Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
[quote="Malefika"][quote="Jazzbianco"]
Ti sei spiegata benissimo, e condivido.
Nei miei post precedenti ho già scritto che ritengo Marco ancora insicuro, primo perché conscio dello scarso valore del suo primo lavoro, secondo per il suo carattere. Aggiungo un terzo motivo, lo staff, che lo coccola e basta, non aiutandolo veramente in un percorso di crescita, forse perché incapace di questo, in buona fede, o, e non voglio pensarci, per legarlo ancor più a loro e non perdere così la loro più grande scoperta.
Malefika ha scritto:Jazzbianco ha scritto:
Ma non sarebbe il primo, ne l'ultimo, a non voler un successo di quel genere
Perchè questi "altri" volevano quello che per cui valevano.
Uno conscio delle proprie potenzialità vuole arrivare al massimo, vuole contribuire realmente a lasciare una propria traccia di sè ai posteri, proprio perchè sa di essere il migliore. Non si tratta di presunzione, si tratta di consapevolezza e di "altruismo" (questo è un altro discorso su cui mi piacerebbe soffermarmi ma è un po' difficile da spiegare e vi annoierei).
Se uno sa di valere 100 vuole arrivare ad avere 100. Lui invece non sa di valere 100, lui si limita ad accontentarsi.
Scusate lo sfogo, mi sono capita da sola.
Ti sei spiegata benissimo, e condivido.
Nei miei post precedenti ho già scritto che ritengo Marco ancora insicuro, primo perché conscio dello scarso valore del suo primo lavoro, secondo per il suo carattere. Aggiungo un terzo motivo, lo staff, che lo coccola e basta, non aiutandolo veramente in un percorso di crescita, forse perché incapace di questo, in buona fede, o, e non voglio pensarci, per legarlo ancor più a loro e non perdere così la loro più grande scoperta.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@Hermione è ovvio che ci vuole il repertorio, ma io alla fine mi sono messa a fare un discorso più generale. E' un discorso di mentalità e di modo di vivere e di cosa voler fare in questo campo, quantomeno a che livelli lo si vuole fare e dove si vuole arrivare.
Ripeto, mi sono capita da sola perchè è un discorso che facevo l'altro giorno con una mia amica.
Ripeto, mi sono capita da sola perchè è un discorso che facevo l'altro giorno con una mia amica.
Malefika- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@ Malefika,
tutti vorremmo il massimo per Marco e pensiamo che sia un talento straordinario. Ma continuo a credere che prima di vedere il discorso in termini di fama mondiale - sempre che poi lui lo voglia, non è certo un delitto il contrario - si debba pensare a come Marco si propone. Ripeto, se manca il repertorio, e comunque la sostanza, tutto il resto diventa marketing o personaggio, e questo a parer mio è sbagliato comunque.
Edit: Aggiungo la cosa che credo più importante: Marco raggiungerà il successo finché realizzerà quello che sentirà in ogni momento di essere e di volere, come persona e come artista, e questo potrà non essere necessariamente la grande fama, nazionale o internazionale...
Che poi, per arrivare alla sostanza, quindi al repertorio, ed eventualmente, ripeto, cosa più importante sempre che lui lo desideri, alla fama su larga scala, e soprattutto al "suo" successo probabilmente sia necessario che superi alcune insicurezze e si liberi della "coperta di Linus" di cui parla Jazz, su questo siamo tutti d'accordo.
tutti vorremmo il massimo per Marco e pensiamo che sia un talento straordinario. Ma continuo a credere che prima di vedere il discorso in termini di fama mondiale - sempre che poi lui lo voglia, non è certo un delitto il contrario - si debba pensare a come Marco si propone. Ripeto, se manca il repertorio, e comunque la sostanza, tutto il resto diventa marketing o personaggio, e questo a parer mio è sbagliato comunque.
Edit: Aggiungo la cosa che credo più importante: Marco raggiungerà il successo finché realizzerà quello che sentirà in ogni momento di essere e di volere, come persona e come artista, e questo potrà non essere necessariamente la grande fama, nazionale o internazionale...
Che poi, per arrivare alla sostanza, quindi al repertorio, ed eventualmente, ripeto, cosa più importante sempre che lui lo desideri, alla fama su larga scala, e soprattutto al "suo" successo probabilmente sia necessario che superi alcune insicurezze e si liberi della "coperta di Linus" di cui parla Jazz, su questo siamo tutti d'accordo.
Ultima modifica di Hermione il Mar Feb 15, 2011 2:37 am - modificato 1 volta.
Hermione- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Hermione ha scritto:@ Malefika,
Che poi, per arrivare alla sostanza, quindi al repertorio, ed eventualmente, ripeto, cosa più importante sempre che lui lo desideri
Ti sembrerò cinica e insensibile, ma a me della 'persona Marco Mengoni' non me ne frega niente: molte volte ho sentito il discorso "meglio un Marco felice e soddifatto della propria vita personale che un Mengoni futuro mito della musica, ma con una vita personale sacrificata" ed è giustissimo che un fan la pensi così. Ma per me è esattamente il contrario, ovvero non mi interessa minimamente del suo stato personale, ma piuttosto quello che può dare come serio contributo alla musica.
E mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro e forse una fan "indegna" ma la penso così.
Per me Marco può anche desiderare di voler farsi i suoi dischi, i suoi live e basta ma rispetto al suo potenziale per me rimane sprecato. Lui per sè desidera quello che vuole desiderare certamente, ma per me lui si merita il massimo del massimo perchè E' IL SUO TALENTO A RICHIEDERLO.
Vabbè mi sono ari-capita da sola e mi rendo conto che è una questiona complessa e forse via web non riesco a spiegarmi bene, quindi fate finta che non abbia detto niente
Malefika- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@ Malefika, credimi, ti capisco molto più di quanto tu non creda.
Ma aldilà del fatto che l'artista è lui ed essendo lui quello che si esprime ha il diritto di vivere e di proporre la musica che vuole con le modalità che vuole, anche io, proprio da fan, di aspettative sul cantante ne avrei, e molte...
Solo che, per il mio modo di sentire e vedere, il talento non si spreca se non si diventa famosi o famosissimi (e se non lo si fa in fretta), bensì quando non si fa buona musica, e non la si vive o interpreta profondamente, alla faccia di tutto il contorno...
Se Marco riuscisse a fare questo, per me, come fan ripeto, aldilà di quello che lui desidera che viene comunque prima di tutto, avrebbe davvero raggiunto il massimo del massimo... eccome :bello:
Il che non significa che questo debba escludere l'eventuale fama che potesse seguirne!
