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Libri, storie: pensieri e parole

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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Nov 14, 2010 3:11 pm

Libri, storie: pensieri e parole 873234 Dunque, vi parlo un pò del libro che sto leggendo " JUST KIDS "
di Patty Smith , Feltrinelli : una biografia che è anche la storia d'amore e d'amicizia con Robert Mapplethorpe.
In copertina, la foto di un ragazzo total black con cappello sulla tre quarti e sgurado di sguincio; lei con un nastro da indiana sui lunghi capelli neri, più timida e dimessa.
L'avventura di due ragazzi di vent'anni, a New York , nel 1969: stanze , luci e odore di oceano. Desiderio ed energia da vendere: e solo in quella città, una furibonda sarabanda di incontri ed occasioni, volti e nomi che per noi, adesso, sono anche leggenda. Val la pena di leggerlo per capire cosa significa cercare una propria via artistica, mille volte ricacciati indietro , ma testardi nello scrivere, disegnare, nel ricercare, nell'uscire , seguire maledizioni o improvvise suggestioni: forse bisognava avere anche un enorme coraggio, perchè tantissimi hanno perso quella sfida.
E' commovente seguire questi due ragazzi per la strada o chiusi dentro stanze d'albergo a bere il tè, fumare e costruirsi un mondo: commovente la loro amicizia, il fortissimo legame che li ha sostenuti per tutta la vita; commoventi le pagine dedicate all'infanzia e soprattutto seguire il filo di un discorso amoroso delicato, vicendevolmente consacrato al bene dell'altro, al di là di ogni separazione, di ogni altra passione, di ogni altra maledizione.

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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Nov 28, 2010 3:20 pm

Libri, storie: pensieri e parole 873234 Libri, storie: pensieri e parole 949833
Pioggia e lettura sono ben assortite, così ho teminato un libro e adesso vi annoio un pò parlandovene: dunque si tratta di
" La carta e il territorio" di Michel Houllebecq ( Bompiani)
Autore abbastanza detestato dall'establishment intelletual-radical-chic parigino , ma per quanto detestabile scrive bene e sceglie soggetti strani , interessanti: questa è la storia di due artisti, o meglio, di un artista, Jed Martin, e delle varie stagioni creative che attraversa durante l'arco di tutta la sua vita : una vita fatta di pochissimi accadimenti e concentrata sul lavoro artistico; lo scrittore è capace di mostracela, però, con una semplicità anche quella disarmante, con leggerezza, come se anche le scelte artistiche fossero parte dei gesti quotidiani.
Pochi incontri, pochissime relazioni, forse solo tre : il padre, la compagna Olga e lo scrittore stesso. Sì, perchè Michel Hoollebecq è uno dei personaggi del suo stesso romanzo e si rappresenta anche in modo abbastanza impietoso .
Quindi è interessante da leggere per chi si interessa a sua volta d'arte, perchè descrive analiticamente il lavorio dell'artista figurativo : al tempo stesso, però, contiene anche una critica dura ai meccanismi di valorizzazione capitalistica del mercato dell'arte, ai suoi eccessi, pur non denigrando il lavoro creativo che rimane rappresentato come una passione totalizzante, che isola, che sottrae vita vissuta, ma a cui non c'è alternativa.
Sembra voler dire anche che la vita è cosa molto breve, per certi versi molto insignificante, a volerla guardare da vicino è carica di assurdità, incongruenze e vuoti, deserti relazionali, come se la vita dell'artista fosse l'estremizzazione della solitudine di ognuno, solo che l'artista lo sa e ne è consapevole e non se ne meraviglia, è occupato a fare altro.
Vi dico che è piacevole da leggere , perchè ritrae le cose con lenta oggettività, senza eccedere mai: credo voglia anche dirci qualche cosa sull'astrazione a cui siamo consegnati
da questo mondo artificiale che ci siam costruiti; siamo appiattiti come il paesaggio è appiattito su una cartina geografica , privo di vera profondità; ma è la natura selvaggia che torna al centro dell'opera nell'epilogo, come a dire che tutta questa astrazione tecnologica non fa che restituirci agli incubi dell'umanità primordiale, priva di religione e di barriere all'stinto più oscuro..però il tutto scritto in una prosa lenta e lineare, da rendiconto quasi da memorialista seicentesco, attento ai particolari e alle piacevolezze di ciò che descrive, fosse pure il processo di decomposizione di una carcassa di animale abbandonata sotto il sole. Libri, storie: pensieri e parole 949833
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Messaggio Da cassandra Mer Dic 08, 2010 7:06 pm

Eloisa ha citato nei consigli musicali Jovanotti.
Allora colgo l'occasione per consigliare a tutte un libro, uscito il 30 novembre dal titolo Viva Tutto
scritto a due mani da Lorenzo Cherubini e il filosofo Franco Bolelli. Vi metto in spoiler una breve presentazione...

