Poesia altro respiro
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Re: Poesia altro respiro
impressione di primavera
Si scorge
nella luce dell'alba
ancora bassa
un ramo che s'innalza
come preghiera della terra
Okai Takashi
i
" La Poesie poesia giapponese del dopoguerra" rivista " Poesia" numero ottobre 1994 )
Si scorge
nella luce dell'alba
ancora bassa
un ramo che s'innalza
come preghiera della terra
Okai Takashi
i
" La Poesie poesia giapponese del dopoguerra" rivista " Poesia" numero ottobre 1994 )
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Rondel : Voleur d'enticelles
E' buio, ragazzo, ladro di scintille
E non è più la notte , non più il giorno;
dormi... in attesa che giungano quelle
che dicevano: mai! Che dicevano: sempre !
Ne senti i passi? .... Sono passi leggeri,
hanno piedi alati... l'Amore ha le ali...
E' notte, ragazzo, ladro di scintille !
Senti le loro voci ? ... le loro trombe sono ammutolite
Dormi: è leggero il peso degli immortali
i tuoi amici non getteranno più
i loro rimedi peggiori dei mali
E' notte , ragazzo, ladro di scintille!
Tristan Corbiere " Parigi notturna"
Rondel / voleur d'eticelles
Il fait noir, enfant, voleur d'eticelles!
il n'es plus de nuits, il n'est plus de jours;
Dors...en attendant venir toutes celles
Qui disaient: Jamais! Qui disaient: Toujours!
Entends-tu leurs pas ? .. Ils ne sont pas lourds:
Oh! les pieds legers!- l'Amour a des ailes...
Il fait noir, enfant, voleur d'eticellles!
Entends-tu leurs voix?...Les caveaux sont sourds.
Dors: Il pese peu, toin faix l'immortelles;
Ils ne viendront pas, tes amis les ours,
Jeter leur pavè sur tes demoiselles...
il fait noir, enfant, voleur d'eticelles!
E' buio, ragazzo, ladro di scintille
E non è più la notte , non più il giorno;
dormi... in attesa che giungano quelle
che dicevano: mai! Che dicevano: sempre !
Ne senti i passi? .... Sono passi leggeri,
hanno piedi alati... l'Amore ha le ali...
E' notte, ragazzo, ladro di scintille !
Senti le loro voci ? ... le loro trombe sono ammutolite
Dormi: è leggero il peso degli immortali
i tuoi amici non getteranno più
i loro rimedi peggiori dei mali
E' notte , ragazzo, ladro di scintille!
Tristan Corbiere " Parigi notturna"
Rondel / voleur d'eticelles
Il fait noir, enfant, voleur d'eticelles!
il n'es plus de nuits, il n'est plus de jours;
Dors...en attendant venir toutes celles
Qui disaient: Jamais! Qui disaient: Toujours!
Entends-tu leurs pas ? .. Ils ne sont pas lourds:
Oh! les pieds legers!- l'Amour a des ailes...
Il fait noir, enfant, voleur d'eticellles!
Entends-tu leurs voix?...Les caveaux sont sourds.
Dors: Il pese peu, toin faix l'immortelles;
Ils ne viendront pas, tes amis les ours,
Jeter leur pavè sur tes demoiselles...
il fait noir, enfant, voleur d'eticelles!
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Resistenza e poesia , come oggi in Siria: dal poeta siriano Adonis
Ai confini della disperazione
Ai confini della disperazione sorge la mia casa
con i muri gialli come burro,
svuotata e leggera come nuvola.
Lievitata come pasta di pane
la mia casa ha tanti buchi -
Il vento la scompiglia ma è stanco il vento.
Arriva la bufera e la scuote tutta
e il sole l'abbandona ,
l'abbandonano gli uccelli.
In tremito e convulsioni rovina la mia casa,
si fa invisibile è molto più che invisibile, è idea.
E io dormo nella casa, e il visibile mi dorme accanto
con voce debole, con voce soffocata.
Ai confini della disperazione
Ai confini della disperazione sorge la mia casa
con i muri gialli come burro,
svuotata e leggera come nuvola.
Lievitata come pasta di pane
la mia casa ha tanti buchi -
Il vento la scompiglia ma è stanco il vento.