Anche per me non è facile spiegare, soprattutto a quest'ora, ma non faccio finta che tu non abbia detto niente... perché il tuo modo di vedere e sentire vale quanto il mio, e ci mancherebbe altro... !!
E mò abbasta, come diremmo a Oxford, io smetto qui perché tu sei cciovane ma io c'ho un'età e ogni tanto ho anche bisogno di dormire.... ...
Ma aldilà del fatto che l'artista è lui ed essendo lui quello che si esprime ha il diritto di vivere e di proporre la musica che vuole con le modalità che vuole, anche io, proprio da fan, di aspettative sul cantante ne avrei, e molte...
Solo che, per il mio modo di sentire e vedere, il talento non si spreca se non si diventa famosi o famosissimi (e se non lo si fa in fretta), bensì quando non si fa buona musica, e non la si vive o interpreta profondamente, alla faccia di tutto il contorno...
Se Marco riuscisse a fare questo, per me, come fan ripeto, aldilà di quello che lui desidera che viene comunque prima di tutto, avrebbe davvero raggiunto il massimo del massimo... eccome :bello:
Il che non significa che questo debba escludere l'eventuale fama che potesse seguirne!
Anche per me non è facile spiegare, soprattutto a quest'ora, ma non faccio finta che tu non abbia detto niente... perché il tuo modo di vedere e sentire vale quanto il mio, e ci mancherebbe altro... !!
E mò abbasta, come diremmo a Oxford, io smetto qui perché tu sei cciovane ma io c'ho un'età e ogni tanto ho anche bisogno di dormire.... ...
Hermione- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Hermione ha scritto:
Il che non significa che questo debba escludere l'eventuale fama che potesse seguirne!
E invece non ci capiamo, perchè io non parlo di fama in senso stretto. Parlo di impatto, parlo di voler lasciare una traccia del proprio talento, di voler lasciare un segno nella storia della musica perchè IO in lui vedo questo potenziale (che lui invece non vede secondo i discorsi che abbiamo fatto prima).
Chi non lo vede invece ovviamente si accontenta e si fa bastare determinate cose.
La famosa frase "forse in futuro ci sarà qualcun altro che si ispirerà a Marco Mengoni" si può avverare solo con il susseguirsi di queste cose.
Un conto è un grande artista, un altro conto è un artista rivoluzionario.
Malefika- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Malefika ha scritto:Hermione ha scritto:@ Malefika,
Che poi, per arrivare alla sostanza, quindi al repertorio, ed eventualmente, ripeto, cosa più importante sempre che lui lo desideri
Ti sembrerò cinica e insensibile, ma a me della 'persona Marco Mengoni' non me ne frega niente: molte volte ho sentito il discorso "meglio un Marco felice e soddifatto della propria vita personale che un Mengoni futuro mito della musica, ma con una vita personale sacrificata" ed è giustissimo che un fan la pensi così. Ma per me è esattamente il contrario, ovvero non mi interessa minimamente del suo stato personale, ma piuttosto quello che può dare come serio contributo alla musica.
E mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro e forse una fan "indegna" ma la penso così.
Per me Marco può anche desiderare di voler farsi i suoi dischi, i suoi live e basta ma rispetto al suo potenziale per me rimane sprecato. Lui per sè desidera quello che vuole desiderare certamente, ma per me lui si merita il massimo del massimo perchè E' IL SUO TALENTO A RICHIEDERLO.
Dunque. Riparto da qui. Discorso davvero interessante.
In linea di massima comprendo il discorso di Malefika che, consapevole dell'eccezionalità di "quel" talento pensa al delitto che sarebbe non metterlo a disposizione della musica tout court anche e soprattutto a livello internazionale. E pensa che sia già ora di proiettare nel mondo questo dono, a costo di sacrificare la propria vita personale. Altruisticamente.
Ma se conosciamo Marco seguendolo da una vita, mi sembra, tanto intensi sono stati questi mesi di passione, ci si rende conto che Mengoni ha bisogno di fare musica prima di tutto per se stesso, POI per gli altri. Tutto il suo talento, vocazione, intensità, meraviglie performative sono proprio una esigenza, un'urgenza personale.
E per questo lo amiamo. Perchè arriva forte e chiaro l'impatto emotivo del suo cantare su di lui e poi si riflette su chi lo ascolta....
In questo senso lui è egoista. Il pubblico è importante, ma LUI è più importante del suo pubblico. Ed è il più esigente degli ascoltatori.
Malefika già lo vede proiettato in discorsi internazionali. Marco invece secondo me sta ancora metabolizzando lo scenario che gli si è parato davanti. Lo starà studiando. E lo tiene a distanza. E' un diesel, lo dice sempre....non è un tipo che parte a razzo sull'onda di un entusiasmo. Semplicemente non è così.
Lui è quello di un passo per volta. Prima ha bisogno di mettere a fuoco cosa può proporre oltre alla sua voce.
Ognuno ha il suo stile. Ognuno le sue priorità. Sono certa che ci sarà anche una svolta verso l'estero, e che la famosa eccellenza internazionale verrà riconosciuta prima o poi, ma solo e soltanto quando lo deciderà lui.
E' tardissimo..........Buona giornata a tutte.....
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Urka che bella argomentazione... come diceva qualche filosofo di cui non ricordo più il nome, stiamo cercando di mettere le braghe al mondo.. ogni tanto bisogna provarci, è nella nostra natura intelligente ( intelligere= inter ligere =vedere dentro )
Quoto molte delle cose che avete detto : la coperta di Linus di Jazz mi è piaciuta molto e anche l'egoismo di Marco descritto da Casssandra .
IL successo , è questo il Molok con cui ci stiamo confrontando: la sua natura, il suo significato a livello individuale e a livello storico( Idea di Malefika = i nomi che restano) e ,in second'ordine, le strade per arrivarci.
Marco è una persona di incredibile talento, che comunica con una intensità rara, una specie di pietra filosofale capitata in mano a un gruppo di praticanti di bottega : ma lui è anche un uomo che deve gestire questo talento che potrà anche fagocitare la sua persona, se maneggiato male.
Il discorso di Malefika sulla capacità di restare nella storia non è dipendente dalla volontà individuale ( e non è quello di cui si deve preoccupare Marco, sinceramente: credo non si facciano mai scelte in vista di un fine così lontano che riguarderà i posteri... )
Le cose si costruiscono adesso e il successo è l'ultimo dei pensieri a cui va rivolta una costruzione artistica, è troppo esteriore ad essa come preoccupazione: nessun artista crea per avere successo anzi , forse si raggiunge quando non è frutto di pianificazione a tavolino ( a parte i prodotti "usa e getta" creati per vendere in una brevisssima stagione, subito ingoiati dalle mandibole del mercato e risputati come osssicini , digeriti quasi senza essere gustati).
