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Messaggio Da puparock Gio Dic 30, 2010 4:05 pm

I Paperoni del rock del 2010?
Vincono le band «anziane»
Bon Jovi, AC/DC, U2 vincono la classifica dei concerti più seguiti
LA TOP TEN PUBBLICATA DALL'INDIPENDENT

I Paperoni del rock del 2010?
Vincono le band «anziane»

Bon Jovi, AC/DC, U2 vincono la classifica dei concerti più seguiti

MILANO - I grandi concerti di musica rock del XXI secolo non sono roba per giovani. Almeno è quello che dicono le statistiche presentate da Pollstar, il più grande provider specializzato in informazioni su concerti internazionali, che nei giorni scorsi ha presentato la top ten degli artisti che hanno guadagnato di più nei tour del 2010. Se si escludono Lady Gaga e Michael Bublé, tra i Paperoni del rock del 2010 nella lista dell’Independent troviamo tanti cinquantenni e diversi quasi settantenni.

IL PODIO - A vincere la classifica dei concerti più seguiti dell'anno è il gruppo statunitense Bon Jovi. La band, guidata dal 48enne Jon Bon Jovi, età media del gruppo 52,8 è stata protagonista del Circle tour, uno show di 80 concerti che ha incassato 201 milioni di dollari. Al secondo posto si piazza uno storico gruppo hard-rock: gli AC/DC. La band australiana, formata da artisti che hanno un'età media di 58 anni, ha totalizzato con i soli concerti nel 2010 177 milioni di dollari. Sul gradino più basso del podio si fermano gli U2. La band irlandese (ormai a quasi 50 anni di età media) si è esibita in soli 32 concerti, ma è riuscita a mettere da parte ben 160 milioni di dollari.


Lady Gaga (Reuters)
I «SENATORI» - Al quarto posto finalmente troviamo la prima artista giovane: Lady Gaga. La cantautrice di origine italiana che ha solo 24 anni, nel 2010 ha totalizzato oltre 133 milioni di dollari, esibendosi in 138 show. Alle spalle di Lady Gaga si classifica un altro mitico gruppo dell'hard-rock: i Metallica. La band di Los Angeles, nata nel 1981, età media 47 anni, ha guadagnato con i soli concerti 110 milioni di dollari, precedendo il trentacinquenne Michael Bublé (104,2 milioni di dollari) e i protagonisti di Walking with Dinosaurs, uno spettacolo evento ideato dalla Bbc nel quale si racconta la storia dei 200 milioni di anni di dominazione sulla Terra dei dinosauri. Questi show hanno spesso registrato il tutto esaurito nei palazzetti dello sport internazionali e hanno totalizzato 104,1 milioni di dollari. Nella top ten degli incassi ci sono poi artisti più che navigati. Si tratta di Sir Paul McCartney, 68 anni, (93 milioni di dollari), gli Eagles (92,3 milioni di dollari, età media quasi 63 anni) e il 67enne ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters (89,5 milioni di dollari). Cifre d’incasso imponenti, ma solo per i profani. Alla fine come spiega Gary Bongiovanni, direttore di Pollstar, il 2010 è quasi un anno da dimenticare per l'industria del rock. Rispetto agli anni scorsi il numero dei concerti - dichiara Bongiovanni - è sensibilmente diminuito: «Gli artisti hanno lavorato davvero poco e il clima economico difficile si è sentito».

Francesco Tortora
30 dicembre 2010
http://www.corriere.it/spettacoli/10_dicembre_30/tortora-paperoni-rock-guadagni_c9d7835e-140e-11e0-96ea-00144f02aabc.shtml

....spero di aver fatto bene...se cosi' non fosse...spostate pure e mi scuso!!!!Grazie!!!!!!
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Messaggio Da puparock Mer Gen 26, 2011 2:03 pm

...oggi su Vanity Fair c'e' una bella intervista a Jovanotti.
Due frasi mi hanno molto colpito, per la loro essenziale verita'.
Le condivido con voi...

"Sta passando una sensazione PERICOLOSA: che e' tutto uguale.
Che tutti gli uomini di fronte ad UN CULO si comportano allo stesso modo.
Che fare le cose tirate via o bene e' la stessa cosa..."

"Tutti inciampiamo. La domanda e' se c'e' qualcuno li', accanto
a noi, pronto ad aiutarci a rialzarci. Ed io ce l'ho avuto.
Il rischio vero di certi destini e' di affezionarsi ai propri inciampi, di
entrare in un'ottica per cui le tue malattie sono le tue compagne di viaggio:
ci si innamora delle proprie sfighe.''

Questa seconda fase mi ha molto colpita, perche', avendo inciampato innumerevoli volte, ho sempre avuto UN ANGELO ad aiutarmi a rimettermi in piedi.
Ma ho vicino a me persone che, purtroppo, non hanno avuto questa fortuna,
che , come dice Jovanotti, sono innamorate delle proprie sfighe....
ed io, purtoppo, non sono capace ad aiutarle.....o meglio, ci provo tanto,
ma forse non lo faccio nel modo giusto.....io penso sempre che prima ci si deve aiutare un po' da soli....aiutati che Dio ti aiuta....ed a volte di fronte a queste persone, persone che amo infinitamente, mi sento impotente....
grazie per la condivisione....
nel bene e nel male.....
abbraccio
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Messaggio Da Levnicolaievic Mer Feb 23, 2011 3:45 pm

Notizie musicali 873234 Vi posto un articolo molto bello di Barbara Spinelli che , come noi, nella vittoria di Vecchioni a Sanremo ha colto un segnale di cambiamento...

Quando finirà la nottedi BARBARA SPINELLI , dal quotidiano " La Repubblica " 23 febbraio 2011

C'È QUALCOSA, nel successo strappato a Sanremo dalla canzone di Vecchioni, che intrecciandosi con altri episodi recenti ci consente di vedere con una certa chiarezza lo stato d'animo di tanti italiani: qualcosa che rivela una stanchezza diffusa nei confronti del regime che Berlusconi ha instaurato 17 anni fa, quando pretese di rappresentare la parte ottimista, fiduciosa del Paese.

