Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sonsoles ha scritto:Jazzbianco ha scritto:]) una audizione al Blue Note di New York come fece Allevi?
Forse solo così si potrà far notare da un produttore illuminato, e dalla fama internazione, che esalti le sue capacità canore, indirizzi i suoi studi e le sue inclinazioni per far confluire in un progetto uniforme, valido e appetibile, le mille geniali intuizione del nostro pupillo?
Si capisce che la vedo dura?
Beh però ricordiamoci che Marco aveva già incontrato chi voleva portarlo all'estero (Inghilterra?)....noi non lo sappiamo.....forse ai tempi in cui Marco partecipava all'evento Jazz della Tuscia.....o frequentava quella scuola (adesso non ricordo bene)...insomma lui ha frequentato ambienti Jazz e lo dice lui stesso più volte riferendosi ai "colori" della sua voce quindi se all'epoca avesse accettato adesso sarebbe stato lanciato in Italia con alle spalle già un curriculum internazionale, non solo, passando, come dicevi tu Jazzbianco, da un genere preciso, passando dal Jazz....
E' vero stare a supporre cosa sarebbe successo se.....lascia il tempo che trova ma secondo me non ha molto senso nemmeno il...."non sentirsi mai abbastanza maturo/pronto/completo per".......se continuasse a pensarla così (autocritico come è lui) finirebbe per restare inchiodato......
Forse chi voleva portarlo all'estero non era così affidabile o forse era troppo presto per lui, dopotutto cantava da pochissimo tempo, forse non sapeva che cosa voleva fare, e poi non sappiamo quanti anni avesse: la sua vita prima di XF, almeno per me, sembra un po' avvolta nel mistero.
Certo che, se avesse scelto di seguire il jazz , non sarebbe andato a XF, e forse ancora sarebbe uno sconosciuto, ma forse avrebbe avuto altri incontri e altre esperienze, sono solo congetture.
Ma da dove si trova ora, quale dovrebbe essere la strada per uscire dagli italici confini? A parte, per me, partire da un lavoro, anche discreto, ma di cui essere orgogliosi e per questo ambire a palcoscenici diversi, perché poi quando apre bocca, qualsiasi ciofeca sembra un capolavoro.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
La coperta di Linus. Ecco, personalmente prima di ogni altra cosa comincerei da lì. A levarsi da dosso la coperta di Linus.Jazzbianco ha scritto:Gualazzi che è anche autore non si porta in dote la coperta di Linus.
E forse non basta nemmeno, nel senso che, per quello che vedo in questo momento (contratti a parte), forse non basta essere un grande produttore, ma occorre anche una persona che vada lui a cercare Marco e sia capace di conquistare la sua fiducia tanto da convincerlo a mollare la coperta di Linus con annessi e connessi. Impresa che vedo difficile in quanto, al di là delle sue insicurezze personali, mi sembra proprio che si stia facendo di tutto per impedire che esca dalla campana di vetro in cui è stato messo. Cosa che personalmente, e per quello che posso aver capito di Marco, sono convinta accadrà, che gli piaccia o meno non potranno tenerlo in una torre d'avorio per sempre. Il problema è quando.Jazzbianco ha scritto:
Poi per quanto riguarda MJ, ti quoto in pieno, lo sai già, ma dove lo troviamo un Quincy Jones?
Beh, è solo il mio parere naturalmente...
Castalia- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Castalia, il tuo parere è anche il mio, guarda caso !
e quoto anche Jazz su tutta la linea, e lei lo sa........
ma io personalmente continuo a non riuscire a scrivere di queste ambizioni e scelte da fare...mi sembra proprio di sprecare parole e fiato finchè non vedrò e soprattutto non sentirò quello che sta combinando lo scugnizzo.
La cappa, la campana di vetro, il cerchio magico, chiamatelo come volete, è davvero troppo forte ancora e sento che ogni mia ulteriore aspettativa sarebbe delusa.
so che non sono belle parole ma tant'è !
Sono contenta che invece voi riusciate ancora a produrre idee e pensieri in merito....... vorrei ritrovare fiducia sentendolo cantare, quello sì , tanto.
e quoto anche Jazz su tutta la linea, e lei lo sa........
ma io personalmente continuo a non riuscire a scrivere di queste ambizioni e scelte da fare...mi sembra proprio di sprecare parole e fiato finchè non vedrò e soprattutto non sentirò quello che sta combinando lo scugnizzo.
La cappa, la campana di vetro, il cerchio magico, chiamatelo come volete, è davvero troppo forte ancora e sento che ogni mia ulteriore aspettativa sarebbe delusa.
so che non sono belle parole ma tant'è !