Marco è un autore o un eccezionale interprete, o entrambe le cose? E' riuscito ad avere successo grazie alle sue qualità uniche di interprete che gli hanno consentito di vendere moltisssimo, anche se le sue creazioni erano "leggere":e non poteva essere altrimenti.
Adesso però lui stesso sa che deve andare a fondo, incamminarsi per questa strada che ha iniziato, essere intenso e onesto e vero, perchè è questo l'aspetto dell'avventura che lo riguarda: il resto se verrà, sarà dato dalla autenticità dei suoi sforzi, dalla sua personale capacità di andare a fondo in se stesso e restituirci la sua personalisssima fragile-forte sensazione del mondo. In più, si accompagna a una banda di coetanei di cui ha psicologicamente bisogno, ma è gestito da due che coetanei non sono , e che hanno evidenti limiti sia di immaginazione che di strategia...questo è certo l'ostacolo più serio alla sua carriera,adesso, ma forse ancora per qualche tempo durerà questo approccio "naif " ..... :maxgiusti:
Quoto molte delle cose che avete detto : la coperta di Linus di Jazz mi è piaciuta molto e anche l'egoismo di Marco descritto da Casssandra .
IL successo , è questo il Molok con cui ci stiamo confrontando: la sua natura, il suo significato a livello individuale e a livello storico( Idea di Malefika = i nomi che restano) e ,in second'ordine, le strade per arrivarci.
Marco è una persona di incredibile talento, che comunica con una intensità rara, una specie di pietra filosofale capitata in mano a un gruppo di praticanti di bottega : ma lui è anche un uomo che deve gestire questo talento che potrà anche fagocitare la sua persona, se maneggiato male.
Il discorso di Malefika sulla capacità di restare nella storia non è dipendente dalla volontà individuale ( e non è quello di cui si deve preoccupare Marco, sinceramente: credo non si facciano mai scelte in vista di un fine così lontano che riguarderà i posteri... )
Le cose si costruiscono adesso e il successo è l'ultimo dei pensieri a cui va rivolta una costruzione artistica, è troppo esteriore ad essa come preoccupazione: nessun artista crea per avere successo anzi , forse si raggiunge quando non è frutto di pianificazione a tavolino ( a parte i prodotti "usa e getta" creati per vendere in una brevisssima stagione, subito ingoiati dalle mandibole del mercato e risputati come osssicini , digeriti quasi senza essere gustati).
Marco è un autore o un eccezionale interprete, o entrambe le cose? E' riuscito ad avere successo grazie alle sue qualità uniche di interprete che gli hanno consentito di vendere moltisssimo, anche se le sue creazioni erano "leggere":e non poteva essere altrimenti.
Adesso però lui stesso sa che deve andare a fondo, incamminarsi per questa strada che ha iniziato, essere intenso e onesto e vero, perchè è questo l'aspetto dell'avventura che lo riguarda: il resto se verrà, sarà dato dalla autenticità dei suoi sforzi, dalla sua personale capacità di andare a fondo in se stesso e restituirci la sua personalisssima fragile-forte sensazione del mondo. In più, si accompagna a una banda di coetanei di cui ha psicologicamente bisogno, ma è gestito da due che coetanei non sono , e che hanno evidenti limiti sia di immaginazione che di strategia...questo è certo l'ostacolo più serio alla sua carriera,adesso, ma forse ancora per qualche tempo durerà questo approccio "naif " ..... :maxgiusti:
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Marco: percorsi, scelte, ambizioni e gestione
Che discussione interessante :bello: Inserisco una mia piccola riflessione.
Malefika, il tuo discorso è chiaro e, per molti aspetti, condivisibile. Marco possiede un talento straordinario, in grado d'incidere in maniera significativa sul panorama internazionale; di conseguenza sarebbe giusto che si mettesse al servizio di questo talento.
Il punto è che in un simile discorso si tende a considerare il talento in modo astratto, quando in realtà non si può prescindere dal "Marco persona", dalla sua individualità. E lui di segnali in questo senso ne ha dati tanti. Dopo la vittoria degli EMA, quando la giornalista slovena gli domandò se stesse progettando un tour a livello europeo, lui rispose ammettendo di essersi concentrato unicamente sull'Italia. E, quando la giornalista insistette, chiedendogli se il salto europeo rientrasse fra i progetti futuri, Marco disse di voler per prima cosa diventare "più forte e migliore". Di aver bisogno di crescere.
In un'altra intervista, sempre di quel periodo, espresse il suo rammarico per il fatto che, a volte, le case discografiche non lasciano il tempo di maturare.
E' fatto così: ha i suoi ritmi, ha bisogno di tempo. Di compiere un passo alla volta. Quando si sentirà sicuro del lavoro che ha fatto, allora compirà un ulteriore passo avanti. Non possiamo pretendere che stravolga il suo essere, altrimenti non avremo più lo stesso Marco che ci ha catturato ed emozionato in questi mesi.
E' ovvio che i fan, dall'esterno, vedono il suo potenziale e vogliono il meglio per lui, ma a volte vogliono più di lui. Lo si vuole a San Siro, quando lui forse preferirebbe il piccolo club. Lo si vuole all'estero, ma lui prima vorrebbe sentirsi sicuro a casa sua. (Ovviamente sto facendo semplici ipotesi, basandomi sulle mie sensazioni personali). Con questo non voglio dire che Marco non avrà San Siro o la carriera internazionale, ma che li avrà solamente se e quando li vorrà e si sentirà pronto.
Diciamo sempre che ci fidiamo di Marco. Se è vero, allora dobbiamo anche accordarci ai suoi ritmi.
Non rileggo e spero che quello che ho scritto abbia un senso
A dopo
Malefika, il tuo discorso è chiaro e, per molti aspetti, condivisibile. Marco possiede un talento straordinario, in grado d'incidere in maniera significativa sul panorama internazionale; di conseguenza sarebbe giusto che si mettesse al servizio di questo talento.
Il punto è che in un simile discorso si tende a considerare il talento in modo astratto, quando in realtà non si può prescindere dal "Marco persona", dalla sua individualità. E lui di segnali in questo senso ne ha dati tanti. Dopo la vittoria degli EMA, quando la giornalista slovena gli domandò se stesse progettando un tour a livello europeo, lui rispose ammettendo di essersi concentrato unicamente sull'Italia. E, quando la giornalista insistette, chiedendogli se il salto europeo rientrasse fra i progetti futuri, Marco disse di voler per prima cosa diventare "più forte e migliore". Di aver bisogno di crescere.