Una stanchezza che somiglia a un disgusto, una saturazione. Se immaginiamo i documentari futuri che riprodurranno l'oggi che viviamo, vedremo tutti questi episodi come inanellati in una collana: le manifestazioni che hanno difeso la dignità delle donne; la potenza che emana dalle recite di Benigni; il televoto che s'è riversato su una canzone non anodina, come non anodine erano le canzoni di Biermann nella Germania Est o di Lounes Matoub ucciso nel '98 in Algeria. Può darsi che nei Palazzi politici tutto sia fermo, che il tema dell'etica pubblica non smuova né loro né la Chiesa. Ma fra i cittadini lo scuotimento sfocia in quest'ansia, esasperata, di mutamento.

A quest'Italia piace Benigni quando narra Fratelli d'Italia. Piace Vecchioni quando canta la "memoria gettata al vento da questi signori del dolore", e "tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero". Quando conclude: "Questa maledetta notte dovrà pur finire". Poiché si estende, il senso di abitare una notte: d'inganni, cattiveria, sfruttamento sessuale di minorenni. C'è voglia che inizi un risveglio. Che la politica e anche la Chiesa, cruciale nella nostra storia, vedano la realtà dei fatti dietro quella pubblicitaria.

Massimo Bucchi aveva anticipato, in una vignetta del 19 gennaio 2010, questa rivolta contro il falso futuro promesso dai signori del dolore: "Ha da passà 'o futuro!". Erano i giorni in cui il governo non s'occupava che di legittimo impedimento, di lodo Alfano costituzionale, di processo breve. Immobile, il tempo ci restituisce senza fine l'identico. Quel 19 gennaio, il Senato si riunì per commemorare Craxi. Colpito poco prima a Milano dalla famosa statuetta, Berlusconi annunciava "l'anno dell'amore".

Forse ricorderemo gli anni presenti per questa collana di eventi, che pian piano travolse giochi parlamentari, patti con un potere imperioso e tassativo con gli altri, mai con se stesso. Ricorderemo questa domanda di politica vera. Ricorderemo, infine, i tanti che non hanno visto montare la marea della nausea, che hanno consentito al peggio per noia, o rassegnazione, o calcolo di lobby. Cerchiamo di non dimenticarlo: ben 315 parlamentari hanno votato un testo, il 4 febbraio, in cui si sostiene che Berlusconi liberò Ruby perché, ritenendola nipote di Mubarak, voleva "evitare un incidente diplomatico".

Ma soprattutto, colpirà nei documentari futuri l'inerte ignavia dei vertici della Chiesa, l'orecchio aperto solo ai potenti, il rifiuto - così poco cristiano - di dire male del male solo perché da questo male sgorgano favori; perché i governanti concedono alla Chiesa il monopolio sui cosiddetti valori non negoziali (il dominio sulla vita e la morte, essenzialmente) purché siano lasciati in pace quando violano la Costituzione, fanno leggi per sottrarsi alla giustizia, mostrano di non sapere neppur lontanamente cosa sia la decenza pubblica. La canzone di Vecchioni, la recita di Benigni, sono punti di luce in una chiusa camera oscura; sono una forza che sta di fronte alla formidabile forza del regime. Una forza cocciuta, insistente, cui l'opposizione è estranea e ancor più la Chiesa.

L'insurrezione interiore avviene anche dentro il mondo cattolico: si parla di un 30 per cento di refrattari, tra frequentatori della messa e presbiteri. Basta scorrere le innumerevoli lettere che parroci e preti scrivono contro i dirigenti in Vaticano, per rendersene conto. Sono lettere d'ira, contro la loro acquiescenza. Micromega dà ai dissidenti il nome di altra Chiesa e sul proprio sito li rende visibili. Le pagine dei lettori sulla rivista di attualità pastorale Settimana sono fitte di denunce del berlusconismo.

Quest'altra chiesa non ne può più dei compromessi ecclesiastici con una destra che nulla ha ereditato dalla destra storica che fece l'unità d'Italia. Ha riscoperto anch'essa il Risorgimento, la Costituzione del '48. Condivide il dover-essere dei cattolici che Alberto Melloni riassume così: "Una dedizione alla grande disciplina spirituale, un primato vissuto del silenzio orante, un abito di umiltà, un'adesione alla democrazia costituzionale come ascesi politica" (Corriere della Sera 19-12-10, il corsivo è mio).

Tra i criticati il cardinale Bagnasco, che critica il Premier ma per non sbilanciarsi vitupera non meno impetuosamente i magistrati. O che denuncia un disastro antropologico contro il quale però non pronuncia anatemi, preferendo alla chiarezza il torbido di alleanze tra Pdl e Casini che mettano fuori gioco Fini e le sinistre, troppo laici. Contro questo insorgono tanti preti: "Vedete quanto è pericoloso tacere?", chiedono citando Agostino. L'empio pecca, ma è la sentinella che ha mancato: "Chi ha trascurato di ammonirlo sarà giustamente condannato".

Nei paesi nordafricani vigeva simile spartizione di compiti: ai despoti il dominio politico, alle moschee la libertà di modellare l'intimo delle coscienze. L'accordo di scambio sta saltando ovunque, tanto che si parla di fallimento colossale di quella che gli Occidentali chiamavano stabilità. È in nome della stabilità che Berlusconi ha chiamato Mubarak un saggio, e ha detto non voler "disturbare" Gheddafi poco prima che questi bombardasse i libici facendo centinaia di morti. È la stabilità il valore che anima tanti responsabili in Vaticano, perché essa garantisce prebende varie, sconti fiscali per le case-albergo dei religiosi, finanziamenti per scuole.

