Poesia altro respiro
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Re: Poesia altro respiro
La curva dei tuoi occhi intorno al cuore di Paul Eluard
La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
aureola di tempo, arca notturna e sicura
e se non so più quello che ho vissuto
è perchè non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.
Foglie di luce e spuma di rugiada
canne del vento, risa profumate,
ali che coprono il mondo di luce,
navi cariche di cielo e di mare,
caccia di suoni e fonti di colori,
profumi schiusi da una cova di aurore
sempre posata sulla paglia degli astri,
come il giorno vive di innocenza,
così il mondo vive dei tuoi occhi puri
e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
aureola di tempo, arca notturna e sicura
e se non so più quello che ho vissuto
è perchè non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.
Foglie di luce e spuma di rugiada
canne del vento, risa profumate,
ali che coprono il mondo di luce,
navi cariche di cielo e di mare,
caccia di suoni e fonti di colori,
profumi schiusi da una cova di aurore
sempre posata sulla paglia degli astri,
come il giorno vive di innocenza,
così il mondo vive dei tuoi occhi puri
e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
Klio- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
Klio, quanta dolcezza, e passione, in questi versi.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
Splendida , veramente la poesia di Paul Eluard, già dalla delicata musicalità del titolo, che solo a pronunciarlo " La curva dei tuoi occhi intorno al cuore " dispone all'intima meraviglia degli sguardi di chi si ama e si cerca...A contrasto e per amplificazione un altro poeta degli sguardi che sono la via dell'amore, Guido Cavalcanti, uomo di passioni totali, che scrive con lucidità e scava nella passione per lui più simile al tormento, alla ferita e quasi alla perdita della vita...
I' vo come colui ch'è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch'omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno,
che si conduca sol per maestria
e porti ne lo core una ferita
che sia, com'egli è morto, aperto segno.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Per non dimenticare
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
....tremo....Jazz....
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
le parole di Primo Levi spalancano ancora una volta quei cancelli, aperti il 27 gennaio 1945 e noi lo seguiamo, perchè lì la storia si è fermata e da lì sempre bisogna ripartire
grazie jazz
grazie jazz
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Grazie Jazz
Klio- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
Oggi il riferimento poetico è fin troppo facile, mie care...
E' una strofa di "Dualismo" di Arrigo Boito che ci parla dello sforzo artistico di Marco da FB,sulla pagina ufficiale del nostro.
Ve la propongo tutta....vi troverete vari elementi di riflessione e molti pensieri illuminanti che trovo assolutamente in sintonia con l'Artista che amiamo.....
DUALISMO
Son luce ed ombra; angelica
Farfalla o verme immondo,
Sono un caduto chèrubo
Dannato a errar sul mondo,
O un demone che sale,
Affaticando l’ale,
Verso un lontano ciel.
Ecco perchè nell’intime
Cogitazioni io sento
La bestemmia dell’angelo
Che irride al suo tormento,
O l’umile orazione
Dell’esule dimone
Che riede a Dio, fedel.
Ecco perchè m’affascina
L’ebbrezza di due canti,
Ecco perchè mi lacera
L’angoscia di due pianti,
Ecco perchè il sorriso
Che mi contorce il viso
O che m’allarga il cuor.
Ecco perchè la torbida
Ridda de’ miei pensieri,
Or mansüeti e rosei.
Or violenti e neri;
Ecco perchè, con tetro
Tedio, avvicendo il metro
De’ carmi animator.
O creature fragili
Dal genio onnipossente!
Forse noi siam l'homunculus
D’un chimico demente,
Forse di fango e foco
Per ozïoso gioco
Un buio Iddio ci fé
E ci scagliò sull’umida
Gleba che c’incatena,
Poi dal suo ciel guatandoci
Rise alla pazza scena,
E un dì a distrar la noia
Della sua lunga gioia
Ci schiaccerà col piè.
E noi viviam, famelici
Di fede o d’altri inganni,
Rigirando il rosario
Monotono degli anni,
Dove ogni gemma brilla
Di pianto, acerba stilla
Fatta d’acerbo duol.
Talor, se sono il dèmone
Redento che s’indìa,
Sento dall’alma effondersi
Una speranza pia
E sul mio buio viso
Del gaio paradiso
Mi fulgureggia il sol.
L’illusïon — libellula
Che bacia i fiorellini
— L’illusïon — scoiattolo
Che danza in cima i pini
— L’illusïon — fanciulla
Che trama e si trastulla
Colle fibre del cor,
Viene ancora a sorridermi
Nei dì più mesti e soli
E mi sospinge l’anima
Ai canti, ai carmi, ai voli;
E a turbinar m’attira
Nella profonda spira
Dell’estro idëator.