In un'altra intervista, sempre di quel periodo, espresse il suo rammarico per il fatto che, a volte, le case discografiche non lasciano il tempo di maturare.
E' fatto così: ha i suoi ritmi, ha bisogno di tempo. Di compiere un passo alla volta. Quando si sentirà sicuro del lavoro che ha fatto, allora compirà un ulteriore passo avanti. Non possiamo pretendere che stravolga il suo essere, altrimenti non avremo più lo stesso Marco che ci ha catturato ed emozionato in questi mesi.
E' ovvio che i fan, dall'esterno, vedono il suo potenziale e vogliono il meglio per lui, ma a volte vogliono più di lui. Lo si vuole a San Siro, quando lui forse preferirebbe il piccolo club. Lo si vuole all'estero, ma lui prima vorrebbe sentirsi sicuro a casa sua. (Ovviamente sto facendo semplici ipotesi, basandomi sulle mie sensazioni personali). Con questo non voglio dire che Marco non avrà San Siro o la carriera internazionale, ma che li avrà solamente se e quando li vorrà e si sentirà pronto.
Diciamo sempre che ci fidiamo di Marco. Se è vero, allora dobbiamo anche accordarci ai suoi ritmi.
Non rileggo e spero che quello che ho scritto abbia un senso
A dopo
Astoria- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
grazie ragazze, le vostre opinioni sono tutte condivisibili......vi ho letto stamattina con
grande interesse....grazie soprattutto a Jazz, Malefika ed Hermione..........ognuna ha detto la sua con intelligenza, onesta' e calma....grazie ....e' sempre un grande piacere leggervi
grande interesse....grazie soprattutto a Jazz, Malefika ed Hermione..........ognuna ha detto la sua con intelligenza, onesta' e calma....grazie ....e' sempre un grande piacere leggervi
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Cassy, ti ho letta solo ora....splendida...come sempre
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Buongiorno
Ma che bella discussione ritrovo stamattina!!
Condivido quello che avete scritto, in particolare con Astoria, sul fatto che dobbiamo rispettare i ritmi personali di Marco.
Ritengo che lui in questo momento abbia bisogno innanzitutto di metabolizzare quello che è accaduto nell'ultimo anno. A differenza di altri artisti, per lui
il successo non è arrivato compiendo un piccolo passo alla volta, ma in
un botto si è ritrovato catapultato in un nuovo mondo e la sua vita è
stata stravolta a 360°. Il ragazzo "normale" non esiste più.
A livello artistico siamo tutti d'accordo sul fatto che finora non abbia
prodotto pezzi degni del suo talento, non ne ha avuto oggettivamente il
tempo. E' importante ora consolidare il suo successo
con un nuovo prodotto che lo renda più forte a casa. Solo così potrà
affacciarsi sul panorama internazionale con maggiore forza... sempre che
lui lo voglia ...non sono sicurissima che questo rientri nei suoi
obbiettivi a medio termine.
Il mio timore, in base a quello che
ho percepito nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi tempi,
è che oggi essendo considerato un po' da tutti come un "fenomeno"
...che lui inizi a comportarsi come tale ... Mi spiego (mi rendo conto
che non è facile) con un esempio. Musicalmente è giusto sperimentare, ma
nelle giuste sedi... non in un'esibizione televisiva; non smettere mai
di studiare tecnica, Giuliano dei Negramaro è la dimostrazione che
utilizzare male il proprio strumento può creare grossi problemi...come è
accaduto ad Elisa più di una volta. A Napoli, anziché gozzovigliare nel
gazebo per festeggiare la mezzanotte, per poi salire sul palco con
dieci minuti di ritardo, fai il sacrosanto piacere di rispettare il
pubblico della piazza e tutto lo staff che sta lavorando, preparandoti
per tempo e uscendo quando vieni annunciato. Infine, un tour si prepara
anche prendendosi cura del corpo con un'alimentazione adeguata e
l'esercizio fisico. Non vorrei che si facesse prendere da questo
successo per iniziare a pensare che per lui tutto è concesso perché è un
fenomeno riconosciuto da tutti. Anche in questo senso (oltre a un
discorso artistico) temo che il sostegno del suo staff sia inadeguato...
non lo sta indirizzando, non gli sta ponendo limiti, nemmeno quelli
sani (avete presente il libro "i no che aiutano a crescere"?); mi rendo
conto che non è facile aiutare un artista ad esprimere il proprio
talento senza limitarlo.
Va beh... ho solo espresso un timore.
Buona giornata
Ma che bella discussione ritrovo stamattina!!
Condivido quello che avete scritto, in particolare con Astoria, sul fatto che dobbiamo rispettare i ritmi personali di Marco.
Ritengo che lui in questo momento abbia bisogno innanzitutto di metabolizzare quello che è accaduto nell'ultimo anno. A differenza di altri artisti, per lui
il successo non è arrivato compiendo un piccolo passo alla volta, ma in
un botto si è ritrovato catapultato in un nuovo mondo e la sua vita è
stata stravolta a 360°. Il ragazzo "normale" non esiste più.
A livello artistico siamo tutti d'accordo sul fatto che finora non abbia
prodotto pezzi degni del suo talento, non ne ha avuto oggettivamente il
tempo. E' importante ora consolidare il suo successo
con un nuovo prodotto che lo renda più forte a casa. Solo così potrà
affacciarsi sul panorama internazionale con maggiore forza... sempre che
lui lo voglia ...non sono sicurissima che questo rientri nei suoi
obbiettivi a medio termine.
Il mio timore, in base a quello che
ho percepito nelle sporadiche apparizioni televisive degli ultimi tempi,
è che oggi essendo considerato un po' da tutti come un "fenomeno"
...che lui inizi a comportarsi come tale ... Mi spiego (mi rendo conto
che non è facile) con un esempio. Musicalmente è giusto sperimentare, ma
nelle giuste sedi... non in un'esibizione televisiva; non smettere mai
di studiare tecnica, Giuliano dei Negramaro è la dimostrazione che
utilizzare male il proprio strumento può creare grossi problemi...come è
accaduto ad Elisa più di una volta. A Napoli, anziché gozzovigliare nel
gazebo per festeggiare la mezzanotte, per poi salire sul palco con
dieci minuti di ritardo, fai il sacrosanto piacere di rispettare il
pubblico della piazza e tutto lo staff che sta lavorando, preparandoti
per tempo e uscendo quando vieni annunciato. Infine, un tour si prepara
anche prendendosi cura del corpo con un'alimentazione adeguata e
l'esercizio fisico. Non vorrei che si facesse prendere da questo
successo per iniziare a pensare che per lui tutto è concesso perché è un
fenomeno riconosciuto da tutti. Anche in questo senso (oltre a un
discorso artistico) temo che il sostegno del suo staff sia inadeguato...
non lo sta indirizzando, non gli sta ponendo limiti, nemmeno quelli
sani (avete presente il libro "i no che aiutano a crescere"?); mi rendo
conto che non è facile aiutare un artista ad esprimere il proprio
talento senza limitarlo.
