Poesia altro respiro
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Re: Poesia altro respiro
Oggi un divertissement serissimo sul nostro vivere quotidiano, chè, se si vuole, si possono trovare spunti poetici anche nelle cose di tutti i giorni, basta che cadano sotto la lente di ingrandimento di una voce poetica ispirata.........
Codice a barre
Onoriamo l'altissimo vessillo
che sventola sul regno della cosa
l'anima crittografica del prezzo
rosa del nome e nome della rosa
mazzo di steli, fascio
di tendini e di vene
- polso
per auscultare
il battito del soldo.
Valerio Magrelli
da: Didascalie per la lettura di un giornale (Torino, Einaudi 1999)
Codice a barre
Onoriamo l'altissimo vessillo
che sventola sul regno della cosa
l'anima crittografica del prezzo
rosa del nome e nome della rosa
mazzo di steli, fascio
di tendini e di vene
- polso
per auscultare
il battito del soldo.
Valerio Magrelli
da: Didascalie per la lettura di un giornale (Torino, Einaudi 1999)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
i petali recitano i loro piccoli sermoni ,
cori a momenti bisbigliati e pieni di sorrisi lievi..oggi per i fiori
Nel tempo dei narcisi
Nel tempo dei narcisi ( che sanno
che lo scopo di vivere è crescere)
dimenticando il perchè , ricorda come
nel tempo dei lillà che bandiscono
che il fine della veglia è sognare,
ricordalo ( mostra di dimenticare )
nel tempo delle rose ( che ci meravigliano
qui ed ora col paradiso)
dimenticando il se, ricorda il sì
nel tempo d'ogni cosa dolce oltre
tutto quanto mente può comprendere
ricorda cerca ( dimenticando trova)
e in un mistero a venire
( quando il tempo dal tempo ci salverà)
tu ricordati di me, dimenticandomi.
in time of daffodils ( who Know
the goal of living is to grow)
forgetting why, remember how
in time of lilacs who proclaim
the aim of waking is to dream,
remember so ( forgetting seem )
in time of roses ( who amaze
our now and here with paradise)
forgetting if, remember yes
in time of all sweet things beyond
whatever mind may comprehend,
remember seek ( forgetting find )
and in a mistery to be
( when time from time shall set us free)
forgetting me, remember me
E.E. Cummings " In time of daffodils"
:tulipano:
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
A volte il groviglio di sensazioni, di pensieri, di timori e di impulsi contrastanti che la vita ci presenta da dipanare tutto insieme è una sfida difficile da raccogliere..........renderne la complessità con le parole è sfida ancor più ardua....
In ogni cosa ho voglia di arrivare
In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare,
effettuare scoperte.
Oh, se mi fosse dato, se potessi
almeno in parte,
mi piacerebbe scrivere otto versi
sulle proprietà della passione.
Sulle trasgressioni, sui peccati,
sulle fughe, sugli inseguimenti,
sulle inavvertenze frettolose,
sui gomiti, sui palmi.
Dedurrei la sua legge,
il suo cominciamento,
dei suoi nomi verrei ripetendo
le lettere iniziali.
I miei versi sarebbero un giardino.
Con tutto il brivido delle nervature
vi fiorirebbero i tigli a spalliera,
in fila indiana, l’uno dietro l’altro.
Introdurrei nei versi la fragranza
delle rose, un alito di menta,
ed il fieno tagliato, i prati, i biodi,
gli schianti della tempesta.
Così Chopin immise in altri tempi
un vivente prodigio
di ville, di avelli, di parchi, di selve
nei propri studi.
Giuoco e martirio
del trionfo raggiunto,
corda incoccata
di un arco teso.
Boris Pasternak
(trad. Angelo Maria Ripellino)
In ogni cosa ho voglia di arrivare
In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare,
effettuare scoperte.
Oh, se mi fosse dato, se potessi
almeno in parte,
mi piacerebbe scrivere otto versi
sulle proprietà della passione.
Sulle trasgressioni, sui peccati,
sulle fughe, sugli inseguimenti,
sulle inavvertenze frettolose,
sui gomiti, sui palmi.
Dedurrei la sua legge,
il suo cominciamento,
dei suoi nomi verrei ripetendo
le lettere iniziali.
I miei versi sarebbero un giardino.
Con tutto il brivido delle nervature
vi fiorirebbero i tigli a spalliera,
in fila indiana, l’uno dietro l’altro.