In cambio si elargiscono indulgenze. Berlusconi dice parole blasfeme, e mons. Fisichella invita a "contestualizzare" la bestemmia. Il Premier è accusato di concussione e prostituzione minorile, e la Chiesa giudica "abnorme" la sua condotta come quella dei magistrati. Afferma Nogaro, vescovo emerito di Caserta: "Noi rimaniamo nello sgomento più doloroso vedendo i gesti farisaici delle autorità civili e religiose, che riescono ad approdare a tutti i giochi del male, dichiarando di usare una pratica delle virtù più moderna e liberatoria." (Micromega 1/11).

Altri presbiteri ammoniscono contro leggi liberticide sul testamento biologico. Don Mario Piantelli, parroco di San Michele Arcangelo, si associa "alle richieste che da molte parti d'Italia sono indirizzate ai vertici ecclesiastici di alzare forte la voce e di compiere azioni profetiche nei confronti del governo Berlusconi. È necessario un supplemento di libertà evangelica per sganciarsi decisamente da un sistema di governo che, attraverso benefici e privilegi, sembra avvantaggiare il "mondo ecclesiastico", e in realtà aliena e impoverisce i credenti".

La Chiesa ebbe comportamenti non diversi nel fascismo. Sta macchiandosi di colpe simili, e nessuno sguardo profetico l'aiuta a vedere gli umori d'un paese che cambia, che magari non vota opposizione ma è stufo di quel che succede. Che comincia a guardare se stesso, oltre che l'avversario. Il cartello più nuovo, nella manifestazione delle donne, diceva: "Bastava non votarlo". Bastava la virtù dei primordi cristiani: la parresia, il parlar chiaro.

Nel filmato futuro che dirà il nostro oggi saranno convocati gli storici. Potranno imitare Benedetto Croce, quando nei Diari, il 2-12-'43, si mise nei panni di Mussolini e scrisse: "Chiamato a rispondere del danno e dell'onta in cui ha gettato l'Italia, con le sue parole e la sua azione e con tutte le sue arti di sopraffazione e di corruzione, potrebbe rispondere agli italiani come quello sciagurato capopopolo di Firenze(...) rispose ai suoi compagni di esilio che gli rinfacciavano di averli condotti al disastro di Montaperti: "E voi, perché mi avete creduto?"".


Ultima modifica di Levnicolaievic il Gio Feb 24, 2011 9:23 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Tulip Mer Feb 23, 2011 8:21 pm

Che articolo Lev !

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Messaggio Da puparock Mar Mar 15, 2011 12:39 pm


Brassens, il burbero maestrodi tutti i cantautori.
Libertario, colto e popolare, usava la chitarra come una zappa anche quando suonava all´Olympia. Ora Parigi dedica una mostra al poeta che cambiò la vita a De André e agli altri
di GIANNI MURA

ESISTE una sola foto che riunisce la trinità degli chansonnier: Georges Brassens, Jacques Brel e Léo Ferré. È stata scattata negli studi radiofonici di Rtl nel 1969 per un'intervista collettiva organizzata dalla rivista Rock et folk. Tutti e tre fumano, chi la pipa chi sigarette, e parlano del loro lavoro. "Io non sono un poeta, o forse solo un pochino. Mescolo parole e musica e poi canto". Questo è Brassens. "Chi si dice poeta non lo è", taglia corto Ferré. "Io mi giudico un artigiano", dice Brel. Normale che si parlasse di poesia, e anche, visto il periodo, di impegno politico. Ora che sono scomparsi, ma le canzoni restano, Parigi dedica una grande mostra a Brassens dopo che la sua città sul mare, Sète, gli ha dedicato un Espace (un bel modo per non usare la parola museo, a Georges non sarebbe piaciuta).

Ora si può dire che quest'uomo massiccio e timido ha come pochi sedotto la Francia degli intellettuali e quella popolare, col suo anticonformismo non di maniera, con le sue storie di puttane, ladruncoli, becchini, papponi, disoccupati, tipi che fan fatica a mettere insieme pranzo e cena. E di contro i benpensanti, la trinità giudici-poliziotti-preti, la morale pronta, l'ordine costituito.
Queste ultime righe potrebbero valere anche per Fabrizio De André, che indicava Brassens come un maestro, ma non volle mai incontrarlo per timore di andare a sbattere contro un carattere burbero. Nanni Svampa, ottimo traduttore-inteprete in dialetto milanese di molte canzoni di Brassens, invece lo incontrò e lo trovò molto cortese. Anche perché Elvira, la madre di Georges, era di origine italiana, Marsico Nuovo, in Lucania. Vedova di guerra, con una figlia, Simone, si era risposata con Jean-Louis Brassens, muratore, e il 22 ottobre del '21 era nato Georges. "Sono cresciuto in mezzo alla musica. Cantava mia madre, canzoni napoletane, e di quelle francesi trascriveva i testi e li imparava a memoria. Cantava mio padre, sul lavoro. A cinque anni sapevo già duecentocinquanta canzoni".

I suoi idoli erano Tino Rossi e il più jazzato Charles Trenet. D'altra parte anche Yves Montand sognava di diventare come Fred Astaire. Poi è la vita che sceglie e nella vita di Brassens ci sono almeno due svolte fondamentali. A scuola, il voto più alto l'aveva in educazione fisica, ma al liceo il professor Bonnafé fa innamorare Brassens della poesia: Villon e poi Hugo, Rimbaud, Verlaine. Brassens comincia a scrivere poesie. Ma, in seguito a una condanna a quindici giorni di carcere con la condizionale perché coinvolto di striscio in una serie di furtarelli, storia narrata in una canzone (Les quatre bacheliers), migra nel '40 a Parigi, e passa dal mandolino suonato a Sète al pianoforte. Lavora alla Renault, collabora alla rivista anarchica Le monde libertaire con pseudonimi bizzarri (Jo Cédille, Pépin Cadavre). Nel '43 finisce al campo di Basdorf, vicino a Berlino: servizio di lavoro obbligatorio. Nella baracca, svegliandosi prima degli altri, scrive canzoni come Pauvre Martin e Brave Margot. Nel '44, in licenza per quindici giorni, si nasconde al 9 di Impasse Florimont, nel quattordicesimo arrondissement. Ci resterà fino al '66. La coppia che lo ospita è formata da Jeanne (La cane de Jeanne) e Marcel Planche (Chanson pur l'auvergnat). Tra topini bianchi, gatti neri, pesci rossi e un pappagallo verde, e rigorosamente niente donne (Jeanne è categorica) Brassens è a suo agio. La donna della sua vita l'ha incontrata nel '47, in métro: Joha Heiman, estone, divorziata, nata dieci anni prima di lui. La chiamerà Puppchen, bambolina. Staranno sempre insieme ma in appartamenti diversi.