Arriva la bufera e la scuote tutta
e il sole l'abbandona ,
l'abbandonano gli uccelli.
In tremito e convulsioni rovina la mia casa,
si fa invisibile è molto più che invisibile, è idea.
E io dormo nella casa, e il visibile mi dorme accanto
con voce debole, con voce soffocata.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
ALLE FRONDE DEI SALICI
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo ?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo, “Giorno dopo giorno”, 1947
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo ?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo, “Giorno dopo giorno”, 1947
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
Lady sings the blues
Negra? Non si vede?
Cantante? Ascoltami e vedrai
Puttana? Sì, ho fatto anche quello
E bevo anche come quattro uomini
Non mi fai paura, ho suonato in posti peggiori di questo
In bar di cow boys nel sud dove mi sputavano addosso
In una città dove il giorno stesso avevano linciato un nero
A New Orleans dove un diavolo alla moda
Ogni sera mi regalava fiori di droga
E a Chicago mi innamorai di un trombettista sifilitico
E all'uscita del night mi hanno spaccato la bocca
Sotto la pioggia da una stazione all'altra
Lady sings the blues
Negra? Sì, ma ci sono abituata
Cantante? Canto come una gabbia di uccelli
Note gravi e alte, e tutto il repertorio
Posso svolazzare come quelle belle cantanti dei film
E poi posso piantarti una ballata nel cuore
Vuoi strange fruit? Vuoi midnight train?
Posso cantartela anche da ubriaca
O con un coltello nella schiena
O piena di whisky e altro, perché sono una santa
E il mio altare è nel fumo di questo palco
Dove Lady sings the blues
Negra? Negra e bellissima, amico
Cantante? Non so fare altro
Puttana? Beh sì ho fatto anche quello
E bevo come quattro uomini
Non toccarmi o ti graffio quella bella bianca faccia
Posate il bicchiere, aprite quel poco che avete di cuore
State zitti e ascoltate io canto
Come se fosse l'ultima volta
Fate silenzio, bastardi e inchinatevi
Lady sings the blues
E quando tornerete a casa dite
Ho sentito cantare un angelo
Con le ali di marmo e raso
Puzzava di whisky era negra puttana e malata
Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate
Sono la regina di un reame di stracci
Sono la voce del sole sui campi di cotone
Sono la voce nera piena di luce
Sono la lady che canta il blues
Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie
Stefano Benni
Negra? Non si vede?
Cantante? Ascoltami e vedrai
Puttana? Sì, ho fatto anche quello
E bevo anche come quattro uomini
Non mi fai paura, ho suonato in posti peggiori di questo
In bar di cow boys nel sud dove mi sputavano addosso
In una città dove il giorno stesso avevano linciato un nero
A New Orleans dove un diavolo alla moda
Ogni sera mi regalava fiori di droga
E a Chicago mi innamorai di un trombettista sifilitico
E all'uscita del night mi hanno spaccato la bocca
Sotto la pioggia da una stazione all'altra
Lady sings the blues
Negra? Sì, ma ci sono abituata
Cantante? Canto come una gabbia di uccelli
Note gravi e alte, e tutto il repertorio
Posso svolazzare come quelle belle cantanti dei film
E poi posso piantarti una ballata nel cuore
Vuoi strange fruit? Vuoi midnight train?
Posso cantartela anche da ubriaca
O con un coltello nella schiena
O piena di whisky e altro, perché sono una santa
E il mio altare è nel fumo di questo palco
Dove Lady sings the blues
Negra? Negra e bellissima, amico
Cantante? Non so fare altro
Puttana? Beh sì ho fatto anche quello
E bevo come quattro uomini
Non toccarmi o ti graffio quella bella bianca faccia
Posate il bicchiere, aprite quel poco che avete di cuore
State zitti e ascoltate io canto
Come se fosse l'ultima volta
Fate silenzio, bastardi e inchinatevi
Lady sings the blues
E quando tornerete a casa dite
Ho sentito cantare un angelo
Con le ali di marmo e raso
Puzzava di whisky era negra puttana e malata
Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate
Sono la regina di un reame di stracci
Sono la voce del sole sui campi di cotone
Sono la voce nera piena di luce
Sono la lady che canta il blues
Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie
Stefano Benni
Jazzbianco- Admin.