Introdurrei nei versi la fragranza
delle rose, un alito di menta,
ed il fieno tagliato, i prati, i biodi,
gli schianti della tempesta.
Così Chopin immise in altri tempi
un vivente prodigio
di ville, di avelli, di parchi, di selve
nei propri studi.
Giuoco e martirio
del trionfo raggiunto,
corda incoccata
di un arco teso.
Boris Pasternak
(trad. Angelo Maria Ripellino)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
Ma da dove vengono le poesie? Come si arriva al nocciolo, al punto più interno del sentire per comunicarlo al mondo? Che cosa rende una poesia universale? Qual è la materia cui attingere?
Scrivi
Scrivi, scrivi;
se soffri, adopera il tuo dolore:
prendilo in mano, toccalo,
maneggialo come un mattone,
un martello, un chiodo,
una corda, una lama;
un utensile, insomma.
Se sei pazzo, come certamente sei,
usa la tua pazzia: i fantasmi
che affollano la tua strada
usali come piume per farne materassi;
o come lenzuoli pregiati
per notti d’amore;
o come bandiere di sterminati
reggimenti di bersaglieri.
II
Usa le allucinazioni: un
ectoplasma serve ad illuminare
un cerchio del tavolo di legno
quanto basta per scrivere una cosa egregia-
usa le elettriche fulgurazioni
di una mente malata
cuoci il tuo cibo sul fuoco del tuo cuore
insaporiscio della tua anima piagata
l’insalata, il tuo vino
rosso come sangue, o bianco
come la linfa d’una pianta tagliata e moribonda.
III
Usa la tua morte: la gentilezza
grafica gotica dei tuoi vermi,
le pause elette del nulla
che scandiscono le tue parole
rantolanti e cerimoniose;
usa il sudario, usa i candelabri,
e delle litanie puoi fare
un bordone alla melodia – improbabile -
delle sfere.
IV
Usa il tuo inferno totale:
scalda i moncherini del tuo nulla;
gela i tuoi ardori genitali;
con l’unghia scrivi sul tuo nulla:
a capo.
Giorgio Manganelli
Scrivi
Scrivi, scrivi;
se soffri, adopera il tuo dolore:
prendilo in mano, toccalo,
maneggialo come un mattone,
un martello, un chiodo,
una corda, una lama;
un utensile, insomma.
Se sei pazzo, come certamente sei,
usa la tua pazzia: i fantasmi
che affollano la tua strada
usali come piume per farne materassi;
o come lenzuoli pregiati
per notti d’amore;
o come bandiere di sterminati
reggimenti di bersaglieri.
II
Usa le allucinazioni: un
ectoplasma serve ad illuminare
un cerchio del tavolo di legno
quanto basta per scrivere una cosa egregia-
usa le elettriche fulgurazioni
di una mente malata
cuoci il tuo cibo sul fuoco del tuo cuore
insaporiscio della tua anima piagata
l’insalata, il tuo vino
rosso come sangue, o bianco
come la linfa d’una pianta tagliata e moribonda.
III
Usa la tua morte: la gentilezza
grafica gotica dei tuoi vermi,
le pause elette del nulla
che scandiscono le tue parole
rantolanti e cerimoniose;
usa il sudario, usa i candelabri,
e delle litanie puoi fare
un bordone alla melodia – improbabile -
delle sfere.
IV
Usa il tuo inferno totale:
scalda i moncherini del tuo nulla;
gela i tuoi ardori genitali;
con l’unghia scrivi sul tuo nulla:
a capo.
Giorgio Manganelli
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Andar per mare...con ogni vento....per qualsiasi motivo....affrontare la sfida....ogni giorno ....
Cominciamo la giornata allora........
Conosco delle barche
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po'
sulle rotte dell'oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
Je connais des bateaux qui restent dans le port
de peur que les courants les entraînent trop fort.
Je connais des bateaux qui rouillent dans le port
à ne jamais risquer une voile au dehors.
Je connais des bateaux qui oublient de partir.
Ils ont peur de la mer à force de vieillir,
Et les vagues, jamais, ne les ont séparés,
Leur vovage est fini avant de commencer.
Je connais des bateaux tellement enchaînés
Qu'ils en ont désappris comment se regarder,
je connais des bateaux qui restent à clapoter
Pour être vraiment surs de ne pas se quitter.