E sogno un’Arte eterea
Che forse in cielo ha norma,
Franca dai rudi vincoli
Del metro e della forma,
Piena dell’Ideale
Che mi fa batter l’ale
E che seguir non so.
Ma poi, se avvien che l’angelo
Fiaccato si ridesti,
I santi sogni fuggono
Impäuriti e mesti;
Allor, davanti al raggio
Del mutato miraggio,
Quasi rapito, sto.
E sogno allor la magica
Circe col suo corteo
D’alci e di pardi, attoniti
Nel loro incanto reo.
E il cielo, altezza impervia.
Derido e di protervia
Mi pasco e di velen.
E sogno un’Arte reproba
Che smaga il mio pensiero
Dietro le basse imagini
D’un ver che mente al Vero
E in aspro carme immerso
Sulle mie labbra il verso
Bestemmïando vien.
Questa è la vita! l’ebete
Vita che c’innamora.
Lenta che pare un secolo,
Breve che pare un’ora;
Un agitarsi alterno
Fra paradiso e inferno
Che non s’accheta più!
Come istrïon, su cupida
Plebe di rischio ingorda,
Fa pompa d’equilibrio
Sovra una tesa corda,
Tale è l’uman, librato
Fra un sogno di peccato
E un sogno di virtù.
Arrigo Boito (dal Libro dei Versi)
E' una strofa di "Dualismo" di Arrigo Boito che ci parla dello sforzo artistico di Marco da FB,sulla pagina ufficiale del nostro.
Ve la propongo tutta....vi troverete vari elementi di riflessione e molti pensieri illuminanti che trovo assolutamente in sintonia con l'Artista che amiamo.....
DUALISMO
Son luce ed ombra; angelica
Farfalla o verme immondo,
Sono un caduto chèrubo
Dannato a errar sul mondo,
O un demone che sale,
Affaticando l’ale,
Verso un lontano ciel.
Ecco perchè nell’intime
Cogitazioni io sento
La bestemmia dell’angelo
Che irride al suo tormento,
O l’umile orazione
Dell’esule dimone
Che riede a Dio, fedel.
Ecco perchè m’affascina
L’ebbrezza di due canti,
Ecco perchè mi lacera
L’angoscia di due pianti,
Ecco perchè il sorriso
Che mi contorce il viso
O che m’allarga il cuor.
Ecco perchè la torbida
Ridda de’ miei pensieri,
Or mansüeti e rosei.
Or violenti e neri;
Ecco perchè, con tetro
Tedio, avvicendo il metro
De’ carmi animator.
O creature fragili
Dal genio onnipossente!
Forse noi siam l'homunculus
D’un chimico demente,
Forse di fango e foco
Per ozïoso gioco
Un buio Iddio ci fé
E ci scagliò sull’umida
Gleba che c’incatena,
Poi dal suo ciel guatandoci
Rise alla pazza scena,
E un dì a distrar la noia
Della sua lunga gioia
Ci schiaccerà col piè.
E noi viviam, famelici
Di fede o d’altri inganni,
Rigirando il rosario
Monotono degli anni,
Dove ogni gemma brilla
Di pianto, acerba stilla
Fatta d’acerbo duol.
Talor, se sono il dèmone
Redento che s’indìa,
Sento dall’alma effondersi
Una speranza pia
E sul mio buio viso
Del gaio paradiso
Mi fulgureggia il sol.
L’illusïon — libellula
Che bacia i fiorellini
— L’illusïon — scoiattolo
Che danza in cima i pini
— L’illusïon — fanciulla
Che trama e si trastulla
Colle fibre del cor,
Viene ancora a sorridermi
Nei dì più mesti e soli
E mi sospinge l’anima
Ai canti, ai carmi, ai voli;
E a turbinar m’attira
Nella profonda spira
Dell’estro idëator.
E sogno un’Arte eterea
Che forse in cielo ha norma,
Franca dai rudi vincoli
Del metro e della forma,
Piena dell’Ideale
Che mi fa batter l’ale
E che seguir non so.
Ma poi, se avvien che l’angelo
Fiaccato si ridesti,
I santi sogni fuggono
Impäuriti e mesti;
Allor, davanti al raggio
Del mutato miraggio,
Quasi rapito, sto.
E sogno allor la magica
Circe col suo corteo
D’alci e di pardi, attoniti
Nel loro incanto reo.
E il cielo, altezza impervia.
Derido e di protervia
Mi pasco e di velen.