Va beh... ho solo espresso un timore.
Buona giornata
JeanGrey- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
io sono d'accordo con malefika.Anche se un pensiero mi gira per la testa ultimamente:noi parliamo di volere Marco all'estero,di volerlo con canzoni in inglese,ma siamo sicuri che è quello che vuole lui?Perché mi sono chiesta se é davvero questo che vuole in questo momento.Come ha detto Malefika,lui ha il talento per poter sfondare non solo in Europa,ma nel mondo,il problema é che devi fare tanti sacrifici se vuoi arrivare davvero in alto e fare la differenza nel mondo della musica,ma soprattutto non so fino a che punto lui sia disposto a fare tutto ciò.Vi ricordo che stesso lui disse (un anno fa forse?) di voler restare in Italia,addirittura rifiutò di andarci quando ci fù l'occasione.Io non so se il suo intento sia quello di farsi prima una solida base di successo in Italia con canzoni di qualità e un percorso più lento e costruito,o semplicemente non ci pensa per adesso a voler sfondare all'estero,sicuramente vincere gli Ema poteva dargli l'opportunità,sulla scia del successo di quel periodo,di farsi conoscere,ma non l'ha fatto.Aldilà di come sia gestito,aldilà di chi sta dietro di lui,Calabresi o Sony,io mi chiedo prima cosa vuole Marco Mengoni,se davvero ha questa intenzione di farsi conoscere anche all'estero,o se per adesso non se ne parla.E io personalmente credo che lui abbia tutte le carte in regola per diventare un'artista importante,se non ora che hai 20 anni quando?questi sono gli anni migliori per un'artista,il periodo più creativo,dove si possono avere tante possibilità,e se fossi Marco Mengoni mi butterei,canzoni buone o meno a parte,se hai il talento si vede,e se sei un grande artista lo si nota subito.Sicuramente con il nuovo album,se fatto bene,potrà avere la possibilità di sfondare seriamente,e non parlo dell'Italia perché credo che siamo davvero arretrati musicalmente in questo paese, e uno come Marco che faccia il White Album italiano o che scriva canzoni alla Moccia non verrà comunque capito nel nostro paese,purtroppo la vedo così,in Italia uno come Marco Mengoni non avrà mai il riconoscimento che si merita,in questo paese ha successo chi é raccomandato da,non il vero talento.
Per me lui adesso dovrebbe provare il tutto e per tutto,anche perché é agli inizi e ha davvero tante possibilità,e poi chi l'ha detto che per avere successo all'estero devi per forza prima consolidare la fama in Italia?La musica é un'arte,e come tale ha un linguaggio universale,per me ha poco senso costruire i vari 'tasselli' per cui devi prima superare il livello Italia e poi passare al livello2 Europa.Per me il problema non sta qua,per me il problema é proprio lui,cosa vuole davvero,se gli basta in fondo avere questo successo mediocre in Italia perché tanto alla fine può sempre tornare a fare cappuccini da un momento all'altro,o se ci crede fermamente,perché allora nessuno ti schioda dal voler sfondare nel mondo,ma non per dire 'io ho successo,sono famoso ovunque',ma é per mostrare la propria arte al mondo intero,quando hai il fuoco della musica dentro devi esprimerti e farlo capire a tutti,ti senti immortale,e io non so se Marco prova tutto questo.
Per me lui adesso dovrebbe provare il tutto e per tutto,anche perché é agli inizi e ha davvero tante possibilità,e poi chi l'ha detto che per avere successo all'estero devi per forza prima consolidare la fama in Italia?La musica é un'arte,e come tale ha un linguaggio universale,per me ha poco senso costruire i vari 'tasselli' per cui devi prima superare il livello Italia e poi passare al livello2 Europa.Per me il problema non sta qua,per me il problema é proprio lui,cosa vuole davvero,se gli basta in fondo avere questo successo mediocre in Italia perché tanto alla fine può sempre tornare a fare cappuccini da un momento all'altro,o se ci crede fermamente,perché allora nessuno ti schioda dal voler sfondare nel mondo,ma non per dire 'io ho successo,sono famoso ovunque',ma é per mostrare la propria arte al mondo intero,quando hai il fuoco della musica dentro devi esprimerti e farlo capire a tutti,ti senti immortale,e io non so se Marco prova tutto questo.
anny_skod- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Salve a tutte.
Anche io trovo questa discussione parecchio interessante, magari mi ripeterò perchè non ho letto attentamente tutti i post, ma morivo dalla voglia di dire la mia
Io non credo che Marco sarebbe già dovuto andare all'estero.
Non trovo sia pronto, come molte di voi hanno già detto.
Re Matto, da come la penso io e come ho già detto spesso, vale ben poco. E' vero che anche tradotto in inglese non varrebbe molto e promuoverlo all'estero sarebbe un tuffo nel vuoto.
Lo stesso Marco credo non vorrebbe buttarsi ora in questa impresa un po' "folle".
Sappiamo benissimo quanto è grande Marco, quanto è cresciuto in poco più di un anno, quante capacità abbia.
E' un mostro, ha un talento enorme, è un grande showman e ha una voce che in Italia prima non si era mai sentita. E' qualcosa di nuovo e estremamente "prezioso".
Sicuramente tra tutti gli artisti italiani è quello che si presta maggiormente a presentarsi sulla scena estera, ma non ora.
Sul palco lascerebbe tutti a bocca aperta magari, ma cantando cover.
Non ha la giusta esperienza, non ha un suo repertorio abbastanza ampio con cui presentarsi a una così grande ed esigente fascia di pubblico. E' un passo importante e secondo me va fatto con ritegno, quando sarà il giusto momento.
Magari basterà il nuovo album, vedremo. Ma io non vorrei che Marco fosse una meteora come la maggior parte dei cantanti emergenti che fanno canzoni tutte uguali.