Je connais des bateaux qui s'en vont deux par deux
Affronter le gros temps quand l'orage est sur eux,
je connais des bateaux qui s'égratignent un peu
Sur les routes océanes où les mènent leurs jeux.
Je connais des bateaux qui n'ont jamais fini
De s'épouser encore chaque jour de leur vie,
Et qui ne craignent pas, parfois, de s'éloigner
L'un de l'autre un moment pour mieux se retrouver.
Je connais des bateaux qui reviennent au port
Labourés de partout mais plus graves et plus forts,
je connais des bateaux étrangement pareils
Quand ils ont partagé des années de soleil.
Je connais des bateaux qui reviennent d'amour
Quand ils ont navigué jusqu'à leur dernier jour,
Sans jamais replier leurs ailes de géants
Parce qu'ils ont le coeur à taille d'océan.
Jacques Brel
Cominciamo la giornata allora........
Conosco delle barche
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po'
sulle rotte dell'oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
Je connais des bateaux qui restent dans le port
de peur que les courants les entraînent trop fort.
Je connais des bateaux qui rouillent dans le port
à ne jamais risquer une voile au dehors.
Je connais des bateaux qui oublient de partir.
Ils ont peur de la mer à force de vieillir,
Et les vagues, jamais, ne les ont séparés,
Leur vovage est fini avant de commencer.
Je connais des bateaux tellement enchaînés
Qu'ils en ont désappris comment se regarder,
je connais des bateaux qui restent à clapoter
Pour être vraiment surs de ne pas se quitter.
Je connais des bateaux qui s'en vont deux par deux
Affronter le gros temps quand l'orage est sur eux,
je connais des bateaux qui s'égratignent un peu
Sur les routes océanes où les mènent leurs jeux.
Je connais des bateaux qui n'ont jamais fini
De s'épouser encore chaque jour de leur vie,
Et qui ne craignent pas, parfois, de s'éloigner
L'un de l'autre un moment pour mieux se retrouver.
Je connais des bateaux qui reviennent au port
Labourés de partout mais plus graves et plus forts,
je connais des bateaux étrangement pareils
Quand ils ont partagé des années de soleil.
Je connais des bateaux qui reviennent d'amour
Quand ils ont navigué jusqu'à leur dernier jour,
Sans jamais replier leurs ailes de géants
Parce qu'ils ont le coeur à taille d'océan.
Jacques Brel
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Salvatore Quasimodo.
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Salvatore Quasimodo.
puparock- Parlo poco ma parlo
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Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
lo sguardo profondo del mio cane , il salto indeciso del merlo sul prato
la talpa che il mio gatto stringe fra i denti .. ... ascolto Alda Merini:
Perchè amo gli animali?
Perchè io sono uno di loro.
Perchè io sono la cifra indecifrabile dell'erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande
e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature:
sono perfette
in questo amore che corre sulla terra
per arrivare a te.
" Il suono dell'ombra. Poesie e prose 1953-2009, acura di Ambrogio Borsani,
Milano Mondadori 2010.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Grandine
E quando piove, tu
diventi grandine.
E ogni grano che violento
cade nel mio terreno asciutto,
è più d'una ferita.
Biagio Arixi
E quando piove, tu
diventi grandine.
E ogni grano che violento
cade nel mio terreno asciutto,
è più d'una ferita.
Biagio Arixi
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
Non posso non postare una delle poesie che mi piace di più in assoluto (non per niente ce l'ho anche in firma )
INVICTUS (di William Hernest Henley)
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
TESTO ORIGINALE:
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
INVICTUS (di William Hernest Henley)
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
TESTO ORIGINALE:
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
Exit- Parlo parlo parlo
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Località : qui ed ora
Re: Poesia altro respiro
Quella che vi lascio è un aprofonda desrizione di quello che è la poesia...ma credo si possa estendere a rtutti gli sforzi espressivi dell'uomo
SALVA NOS
Oggi noi chiamiamo
oggi noi diamo un nome.
Una voce
che dice una parola
l'accaduto
con quel poco d'aria che ci sale
con nient'altro che il nostro respiro
modellando vocali e consonanti
fino a una parola
a un nome
si addomestica
l'inaddomesticabile
si costringe
quanto dura un battito del cuore
ad essere nostra cosa.