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che meraviglia
Jazzbianco ha scritto:Lady sings the blues
Negra? Non si vede?
Cantante? Ascoltami e vedrai
Puttana? Sì, ho fatto anche quello
E bevo anche come quattro uomini
Non mi fai paura, ho suonato in posti peggiori di questo
In bar di cow boys nel sud dove mi sputavano addosso
In una città dove il giorno stesso avevano linciato un nero
A New Orleans dove un diavolo alla moda
Ogni sera mi regalava fiori di droga
E a Chicago mi innamorai di un trombettista sifilitico
E all'uscita del night mi hanno spaccato la bocca
Sotto la pioggia da una stazione all'altra
Lady sings the blues
Negra? Sì, ma ci sono abituata
Cantante? Canto come una gabbia di uccelli
Note gravi e alte, e tutto il repertorio
Posso svolazzare come quelle belle cantanti dei film
E poi posso piantarti una ballata nel cuore
Vuoi strange fruit? Vuoi midnight train?
Posso cantartela anche da ubriaca
O con un coltello nella schiena
O piena di whisky e altro, perché sono una santa
E il mio altare è nel fumo di questo palco
Dove Lady sings the blues
Negra? Negra e bellissima, amico
Cantante? Non so fare altro
Puttana? Beh sì ho fatto anche quello
E bevo come quattro uomini
Non toccarmi o ti graffio quella bella bianca faccia
Posate il bicchiere, aprite quel poco che avete di cuore
State zitti e ascoltate io canto
Come se fosse l'ultima volta
Fate silenzio, bastardi e inchinatevi
Lady sings the blues
E quando tornerete a casa dite
Ho sentito cantare un angelo
Con le ali di marmo e raso
Puzzava di whisky era negra puttana e malata
Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate
Sono la regina di un reame di stracci
Sono la voce del sole sui campi di cotone
Sono la voce nera piena di luce
Sono la lady che canta il blues
Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie
Stefano Benni
jamila5- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
che meraviglia ... quando si lascerà andare a tutto questo ...
jamila5- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Al mio cuore, di domenica
Ti ringrazio, cuore mio:
non ciondoli, ti dai da fare
senza lusinghe, senza premio,
per innata diligenza.
Hai settanta meriti al minuto.
Ogni tua sistole
è come spingere una barca
in mare aperto
per un viaggio intorno al mondo.
Ti ringrazio, cuore mio:
volta per volta
mi estrai dal tutto,
separata anche nel sonno.
Badi che sognando non trapassi in quel volo,
nel volo
per cui non occorrono le ali.
Ti ringrazio, cuore mio:
mi sono svegliata di nuovo
e benché sia domenica,
giorno di riposo,
sotto le costole
continua il solito viavai prefestivo.
Wiszlawa Szymborska
Ti ringrazio, cuore mio:
non ciondoli, ti dai da fare
senza lusinghe, senza premio,
per innata diligenza.
Hai settanta meriti al minuto.
Ogni tua sistole
è come spingere una barca
in mare aperto
per un viaggio intorno al mondo.
Ti ringrazio, cuore mio:
volta per volta
mi estrai dal tutto,
separata anche nel sonno.
Badi che sognando non trapassi in quel volo,
nel volo
per cui non occorrono le ali.
Ti ringrazio, cuore mio:
mi sono svegliata di nuovo
e benché sia domenica,
giorno di riposo,
sotto le costole
continua il solito viavai prefestivo.
Wiszlawa Szymborska
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Eravamo forse solo nell’ 86
La prima magia era quella del sole,
tutti i giorni c’era il sole e il profumo di cose buone da mangiare.
Tutti i giorni la casa della nonna a un quarto all’una
era un altro paradiso di sole,
perché era piccola piccola e c’era una grossa poltrona
dietro alla quale è sempre bello nascondersi.
Era piccolo quell’appartamento ma era al quinto piano
e anche da soli si poteva giocare a stare sul balcone
a farsi venire le vertigini e i superpoteri
o a vedere da una finestra, come delle spie,
dentro a quegli angoli
che erano sempre invisibili da giù.