E sogno un’Arte reproba
Che smaga il mio pensiero
Dietro le basse imagini
D’un ver che mente al Vero
E in aspro carme immerso
Sulle mie labbra il verso
Bestemmïando vien.
Questa è la vita! l’ebete
Vita che c’innamora.
Lenta che pare un secolo,
Breve che pare un’ora;
Un agitarsi alterno
Fra paradiso e inferno
Che non s’accheta più!
Come istrïon, su cupida
Plebe di rischio ingorda,
Fa pompa d’equilibrio
Sovra una tesa corda,
Tale è l’uman, librato
Fra un sogno di peccato
E un sogno di virtù.
Arrigo Boito (dal Libro dei Versi)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Vi lascio un bel sonetto, attribuito al Belli, ma non è tra i suoi 295 ..
.e ci son troppe parole riferite al nostro tempo: però è proprio bello
Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che sò finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna
Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quatrini
pé la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a
cercà i mezzi
Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni sò sempre ppiù basse
Una luce s'è accesa nella notte...
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte
.e ci son troppe parole riferite al nostro tempo: però è proprio bello
Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che sò finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna
Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quatrini
pé la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a
cercà i mezzi
Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni sò sempre ppiù basse
Una luce s'è accesa nella notte...
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Ti spiace se me la prendo e cito da un'altra parte, Lev? sei grande.....e
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Stanchezza
Quello che c'è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose -
queste e cio' che manca in esse eternamente -
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C'è senza dubbio chi ama l'infinito,
c'è senza dubbio chi desidera l'impossibile,
c'è senza dubbio chi non vuole niente -
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perchè io amo infinitamente il finito,
perchè io desidero impossibilmente il possibile,
perchè voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere...
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita...
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza...
da Poesie di Alvaro de Campos/Fernando Pessoa
Quello che c'è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose -
queste e cio' che manca in esse eternamente -
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C'è senza dubbio chi ama l'infinito,
c'è senza dubbio chi desidera l'impossibile,
c'è senza dubbio chi non vuole niente -
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perchè io amo infinitamente il finito,
perchè io desidero impossibilmente il possibile,
perchè voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere...
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita...
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza...
da Poesie di Alvaro de Campos/Fernando Pessoa
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
@Jazz....e' bellissima.....
puparock- Parlo poco ma parlo
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Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
Le belle fate.
Le belle fate dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna
in cerca di fortuna.
Ma che cosa potevano fare?
Erano disoccupate!
Nessuno le voleva ascoltare.
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare
che qualcuno le mandasse a chiamare.
Girava il mondo per loro
in cerca di lavoro
una streghina piccina picciò,
col naso a becco,
magra come uno stecco,
che tremava di freddo perché
era senza paltò.
E quando la vedevano arrivare
si facevano tutte a domandare:
“Ebbene com’è andata?
Avremo un impiego?”
“Lasciatemi, vi prego,
lasciatemi respirare,
sono tutta affannata…”
“Ma com’è andata?”
“Male!
C’è una crisi generale.
Ho salito tutte le scale,
bussato a tutti i portoni,
mendicato sui bastioni,
e dappertutto mi hanno risposto
che per noi non c’è posto.
Vi dico, una cosa seria,
altro che storie!
Fame, freddo, miseria…
La gente ha un sacco di guai:
i debiti, le tasse, la pigione,
la bolletta del gas,
i nonni aspettano la pensione
che non arriva mai…
Chi volete che pensi a noi?
E poi, e poi,
c’è sempre per aria la guerra:
ho visto certi generaloni,
con certi speroni,
con certi galloni,
con certi cannoni
dalla bocca spalancata….
figuratevi come sono scappata.
Per noi su questa terra non c’è posto.
Ci vogliono cacciare ad ogni costo.
Voi se non mi credete,
fate come volete.
Io per me, faccio il bagaglio
e me la squaglio”.
E le povere fate
ve le immaginate
a fare le valige?
Per l’emozione le trecce
della fata turchina
son diventate grige.
Il mago nella fretta
si scorda la bacchetta
e Cappuccetto perde la berretta.
Che spavento!
Biancaneve ha uno svenimento.
Il castello si vuota in un momento.
A bordo di una nuvola
la compagnia se ne va…
Dove, nessuno lo sa.
Forse in qualche paese
dove si sentono sicure,
dove anche i generali
vogliono bene alle fate
e le circondano di premure
perché sono così delicate.
Allora io mi domando:
torneranno? Ma quando?
Nella selva incantata
ci crescono le ortiche,
sul naso della Bella Addormentata
ci passeggiano le formiche,
la porta del Castello è sempre chiusa
e quando i bimbi chiedono una storia
i nonni trovano la scusa
che hanno perso la memoria…
Ma allora torneranno?