Spoiler:

Su la Repubblica delle Donne c'era, qualche settimana fa, una piccola anticipazione di questo libro. Vi scrivo solo un breve frammento, per farvi capire cosa mi ha incuriosito e perchè. Ho scelto qua e là, in punti diversi....
L.
"Non ho idee per il mio prossimo disco, che vorrei consegnare finito alla fine del prossimo anno , e nel presepio della mia testa ci sono un sacco di statuine che devo disporre, non ultima quella del Jovanotti di 43 anni, e a 43 anni uno che suda e salta sul palco comincia a frequentare la zona tra il "come eravamo" e "guarda com'è arzillo".
Ti propongo un questionario:
- il rock inteso come pop culture è una cosa da ragazzi?
- Mi fai qualche esempio di ragguardevole invecchiamento pop?
- Come si fa a restare attuali?
- Come si fa a non diventare un riferimento generazionale e basta?
- Come si fa a rimanere un riferimento generazionale coinvolgendo però nuovi invitati alla propria festa?
Come si fa a buttarsi alle spalle il peso seducente di un successo?
-Chi è oggi l'artista pop?" ecc....

Alcune risposte e considerazioni di Bolelli:
F.
"Come si fa a restare attuali? Resta come sei, Hai antenne in tutte le direzioni,
hai una bussola interiore che ti fa catturare segnali ovunque...."
oppure:
F.
"Lorenzo, tu sei come il giocatore che ha vinto sei o sette campionati, ma allo stesso tempo sai che la partita di oggi ricomincia da zero a zero. E' un'attitudine performativa, dinamica, credo che ti appartenga totalmente...."

E ancora....: "Lorenzo, la comunicazione non è un trucco brillante, la comunicazione è un'energia. Non arriva dopo il progetto, essa appartiene al progetto fin dalla sua nascita..."

E poi c'è molto....ma molto di più.....
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Messaggio Da puparock Mar Dic 21, 2010 5:50 pm

l'ultima canzone di Jovanotti, Tutto l'amore che ho....e' bellissima!!!!!!!!
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Messaggio Da puparock Mar Dic 21, 2010 5:52 pm

IL CASO
La Luna scompare dal cielo
Il 21 dicembre è il giorno più buio da 400 anni
Un evento che si verifica solo una o due volte in un millennio: l'eclissi coincide col solstizio d'inverno Al di là dell'Atlantico il fenomeno inizierà a mezzanotte. In Italia il culmine poco dopo l'alba
di LUIGI BIGNAMI

Oggi sarà il giorno più buio da quattrocento anni. Accade per una particolare "coincidenza astrale", di quelle che si verificano una o due volte al millennio, e di cui se ne perde la memoria finché non ricapita di nuovo: un'eclisse di Luna in coincidenza con il solstizio d'inverno. "Un fenomeno davvero eccezionale, che dall'anno 1 dopo Cristo ad oggi è capitato una volta sola, il 21 dicembre 1638", spiega Geoff Chester dell'Osservatorio Navale degli Stati Uniti. "Per fortuna - sorride l'astronomo - non dovremo aspettare altrettanto per osservarne un altro identico, perché ricapiterà il 21 dicembre del 2094".

Una notte lunga e buia dunque, ancor più buia per la "scomparsa della Luna": il fenomeno inizierà a mezzanotte nel continente americano, intorno all'una e trenta a New York, e raggiungerà l'Europa, e l'Italia, intorno alle sette di stamani. Il solstizio invernale, che dà inizio all'inverno, coincide nel nostro emisfero con il giorno più corto dell'anno, tant'è che il Sole oggi sorge alle 7.42 e tramonta alle 16.44. Quindi poche ore di luce e molte di buio. E proprio oggi la Luna è piena, ma al contempo è esattamente allineata tra il Sole e la Terra così che cade rigorosamente nell'ombra del nostro pianeta: è l'eclisse totale di Luna.

Il fenomeno è interamente visibile nel Nord e nel Centro America dove lo spettacolo si protrae durante la notte per circa 3 ore e mezzo, con la Luna totalmente eclissata per un'ora circa. In Italia, invece, il fenomeno non può essere osservato nella sua interezza, ma abbiamo modo comunque di vedere qualcosa di speciale, nel momento in cui la Luna si trova molto bassa all'orizzonte, verso occidente. Lo spettacolo, infatti, sta nel fatto che la Luna entra alle 6.29 nella penombra della Terra (la penombra è un'ombra più debole di quella che determina l'eclisse vera e propria) e tramonta nel momento stesso in cui accede nell'ombra del nostro pianeta, attorno alle 7. 32, quando mancherà una decina di minuti al levare del Sole. Quest'ultima situazione, determinata anche dal fatto che la Luna si trova ormai prossima all'orizzonte, fa sì che il nostro satellite divenga via via sempre più rosso. La massima intensità sarà attorno alle 9.30.