Giovanni Peli
La prima magia era quella del sole,
tutti i giorni c’era il sole e il profumo di cose buone da mangiare.
Tutti i giorni la casa della nonna a un quarto all’una
era un altro paradiso di sole,
perché era piccola piccola e c’era una grossa poltrona
dietro alla quale è sempre bello nascondersi.
Era piccolo quell’appartamento ma era al quinto piano
e anche da soli si poteva giocare a stare sul balcone
a farsi venire le vertigini e i superpoteri
o a vedere da una finestra, come delle spie,
dentro a quegli angoli
che erano sempre invisibili da giù.
Giovanni Peli
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
@Jazz
e' bellissima!!!!!
e' bellissima!!!!!
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
" Madre, mamma:
la tua mano ha raccolto quello che volevo dirti,
è passata sul mio viso
ed io non sapevo parlarti
ma tu hai voluto dire tutto quello che ormai non c'era più tempo di raccontare,
hai voluto darmi quel tuo cuore
e adesso penso al tuo viso lontano
al tuo cuore leggero
alla mia vita
che tu hai pensato,
hai sognato
e mi hai restituito in quella carezza,
in un solo minuto "
la tua mano ha raccolto quello che volevo dirti,
è passata sul mio viso
ed io non sapevo parlarti
ma tu hai voluto dire tutto quello che ormai non c'era più tempo di raccontare,
hai voluto darmi quel tuo cuore
e adesso penso al tuo viso lontano
al tuo cuore leggero
alla mia vita
che tu hai pensato,
hai sognato
e mi hai restituito in quella carezza,
in un solo minuto "
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Incerte le traiettorie, gli slanci di libertà che la natura e l'arte tratteggiano
The sky a silver :
ll cielo un argento ( E.E. Cummings )
il cielo un argento
dissonanza dalle giuste
dita d'Aprile
risolta
in un
groviglio di gioielli dimenticati
ora come una falena con imbrigliate
ali, vola e sbanda lungo il
prato sbatte contro gli alberi
e le case e finalmente
si getta
nell'acqua.
The sky a silver
dissonance by the correct
fingers of April
resolved
into a
clutter of trite jewels
now like a moth with stumbling
wings flutters and flops along the
grass collides with trees and
houses and finally,
butts into the river
The sky a silver :
ll cielo un argento ( E.E. Cummings )
il cielo un argento
dissonanza dalle giuste
dita d'Aprile
risolta
in un
groviglio di gioielli dimenticati
ora come una falena con imbrigliate
ali, vola e sbanda lungo il
prato sbatte contro gli alberi
e le case e finalmente
si getta
nell'acqua.
The sky a silver
dissonance by the correct
fingers of April
resolved
into a
clutter of trite jewels
now like a moth with stumbling
wings flutters and flops along the
grass collides with trees and
houses and finally,
butts into the river
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
AWAKE - SVEGLIATI
C'è qualcuno?
C'è qualcuno?
C'è qualcuno?
La cerimonia sta per iniziare
SVEGLIA!
Non ricordi quand'è stato
Che questo sogno si è fermato?
Jim Morrison
C'è qualcuno?
C'è qualcuno?
C'è qualcuno?
La cerimonia sta per iniziare
SVEGLIA!
Non ricordi quand'è stato
Che questo sogno si è fermato?
Jim Morrison
Jazzbianco- Admin.
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Età : 111
Re: Poesia altro respiro
''La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercé di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai. Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto. Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piacciono i barboni. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore. ''
(Alda Merini).
puparock- Parlo poco ma parlo
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Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
Da " Il sogno " di Giacomo Leopardi
( ......)
Ella seguì: nel fior degli anni estinta,
Quand'è il viver più dolce, e pria che il core
Certo si renda com'è tutta indarno
L'umana speme. ...
.....ma sconsolata arriva
la morte ai giovanetti, e duro è il fato
Di quella speme che sotterra è spenta.
Vano è saper quel che natura asconde
Agl'inesperti della vita, e molto
All'immatura sapienza il cieco
Dolor prevale. Oh sfortunata, oh cara "
( ......)
Ella seguì: nel fior degli anni estinta,
Quand'è il viver più dolce, e pria che il core
Certo si renda com'è tutta indarno
L'umana speme. ...