Dell'esperienza tedesca a Brassens rimane un amico, Pierre Onteniente, da Brassens ribattezzato Gibraltar perché è forte come una roccia. A Brassens dei soldi non importa nulla, delega Onteniente. Che gli metterà all'inizio di ogni settimana un po' di soldi in un vaso. Quando finiranno, in due giorni o in un mese, Georges gliene chiederà altri. Si vantava di non essere mai entrato in una banca e diceva di essere così anarchico da attraversare regolarmente sulle strisce pedonali, pur di non dover questionare coi flic. In realtà, il Maggio non lo vede sulle barricate (è in ospedale a farsi curare i calcoli) ma per i circoli anarchici si esibirà sempre gratis.

Seconda svolta. È Patachou, cantante e proprietaria di un cabaret, a imporlo nel mondo della canzone, dove Brassens si presenta a trentun anni. Patachou lo spinge letteralmente sul palcoscenico e gli dice: "Tra un anno sarai più famoso di me". È il '52. Nell'ottobre '53 Brassens ha già fatto saltare il banco e conquistato Parigi, dal palco dell'Olympia, e la Francia. Pure, è l'antidivo: non "vive" le sue canzoni come Brel, non ha l'aspetto profetico di Ferré, non gesticola, non mima. Entra in scena con la chitarra tenuta come una zappa, lo accompagna solo un contrabbasso e sarà così fino all'ultimo. Una chitarra aggiunta, solo per i dischi. Anche oggi molti trovano "troppo facile, i soliti tre accordi" la sua musica. Sui testi, chapeau: grande abilità metrica, sapiente alternanza del ricordo classico e della parolaccia da strada, un vero esprit gaulois. Lo si può considerare il padre di tutti gli chansonnier con chitarra e, soprattutto, il cantore dell'amicizia, che con la morte e più dell'amore caratterizza le sue canzoni. Perfetto per l'Olimpya e per un tavola d'osteria. Questo è Brassens: grandemente semplice e semplicemente grande.

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/03/13/news/brassens_il_burbero_maestro_di_tutti_i_cantautori-13540843/
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Messaggio Da Levnicolaievic Mer Mar 16, 2011 9:17 am

Notizie musicali 873234 Che bello questo articolo: presenta quella nouvelle vague con l'affetto e la stima degli uomini del dopoguerra: uomini che volevano vivere una vita autentica prima di tutto, che resistevano alle lusinghe dello show businnes perchè proprio le disprezzavano, avevano altre cose da fare, altri modi di passare il tempo..ma dove sono finite le persone così nel mondo dello spettacolo oggi ? Bhè, Marco lo apprezzo anche perchè ha una sana ironia verso tutte le compiacenze che ingolfano l'Io degli artisti, bisogna sempre essere un passo più avanti rispetto a quelli che ti fanno i complimenti, che servono a poco o quasi a nulla, se ci si pensa bene..
grazie Pupa Notizie musicali 14955
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Messaggio Da puparock Mer Mar 16, 2011 12:31 pm

Ciao Lev abbraccio
anche a me e' piaciuto tanto tanto...il valore dell'autenticita'....grandemente semplice e semplicemente grande.... Notizie musicali 822349
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Messaggio Da Malefika Mer Mar 16, 2011 4:28 pm

Per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, un elenco di 150 cantanti, musicisti, cantautori che hanno contribuito a scrivere la storia della musica italiana e a renderci più uniti .