Non vorrei che fosse riconosciuto nel mondo come il Justin Bieber della situazione che fa tutto troppo in fretta o che ha un bel faccino, una grande voce ma le cui canzoni musicalmente valgono poco nulla.
Marco merita pezzi degni del suo talento.
E merita di aver tutto il tempo che gli serve per riuscire a produrli, anche se ci volessero anni.
Deve essere ricordato come un grande artista a tutto tondo e non sprecato perchè si son volute fare le cose in fretta.
La Errore l'anno mandata a New York? Amen!
Non era pronta neanche lei, farà la sua toccata e fuga, noi continuiamo a preoccuparci di Marco e di vedere che facciano le cose bene con lui.
Poi sono d'accordo anche con chi non è contenta dello staff (OVVIO), che ha sbagliato in molte cose e a quanto pare non impara dagli errori e non sono neanche contenta della poca pubblicità che alcune volte viene fatta a Marco.
Io però sono sempre dell'idea che per fare in modo che cresca un Artista serio bisogna puntare sulla qualità, quindi meglio pochi ma buoni.
Se per farsi pubblicità deve andare ad Amici e a Domenica 5 meglio che stia a casa a lavorare seriamente sui suoi pezzi.
Arriverà il momento, ma sono certamente convinta che non sia ora.
Anche io trovo questa discussione parecchio interessante, magari mi ripeterò perchè non ho letto attentamente tutti i post, ma morivo dalla voglia di dire la mia
Io non credo che Marco sarebbe già dovuto andare all'estero.
Non trovo sia pronto, come molte di voi hanno già detto.
Re Matto, da come la penso io e come ho già detto spesso, vale ben poco. E' vero che anche tradotto in inglese non varrebbe molto e promuoverlo all'estero sarebbe un tuffo nel vuoto.
Lo stesso Marco credo non vorrebbe buttarsi ora in questa impresa un po' "folle".
Sappiamo benissimo quanto è grande Marco, quanto è cresciuto in poco più di un anno, quante capacità abbia.
E' un mostro, ha un talento enorme, è un grande showman e ha una voce che in Italia prima non si era mai sentita. E' qualcosa di nuovo e estremamente "prezioso".
Sicuramente tra tutti gli artisti italiani è quello che si presta maggiormente a presentarsi sulla scena estera, ma non ora.
Sul palco lascerebbe tutti a bocca aperta magari, ma cantando cover.
Non ha la giusta esperienza, non ha un suo repertorio abbastanza ampio con cui presentarsi a una così grande ed esigente fascia di pubblico. E' un passo importante e secondo me va fatto con ritegno, quando sarà il giusto momento.
Magari basterà il nuovo album, vedremo. Ma io non vorrei che Marco fosse una meteora come la maggior parte dei cantanti emergenti che fanno canzoni tutte uguali.
Non vorrei che fosse riconosciuto nel mondo come il Justin Bieber della situazione che fa tutto troppo in fretta o che ha un bel faccino, una grande voce ma le cui canzoni musicalmente valgono poco nulla.
Marco merita pezzi degni del suo talento.
E merita di aver tutto il tempo che gli serve per riuscire a produrli, anche se ci volessero anni.
Deve essere ricordato come un grande artista a tutto tondo e non sprecato perchè si son volute fare le cose in fretta.
La Errore l'anno mandata a New York? Amen!
Non era pronta neanche lei, farà la sua toccata e fuga, noi continuiamo a preoccuparci di Marco e di vedere che facciano le cose bene con lui.
Poi sono d'accordo anche con chi non è contenta dello staff (OVVIO), che ha sbagliato in molte cose e a quanto pare non impara dagli errori e non sono neanche contenta della poca pubblicità che alcune volte viene fatta a Marco.
Io però sono sempre dell'idea che per fare in modo che cresca un Artista serio bisogna puntare sulla qualità, quindi meglio pochi ma buoni.
Se per farsi pubblicità deve andare ad Amici e a Domenica 5 meglio che stia a casa a lavorare seriamente sui suoi pezzi.
Arriverà il momento, ma sono certamente convinta che non sia ora.
RebeMuso- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Malefika ha scritto:Hermione ha scritto:@ Malefika,
Che poi, per arrivare alla sostanza, quindi al repertorio, ed eventualmente, ripeto, cosa più importante sempre che lui lo desideri
Ti sembrerò cinica e insensibile, ma a me della 'persona Marco Mengoni' non me ne frega niente: molte volte ho sentito il discorso "meglio un Marco felice e soddifatto della propria vita personale che un Mengoni futuro mito della musica, ma con una vita personale sacrificata" ed è giustissimo che un fan la pensi così. Ma per me è esattamente il contrario, ovvero non mi interessa minimamente del suo stato personale, ma piuttosto quello che può dare come serio contributo alla musica.
E mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro e forse una fan "indegna" ma la penso così.
Per me Marco può anche desiderare di voler farsi i suoi dischi, i suoi live e basta ma rispetto al suo potenziale per me rimane sprecato. Lui per sè desidera quello che vuole desiderare certamente, ma per me lui si merita il massimo del massimo perchè E' IL SUO TALENTO A RICHIEDERLO.
Vabbè mi sono ari-capita da sola e mi rendo conto che è una questiona complessa e forse via web non riesco a spiegarmi bene, quindi fate finta che non abbia detto niente
Io riparto da qui.
Capisco benissimo, Malefika, la tua posizione, anzi ci entro con tutte le scarpe e aggiungo che non è il suo talento a richiederlo, ma è un dovere che ha verso quel talento che la natura, Dio o chi per lui gli ha donato. Ha il dovere di rispettarlo, coltivarlo, custodirlo e renderne partecipi quante più persone possibili perché quel talento è la maniera che ha per esprimere il suo genio artistico, quello che gli fa trascendere dalla realtà fisica e dalla volontà, e che grazie ad esso noi fruitori cogliamo, stimolati da quel talento perdiamo anche noi il giogo della volontà e superiamo così, anche per un solo attimo, le brutture della quotidianità e le difficoltà della vita. E quindi nessuno deve essere privato di questa possibilità. Il mondo deve ascoltare la sua voce, il suo talento, per godere del suo genio.
Ma questo argomento, un po' filosoficamente astratto, si scontra con quello che è o sembra essere l'uomo Marco. Perché il suo talento potrà fargli raggiungere vette altissime con successi internazionali e il suo nome potrà essere ricordato come quello di un grande, anche il più grande, ma questo che impatto potrebbe avere sulla necessità artistica che il suo genio esprime? Potrebbe esaurirsi, svuotata dalla banale vita da star o potrebbe nutrirsene, nel continuo conflitto tra essere e apparire, ingigantendo dubbi e doppi. Certo anche così, com'è oggi, il rischio di avvilire il talento e il genio è palpabile, tra prodotti e produttori, fan ossessive e snobismo dilagante e il riscontro economico come unico metro critico.
