione Rai di Milano in via Mecenate. Questa diversità serve a sottolineare che le due serate non saranno simili nei contenuti. Una sola caratteristica accomuna le puntate del sabato e della domenica: i colloqui faccia a faccia tra Fabio Fazio e i protagonisti del nostro mondo in tutti i campi, dalla politica allo spettacolo, dallo sport alla cultura. Partendo dai riferimenti autobiografici, le domande di Fazio saranno mirate a documentare luci ed ombre del contesto sociale in cui viviamo, analizzate e raccontate dal punto di vista dei vari interlocutori.
Per quanto riguarda il cast: confermato Massimo Gramellini che inaugura una nuova rubrica. Filippa Lagerback sarà ancora la presentatrice e collaboratrice del talk show. Naturalmente confermata anche la presenza di Luciana Littizzetto, che la domenica sera commenterà, con la sua vena ironica, i fatti salienti della settimana. Ma c'è una novità: la Littizzetto chiuderà la puntata del giorno festivo con una "buonanotte" tutta personale che, si dice negli ambienti vicino al programma, sarà un nuovo spazio molto originale e cambierà di settimana in settimana.
Inoltre, nelle intenzioni dei responsabili di Rai3, l'ora in più della domenica sera, serve a sperimentare nuovi format nella gestione delle interviste, nuove rubriche e soprattutto, servirà per dare più spazio allo show, ovvero all'intrattenimento. La regia è di Duccio Forzano, gli autori sono il gruppo storico e già collaudato di Che tempo che fa: Michele Serra, Samanta Chiodini, Pietro Galeotti, Massimo Martelli, Giacomo Papi, Marco Posani.
Nella scorsa edizione, in onda dal 30 settembre 2012 al 26 maggio 2013, sono state trasmesse 62 puntate del programma con circa 200 ospiti. La media degli ascolti è stata di quattro milioni di telespettatori. Dalla prima edizione del 2003 alla conclusione della decima, le puntate andate in onda sono state 777 con circa 2000 ospiti.
http://www.maridacaterini.it/news/1102-che-tempo-che-fa,-dal-29-settembre-con-le-musiche-di-gualazzi.html
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Re: Raphael Gualazzi: un artigiano della musica
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2013/10/29/Gualazzi-rilegge-Svalutation_9536966.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
Gualazzi rilegge Svalutation
La cover del brano simbolo degli anni '70 nel nuovo ep Rainbows
Gualazzi rilegge Svalutation (ANSA) - ROMA, 29 OTT - Raphael Gualazzi rilegge Svalutation di Adriano Celentano. Il brano simbolo degli anni '70 viene ripreso dall'artista in una cover contenuta nel suo nuovo ep Rainbows, che esce oggi in digitale su etichetta Sugar. La panoramica su inflazione, crisi politica e malcostume urbano, portata al successo da Celentano nel 1976, rivive con la voce graffiante e le note di Gualazzi che resta fedele alla ritmica del brano, aggiungendo un vorticoso finale strumentale in synth.
Gualazzi rilegge Svalutation
La cover del brano simbolo degli anni '70 nel nuovo ep Rainbows
Gualazzi rilegge Svalutation (ANSA) - ROMA, 29 OTT - Raphael Gualazzi rilegge Svalutation di Adriano Celentano. Il brano simbolo degli anni '70 viene ripreso dall'artista in una cover contenuta nel suo nuovo ep Rainbows, che esce oggi in digitale su etichetta Sugar. La panoramica su inflazione, crisi politica e malcostume urbano, portata al successo da Celentano nel 1976, rivive con la voce graffiante e le note di Gualazzi che resta fedele alla ritmica del brano, aggiungendo un vorticoso finale strumentale in synth.
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