1.Bruno Lauzi: Abbiamo fischiettato tutti almeno una volta “onda su onda”, ma non dimentichiamoci delle canzoni che ha composto, anche di quelle per bambini come “la tartaruga”
2.Alberto Camerini: è lui l’inventore del punk italiano! Il nostro “rock’n'roll Robot” nazionale!
3.Renato Zero: non ci sono parole per descriverlo. E’ il re dei sorcini, che ancora adesso riempie stadi e palazzetti.
4.Lucio Battisti: uno dei cantautori più amati. Per chi suona la chitarra, “la canzone del sole” è sempre un must!
5.Massimo Riva: l’indimenticato chitarrista della Steve Rogers band di Vasco Rossi. Ma è stato anche autore e produttore musicale, scrivendo la stupenda “Vivere”.
6.Edoardo Bennato: il peter pan blues in versione napoletana. Con la sua armonica, l’one man band re dei palchi.
7.Augusto Daolio: la prima voce, la più amata dei Nomadi. La loro “Io vagabondo” è conosciuta quasi come l’inno di Mameli.
8.Gabriella Ferri: la signora della canzone popolare romana. “Dove sta Zazà?” è una dei simboli della sua interpretazione disperata
9.Garbo: da “Berlino..” a Londra. Il massimo esponente della new wave tricolore.
10.Antonella Ruggiero: una voce inimitabile, la classe di “Vacanze romane” e dei suoi Matia Bazar non si dimentica.
11.Matia Bazar: i numerosi cambi di cantante non hanno scalfito l’amore dei fan. Da “stasera che sera” fino ad oggi
12.Domenico Modugno: forse il più grande di tutti. Lui che con la sua “Nel blu dipinto di blu” ha dato il via alla canzone italiana. Tanto da essere ancora adesso il brano più famoso all’estero.
13.Luca Carboni: “Ci vuole un fisico bestiale”, ma non solo. Il poeta di Bologna dai testi riflessivi.
14.Francesco Guccini: un cantautore che trascende le generazioni. Uno dei pochi ad essere anche studiato in Università!
15.Pino Scotto: il rock in persona. Non servono altre parole.
16.Ornella Vanoni: la signora dell’eleganza, la sua voce è sempre inconfondibile.
17.Max Pezzali: basta la parole: 883. Hanno raccontato la generazione degli anni ’90 come nessun’altro.
18.Sabrina Salerno: per l’icona dance degli anni ’80 i “Boys” andavano matti!
19.Mino Reitano: può, dopo aver scritto una canzone come “Italia” non essere citato?
20.Morgan: ora è un personaggio televisivo, uno che o ami o odi. Ma ricordiamoci dei Bluvertigo!
21.Ivan Cattaneo: il fenomeno degli anni 80, sempre al passo con i tempi!
22.Gatto Panceri : forse è sempre rimasto nell’ombra, ma c’è lui dietro alcuni dei più grandi successi della nostra canzone pop
23.Donatella Rettore: il “Kobra” biondo, autrice di successi come “Splendido Splendente” e “Donatella”.
24.Nilla Pizzi: la signora della canzone italiana, scomparsa da poco. Lei che ha vinto il primo festival di Sanremo con “Grazie dei fiori”.
25.Patty Pravo: una, cento, mille Patty! Scandalosa, in anticipo sui tempi. La ragazza del Piper.
26.Adriano Celentano: per capire quanto sia stato importante per la musica italiana, basta una sola parola: “Azzurro”!
27.Pooh: forse la band più longeva attualmente in circolazione, da “Piccola Ketty” a “Pensiero”
28.Amedeo Minghi: un cantautore e compositore che merita a pieno titolo l’appellativo di Maestro.
29.Paolo Belli: prima coi Ladri di biciclette, poi da solo o con l’orchestra in tv. Un concentrato di simpatia e musica.
30.Francesco Baccini: la nuova scuola dei cantautori di Genova lo vede tra i protagonisti.
31.Laura Pausini: l’unica italiana vincere un Grammy Awards, dopo Domenico Modugno. Non servono altre parole!
32.Eros Ramazzotti: l’italiano più famoso al mondo, milioni di dischi venduti ed ogni volta è un successo!
33.Marco Masini: da Firenze, un percorso difficile ma con il supporto infinito dei fan.
34.Cristina D’Avena: siamo serissimi! E tutti abbiamo cantato le sue canzoni!
35.Mina: da troppi anni è ormai fuori dalle scene, ma la sua voce non discute. Mina è la canzone italiana!
36.Lucio Dalla: capace di passare da “Attenti al lupo” a brani struggenti come “Anna e Marco”, la sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana
37.Francesco De Gregori: il Principe. Il Cantautore per eccellenza, a cavallo tra rock e musica folk.
38.Alice: la pupilla di Franco Battiato, quasi più famosa in Germania che in Italia
39.Fiorella Mannoia: una delle poche cantautrici storiche, chi ci ha regalato ” Quello che le donne non dicono”
40.Franco Battiato: il Maestro, sempre in bilico tra poesia e spiritualità.
41.Don Backy: uno del Clan di Adriano Celentano, che con Johnny Dorelli ha presentato “L’immensità” al Festival di Sanremo.
42.Luciano Pavarotti: il simbolo del Bel Canto. Il tenore più famoso del mondo.
43.Nino Buonocore: uno dei migliori autori del nostro panorama musicale
44.Andrea Bocelli: conosciuto in tutto il mondo, amato in tutto il mondo. Bocelli riesce a cantare la lirica con la stessa classe delle musica più leggera.
45.Claudio Baglioni: l’autore di capolavori come “Piccolo grande amore”, “E tu”, “Mille giorni di te e di me”…
46.Antonello Venditti: romano, romanista. Tanto che “Grazie Roma” è proprio sua!
47.Gianni Morandi: il Gianni Nazionale. Che prima vince Sanremo e poi lo presenta con botto di ascolti!
48.Pfm: i pionieri del progressive rock, al fianco di Fabrizio De Andrè in un tour leggendario
49.Rita Pavone: Giamburrasca, attrice e cantante…un’energia invidiabile!
50.Ligabue: il rocker di Correggio, che riempie gli stadi e i teatri.
51.Litfiba: la prima e più amata rockband italiana, Piero Pelù e Ghigo sono tornati insieme!
52.CCCP: loro si definiscono “gruppo di musica melodica emiliana e punk filo-sovietico”, ma hanno dato il via a un genere.
53.Modena City Ramblers: gli unici che riescono a unire folk, musica celtica, rock, punk e tradizione
54.Davide van De Sfross: il cantante comasco che sta conquistando il cuore di tutto il Paese.
55.Vasco Rossi: il Blasco, il Komandante. Il re degli stadi.
56.Negramaro: la band salentina, capitanata da Giuliano Sangiorgi, che sta conquistando sempre più fans.
57.Little Tony: anche noi abbiamo un Elvis Prestley!
58.Ivana Spagna: la regina della dance anni ’80, prestata anche se da poco alla canzone italiana. Ma chi si scorda “Easy Lady”?
59.Dalida: cantante e attrice, anche se naturalizzata francese. Musa degli anni ’60, col suo stile elegante e ricercato
60.Luigi Tenco: un vero e proprio poeta, scomparso troppo presto in circostanze tragiche.
61.Ludovico Einaudi: pianista classico, che sta balzando agli onori della cronaca per il suo indiscusso talento
62.Sergio Endrigo: un altro appartenente alla scuola dei cantautori, autore di “Io che amo solo te”, ripresa da molti altri artisti.
63.Enrico Ruggeri: dal punk dei Decibel alla canzone d’autore. Ha scritto alcuni dei testi più belli mai incisi.
64.Natalino Otto: chi ha portato lo swing in Italia, con canzoni come “Aveva un bavero” e “La classe degli asini”.
65.Fred Buscaglione: appassionato di jazz e sonorità americane, ci ha regalato un personaggio immortale e brani come “Che Bambola!”
66.Iva Zanicchi: l’aquila di Ligonchio, ora europarlamentare e personaggio televisivo.
67.Milva: La pantera di Goro, attrice teatrale e dotata di una voce potente.
68.Loredana Bertè: amatela o odiatela, ma è una vera anima rock, forse l’ultima che ci è rimasta!
69.Mia Martini: una delle voci più belle e significative della musica italiana. Una carriera incredibile, stroncata troppo presto.
70.Alessandra Amoroso: vincitrice di Amici e subito diventata un caso, anche per chi non ha mai amato i talent show.
71.Elisa: è nata come un folletto dei boschi, che cantava solo in inglese, ora è una splendida regina della canzone.
72.Loretta Goggi: attrice, cantante. Vi verrà subito in mente con queste parole: ” Se..per innamorarmi basta un’ora…”
73.Dori Ghezzi: la moglie di Fabrizio De Andrè è anche una cantante, molto famosa negli anni ’60 per brani come “Casaciock” e ” E non ci lasceremo mai”.
74.Orietta Berti: oltre 45 anni di successi, e l’indimenticabile “Fin che la barca va”
75.Fabrizio De Andrè: servirebbero troppe parole per descriverlo. Un vero poeta prestato alla canzone.