.....ma sconsolata arriva
la morte ai giovanetti, e duro è il fato
Di quella speme che sotterra è spenta.
Vano è saper quel che natura asconde
Agl'inesperti della vita, e molto
All'immatura sapienza il cieco
Dolor prevale. Oh sfortunata, oh cara "
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Le mani
Queste tue mani a difesa di te:
mi fanno sera sul viso.
Quando lente le schiudi, là davanti
la città è quell’arco di fuoco.
Sul sonno futuro
saranno persiane rigate di sole
e avrò perso per sempre
quel sapore di terra e di vento
quando le riprenderai.
Vittorio Sereni
da Poesia d’amore del Novecento - Fondazione Poesia Onlus 2011
Queste tue mani a difesa di te:
mi fanno sera sul viso.
Quando lente le schiudi, là davanti
la città è quell’arco di fuoco.
Sul sonno futuro
saranno persiane rigate di sole
e avrò perso per sempre
quel sapore di terra e di vento
quando le riprenderai.
Vittorio Sereni
da Poesia d’amore del Novecento - Fondazione Poesia Onlus 2011
Jazzbianco- Admin.
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Età : 111
Re: Poesia altro respiro
Queste tue mani :ghirlanda:
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell'oro e dell'argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
William Butler Yeats, da "Il vento tra le canne", 1899
Assisi ...
intessuto dell'oro e dell'argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
William Butler Yeats, da "Il vento tra le canne", 1899
Assisi ...
Liz- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Bellissima questa poesia....
mi sa che quei drappi colorati sono nelle lenti del tuo obiettivo
e quei sogni sono tutti dentro il tuo sguardo...
cammina leggero, Marco
mi sa che quei drappi colorati sono nelle lenti del tuo obiettivo
e quei sogni sono tutti dentro il tuo sguardo...
cammina leggero, Marco
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Da L'Italia sepolta sotto la neve
(Parte quarta, Le trenta miserie d'Italia)
XII
La miseria della misera Italia numero
dodici
la testa in fiamme la sterpaglia
della festa dei pensieri paglia che
avvampa brucia fra braci di fumo.
Si consumano notizie mescolate al ricordo
di vecchie età
l'armamentario sul carro della vita
in corsa
è spazio di fresca primavera.
Altrove polvere sollevata dall'auto nella
strada di campagna
odora di mele mentre il merlo s'allontana
stride forte a filo dell'erba lungo il mare
siepi siepi siepi di oleandri abbandonati e
pini scavezzati dai venti secolari
camminano a terra.
Può la morte ordire il suo acuminato
massacro
ridurre in cenere il delfino
il vascello in fuoco
la sovrastante nuvola in ciclone e
travolgere la vita?
Il fervore trascinato in gorgo
l'esistente in un attimo è scomparso
giovinezza è il ricordo poi sull'occhio
chiuso
del cielo interminabile di tetti
e alla fine dimenticare la tomba
dei vecchi eroi?
Quante primavere gli uomini fuggitivi
abbandonano alle giovani ali che
arrivano portate dal garbino?
Si può considerare l'opportunità
di non rassegnarsi
bruciare il carro del vincitore
anche le nostre bandiere.
Per favore.
Roberto Roversi
(Parte quarta, Le trenta miserie d'Italia)
XII
La miseria della misera Italia numero
dodici
la testa in fiamme la sterpaglia
della festa dei pensieri paglia che
avvampa brucia fra braci di fumo.
Si consumano notizie mescolate al ricordo
di vecchie età
l'armamentario sul carro della vita
in corsa
è spazio di fresca primavera.
Altrove polvere sollevata dall'auto nella
strada di campagna
odora di mele mentre il merlo s'allontana
stride forte a filo dell'erba lungo il mare
siepi siepi siepi di oleandri abbandonati e
pini scavezzati dai venti secolari
camminano a terra.
Può la morte ordire il suo acuminato
massacro
ridurre in cenere il delfino
il vascello in fuoco
la sovrastante nuvola in ciclone e
travolgere la vita?
Il fervore trascinato in gorgo
l'esistente in un attimo è scomparso
giovinezza è il ricordo poi sull'occhio
chiuso
del cielo interminabile di tetti
e alla fine dimenticare la tomba
dei vecchi eroi?