Chi ne ha la possibilità, potrà vedere il nostro satellite tramontare con un colore e una luminosità davvero strani. Di un rosso vivo. In Italia ne coglieremo solo una parte, ma l'evento sarà ben visibile in Paesi come la Spagna e il Portogallo, dove la Luna cala più tardi, e ovviamente negli Stati Uniti, in Canada e in America latina dove nel momento dell'eclisse è notte.

Si parla di Luna rossa perché anche durante il massimo dell'eclisse la Luna non è mai del tutto nera come ci si potrebbe aspettare, visto che si trova nell'ombra della Terra, ma appare rossastra, un fenomeno che in passato fece sorgere varie leggende tra cui quelle che portava alcune popolazioni a credere che il satellite si coprisse di sangue. La spiegazione reale sta nel fatto che l'atmosfera terrestre, che si trova ai bordi del nostro pianeta, devia i raggi solari per effetto della rifrazione e una parte di essi finiscono sulla Luna. Poiché quelli rossi vengono assorbiti meno dall'atmosfera della Terra rispetto agli altri, arrivano più abbondanti sulla superficie della Luna, la quale assume tale colorazione decisamente suggestiva.
http://www.repubblica.it/scienze/2010/12/21/news/eclissi_luna-10438121/
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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Mag 08, 2011 9:57 am

Libri, storie: pensieri e parole 873234
la domenica dei libri...dunque ho terminato " Libertà "( Freedom") di Jonathan Franzen..avevo già letto il suo precedente libro " Le correzioni" scritto ben diecianni fa, mi aveva colpito per la sua intelligenza, la sua acutezza nel descrivere la società attuale, le sue degenerazioni in campo economico e l'effetto disgregante delle relazioni troppo dominate dalla mentalità mercantile...
Questo nuovo libro, di ben 600 pagine ( adatto alle spiagge e alle lunghe pause, perchè non annoia per nulla ) potrebbe avere come sottotitolo:
" Sono stati commessi degli errori" .
Credo che la " Libertà" del titolo si colleghi proprio a questa dimensione della possibilità di sbagliare, anzi direi quasi della necessità di sbagliare: questo mi sembra il tema di fondo.
La libertà di cui godono i 3 protagonisti principali, che si conoscono all'epoca dell'Università( e il libro li segue fino alla soglia dei 50 anni, miei coetanei, insomma) in realtà non è vera libertà, che è più legata alla coscienza delle proprie azioni: qui invece sia
Patty, la giocatrice professionista di pallacanestro, sia Walter l'eterno bravo ragazzo , sia Richard , il giovane musicista maledetto e seducentissimo, vengono "agiti" dalle loro storie infantili.. è un libro che parla molto dei rapporti fra genitori e figli, perchè anche i protagonisti agiranno allo steso modo verso i propri di figli, commettendo degli errrori: in una catena che si rincorre da una generazione all'altra con quelle fatali coazioni a ripetere alle quali non ci si riesce a sottrarre... c'è molta intelligenza in questo libro, e Franzen è bravo a delineare in modo preciso i singoli caratteri, si mette nella pelle di ognuna delle sue creature e noi riusciamo a seguire le loro personali e diversissime battaglie : ecco, un'altra cosa che è ben delineata è quella dimensione di riflessione e anche di tormento, ricerca e di affanno che caratterizza la vita interiore di ciascun uomo: direi che vale proprio la pena di leggerlo.[img]Libri, storie: pensieri e parole Jonath10[/img]
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Messaggio Da Exit Dom Mag 08, 2011 6:01 pm

Levnicolaievic ha scritto: Libri, storie: pensieri e parole 873234
la domenica dei libri...dunque ho terminato " Libertà "( Freedom") di Jonathan Franzen..avevo già letto il suo precedente libro " Le correzioni" scritto ben diecianni fa, mi aveva colpito per la sua intelligenza, la sua acutezza nel descrivere la società attuale, le sue degenerazioni in campo economico e l'effetto disgregante delle relazioni troppo dominate dalla mentalità mercantile...
Questo nuovo libro, di ben 600 pagine ( adatto alle spiagge e alle lunghe pause, perchè non annoia per nulla ) potrebbe avere come sottotitolo:
" Sono stati commessi degli errori" .
Credo che la " Libertà" del titolo si colleghi proprio a questa dimensione della possibilità di sbagliare, anzi direi quasi della necessità di sbagliare: questo mi sembra il tema di fondo.
La libertà di cui godono i 3 protagonisti principali, che si conoscono all'epoca dell'Università( e il libro li segue fino alla soglia dei 50 anni, miei coetanei, insomma) in realtà non è vera libertà, che è più legata alla coscienza delle proprie azioni: qui invece sia
Patty, la giocatrice professionista di pallacanestro, sia Walter l'eterno bravo ragazzo , sia Richard , il giovane musicista maledetto e seducentissimo, vengono "agiti" dalle loro storie infantili.. è un libro che parla molto dei rapporti fra genitori e figli, perchè anche i protagonisti agiranno allo steso modo verso i propri di figli, commettendo degli errrori: in una catena che si rincorre da una generazione all'altra con quelle fatali coazioni a ripetere alle quali non ci si riesce a sottrarre... c'è molta intelligenza in questo libro, e Franzen è bravo a delineare in modo preciso i singoli caratteri, si mette nella pelle di ognuna delle sue creature e noi riusciamo a seguire le loro personali e diversissime battaglie : ecco, un'altra cosa che è ben delineata è quella dimensione di riflessione e anche di tormento, ricerca e di affanno che caratterizza la vita interiore di ciascun uomo: direi che vale proprio la pena di leggerlo.[img]Libri, storie: pensieri e parole Jonath10[/img]