76.Giorgio Gaber: ironia tagliente e un gusto spiccato per la parola. L’inventore del teatro canzone.
77.Afterhours: una delle rock band più influenti del panorama alternativo italiano, sempre più mainstream.
78. Le luci della centrale elettrica – Vasco Brondi: nuova scoperta della scena indie. Un autore raffinato e mai banale per testi profondi e contemporanei
79.Cristina Donà: rocker appassionata e dalla spiccata vena cantautorale.
80.Marlene Kuntz: Cristiano Godano e i suoi, al timone della scena rock
81.Linea77: l’unico gruppo di crossover italiano riconosciuto anche all’estero.
82.Jovanotti: ha portato il rap tra di noi, ora conferma la sua vena di cantautore contemporaneo e assolutamente la passo coi tempi
83.Elio e le storie tese: rock, pop e ironia. Grandi musicisti e ottimi affabulatori. Gli Elii!
84.Avion Travel: la Piccola Orchestra Avion Travel, l’esempio di jazz band moderna e attuale. Con il plus dei testi di Peppe Servillo.
85.Umberto Tozzi: ha scritto alcune delle pagine più belle della nostr storia. Un esempio tra tutte: “Ti amo” e “Tu”
86.Caparezza: il rapper pugliese pieno di rabbia e di orgoglio per la sua terra. Quando i temi sociali vanno a braccetto con l’hiphop.
87.Massimo Ranieri: non solo cantante, ma anche attore. La sua voce, da “Perdere l’amore” in poi, non si può scordare
88.Carmen Consoli: La cantantessa catanese, col suo stile unico e inimitabile.
89.Articolo 31: Uno dei primi esempi di rap italiano. Dalla periferia milanese al grande successo di pubblico.
90.Tiziano Ferro: da idolo delle ragazzine ad autore affermato e colonna della musica italiana nel mondo.
91.Enzo Jannacci: pilastro del teatro canzone italiano, ottimo jazzista e caposcuola del cabaret italiano.
92.Anna Oxa: l’artista più camaleontica del panorama nazionale. Sempre all’avanguardia sui tempi!
93.Lacuna Coil: forse l’esempio più riuscito di band alternative metal italiana.
94.Alessandro Bono: un cantante scomparso prematuramente, dallo stile cantautorale definito.
95.Eugenio Finardi: cantautore rock, appassionato di musica sudamericana. Tra i suoi brani “Extraterrestre” e “Musica ribelle”
96.Ivano Fossati: cantautore e compositore, dal percorso artistico molto articolato che lo vede passare dal jazz al progressive rock e alla classica, fino ad approdare al cantautorato.
97.Skiantos: gruppo rock demenziale, gli autori di ” Mi piaccion le sbarbine”
98.Alberto Fortis: cantautore salito alla ribalta al finire degli anni ’70, ancora attualissima la sua “Milano e Vincenzo”
99.Pino Daniele: il blues e il funky sotto il sole di Napoli. Uno straordinario chitarrista ed un timbro di voce ineguagliabile
100.Timoria: il successo di questa band arriva negli anni ’90, grazxie ad uno stile tra il rocke il grunge. Il cantante è stao per motli album Francesco Renga.
101.Negrita: rock band potente e genuina, passata da “Cambio” a “Ho imparato a sognare”
102.Subsonica: definirli non è facile, in bilico tra elettronica e rock. Hanno dato il via aun genere e sono una vera forza in tour.
103.99posse: posse (gruppo) napoletano di rap e ragamuffin, che ha regalato perle di impegno civile in musica, aprendo la strada a un nuovo tipo di rap italiano.
104.Nesli: fratello di fabri Fibra, appartiene alla nuova generazione di rapper buoni, dai testi non violenti ma incentrati su temi positivi.
105.Gianna Nannini: la nostra rocker, che conserva la sua anima più dura anche dopo le gioie della maternità
106.Giorgia: una voce senza pari, presa a modello da tutte le nuovi gerazioni di cantanti pop
107.Irene Grandi: pop, rock e una ventata di follia. Dal debutto a Sanremo con “Bum Bum” fino alle collaborazioni con Pino Daniele e Vasco.
108.Tazenda: folk tradizionale sardo salito alla ribalta nazionale.
109.Mario Biondi: voce profonda e perfetto accento british per il nuovo dominatore del soul da esportazione
110.Giovanni Allevi: compositore di musica contemporanea, a sentire la sua stess definizione. Forse l’unico a salire in classifica senza bisogno di cantare.
111.Gino Paoli: scuola genovese e testi sopraffini, un vero e proprio maestro di cantautorato
112.Toto Cotugno: chi meglio di lui per i 150 anni dell’Unità nazionale? Dopo tutto ha scritto “L’italiano”!
113.Ricchi e Poveri: fanno parte della colonna sonora di tutti noi, fino dagli anni ’70. Basti pensare a “Che sarà”
114.le Vibrazioni: sound e abiti vagamente seventies, per una band assolutamente rock, che realizza sempre videoclip fuori dall’ordinario
115.Deasonika: nati an il nuovo millennio, una delle namd indie rock più amate d’Italia
116.Verdena: il terzetto bergamasco indie rock amato dalla critica e adorato dal pubblico.
117.Bluvertigo: Morgan a parte, potevamo dimenticarci degli alfieri del synth rock? Basti pensare a ” Altre forme di vita”…
118.Zucchero: il bluesman emiliano riconosciuto nel mondo, in grado di riempire anche le blues house d’oltreoceano
119.Marco Ferradini: “Prendi una donna, trattala male…” il “Teorema”
120.Caterina Caselli: la casco d’oro degli anni ’60, ora affermata produttrice musicale
121.Bobby Solo: voce bassa, ciuffo e “Una lacrima sul viso”…
122.Angelo Branduardi: violinista e appassionato di musica antica, non è solo quello de “Alla fiera dell’est, per due soldi…”
123.Raffaella Carrà: è vero, è più un personaggio televisivo, ma le sue canzone sono ancora famosissime in Sudamerica…
124.Massimo Volume: forse l’unica rock band dallo stile parlato e non cantato
125.Rino Gaetano: ironico, visionario, precursore. Quante canzoni sono ancora così attuali!
126.Umberto Bindi: compositore sontuoso, e cantautore raffinato, dalla carriera tortuosa
127.Umberto Balsamo: autore di numerosi successi, oltre che della hit “Balla”
128.Sergio Caputo: innamorato dello swing, negli anni ’80 porta testi leggeri e atmosfere retrò
129.Casino Royale: ska, raggae, dub..uno stile inconfondibile!
130.Decibel: la band di Enrico Ruggeri, uno dei primi esempi di new wave italiana
131.Vinicio Capossela: un visionario, passato dai circuiti indie al successo da classifica
132.Marta sui tubi: sarebbero una folk punk band, in realtà sono uno splendido tassello del presente panorama musicale
133.La Sintesi: una band che purtroppo si è sciolta, non prima di aver sconvolto il Festival di Sanremo intonando “Ho mangiato la mia ragazza”
134.Diaframma: forse non sono mai diventati popolari, ma questa band punk vanta numerosi estimatori e un posto di riguardo nella canzone italiana
135.Tiromancino : Federico Zampaglione è forse uno dei capostipite dellanuova scuola cantautorale romana, testi delicati e profondi e musica quasi di sottofondo
136.Vianella: come escludere Edoardo Vianello e Wilma Goich?
137.Viola Valentino: icona degli anni ’80 con la sua voce sussurrata
138.Statuto: l’unica vera band ska, direttamente da Torino!
139. Nek: da idolo delle ragazzine a cantante affermato anche all’estero. E sì che tutto cominciò con “Laura non c’è”
140.Biagio Antonacci: rocker col cuore di panna, con una predilezione per le ballad.
141.Albano: ancora nessuno ha una voce potente come la sua
142.Nino D’Angelo: lo scugnizzo che ha reso celebre la canzone napoletana anche nel resto del Paese
143.Tullio De Piscopo: un batterista fiero di esserlo, innamorato dello strumento e del suono
144.Neffa: batterista punk dei Negazione, anima rap dei Sangue Misto. Ora la sua storia lo vede cantautore. Cosa ci riserverà in futuro?
145.Fabri Fibra: hip hop e impegno civile e sociale, testi pungenti e mai banali.
146.Club Dogo: l’espressione più vicina all’hip hop vecchia maniera. Testi crudi e poco spazio per operazioni commerciali
147.Roberto Vecchioni: il Professore della canzone italiana, fresco vincitore del Festival di Sanremo 2011.
148.Piero Ciampi: uno dei pochi cantautori anarchici della storia della canzone italiana
149.Paolo Conte: forse il paroliere migliore e più ispirato del panorama musicale italiano. “Vieni via con me”, “Bartali”, “Azzurro”, tutte nate dalla sua penna!
150.(agli utenti: chi manca secondo voi? Aggiungete l’artista che ha fatto secondo voi la storia dell’Italia).