Quante primavere gli uomini fuggitivi
abbandonano alle giovani ali che
arrivano portate dal garbino?
Si può considerare l'opportunità
di non rassegnarsi
bruciare il carro del vincitore
anche le nostre bandiere.
Per favore.
Roberto Roversi
Jazzbianco- Admin.
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Età : 111
Re: Poesia altro respiro
Son tanto brava
Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
<Sera, sera dolce e mia!>
Sembrami d'aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
Sibilla Aleramo
Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
<Sera, sera dolce e mia!>
Sembrami d'aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
Sibilla Aleramo
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
Che brava l'Aleramo!
Tante volte mi è capitato di leggerla e di trarne conforto !
E anche in questi giorni ci voleva, la sua parola
Tante volte mi è capitato di leggerla e di trarne conforto !
E anche in questi giorni ci voleva, la sua parola
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Che cos'è la poesia? Chi è il poeta ?
risponde Friedrich Holderlin, grandissimo poeta romantico : divenuto pazzo dopo un infelicissimo amore fu dato in custodia a un falegname che lo alloggiò in una sua torre sulle rive del fiume Neckar: lì visse ancora per molti anni suonando il pianoforte, scrivendo versi che firmava con il nome di Scardanelli..
" Tu felice! Ah ! potessi dirlo, come era - nominarlo-
il camminare e l'operare delle forze del tuo genio!
Delle magnifiche, di cui ero compagno, o Natura!
Potessi ancora una volta chiamarlo davanti all'anima,
che il mio petto muto mortalmente deserto
risuonasse di tutti i tuoi toni!
Lo sono ancora? O vita! e stormivano per me
tutte le tue alate melodie
e udivo il tuo vecchio unisono, grande Natura?
Ah! io l'abbandonato da tutto, non vivevo
con questa sacra terra e questa luce
e con te, che mai l'anima lascia... "
rime tratte da " Empedokles " ( traduzione italiana di Domenico Carosso e Daniele Huillet )
risponde Friedrich Holderlin, grandissimo poeta romantico : divenuto pazzo dopo un infelicissimo amore fu dato in custodia a un falegname che lo alloggiò in una sua torre sulle rive del fiume Neckar: lì visse ancora per molti anni suonando il pianoforte, scrivendo versi che firmava con il nome di Scardanelli..
" Tu felice! Ah ! potessi dirlo, come era - nominarlo-
il camminare e l'operare delle forze del tuo genio!
Delle magnifiche, di cui ero compagno, o Natura!
Potessi ancora una volta chiamarlo davanti all'anima,
che il mio petto muto mortalmente deserto
risuonasse di tutti i tuoi toni!
Lo sono ancora? O vita! e stormivano per me
tutte le tue alate melodie
e udivo il tuo vecchio unisono, grande Natura?
Ah! io l'abbandonato da tutto, non vivevo
con questa sacra terra e questa luce
e con te, che mai l'anima lascia... "
rime tratte da " Empedokles " ( traduzione italiana di Domenico Carosso e Daniele Huillet )
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Pappagallo ermetico
Un Pappagallo recitava Dante:
"Pape Satan, pape Satan aleppe...".
Ammalappena un critico lo seppe
corse a sentillo e disse: - È impressionante!
Oggiggiorno, chi esprime er su' pensiero
senza spiegasse bene, è un genio vero:
un genio ch'è rimasto per modestia
nascosto ner cervello d'una bestia.
Se vôi l'ammirazzione de l'amichi
nun faje capì mai quelo che dichi.
Trilussa
Un Pappagallo recitava Dante:
"Pape Satan, pape Satan aleppe...".
Ammalappena un critico lo seppe
corse a sentillo e disse: - È impressionante!
Oggiggiorno, chi esprime er su' pensiero
senza spiegasse bene, è un genio vero:
un genio ch'è rimasto per modestia
nascosto ner cervello d'una bestia.
Se vôi l'ammirazzione de l'amichi
nun faje capì mai quelo che dichi.
Trilussa
Ultima modifica di Jazzbianco il Gio Giu 21, 2012 11:47 am - modificato 1 volta.
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