Lev ti faccio un mega applauso su questa frase Libri, storie: pensieri e parole 322513 e te la quoto alla grandissima Libri, storie: pensieri e parole 322513

Grazie per la recensione del libro.
Mi hai fatto venire voglia di leggerlo Libri, storie: pensieri e parole 715865
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Messaggio Da Jazzbianco Sab Giu 11, 2011 5:03 pm

Martha C. Nussbaum
Disgusto e umanità

L’orientamento sessuale di fronte alla legge
Con un saggio di Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo

Due donne che si baciano, due uomini che fanno l’amore. Disgusto. Nei confronti dell’omosessualità la nostra società ha sempre manifestato un’avversione viscerale. Oggi la politica del disgusto incontra due avversari sempre più influenti: il rispetto e l’empatia. Nella vita sociale e giuridica, si fa strada la politica dell’umanità, costruita attorno al riconoscimento dell’altro e della sua soggettività. Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, e Nicla Vassallo, filosofa, introducono con le tesi espresse da Martha Nussbaum, figura di riferimento internazionale per l’etica e il diritto contemporanei.

Libri, storie: pensieri e parole Disgusto-e-umanita-216x300

La recensione di Delia Vaccarello (L'Unità)

Prodigo il nuovo libro di Martha Nussbaum che invita tutti al rispetto verso un’intangibile sfera personale e alla ricerca che ognuno di noi mette in atto del senso ultimo dell’esistenza. L’invito è di abbracciare in senso empatico, legislativo e poetico “la politica della umanità”. Fresco di stampa “Disgusto e umanità”, Il Saggiatore, ha il pregio dei saggi che toccano con levità argomenti cruciali. Il disgusto sarebbe la reazione che molti provano all’idea di una unione omosessuale, soprattutto maschile. Tale unione rimanderebbe a un’animalità del corpo da cui parecchi tendono a prendere le distanze perché procura disagio ed evoca il nostro essere fragili, non eterni né tanto meno onnipotenti come invece spesso ci fantastichiamo. L’umanità è intesa “ in conformità con Adam Smith, quale capacità di lasciarsi coinvolgere in modo generoso e aperto nelle sofferenze e speranze delle altre persone”, sottolineano Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo nel saggio a quattro mani che precede l’opera della filosofa statunitense. Il viaggio attraverso le emozioni che l’autrice ha intrapreso in altri libri prende l’avvio in questa opera dal terrore che segna la differenza tra ragazzi e ragazzi: “Questo libro, benché dedicato ad argomenti astratti di diritto costituzionale – segnala Nussbaum nella prefazione dopo aver citato i racconti di alcuni giovani gay terrorizzati -, riguarda fondamentalmente il divario che quegli adolescenti vedevano davanti a sé: tra quanti possono in qualche modo sentire cosa prova un adolescente gay, e quanti semplicemente considerano quei desideri, e senz’altro gli adolescenti stessi, una cosa disgustosa”. La politica del disgusto prova orrore per le persone omosessuali e per ciò che fanno, e marca in ogni situazione possibile – nei parlamenti, nelle scuole, nelle famiglie, nel sociale, nelle Chiese – il territorio separato ove situarsi al riparo dalla contaminazione gay. E’ un rifiuto della piena umanità dell’altro. Tantissimi gli spunti offerti dalla filosofa per compiere il passaggio e coltivare l’”umanità”, per cui servono empatia, rispetto, libertà e immaginazione al fine di intuire e cogliere quali progetti abbia l’altro per sè. Nuovo il parallelo con quanto per tradizione si trova negli ambiti religiosi. Una “politica di eguale rispetto/eguale libertà è stata a lungo la norma nel campo religioso, dove siamo abituati all’idea di dover convivere su una base di rispetto con persone le cui scelte consideriamo cattive, o persino peccaminose, e all’idea correlata che tali scelte personali profondamente significative richiedano, per tutti, la tutela di una sfera di libertà personale”. Qui Nussbaum consola individuando nelle radici antropologiche del modo di pensare e relazionarsi delle persone religiose elementi preziosi che perdurano e che non sono stati distrutti da consumismo e materialismo. C’è di fondo in ambito religioso, e resiste all’egocentrismo di tendenza nel terzo millennio, un rispetto della persona che tiene conto del suo irriducibile mistero attribuendo a ciascuno, qualunque esso sia (non solo al potente, non solo a colui la cui amicizia può servire), un valore autentico in quanto, appunto, persona. Ben venga, dunque, la tanto attesa umanità di cui abbiamo estremo bisogno. Ben venga la riflessione sulla questione gay come opportunità per fare il punto, non a colpi di slogan, sulla perdita di valori. Non a caso Nussbaum apre e conclude citando i versi e una frase di Whitman: «Mantenere uniti gli uomini in virtù di carte, sigilli, obblighi, a nulla serve», ma è condizione indispensabile per proteggere le vittime del disgusto e con loro tutti i vulnerabili.
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Messaggio Da puparock Sab Giu 11, 2011 5:27 pm