Questa è la nostra libertà
dando i nomi giusti
senza paura
con la piccola voce
chiamandosi l'un l'altro
con la piccola voce
chiamare per nome ciò che divora
con nient'altro che il nostro respiro
salva nos ex ore leonis
tenere aperte le fauci
in cui abitare
non è nostra scelta.
Hilde Domin Palm ( 1909-2006)
Heute rufen wir
heute nennen wir.
Eine Stimme
die ein Wort sagt
das Winderfahrene
mit etwas Luft die in uns aufsteigt
mit nichts als unserem Atem
Vokale unt Konsosnanten
zu einem Worte fugend
einem Namen
es zahmt
das Unzahmbare
es zwingt
einen Herzschlag lang
unser Ding zu sein.
Dies ist unsere Freiheit
die richtigen Namen nennend
furchtlos
mit der kleinen Stimme
einander rufend
mit der kleinen Stimme
das Verschlingende beim Namen nennen
mit nichts als unserem Atem
salva nos ex ore leonis
den Rachen offen halten
in dem zu wohnen
nicht unsere Wahl ist.
( Hilde Domin, Gesammelte Gedichte, Fischer Verlag 1987 )
SALVA NOS
Oggi noi chiamiamo
oggi noi diamo un nome.
Una voce
che dice una parola
l'accaduto
con quel poco d'aria che ci sale
con nient'altro che il nostro respiro
modellando vocali e consonanti
fino a una parola
a un nome
si addomestica
l'inaddomesticabile
si costringe
quanto dura un battito del cuore
ad essere nostra cosa.
Questa è la nostra libertà
dando i nomi giusti
senza paura
con la piccola voce
chiamandosi l'un l'altro
con la piccola voce
chiamare per nome ciò che divora
con nient'altro che il nostro respiro
salva nos ex ore leonis
tenere aperte le fauci
in cui abitare
non è nostra scelta.
Hilde Domin Palm ( 1909-2006)
Heute rufen wir
heute nennen wir.
Eine Stimme
die ein Wort sagt
das Winderfahrene
mit etwas Luft die in uns aufsteigt
mit nichts als unserem Atem
Vokale unt Konsosnanten
zu einem Worte fugend
einem Namen
es zahmt
das Unzahmbare
es zwingt
einen Herzschlag lang
unser Ding zu sein.
Dies ist unsere Freiheit
die richtigen Namen nennend
furchtlos
mit der kleinen Stimme
einander rufend
mit der kleinen Stimme
das Verschlingende beim Namen nennen
mit nichts als unserem Atem
salva nos ex ore leonis
den Rachen offen halten
in dem zu wohnen
nicht unsere Wahl ist.
( Hilde Domin, Gesammelte Gedichte, Fischer Verlag 1987 )
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Poesie Mondane
Lavoro tutto il giorno come un monaco
e la notte in giro, come un gattaccio
in cerca d’amore... Farò proposta
alla Curia d’esser fatto santo.
Rispondo infatti alla mistificazione
con la mitezza. Guardo con l’occhio
d’un’immagine gli addetti al linciaggio.
Osservo me stesso massacrato col sereno
coraggio d’uno scienziato. Sembro
provare odio, e invece scrivo
dei versi pieni di puntuale amore.
Studio la perfidia come un fenomeno
fatale, quasi non ne fossi oggetto.
Ho pietà per i giovani fascisti,
e ai vecchi, che considero forme
del più orribile male, oppongo
solo la violenza della ragione.
Passivo come un uccello che vede
tutto, volando, e si porta in cuore
nel volo in cielo la coscienza
che non perdona.
Pier Paolo Pasolini
Da Poesia in forma di rosa, Garzanti, 1964
Lavoro tutto il giorno come un monaco
e la notte in giro, come un gattaccio
in cerca d’amore... Farò proposta
alla Curia d’esser fatto santo.
Rispondo infatti alla mistificazione
con la mitezza. Guardo con l’occhio
d’un’immagine gli addetti al linciaggio.
Osservo me stesso massacrato col sereno
coraggio d’uno scienziato. Sembro
provare odio, e invece scrivo
dei versi pieni di puntuale amore.
Studio la perfidia come un fenomeno
fatale, quasi non ne fossi oggetto.
Ho pietà per i giovani fascisti,
e ai vecchi, che considero forme
del più orribile male, oppongo
solo la violenza della ragione.