Sono contenta che invece voi riusciate ancora a produrre idee e pensieri in merito....... vorrei ritrovare fiducia sentendolo cantare, quello sì , tanto.
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
....da qualche parte ho letto che dalla Pina Marco ha detto che e' molto felice ora, (perche' e' in studio a creare...)e alla domanda 'cosa desideri' ha risposto: essere sempre felice tanto quanto lo sono ora ......questa risposta, per me, ci dice tutto.........
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
puparock ha scritto:....da qualche parte ho letto che dalla Pina Marco ha detto che e' molto felice ora, (perche' e' in studio a creare...)e alla domanda 'cosa desideri' ha risposto: essere sempre felice tanto quanto lo sono ora ......questa risposta, per me, ci dice tutto.........
Forse sta' metabolizzando adesso quanto gli è capitato da un anno abbondante a questa parte....se aggiungi che sta' "creando" quindi è proiettato "in avanti"....secondo me....è vero...(come ha sempre detto anche lui) questo è un momento davvero sereno per Marco.....
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
mi potete spiegare cos'è la coperta di Linus ?
Joe- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Ciao JoeJoe ha scritto:
mi potete spiegare cos'è la coperta di Linus ?
La coperta di Linus è lo staff di Marco, i suoi produttori.
Castalia- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Joe ha scritto:
mi potete spiegare cos'è la coperta di Linus ?
Non sono solo i produttori e lo staff, come dice Castalia, ma è un modo per dire che Marco con loro è tranquillo, fa quello che vuole, è più facile e sicuro lavorare con loro,
è come stare al calduccio, chiuso in casa, invece di affrontare le intemperie del mondo.
Linus è uno dei Peanuts, i bambini disegnati da Schulz. È quello che si porta sempre dietro la coperta. Non so come si chiamano in Francia, in Italia il più famoso è Charlie Brown.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Jazzbianco ha scritto:Joe ha scritto:
mi potete spiegare cos'è la coperta di Linus ?
Non sono solo i produttori e lo staff, come dice Castalia, ma è un modo per dire che Marco con loro è tranquillo, fa quello che vuole, è più facile e sicuro lavorare con loro,
è come stare al calduccio, chiuso in casa, invece di affrontare le intemperie del mondo.
Linus è uno dei Peanuts, i bambini disegnati da Schulz. È quello che si porta sempre dietro la coperta. Non so come si chiamano in Francia, in Italia il più famoso è Charlie Brown.
Eccomi qua !
Grazie Castalia e Jazz !
Vediamo cosa combinano a settembre, di che cosa siano capaci.
Ma se i loro artisti non sono mai stati proposti all’estero, se non hanno la minima esperienza, se si aggiunge la reale volonta di Marco di fare questo mestiere fino in fondo (qua ho lo stesso interrogativo di anny_skod), perche Marco lo vedo troppo versatile, io la vedo dura.
Poi in questo mestiere il talento conta fino a un certo punto. Con due talenti pari pari, a volte (ma spesso), la spunta quello con la miglior strategia, con un marketing azzecato e agressivo.
La differenza si fa qui è soltanto qui.
Ma la domanda è sempre questa, un gruppo o un cantante italiano che fanno rock, possono emergere all’estero ?
Un dubbio c’è l’ho...
Ho visto altri artisti italiani proposti nei negozi francesi che si aggiungono a quelli che ho scritto due tre pagine indietro: d’Alessio e Jovanotti.
Joe- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Joe ha scritto:
Poi in questo mestiere il talento conta fino a un certo punto. Con due talenti pari pari, a volte (ma spesso), la spunta quello con la miglior strategia, con un marketing azzecato e agressivo.
La differenza si fa qui è soltanto qui.
quoto. Purtroppo il talento conta fino ad un certo punto,é sempre stato così.A volte può essere preso anche come un fattore di pigrizia perchè si pensa 'tanto c'ho il talento prima o poi lo capiranno tutti'...e invece è sbagliato,perché puoi anche avere un decimo del talento che ha Mengoni ed essere ascoltato all'estero,vedi D'Alessio che fa concerti in Australia,a Parigi,e i teatri sono sempre pienissimi.Bisogna innanzitutto svegliarsi,prendere le occasioni al volo,tentare il tutto per tutto,altrimenti puoi essere il più grande talento del mondo,ma se non esci con la testa fuori da casa tua pochi lo noteranno.
anny_skod- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
anny_skod ha scritto:Joe ha scritto:
Poi in questo mestiere il talento conta fino a un certo punto. Con due talenti pari pari, a volte (ma spesso), la spunta quello con la miglior strategia, con un marketing azzecato e agressivo.