Io dico di sì.
Sapete che si fa?
Si va dai generali
con gli stivali
incapricciati di fare la guerra
e si dice così:
“Signori, per cortesia
andatevene via da questa terra,
andate sulla luna
o anche più lontano
in un posto fuori mano,
dove potrete sparare a tutto spiano
e non si sentirà il baccano.
La mattina vi farete svegliare
con un bombardamento
o un cannoneggiamento,
a vostro piacimento
e di sera
direte la preghiera
con la mitragliatrice.
La gente sarà più felice.
Si potrà stare in pace
tutti i giorni dell’anno,
e di certo così
le fate torneranno”.
Gianni Rodari.
Le belle fate dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna
in cerca di fortuna.
Ma che cosa potevano fare?
Erano disoccupate!
Nessuno le voleva ascoltare.
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare
che qualcuno le mandasse a chiamare.
Girava il mondo per loro
in cerca di lavoro
una streghina piccina picciò,
col naso a becco,
magra come uno stecco,
che tremava di freddo perché
era senza paltò.
E quando la vedevano arrivare
si facevano tutte a domandare:
“Ebbene com’è andata?
Avremo un impiego?”
“Lasciatemi, vi prego,
lasciatemi respirare,
sono tutta affannata…”
“Ma com’è andata?”
“Male!
C’è una crisi generale.
Ho salito tutte le scale,
bussato a tutti i portoni,
mendicato sui bastioni,
e dappertutto mi hanno risposto
che per noi non c’è posto.
Vi dico, una cosa seria,
altro che storie!
Fame, freddo, miseria…
La gente ha un sacco di guai:
i debiti, le tasse, la pigione,
la bolletta del gas,
i nonni aspettano la pensione
che non arriva mai…
Chi volete che pensi a noi?
E poi, e poi,
c’è sempre per aria la guerra:
ho visto certi generaloni,
con certi speroni,
con certi galloni,
con certi cannoni
dalla bocca spalancata….
figuratevi come sono scappata.
Per noi su questa terra non c’è posto.
Ci vogliono cacciare ad ogni costo.
Voi se non mi credete,
fate come volete.
Io per me, faccio il bagaglio
e me la squaglio”.
E le povere fate
ve le immaginate
a fare le valige?
Per l’emozione le trecce
della fata turchina
son diventate grige.
Il mago nella fretta
si scorda la bacchetta
e Cappuccetto perde la berretta.
Che spavento!
Biancaneve ha uno svenimento.
Il castello si vuota in un momento.
A bordo di una nuvola
la compagnia se ne va…
Dove, nessuno lo sa.
Forse in qualche paese
dove si sentono sicure,
dove anche i generali
vogliono bene alle fate
e le circondano di premure
perché sono così delicate.
Allora io mi domando:
torneranno? Ma quando?
Nella selva incantata
ci crescono le ortiche,
sul naso della Bella Addormentata
ci passeggiano le formiche,
la porta del Castello è sempre chiusa
e quando i bimbi chiedono una storia
i nonni trovano la scusa
che hanno perso la memoria…
Ma allora torneranno?
Io dico di sì.
Sapete che si fa?
Si va dai generali
con gli stivali
incapricciati di fare la guerra
e si dice così:
“Signori, per cortesia
andatevene via da questa terra,
andate sulla luna
o anche più lontano
in un posto fuori mano,
dove potrete sparare a tutto spiano
e non si sentirà il baccano.
La mattina vi farete svegliare
con un bombardamento
o un cannoneggiamento,
a vostro piacimento
e di sera
direte la preghiera
con la mitragliatrice.
La gente sarà più felice.
Si potrà stare in pace
tutti i giorni dell’anno,
e di certo così
le fate torneranno”.
Gianni Rodari.
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
e indovinate un po' chi sarebbe ''una streghina piccina picciò,
col naso a becco,magra come uno stecco,
che tremava di freddo perché
era senza palto'''
?????????????????????????????????????????????????????
Ma Marco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E chi senno'????
col naso a becco,magra come uno stecco,
che tremava di freddo perché
era senza palto'''
?????????????????????????????????????????????????????