@Lev, @Jazz....mi piacerebbe leggerli.....da Mondadori c'e' il 3 per 2....credo che li comprero' entrambi....il 24 parto , e al mare in genere leggo un libro al giorno.....
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Messaggio Da Levnicolaievic Mar Ago 02, 2011 10:02 am

Libri, storie: pensieri e parole 949833
Oggi vi parlo del mio consueto incontro estivo con un libro di Anne Tyler, ne ha scritti una ventina e ogni estate ho il piacere di cominciare il viaggio leggendo un suo libro: per dirvi , è quella che ha raccontato " Turista per caso" da cui poi hanno tratto anche un film che ha avuto qualche fortuna... dunque se non la conoscete , avete davanti a voi un bel territorio da scoprire...già in quel primo libro ( ma il mio preferito è stato " Ristorante nostalgia: comunque i primi sono tutti pubblicati da Tea in edizione tascabile- economica ) dicevo già in quel primo successo emergeva il suo mondo : ci vivono ragazze un pò strane, donne che vivono ai margini di famiglie numerose e protagoniste, donne cha abbandonano la loro vita, ragazze che superano esistenze oscure e un pò sacrificate: come questa Evie, protagonsta dell'ultimo libro " Una vita allo sbando": nascendo provoca la morte della mamma, una disgrazia appena accennata nel libro che peserà tantissimo sulla sua vita trascorsa assieme a un padre professore buono, ma distante..per sempre scioccato dalla morte della moglie amatisssima ... chiaramente Evie esprime questa ombra nella sua goffaggine e nella sua marginalità, perchè nessuno la vede e la cerca( è come un'ombra per i suoi coetanei sedicenni) : ma un giorno sente una voce alla radio, la voce di un giovane e scontroso cantante rock locale, Drum Casey, e quella voce la travolge. quella voce darà inizio a un mutamento, anche difficile e imbarazzante da gestire.. non per Evie che acquista una strana determinazione, una forza, una luce che.... vi lascio il piacere di scoprire da voi stessi...posso solo aggiungere che ci si affeziona molto ai personaggi della Tyler che usa gestire le storie con un rigore e una simmetria psicologica che passano inavvertite, perchè sono modellate dentro una scrittura familiare, lenta e molto descrittiva: come si dice, son libri si leggono tutti d'un fiato.. e questo poi, in fondo un pò ci riguarda...buona lettura ( comunque ce ne sono due o tre di scrittrici che ogni estate leggo con piacere...poi vi parlo anche delle altre: per fortuna scrivono almeno un libro all'anno Libri, storie: pensieri e parole 865426 [img]Libri, storie: pensieri e parole Tyler_10[/img]
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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Set 04, 2011 10:07 am

Libri, storie: pensieri e parole 949833 Due scrittrici, due stili completamente diversi ma uguale gusto nella lettura:
la prima è
Letizia Muratori, veramente bravissima scrittrice italiana:
" Tu non c'entri" Einaudi e di " Sole senza nessuno",Adelphi
la seconda è Siri Hustvedt , autrice di " Elegia per un americano "Einaudi
Dunque Letizia Muratori ha esordito con Einaudi Stile Libero, descrivendo attorno al personaggio della ragazzina Elena una storia ambientata nelle periferie di Roma, così intensa , strampalata e per certi versi difficile, da far restare a bocca aperta: a me non piacciono in genere i toni troppo caricati ma qui ,veramente, la simpatia per questa ragazzina travolge qualsiasi resistenza: è un tipo che sa il fatto suo, che passa nelle maglie di una quotidianità sempre estrema restando purissima, con una strana intensità che alla fine trova la sua rivelazione....
Siri Hustvedt ( moglie di Paul Auster, e secondo me più brava del marito... ) è all'opposto una scrittrice che pensa molto, che costruisce la sua storia usando una lingua leggera e riflessiva : è veramente bello stare nella testa di questo psicanalista solitario e un pò imbranato e guardare il mondo attraverso i suoi occhi, si ottiene come un senso di pace e di abbandono allo scorrere inavvertito dei giorni tra pensieri e riflessioni, brevi incontri speranze e ricordi : insomma, due stili, ma due grandi piaceri, ve li consiglio !!!