Passivo come un uccello che vede
tutto, volando, e si porta in cuore
nel volo in cielo la coscienza
che non perdona.
Pier Paolo Pasolini
Da Poesia in forma di rosa, Garzanti, 1964
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Oggi è morto Giovanni Giudici........di cui ho amato e amo la scarna e puntuale efficacia dei versi .....
Vi posto la parte finale di un suo componimento.....
Una sera come tante.....
(...)
Una sera come tante, e i miei proponimenti
intatti, in apparenza, come anni
or sono, anzi più chiari, più concreti:
scrivere versi cristiani in cui si mostri
che mi distrusse ragazzo l’educazione dei preti;
due ore almeno ogni giorno per me;
basta con la bontà, qualche volta mentire.
Una sera come tante (quante ne resta a morire
di sere come questa?) e non tentato da nulla,
dico dal sonno, dalla voglia di bere,
o dall’angoscia futile che mi prendeva alle spalle,
né dalle mie impiegatizie frustrazioni:
mi ridomando, vorrei sapere,
se un giorno sarò meno stanco, se illusioni
siano le antiche speranze della salvezza;
o se nel mio corpo vile io soffra naturalmente
la sorte di ogni altro, non volgare
letteratura ma vita che si piega nel suo vertice,
senza né più virtù né giovinezza.
Potremmo avere domani una vita più semplice?
Ha un fine il nostro subire il presente?
Ma che si viva o si muoia è indifferente,
se private persone senza storia
siamo, lettori di giornali, spettatori
televisivi, utenti di servizi:
dovremmo essere in molti, sbagliare in molti,
in compagnia di molti sommare i nostri vizi,
non questa grigia innocenza che inermi ci tiene
qui, dove il male è facile e inarrivabile il bene.
È nostalgia di un futuro che mi estenua,
ma poi d’un sorriso si appaga o di un come-se-fosse!
Da quanti anni non vedo un fiume in piena?
Da quanto in questa viltà ci assicura
la nostra disciplina senza percosse?
Da quanto ha nome bontà la paura?
Una sera come tante, ed è la mia vecchia impostura
che dice: domani, domani… pur sapendo
che il nostro domani era già ieri da sempre.
La verità chiedeva assai più semplici tempre.
Ride il tranquillo despota che lo sa:
mi numera fra i suoi lungo la strada che scendo.
C’è più onore in tradire che in essere fedeli a metà
(Giovanni Giudici, Una sera come tante da La vita in versi)
Vi posto la parte finale di un suo componimento.....
Una sera come tante.....
(...)
Una sera come tante, e i miei proponimenti
intatti, in apparenza, come anni
or sono, anzi più chiari, più concreti:
scrivere versi cristiani in cui si mostri
che mi distrusse ragazzo l’educazione dei preti;
due ore almeno ogni giorno per me;
basta con la bontà, qualche volta mentire.
Una sera come tante (quante ne resta a morire
di sere come questa?) e non tentato da nulla,
dico dal sonno, dalla voglia di bere,
o dall’angoscia futile che mi prendeva alle spalle,
né dalle mie impiegatizie frustrazioni:
mi ridomando, vorrei sapere,
se un giorno sarò meno stanco, se illusioni
siano le antiche speranze della salvezza;
o se nel mio corpo vile io soffra naturalmente
la sorte di ogni altro, non volgare
letteratura ma vita che si piega nel suo vertice,
senza né più virtù né giovinezza.
Potremmo avere domani una vita più semplice?
Ha un fine il nostro subire il presente?
Ma che si viva o si muoia è indifferente,
se private persone senza storia
siamo, lettori di giornali, spettatori
televisivi, utenti di servizi:
dovremmo essere in molti, sbagliare in molti,
in compagnia di molti sommare i nostri vizi,
non questa grigia innocenza che inermi ci tiene
qui, dove il male è facile e inarrivabile il bene.
È nostalgia di un futuro che mi estenua,
ma poi d’un sorriso si appaga o di un come-se-fosse!
Da quanti anni non vedo un fiume in piena?
Da quanto in questa viltà ci assicura
la nostra disciplina senza percosse?
Da quanto ha nome bontà la paura?
Una sera come tante, ed è la mia vecchia impostura
che dice: domani, domani… pur sapendo
che il nostro domani era già ieri da sempre.
La verità chiedeva assai più semplici tempre.