No comment il 70° e 145° posto Notizie musicali 515529
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Messaggio Da Deianira Mer Mar 16, 2011 4:35 pm

Malefika chi è l'autore dell'articolo?

Comunque freghiamocene....questi articoli lasciano il tempo che trovano.....tra l'altro nell'elenco ci sono vari cantanti che non mi pare abbiano contribuito a scrivere la storia della musica italiana...ad esempio Sabrina Salerno, Paolo Belli, Spagna etc.....
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Messaggio Da Sonsoles Mer Mar 16, 2011 5:31 pm

Deianira ha scritto:Malefika chi è l'autore dell'articolo?

Comunque freghiamocene....questi articoli lasciano il tempo che trovano.....tra l'altro nell'elenco ci sono vari cantanti che non mi pare abbiano contribuito a scrivere la storia della musica italiana...ad esempio Sabrina Salerno, Paolo Belli, Spagna etc.....

Notizie musicali 394737 Perchè il 136 e 137..sì??????? Notizie musicali 307498
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Messaggio Da Joe Mer Mar 16, 2011 6:50 pm

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Manca Emma.

Non solo è una cantante che da i brividi a chi l'ascolta, ma se aggiungiamo la sua capacità di avere fatto passi di giganti in tre settimane, alla libertà delle donne, cancellando 150 anni d'immobilismo italiano, merita il primo posto.
Ma chi l'ha scritto quest'articolo ??!!  Notizie musicali 798515
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Messaggio Da Joe Sab Mar 19, 2011 12:54 am

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ciao girls !
Che settimana triste...Notizie musicali 616511 eh va bè...

Qualcuno mi puo dire qual'è la posizione di Adele in classifica FIMI ?
In Francia sta andando benissimo.
Vi giuro, sto ascoltando di continuo il suo album "21" da 2 settimane. Un piccolo capolavoro con almeno 4 canzoni da brividi assoluto. Che voce !
Raccomando "Set Fire to the Rain"...lacrime ad ogni ascolto. Si, sono molto sensibile alla musica...
L'ultima volta che ho pianto d'emozione era con "Piove" di L'Aura.
I due migliori album che ho sentito (nel pop/rock/varieta) negli ultimi dieci anni, sono "okumuki" di L'Aura, e "21" di Adele..
Notte !