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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Ott 14, 2012 5:25 pm

Jane Austen " Ragione e sentimento / Sense and sensibility"
Scritto nel nel 1795, riscritto nel 1797 e pubblicato nel 1811.

Qualche pensiero:
vale la pena di tenerlo sul comodino, per una manciata di motivi che vado ad elencare, in ordine sparso:
- Secondo me questa gentile signorina ha un occhio penetrante e lo speciale dono di rappresentare le perfidie dell'animo umano: non addolcisce mai la pillola e ti dice chiaramente che esistono persone meschine , invidiose e contente di arrecare danno a chi ritengono in qualche modo superiore .
- va da sè che mi piace questo sguardo privo di illusioni
- in questo romanzo, secondo me, la cara Jane ha previsto molte delle evoluzioni del carattere umano: in particolare nelle due sorelle , Elinor e Marianne , ha voluto dipingere due modi di vivere le emozioni non tanto e non solo per sè stesse, quanto piuttosto nella vita sociale:
- Elinor esercita un autocontrollo assoluto, anche nei momenti di peggior crisi e dolore
- Marianne si fa vanto di disprezzare chi si adegua alle convenzioni sociali e fa mostra sempre di tutti i moti del suo animo, anche quando ciò la espone molto al giudizio della società allora molto rigida nel giudicare il comportamento femminile.
Il fatto che poi Elinor riesca alla fine a vivere appieno i suoi sentimenti e invece Marianne sia vittima dei suoi entusiasmi dipende più dall'economia del racconto che dalla visione del mondo di Jane, credo: in fondo lei sta dalla parte di Elinor perchè sa che per sopravvivere in società, se non si è dotati di mezzi, bisogna mettere una armatura e combattere: chi si lancia senza difese in mezzo all'arena, poi verrà ferito, colpito, abbandonato...
La vita della gente povera e " normale" rimane uno sfondo scuro e inquietante per queste ragazze che hanno ricevuto una buona educazione, ma non hanno denaro: è la realtà fuori della scena, quella della gente priva di mezzi, una specie di baratro in cui cadono ragazze che si sono illuse, che si sono affidate a persone non affidabili....insomma c'è anche una analisi di cosa fosse la vita femminile , priva di compiacimento e molto lucida.
- a proposito: gli uomini... sono sempre sullo sfondo: sono poco più che occasioni per narrare e descrivere il variegato universo delle emozioni femminili...vabbè, mi fermo qui ...comunque ve ne consiglio vivamente la lettura, nonchè la visione del film che come dice Castalia, è delizioso Libri, storie: pensieri e parole 976346 Libri, storie: pensieri e parole 976346 Libri, storie: pensieri e parole 976346
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Messaggio Da Levnicolaievic Dom Nov 25, 2012 11:22 am

Walter Siti " Resistere non serve a niente " Rizzoli, 17 euro
Sono arrivata esattamente a pagina 157 ( su 320 ): questo autore lo trovavo spesso citato nella polemica letteraria che, detta in soldoni, vede Siti inglobato nell' " iperealismo " ( ritorno alla realtà, ma consapevole della mediazione " spettacolare" del nostro mondo ) che ormai si sarebbe lasciato alle spalle il postmodernismo esasperato, caratterizzato dall'ossessione per l'interpretazione soggettiva della realtà (.... ) Comunque , visto questo titolo sugli scaffali della biblioteca l'ho preso in prestito con un po' di diffidenza ma molta curiosità.
Bene, è un bel libro: e lo scrittore è veramente molto bravo a ritrarre i gorghi della realtà contemporanea.
L' inizio è " forte " ( non ve lo rivelo ) , spiazzante, come anche il secondo paragrafo, per atmosfera completamente diverso rispetto al primo.
Il terzo è un altro prologo ancora: e finalmente nel quarto inizia la storia ( a pagina 53 )
Ma non ci si annoia per nulla, anzi. E' scritto benissimo.
Il protagonista occupa la scena, ma anche il narratore: e soprattutto gli ambienti descritti sono illuminati con una evidenza e una profondità che sorprende, anche perchè il legame fra l'ambiente umano e la psicologia di chi occupa questi ambienti è senza soluzione di continuità, si fondono l'uno nell'altro, e le relazioni riflettono la stessa crudezza dell' interiorità dei personaggi.
Secondo me è da leggere, poi se volete se ne potrà anche discutere, anche sul significato del titolo: ma prima devo finirlo.