Ride il tranquillo despota che lo sa:
mi numera fra i suoi lungo la strada che scendo.
C’è più onore in tradire che in essere fedeli a metà
(Giovanni Giudici, Una sera come tante da La vita in versi)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Questa poesia di Giudici ha un ampio respiro, veramente: scende nel pensiero con la sua misura accorata , porge le parole con umile disegno ci parla della nostra quotidiana solitudine, del nostro consueto abbandono al sogno della vita
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Io penso che una foglia d'erba non sia affatto
da meno della quotidiana fatica delle stelle,
E la formica è altrettanto perfetta, al pari di un
granello di sabbia o dell'uovo di uno scricciolo,
E la piccola rana è un'opera d'arte simile alle
più famose,
E il rovo rampicante potrebbe ornare gli spazi eterei,
E la giuntura più piccola della mia mano
la più perfetta macchina può deridere,
E la mucca che rumina a capo chino supera
qualsiasi monumento,
E un topo è un miracolo tanto grande
da convincere sestilioni di scettici.
Walt Witman (Leaves of grass)
da meno della quotidiana fatica delle stelle,
E la formica è altrettanto perfetta, al pari di un
granello di sabbia o dell'uovo di uno scricciolo,
E la piccola rana è un'opera d'arte simile alle
più famose,
E il rovo rampicante potrebbe ornare gli spazi eterei,
E la giuntura più piccola della mia mano
la più perfetta macchina può deridere,
E la mucca che rumina a capo chino supera
qualsiasi monumento,
E un topo è un miracolo tanto grande
da convincere sestilioni di scettici.
Walt Witman (Leaves of grass)
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
l'ispirazione dei poeti del passato era spazzata da venti di intensa passione, e ogni tanto è bello sentirli ancora spirare
Sonetto 45
Ma l'aria rarefatta, il fuoco che purifica
anche questi elementi sono in te, dovunque io mi trovi;
Il primo è il mio pensiero, l'altro il mio desiderio,
presenti e assenti in rapido trascorrere.
Perchè quando queste sostanze volatili sono andate
ti raggiungono in dolce ambasciata d'amore,
la mia vita, che è fatta di quattro elementi, con due soltanto
sprofonda nella morte, oppressa dalla malanconia;
fichè l'unità della vita non è ricomposta
da quei rapidi messaggeri che ora mi ritornano
rasserenati, portandomi la notizia che stai bene.
Questo saputo, sono felice; ma subito inquieto
te li rimando ancora , e la tristezza torna
W, Shakespeare
The other two, slight air and purging fire,
arev both with thee, wherever I abide;
the first my thought, the other my desire,
these present-absent with swift motion slide.
For when these quicker elements are gone,
In tender embassy of love to thee,
My life, being made of four, with two alone
Sinks down to death, oppressed with melancholy;
Until life's composition be recured
By those swift messengers returned from thee,
Who even but now come back again , assured
Of thy fair health, recounting it to me.
This told, I joy, but then no longer glad,
I send them back again, and straight grow sad.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
E tu mi parlerai
di tutte le cose belle
che hai incontrato
Delle stranezze
che ogni tuo momento ha generato
E non ti curerai di me, degli altri
delle folle sommerse
delle vite sprecate.
Non esiste niente che non sia
un filo fantasma
che collega la nostra voglia di ritrovare
a tutto quello che scompare
Vorrei dire a tutti
che oggi il mio mondo
a tratti si ferma.
Ma è un messaggio per pochi....
per quelli che non sono abituati
a pensare se stessi
mentre girano a vuoto.
Barbara Pietroni
di tutte le cose belle
che hai incontrato
Delle stranezze
che ogni tuo momento ha generato
E non ti curerai di me, degli altri
delle folle sommerse
delle vite sprecate.
Non esiste niente che non sia
un filo fantasma
che collega la nostra voglia di ritrovare
a tutto quello che scompare
Vorrei dire a tutti
che oggi il mio mondo
a tratti si ferma.
Ma è un messaggio per pochi....
per quelli che non sono abituati
a pensare se stessi
mentre girano a vuoto.
Barbara Pietroni
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
voci femminili nello spazio fra le cose colgono
ciò che si tace, che non si è detto o non si dice
che pure riempie di sè ogni momento come sempre è stato.
thanks, Cassandra
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
I am in need of music
I am in need of music that would flow
Over my fretful, feeling fingertips,
Over my bitter-tainted, trembling lips,
With melody, deep, clear, and liquid-slow.