Ma Marco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E chi senno'????
puparock- Parlo poco ma parlo
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Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
l'istante infinito di Dickinson ( poesia 443, prima strofa )
Mi lego il cappello- ripiego lo scialle
le piccole incombenze della vita compio con precisione
Come se la più insignificante
fosse per me infinita
I tie my Hat- I crease my shawl-
Life's little duties do - precisely -
As the very least
Were infinite- to me
Mi lego il cappello- ripiego lo scialle
le piccole incombenze della vita compio con precisione
Come se la più insignificante
fosse per me infinita
I tie my Hat- I crease my shawl-
Life's little duties do - precisely -
As the very least
Were infinite- to me
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Non so se questa è una poesia nel senso stretto del termine...sono parole però che , oggi, sento di dover condividere con voi....
La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.
Nelson Mandela
La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.
Nelson Mandela
cassandra- Parlo parlo parlo
- Messaggi : 1838
Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 62
Re: Poesia altro respiro
Grazie Cassandra !!!
E' bellissima...
E' bellissima...
JeanGrey- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 1897
Data d'iscrizione : 12.12.10
Località : Rivendell
Re: Poesia altro respiro
Bella davvero. Proprio tanto.
Kiki- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 1475
Data d'iscrizione : 09.10.10
Re: Poesia altro respiro
Cassandra....
colpita...e affondata.......
colpita...e affondata.......
puparock- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 3027
Data d'iscrizione : 12.10.10
Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
Grazie Cassandra, questa è davvero stupenda.
Castalia- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 2811
Data d'iscrizione : 08.10.10
Re: Poesia altro respiro
versi leggeri, versi accennati con discrezione da Valerio Magrelli
su un tema che in questi giorni mi è caro, il rapporto fra il silenzio e la parola
Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perchè arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
- Messaggi : 4736
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Levnicolaievic ha scritto:
Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perchè arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.
che bella....
Ospite- Ospite
Re: Poesia altro respiro
per tutte le lente sinfonie dei mattini che si aprono sulla meraviglia del mondo
Mattina romana
Ah queste dolci mattine romane
Apro le persiane
alte sopra il cortile interno
e allungo lo sguardo sui tetti silenziosi..
l'aria è ancora fresca...
non ci sono uccelli sui comignoli di cotto...
gli scuri sono ancora chiusi dirimpetto...
una banderuola senza vento lontano...
un fischio sotto nella strada...
Adesso c'è un piccione
batte un'ala in una grondaia sulle tegole di terracotta
Ah adesso una bianca colomba si posa su una cupola
mentre il primo sole penetra obliquo
il sole
inonda
ombre che si allungano
sui giardini sopra i tetti
C'è qualcosa di dolce nell'aria
La silenziosa colomba volteggia
sui coppi ricurvi
Stanno aprendo le persiane
sul retro
di palazzo Farnese
Una frase in francese fluttua
con un suono straniero
da qualche parte una donna comincia a cantare
un pezzo d'opera
da qualche parte arriva il canto di un angelus
Da qualche parte una donna grida Angelo, Angelo!
Il giorno comincia e comincia
Lawrence Ferlinghetti
Mattina romana
Ah queste dolci mattine romane
Apro le persiane
alte sopra il cortile interno
e allungo lo sguardo sui tetti silenziosi..
l'aria è ancora fresca...
non ci sono uccelli sui comignoli di cotto...
gli scuri sono ancora chiusi dirimpetto...
una banderuola senza vento lontano...
un fischio sotto nella strada...
Adesso c'è un piccione
batte un'ala in una grondaia sulle tegole di terracotta
Ah adesso una bianca colomba si posa su una cupola
mentre il primo sole penetra obliquo
il sole
inonda
ombre che si allungano
sui giardini sopra i tetti
C'è qualcosa di dolce nell'aria
La silenziosa colomba volteggia
sui coppi ricurvi
Stanno aprendo le persiane
sul retro
di palazzo Farnese
Una frase in francese fluttua
con un suono straniero
da qualche parte una donna comincia a cantare
un pezzo d'opera
da qualche parte arriva il canto di un angelus
Da qualche parte una donna grida Angelo, Angelo!
Il giorno comincia e comincia
Lawrence Ferlinghetti
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
- Messaggi : 4736
Data d'iscrizione : 10.10.10
Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Cassy, finalmente l'ho letta ..
bellissima
bellissima
cippalippa- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 86
Data d'iscrizione : 05.12.10
Località : roma
Re: Poesia altro respiro
Lev, che bella la mattina romana descritta da Ferlinghetti.
Ho un debole per questo poeta, protettore di poeti.
Ho un debole per questo poeta, protettore di poeti.
- Spoiler:
- Sono stata nella sua famosa libreria a San Francisco, ma quella mattina non c'era
Ultima modifica di Jazzbianco il Gio Set 29, 2011 1:05 am - modificato 1 volta.
Jazzbianco- Admin.
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Età : 111
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