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Messaggio Da Levnicolaievic Lun Nov 26, 2012 5:07 pm

P. S:: Mi sono accorta che non ho detto nulla della trama .. :lol!:
....beh, è la biografia di Tommaso, un brooker di successo, scritta dal Walter Siti che in questo ruolo diventa uno dei personaggi del romanzo:è lo scrittore conosciuto da Tommaso in un party a Roma ed incaricato poi di scrivere la sua biografia... Tommaso è un uomo di successo ma è partito dalla borgata romana, in cui era confinato e infelice, ragazzo obeso dotato di un incredibile talento per i numeri che diventano la sua ancora di salvezza e di promozione sociale.... è impressionante la precisione nella descrizione dei vari ambienti, nei registri linguistici usati dai personaggi ( ricorda un pò Gadda in questa capacità di rendere le varie parlate dialettali, il gergo dei giocatori di borsa, le volgarità dell'ambiente televisivo ecc. ecc. ) Anche per questo aspetto , oltre che per la bravura nel delineare i singoli caratteri, vale la pena di leggerlo ( ciauz)
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Messaggio Da Levnicolaievic Mer Feb 13, 2013 6:08 pm

Vi racconto di un bell'incontro che ho fatto:
ho terminato di leggere " Storia del nuovo cognome " edizioni E/O
secondo volume del ciclo " L'amica geniale " di Elena Ferrante
( qualche anno fa aveva scritto " L'amore molesto " da cui mario martone ha tratto un film di successo )
Vi voglio parlare delle due protagoniste : Elena e Lina.
Bisogna leggere anche il primo volume, dedicato all'infanzia delle due protagoniste in un rione poverissimo della Napoli del primo dopoguerra : è un romanzo corale, con tanti personaggi, ma non ci si confonde , sono tutti ben delineati.
Lo sfondo è una realtà molto dura, fatta di ambienti ristretti , soprattutto mentalmente: per questo la piccola Lina è un personaggio fuori dell'ordinario: ha carattere da vendere, è molto bella e d è intelligentissima. Ma l'intelligenza , la lucidità , la forza caratteriale non l'aiutano: possiede un talento straordinario, vede con gli occhi della mente cose che nessuno vede, già da piccola scrive un piccolo libro e poi inventa modelli di scarpe per il padre che fa il ciabattino. L'amica , Elena ( detta Lenù: è la voce narrante ) sembra completamente rapita dalla forza e della genialità di Lina , la emula in ogni cosa, fin dalle primissime righe del romanzo: è trascinata avanti, ed effettivamente scalerà faticosissime strade per guadagnarsi una promozione sociale impensabile inizialmente... ma questa è la storia da leggere , che insegna cosa sia il talento e come possederlo voglia dire saperlo governare... non cedere all'impulso della propria forza, non credersi superiori ad esso , e non farsi travolgere....è una storia avvincente che mostra anche il peso dei legami socio-familiari nell'Italia deglia anni cinquanta e sessanta e l'ambivalenza del fascino delle persone esterne alla ragnatela dei legami famigliari: possono inaugurare un percorso di liberazione che perennemente sfiora da vicino la caduta in una prigionia ancora più profonda, tutto dipende dalla lucidità, dall'intuizione, dalla capacità di ribellarsi veramente ....è molto brava,insomma questa scrittrice e spero che presto pubblichi anche il terzo volume....

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Messaggio Da Deianira Lun Set 02, 2013 1:50 pm

Levnicolaievic ha scritto:è molto brava,insomma questa scrittrice  e spero che presto pubblichi anche il terzo volume....

Sai che di Elena Ferrante non si sa nulla? Nessuno l'ha mai vista, nessuno ha mai parlato con lei, non ha mai ritirato un premio di persona.....è un personaggio misterioso, si pensa che sia uno pseudonimo dietro al quale potrebbe addirittura celarsi un uomo. Comunque a me piacciono molto i suoi libri e il suo stile.
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Messaggio Da Deianira Lun Set 02, 2013 2:39 pm

Qualche giorno fa ho letto questo libro:

Libri, storie: pensieri e parole 9k=

Non è un libro leggero....il tema è la schizofrenia, il disagio mentale. Il protagonista, Matthew, all'età di 9 anni provoca la morte dell'amato fratellino Simon....il dolore e il senso di colpa sono devastanti per la fragile psiche di Matthew e si ammala. In questo libro ci racconta la sua storia, la sua discesa all'inferno e il suo difficile percorso di guarigione ed elaborazione del lutto. Lo scrittore, Nathan Filer, è un infermiere specializzato nell'assistenza di malati psichiatrici. Davvero un bel libro, mi è piaciuto tanto e ve lo consiglio.
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Messaggio Da puparock Lun Set 02, 2013 3:21 pm

stasera stessa passo da Feltrinelli a comprarlo...la storia mi ha presa gia' leggendo quello che hai scritto..io invece sto leggendo da due giorni un libro di Franco di Mare che mi hanno regalato al compleanno, Non chiedere perche'...sembra carino.....
la settimana scorsa ho finito Ferite a morte, della Dandini....bellissimo...lo consiglio vivamente a chi non lo avesse ancora letto...
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Messaggio Da Deianira Lun Set 02, 2013 4:16 pm

puparock ha scritto:
la settimana scorsa ho finito Ferite a morte, della Dandini....bellissimo...lo consiglio vivamente a chi non lo avesse ancora letto...
L'ho letto e l'anno scorso ho visto anche il bellissimo spettacolo teatrale con tante attrici famose (Lella Costa, Geppi Cucciari, Angela Finocchiaro, Anna Bonaiuto, Paola Cortellesi etc.) e giornaliste (Lilli Gruber).
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Messaggio Da Levnicolaievic Lun Set 02, 2013 5:22 pm

Deianira ha scritto:
Levnicolaievic ha scritto:è molto brava,insomma questa scrittrice  e spero che presto pubblichi anche il terzo volume....

Sai che di Elena Ferrante non si sa nulla?  Nessuno l'ha mai vista, nessuno ha mai parlato con lei, non ha mai ritirato un premio di persona.....è un personaggio misterioso, si pensa che sia uno pseudonimo dietro al quale potrebbe addirittura celarsi un uomo.   Comunque a me piacciono molto i suoi libri e il suo stile.
Ciao Deià, Libri, storie: pensieri e parole 14955  bentornata inter nobis
conoscevo questa voce, alcuni dicono che si tratti di Goffredo Fofi...
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Messaggio Da puparock Lun Set 02, 2013 6:05 pm

io di Elena Ferrante ho letto parecchi anni fa La figlia oscura....ricordo che mi piacque molto....la storia di una madre che nel momento in cui le figlie partono per raggiungere il padre si sente liberata dalla loro presenza...parte per una vacanza al mare ed incontra dei personaggi strani....ricordo che lo trovai per alcuni versi anche angosciante....
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Messaggio Da Levnicolaievic Lun Set 02, 2013 6:31 pm

@Pupa, ricordo quel libro....c'era anche una bambola che aveva un significato un po' inquietante: diciamo che " come si usa dire" esplora territori particolari dell'universo mentale femminile, le nostre fragilità e la nostra forza che stranamente convive con la fragilità, ne è un aspetto , il migliore...
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Messaggio Da puparock Lun Set 02, 2013 7:29 pm

@Lev
sono tornata a casa ora e ho preso il libro dal mobile...mi e' venuta voglia di rileggerlo...lo faccio spesso...alcuni libri dopo svariato anni li riprendo in mano.....per dire....da ragazzina un libro di Carlo  Cassola l'avro' letto almeno 5 volte in quindici anni ...Un cuore arido.......qualcuna di voi lo ha letto da giovane?
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Messaggio Da Tulip Lun Set 02, 2013 8:19 pm

Deianira ha scritto:
Levnicolaievic ha scritto:è molto brava,insomma questa scrittrice  e spero che presto pubblichi anche il terzo volume....

Sai che di Elena Ferrante non si sa nulla?  Nessuno l'ha mai vista, nessuno ha mai parlato con lei, non ha mai ritirato un premio di persona.....è un personaggio misterioso, si pensa che sia uno pseudonimo dietro al quale potrebbe addirittura celarsi un uomo.   Comunque a me piacciono molto i suoi libri e il suo stile.
L'amore molesto fu uno schock per me.....molto brava, molto tosta....ho sempre sperato fosse una donna realmente l'autrice.
Devo dire che anche il film, con i soliti tagli alla storia a cui obbliga il diverso linguaggio, fu molto riuscito, rendeva l'atmosfera "densa" del libro benissimo.

Mi avete fatto venire voglia di prendere un altro suo libro Libri, storie: pensieri e parole 67098
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Messaggio Da Deianira Lun Set 02, 2013 8:51 pm

Tulip ha scritto:
Mi avete fatto venire voglia di prendere un altro suo libro Libri, storie: pensieri e parole 67098
Prendo spunto da questa tua frase per fare una proposta.....perché non organizziamo dei gruppi di lettura?  Potremmo scegliere un libro (ad esempio partire con un libro di Elena Ferrante) e dopo averlo letto lo commentiamo qui sull'Iper.  Magari potremmo aprire un topic dal titolo ''Il libro del mese'' (o della settimana se abbiamo ritmi di lettura veloci).   Vi sembra fattibile?  Libri, storie: pensieri e parole 413426
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