La differenza si fa qui è soltanto qui.
quoto. Purtroppo il talento conta fino ad un certo punto,é sempre stato così.A volte può essere preso anche come un fattore di pigrizia perchè si pensa 'tanto c'ho il talento prima o poi lo capiranno tutti'...e invece è sbagliato,perché puoi anche avere un decimo del talento che ha Mengoni ed essere ascoltato all'estero,vedi D'Alessio che fa concerti in Australia,a Parigi,e i teatri sono sempre pienissimi.Bisogna innanzitutto svegliarsi,prendere le occasioni al volo,tentare il tutto per tutto,altrimenti puoi essere il più grande talento del mondo,ma se non esci con la testa fuori da casa tua pochi lo noteranno.
sia Anny che Joe....sono assolutamente d'accordo con voi.
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Mi capita spesso di riflettere, in questi lunghi giorni di attesa, sul concetto di ambizione, o sulla presunta mancanza di ambizione che trapela nell'ascoltare Marco che parla di sè.......Spesso ripete che non si sente pronto a fare passi in avanti significativi dal punto di vista di proposta a un pubblico più vasto, magari internazionale: deve crescere, si sente mancante di tantissime conoscenze,non è pronto, non sappiamo cosa pensi realmente dell'ambiente dello show business......
Mi fa pensare, di tanto in tanto, a quelle persone che hanno la consuetudine di privarsi volontariamente delle cose che li lusingano , perchè, per tirare fuori il massimo da se stessi hanno bisogno di una "dose" di sofferenza che chiamerei reattiva...
Magari sentire che tanti sono impegnati solo a a omaggiarlo gli toglie il gusto dell'impegno per dimostrare il suo valore.... che altro c'è da conquistare se già tanto è conquistato? Invece , con una strategia tutta sua, forse lui si autoconvice che siamo tutti obnubilati da chissà che , che magari è perfino brutto e non canta poi così bene..... così finalmente soffre e tira fuori l'anima....è contorto, lo ammetto, ma potrebbe essere......"la mia vita è sofferenza..." ricordate?
Pensavo anche al suo non voler mai accettare pienamente tutti i complimenti, tutte le dichiarazioni di ammirazione, al suo schermirsi sempre....al suo quasi non voler credere che tanta gente lo aspetta con fiducia e lo ricorda e lo ascolta continuamente anche se è poco visibile attualmente.....al suo dichiarare che se la gente non apprezzerà il suo prossimo lavoro lui è pronto, perchè la sua vita è fatta di sofferenza.....
Tutto questo mi fa pensare a un brano che leggevo oggi dal Wilhelm Meister di Goethe e che, improvvisamente, mi ha aperto un nuovo scenario possibile sul modo di intendere l' arte da parte del Mengoni. Qui parla il protagonista....
"Se una vocazione, se una missione è mai stata chiara ed esplicita questa è la mia. Tutto succede come per puro caso e senza il mio intervento, e tutto si svolge nondimeno come me l'ero figurato in tempi lontani, come me l'ero proposto. Che strano! Sembra che all'uomo nulla sia più familiare delle sue speranze e desideri, a lungo nutriti e custoditi nel cuore; eppure, quando gli vengono incontro, quando per così dire gli si impongono, egli non li riconosce e si tira indietro. Tutto quello che avevo soltanto sognato prima di allora ora mi stava davanti e mi si offriva da sè....."
A volte, fra le righe, fra le sue parole scarne, a volte indecifrabili, a volte confuse e fumose mi pare di leggere la paura di essere arrivati talmente vicino a ciò che si è sognato da ritrarsi smarriti a pensare....e adesso? Sarò all'altezza? A volte guardare la meta posta così in alto può dare le vertigini ........
Mi fa pensare, di tanto in tanto, a quelle persone che hanno la consuetudine di privarsi volontariamente delle cose che li lusingano , perchè, per tirare fuori il massimo da se stessi hanno bisogno di una "dose" di sofferenza che chiamerei reattiva...
Magari sentire che tanti sono impegnati solo a a omaggiarlo gli toglie il gusto dell'impegno per dimostrare il suo valore.... che altro c'è da conquistare se già tanto è conquistato? Invece , con una strategia tutta sua, forse lui si autoconvice che siamo tutti obnubilati da chissà che , che magari è perfino brutto e non canta poi così bene..... così finalmente soffre e tira fuori l'anima....è contorto, lo ammetto, ma potrebbe essere......"la mia vita è sofferenza..." ricordate?
Pensavo anche al suo non voler mai accettare pienamente tutti i complimenti, tutte le dichiarazioni di ammirazione, al suo schermirsi sempre....al suo quasi non voler credere che tanta gente lo aspetta con fiducia e lo ricorda e lo ascolta continuamente anche se è poco visibile attualmente.....al suo dichiarare che se la gente non apprezzerà il suo prossimo lavoro lui è pronto, perchè la sua vita è fatta di sofferenza.....