Oh, for the healing swaying, old and low,
Of some song sung to rest the tired dead,
A song to fall like water on my head,
And over quivering limbs, dream flushed to glow!
There is a magic made by melody:
A spell of rest, and quiet breath, and cool
Heart, that sinks through fading colors deep
To the subaqueous stillness of the sea,
And floats forever in a moon-green pool,
Held in the arms of rhythm and of sleep.
Elizabeth Bishop
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
Noi viviamo se possiamo tornare a noi stessi attraverso lo sguardo degli altri
Ci sei tu ( Es gibt dich)
Il tuo luogo è
dove occhi ti guardano.
Dove gli occhi si incontrano
tu nasci.
Tenuta da un richiamo,
sempre la stessa voce,
sembra ce ne sia solo una
con cui tutti chiamano.
Cadresti,
ma non cadi.
Occhi ti afferrano.
Ci sei tu
perchè occchi ti vogliono,
ti guardano e dicono
che tu ci sei.
Es gibt dich
Dein Ort ist
wo augen dich ansehen,
Wo sich die Augen treffen
entstehst du.
Von einem Ruf gehalten
immer die gleiche Stimme
es scheint nur eine zu geben
mit alle rufen.
Du fielest,
aber du fallst nicht.
Augen fangen dich auf.
Es gibt dich
weil Augen dich wollen,
dich ansehen und sagen
dass es dich gibt.
Hilde Domin Palm
Ci sei tu ( Es gibt dich)
Il tuo luogo è
dove occhi ti guardano.
Dove gli occhi si incontrano
tu nasci.
Tenuta da un richiamo,
sempre la stessa voce,
sembra ce ne sia solo una
con cui tutti chiamano.
Cadresti,
ma non cadi.
Occhi ti afferrano.
Ci sei tu
perchè occchi ti vogliono,
ti guardano e dicono
che tu ci sei.
Es gibt dich
Dein Ort ist
wo augen dich ansehen,
Wo sich die Augen treffen
entstehst du.
Von einem Ruf gehalten
immer die gleiche Stimme
es scheint nur eine zu geben
mit alle rufen.
Du fielest,
aber du fallst nicht.
Augen fangen dich auf.
Es gibt dich
weil Augen dich wollen,
dich ansehen und sagen
dass es dich gibt.
Hilde Domin Palm
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Grazie, Lev.....
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
..................
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande,
giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento,
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucololso profeta,
da nessun artista che mercanteggia col dolore,
da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco, salverò il poco e il niente
il colore sfumato, l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme, il niente dentro
quel seme. Perché da quel niente
nasce ogni frutto. Da quel niente
tutto viene.
Mariangela Gualtieri
(da: Imparare è anche bruciare, 2003)
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande,
giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento,
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucololso profeta,
da nessun artista che mercanteggia col dolore,
da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco, salverò il poco e il niente
il colore sfumato, l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme, il niente dentro
quel seme. Perché da quel niente
nasce ogni frutto. Da quel niente
tutto viene.
Mariangela Gualtieri
(da: Imparare è anche bruciare, 2003)
priscilla- Parlo poco ma parlo
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Località : ProfondoNord
Re: Poesia altro respiro
Ma che forte ! La poesia, la poetessa e anche il titolo : " Imparare è anche bruciare" :
parole che ti investono come una corsa di ragazze appena liberate dal lavoro
Ciao Priscilla, bell'entrata ...
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Lev, che belle le tue parole, grazie.. quale onore
Questa poesia é dedicata a Cassandra, mio sprone alla gioia....
Questa poesia é dedicata a Cassandra, mio sprone alla gioia....
priscilla- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 82
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Età : 60
Località : ProfondoNord
Re: Poesia altro respiro
@Priscilla.
..la poesia e' bellissima...l'ho letta piu' volte di seguito per farla entrare dentro di me....
si, Cassandra se la merita proprio questa dedica....un maxi abbraccio
a lei ed a te!!!
..la poesia e' bellissima...l'ho letta piu' volte di seguito per farla entrare dentro di me....
si, Cassandra se la merita proprio questa dedica....un maxi abbraccio
a lei ed a te!!!
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
Priscilla
Pupa
Pupa
cassandra- Parlo parlo parlo
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