Dare spazio al genio artistico, adeguatamente supportato, per vedere dove naturalmente arriva o lavorare sul talento, costruendo una macchina da guerra per sfondare ad ogni costo?
Credo che insieme, contemporaneamente, oggi, le due strade siano difficilmente percorribili. O Marco saprà sorprenderci anche questa volta?
Jazzbianco- Admin.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Jazzbianco ha scritto:il suo talento potrà fargli raggiungere vette altissime con successi internazionali e il suo nome potrà essere ricordato come quello di un grande, anche il più grande, ma questo che impatto potrebbe avere sulla necessità artistica che il suo genio esprime? Potrebbe esaurirsi, svuotata dalla banale vita da star o potrebbe nutrirsene, nel continuo conflitto tra essere e apparire, ingigantendo dubbi e doppi. Certo anche così, com'è oggi, il rischio di avvilire il talento e il genio è palpabile, tra prodotti e produttori, fan ossessive e snobismo dilagante e il riscontro economico come unico metro critico.
Dare spazio al genio artistico, adeguatamente supportato, per vedere dove naturalmente arriva o lavorare sul talento, costruendo una macchina da guerra per sfondare ad ogni costo?
Credo che insieme, contemporaneamente, oggi, le due strade siano difficilmente percorribili.
Forse spiegato meglio e più dettagliatamente, è proprio ciò che penso anche io.
RebeMuso- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
bellissima questa discussione....
Dico anch'io la mia. Io, pensando all'Artista Marco, sposo (da sempre) la causa della "porta aperta sul Mondo".....se non ora quando??? e chi ha tempo non aspetti tempo...... Cioè...non sono solo slogans e proverbi
Porta Aperta sul Mondo:
n fondo non si sta parlando di un Tour strutturato con 10-20 date in
giro per l'Europa, ma solo qualche apparizione in momenti anche
mediamente importanti; farebbero comunque curriculum ed esperienza
acquisita. Gli EMA sarebbero stati un ottima occasione da prendere al volo (secondo me)
Se non ora quando???:
Non c'è un limite di età, nè di consapevolezza di sè, nè di misura di successo in Patria che possa stabilire quando un Artista è pronto o meno ad aprirsi a nuove esperienze. Anzi, l'osare nel momento di massima adrenalina, sulla scia di ottimi risultati fin qui ottenuti, sarebbe proprio una giusta benzina per un passo del genere.
L'esperienza la fai quando sei giovane e hai voglia di esporti, di accettare nuove sfide.....
Chi ha tempo non aspetti tempo:
Aspettare di consolidare il successo qui in Italia cosa significa......far uscire un CD che se sarà melodico, italian-popolare (ci siamo capite) allora avrà successo, venderà....ma dovrà continuare ad andare da Amici o a Sanremo per farlo sentire. Se invece sarà un CD innovativo , particolare, sarà stroncato perchè non capito dal grande pubblico (quello dei numeri), venderà poco benchè di buona qualità e quindi anche Sony o chi per essa, non sarà invogliata ad investirci più di tanto.
Quindi il fatto di aspettare il consolidamento artistico qui in Italia è del tutto relativo.
Forse queste mie analisi sono troppo pessimistiche ma il mercato italiano secondo me oggi non offre molto e quindi un affaccio all'estero, soprattutto se non si vuole sottovalutare le grosse potenzialità di Marco Artista, è d'obbligo.
Dico anch'io la mia. Io, pensando all'Artista Marco, sposo (da sempre) la causa della "porta aperta sul Mondo".....se non ora quando??? e chi ha tempo non aspetti tempo...... Cioè...non sono solo slogans e proverbi
Porta Aperta sul Mondo:
n fondo non si sta parlando di un Tour strutturato con 10-20 date in
giro per l'Europa, ma solo qualche apparizione in momenti anche
mediamente importanti; farebbero comunque curriculum ed esperienza
acquisita. Gli EMA sarebbero stati un ottima occasione da prendere al volo (secondo me)
Se non ora quando???:
Non c'è un limite di età, nè di consapevolezza di sè, nè di misura di successo in Patria che possa stabilire quando un Artista è pronto o meno ad aprirsi a nuove esperienze. Anzi, l'osare nel momento di massima adrenalina, sulla scia di ottimi risultati fin qui ottenuti, sarebbe proprio una giusta benzina per un passo del genere.
L'esperienza la fai quando sei giovane e hai voglia di esporti, di accettare nuove sfide.....
Chi ha tempo non aspetti tempo:
Aspettare di consolidare il successo qui in Italia cosa significa......far uscire un CD che se sarà melodico, italian-popolare (ci siamo capite) allora avrà successo, venderà....ma dovrà continuare ad andare da Amici o a Sanremo per farlo sentire. Se invece sarà un CD innovativo , particolare, sarà stroncato perchè non capito dal grande pubblico (quello dei numeri), venderà poco benchè di buona qualità e quindi anche Sony o chi per essa, non sarà invogliata ad investirci più di tanto.
Quindi il fatto di aspettare il consolidamento artistico qui in Italia è del tutto relativo.
Forse queste mie analisi sono troppo pessimistiche ma il mercato italiano secondo me oggi non offre molto e quindi un affaccio all'estero, soprattutto se non si vuole sottovalutare le grosse potenzialità di Marco Artista, è d'obbligo.
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@ Son, non credo che quando Marco disse di "voler prima far bene in Italia", intendesse consolidare il successo, rischiando sì di perdere tempo inutilmente, ma realizzare qualcosa di valido che gli permetta di presentarsi orgoglioso e sicuro di fronte ad un pubblico più ampio, e non solo a femmine in preda a sconvolgimenti ormonali alla sola mossa dell'alluce destro, anche se è un gran bell'alluce
Jazzbianco- Admin.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
anny_skod ha scritto:Per me il problema non sta qua,per me il problema é proprio lui,cosa vuole davvero,se gli basta in fondo avere questo successo mediocre in Italia perché tanto alla fine può sempre tornare a fare cappuccini da un momento all'altro,o se ci crede fermamente,perché allora nessuno ti schioda dal voler sfondare nel mondo,ma non per dire 'io ho successo,sono famoso ovunque',ma é per mostrare la propria arte al mondo intero,quando hai il fuoco della musica dentro devi esprimerti e farlo capire a tutti,ti senti immortale,e io non so se Marco prova tutto questo.