:marcosplendido
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Messaggio Da Malefika Sab Mar 19, 2011 12:57 am

@Joe Adele in tutto il mondo sta andando oltre ogni aspettativa, '21' è addirittura l'album più venduto dell'anno finora a livello mondiale.
Ovviamente in Italia se la cagano in pochi Notizie musicali 413426 sai da noi dominano nientepopodimenoche i Modà con il sommo Kekkohovenduto170milacopieinungiorno Notizie musicali 413426
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Messaggio Da Jazzbianco Sab Mar 19, 2011 1:00 am

È alla posizione n. 22, purtroppo.
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Messaggio Da Sap2010 Dom Mar 20, 2011 1:35 pm

Joe, 19 marzo ore 1.23:

Na tristezza...
Qui in molti negozi è al numero 1, da quelli che ho visti.
Dovrebbe essere n.1 in Francia.

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Messaggio Da Nestore Dom Mar 20, 2011 2:10 pm

Buongiorno Forumers, Notizie musicali 873234
so che è difficile tener presente il topic in cui ci si trova quando si è impegnati in una conversazione che, come è normale che sia, parte da un argomento per toccarne poi svariati altri, ma se l’obiettivo comune è ritrovare senza difficoltà le diverse opinioni su un argomento è consigliabile fare uno sforzo nell’interesse di tutti.
In questo topic dedicato alle “notizie musicali” ad un certo punto si passa a parlare della carriera di Marco per la quale esiste un topic più pertinente (ambizioni, scelte, direzioni e gestione). Gli amministratori hanno quindi spostato i posts ai quali mi riferisco, ma vi prego in futuro di rispettare, per quanto possibile, il tema del topic nel quale state scrivendo ... che tradotto in mengonese sta a dire ATTENTI ALLA GUAZZA, CHE PRIMA O POI VI AMMAZZA Notizie musicali 631577
Buona domenica a tutti Notizie musicali 413426
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Messaggio Da Sonsoles Dom Mar 20, 2011 6:39 pm

Notizie musicali 873234 Nestore, ehilà, qual buon vento.....visto che ti sei palesato, ovviamente chiedo venia, e poi ....mi dici cos'è la GUAZZA?????
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Messaggio Da Jazzbianco Dom Mar 20, 2011 10:26 pm

Chissà quando ripassa, Nestore Notizie musicali 293827

da Wikidizionario
guazza s. f. - rugiada in grande quantità, proveniente perlopiù da nebbia, che inumidisce la superficie del suolo come se fosse piovuto

In realtà conoscevo il termine, si dice anche dalle mie parti, ma mi ha stupito trovarlo su un dizionario, pensavo fosse un termine dialettale
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Messaggio Da Sonsoles Lun Mar 21, 2011 12:30 am

Jazzbianco ha scritto:Chissà quando ripassa, Nestore Notizie musicali 293827

da Wikidizionario
guazza s. f. - rugiada in grande quantità, proveniente perlopiù da nebbia, che inumidisce la superficie del suolo come se fosse piovuto

In realtà conoscevo il termine, si dice anche dalle mie parti, ma mi ha stupito trovarlo su un dizionario, pensavo fosse un termine dialettale

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Messaggio Da Jazzbianco Mar Mar 22, 2011 1:14 am

Concerti, Pino Daniele e Eric Clapton insieme a Cava de’ Tirreni (SA) a giugno

http://www.rockol.it/news-224330/Concerti,-Pino-Daniele-e-Eric-Clapton-insieme-a-Cava-de--Tirreni-(SA)-a-giugno

E' fissato per il prossimo 24 giugno a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, quello che al momento sembra l'unico appuntamento dal vivo che vedrà la leggenda del blues chitarristico Eric Clapton dividere il palco con il "nostro" Pino Daniele: lo show sarà la prima occasione di vedere in azione nello stivale la coppia, che inaugurò il proprio sodalizio artistico lo scorso anno in occasione del Crossroads Guitar Festival, manifestazione curata dallo stesso "Slowhand" che ebbe nel bluesman partenopeo l'unico ospite italiano.
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Messaggio Da Joe Mar Mar 22, 2011 10:11 pm

Un paradosso...
Adele annunciò un world tour a dicembre 2010 prima dell'uscita del album "21", con inizio in Europa in marzo 2011.
Sarà a l'Alcatraz di Milano il 30.
A la Cigale di Parigi il 4 aprile....
1500 posti ciascuni...Tutto sold out a Parigi. E te credo.
Il successo mondiale del suo album "21" a spiazzato tutti. L'artista, produttore e promotori...Ormai deve cantare in locali troppo piccoli. Le domande sono di tale proporzione che potrebbe riemprire Bercy-Parigi (20000 posti) in un attimo. E sarà cosi in molti luoghi in Europa. Pocchi paese hanno potuto cambiare locali per quelli più grande.
Quando un successo è inaspettato...
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Messaggio Da Malefika Mar Mar 22, 2011 11:31 pm

Joe qui c'è la recensione della Venegoni per il primo album "19":
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=516&ID_sezione=12&sezione=

Avevo letto anche quella di "21" ma non riesco a trovarla Notizie musicali 74584
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Messaggio Da Joe Mar Mar 22, 2011 11:41 pm

Grazie Malefika,
Io non l'ho trovato la recensione di "21". Ho spolpato tutto il suo blog stamattina.
Niente di niente.
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Messaggio Da Malefika Mar Mar 22, 2011 11:43 pm

@Joe eccola l'ho trovata!

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1343&ID_sezione=12&sezione=
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Messaggio Da Joe Mer Mar 23, 2011 12:12 am

Grazie !
Troppo pocco per un capolavoro del genere...
L'avrà ascoltato in intero ?

Notte !
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