E ti rispondo io: non lo prova. Non lo prova semplicemente perchè non ha ancora capito quanto vale, se poi metti in conto che nessuno glielo sottolinea concretamente e chi gli sta vicino non gli fa capire determinate cose è ancora più palese.
E se poi ci aggiungi che chi gli sta vicino invece di prospettargli iniziative lungimiranti ed importanti il massimo che riesce a fare è uno pseudo concerto per un paio di occhiali definendolo come "un evento senza precedenti" capisci che stiamo parlando del NULLA più totale.
Malefika- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@Malefika: soprattutto per quanto riguarda la seconda parte....l"evento senza precedenti"....
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
ragazze leggo con avidità da stamattina presto questo nuovo topic....interessante e stimolante, grazie a tutte ....
dico questo perchè sono contenta che voi abbiate tutta questa forza e voglia di scrivere....
vi ringrazio perchè io sono stanca, e sto come dire, alla finestra ad aspettare quello che Marco mi proporrà con il suo nuovo lavoro .......sto salvaguardando e proteggendo le emozioni che lui mi ha dato e mi da ancora quando canta e cerco di non farmi irritare dal resto.......
:botti:
lo amo, mi piace il suo talento ma spesso mi irrita e non lo capisco. In questo momento ho smesso di cercare di capire, osservo, leggo, ascolto.......mantengo la fiducia in lui, solo in lui , poi s vedrà....
grazie per le vostre considerazioni e mi sento solo di immettere due piccoli elementi
copiando alcuni versi che ho letto, combinazione ,proprio stamattina da quel libro di cui parlavamo poco tempo fa, "talent shop".
Questi sono versi posti in fondo all'intervista chel'autore fa a Morgan, mi sembra esprimano bene la paura che mette il successo addosso e che anche Marco sente molto.
Quella paura che lo può rendere spesso cauto e insicuro ......e che mi spaventa sulle decisioni che potrà prendere e forse dentro le quali rimanere incastrato
Estraggo da un brano più lungo di Malcom Lowry:
Il successo è un orribile disastro ........come un ubriacone consuma la casa dell'anima manifestando che hai lavorato soltanto per lei . Ah ma avessi sofferto il suo bacio traditore meglio restare per sempre nel buio a fallire e andare a picco.
Ma poi leggo l'intervista a Marco, maturo e lucido e alla fine del testo trovo che lui cita Jovanotti in merito alla voglia di sperimentare, provare, scoprire, crescere senza rimanere chiusi in un format o in un atteggiamento che si sa essere di sicuro successo , da "temporale":
se uno ha imparato a contare fino a sette vuol mica dire che l'otto non possa esserci
senti l'elettricità
c'è un temporale in arrivo
porta novità
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sonsoles ha scritto:bellissima questa discussione....
Dico anch'io la mia. Io, pensando all'Artista Marco, sposo (da sempre) la causa della "porta aperta sul Mondo".....se non ora quando??? e chi ha tempo non aspetti tempo...... Cioè...non sono solo slogans e proverbi
Porta Aperta sul Mondo:
n fondo non si sta parlando di un Tour strutturato con 10-20 date in
giro per l'Europa, ma solo qualche apparizione in momenti anche
mediamente importanti; farebbero comunque curriculum ed esperienza
acquisita. Gli EMA sarebbero stati un ottima occasione da prendere al volo (secondo me)
Se non ora quando???:
Non c'è un limite di età, nè di consapevolezza di sè, nè di misura di successo in Patria che possa stabilire quando un Artista è pronto o meno ad aprirsi a nuove esperienze. Anzi, l'osare nel momento di massima adrenalina, sulla scia di ottimi risultati fin qui ottenuti, sarebbe proprio una giusta benzina per un passo del genere.
L'esperienza la fai quando sei giovane e hai voglia di esporti, di accettare nuove sfide.....
Chi ha tempo non aspetti tempo:
Aspettare di consolidare il successo qui in Italia cosa significa......far uscire un CD che se sarà melodico, italian-popolare (ci siamo capite) allora avrà successo, venderà....ma dovrà continuare ad andare da Amici o a Sanremo per farlo sentire. Se invece sarà un CD innovativo , particolare, sarà stroncato perchè non capito dal grande pubblico (quello dei numeri), venderà poco benchè di buona qualità e quindi anche Sony o chi per essa, non sarà invogliata ad investirci più di tanto.
Quindi il fatto di aspettare il consolidamento artistico qui in Italia è del tutto relativo.
Forse queste mie analisi sono troppo pessimistiche ma il mercato italiano secondo me oggi non offre molto e quindi un affaccio all'estero, soprattutto se non si vuole sottovalutare le grosse potenzialità di Marco Artista, è d'obbligo.
tutto
anny_skod- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Jazzbianco ha scritto:@ Son, non credo che quando Marco disse di "voler prima far bene in Italia", intendesse consolidare il successo, rischiando sì di perdere tempo inutilmente, ma realizzare qualcosa di valido che gli permetta di presentarsi orgoglioso e sicuro di fronte ad un pubblico più ampio, e non solo a femmine in preda a sconvolgimenti ormonali alla sola mossa dell'alluce destro, anche se è un gran bell'alluce
Sono d'accordo Jazz, è quello che intendevo anch'io
JeanGrey- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
vi leggo ...vi leggo....ma sto in finestra ad aspettare, come Tulip.....quoto Jazz, e quoto Malefika.....le quali, secondo me , con toni e modi diversi e molto personali, arrivano alle stesse conclusioni.....grazie del Nutrimento ragazze....ci voleva proprio!!!!! :lol!:
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Jazzbianco ha scritto:@ Son, non credo che quando Marco disse di "voler prima far bene in Italia", intendesse consolidare il successo, rischiando sì di perdere tempo inutilmente, ma realizzare qualcosa di valido che gli permetta di presentarsi orgoglioso e sicuro di fronte ad un pubblico più ampio, e non solo a femmine in preda a sconvolgimenti ormonali alla sola mossa dell'alluce destro, anche se è un gran bell'alluce
Secondo me l'apertura verso un mercato estero non esclude il riconoscimento delle sue doti anche in Patria, come prima si diceva....il linguaggio della Musica è universale...... e può benissimo viaggiare in parallelo su due binari.....se fosse riconosciuto come un bravo Artista all'estero sarebbe ritenuto ancora più bravo in Italia (è nota la nostra esterofilia).
Se la musica che farà nel prossimo CD fosse davvero di buon livello.....lo sarebbe anche se ascoltata da orecchie straniere con i giusti accorgimenti......
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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