Tutto questo mi fa pensare a un brano che leggevo oggi dal Wilhelm Meister di Goethe e che, improvvisamente, mi ha aperto un nuovo scenario possibile sul modo di intendere l' arte da parte del Mengoni. Qui parla il protagonista....
"Se una vocazione, se una missione è mai stata chiara ed esplicita questa è la mia. Tutto succede come per puro caso e senza il mio intervento, e tutto si svolge nondimeno come me l'ero figurato in tempi lontani, come me l'ero proposto. Che strano! Sembra che all'uomo nulla sia più familiare delle sue speranze e desideri, a lungo nutriti e custoditi nel cuore; eppure, quando gli vengono incontro, quando per così dire gli si impongono, egli non li riconosce e si tira indietro. Tutto quello che avevo soltanto sognato prima di allora ora mi stava davanti e mi si offriva da sè....."
A volte, fra le righe, fra le sue parole scarne, a volte indecifrabili, a volte confuse e fumose mi pare di leggere la paura di essere arrivati talmente vicino a ciò che si è sognato da ritrarsi smarriti a pensare....e adesso? Sarò all'altezza? A volte guardare la meta posta così in alto può dare le vertigini ........
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Forse hai ragione, forse per superare l'ormai proverbiale prigizia deve sempre mettersi in gioco, convincendosi che c'è ancora molto da conquistare.
Ma forse è soltanto realista e sa che c'è veramente molto da fare per superare quell'incanto da reality che ha travolto tanta gente e che in realtà ancora continua, mantenuto vivo dallo staff, su FB, con foto rubate, spifferi di vita privata e giochini sull'orlo di una crisi di nervi.
Ma forse è soltanto realista e sa che c'è veramente molto da fare per superare quell'incanto da reality che ha travolto tanta gente e che in realtà ancora continua, mantenuto vivo dallo staff, su FB, con foto rubate, spifferi di vita privata e giochini sull'orlo di una crisi di nervi.
Jazzbianco- Admin.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Ciao
Che bell'analisi Cassandra!!
Molte volte mi sono chiesta se gli faccia bene tutto quell'amore "incondizionato" che sente intorno a sé..., un'approvazione a 360° a prescindere da quello che fa o che dice; così facendo la risposta che riceve intorno a lui è di adulazione cieca, ma questo non significa essere presi sul serio. Mi spiego, lui è consapevole delle sue lacune e nessuno sembra rendersene conto. E' come non essere visti.
Forse oggi avrebbe bisogno di guide esperte e di critiche costruttive perché si sproni a colmare la sua insicurezza di base. A Napoli è stato magistrale in questo. Dopo un inizio in cui si è reso conto con delusione che la maggior parte della platea non era lì per lui e non rispondeva come lui voleva... a un certo punto è come se avesse ingranato un'altra marcia, più potente, e fregandosene ha cambiato registro riuscendo finalmente a dare il meglio.
E su questo suo continuo riferimento al "tornerei a fare i cappuccini anche domani..." ricordo che anche Giusy Ferreri in un'intervista all'inizio disse che aveva preso solo un'aspettativa dal supermercato dove lavorava come cassiera, perché non era convinta di quella strada impervia. Forse ci vuole tempo per metabolizzare l'esaudirsi di un sogno in modo così rapido.
Che bell'analisi Cassandra!!
Molte volte mi sono chiesta se gli faccia bene tutto quell'amore "incondizionato" che sente intorno a sé..., un'approvazione a 360° a prescindere da quello che fa o che dice; così facendo la risposta che riceve intorno a lui è di adulazione cieca, ma questo non significa essere presi sul serio. Mi spiego, lui è consapevole delle sue lacune e nessuno sembra rendersene conto. E' come non essere visti.
Forse oggi avrebbe bisogno di guide esperte e di critiche costruttive perché si sproni a colmare la sua insicurezza di base. A Napoli è stato magistrale in questo. Dopo un inizio in cui si è reso conto con delusione che la maggior parte della platea non era lì per lui e non rispondeva come lui voleva... a un certo punto è come se avesse ingranato un'altra marcia, più potente, e fregandosene ha cambiato registro riuscendo finalmente a dare il meglio.
E su questo suo continuo riferimento al "tornerei a fare i cappuccini anche domani..." ricordo che anche Giusy Ferreri in un'intervista all'inizio disse che aveva preso solo un'aspettativa dal supermercato dove lavorava come cassiera, perché non era convinta di quella strada impervia. Forse ci vuole tempo per metabolizzare l'esaudirsi di un sogno in modo così rapido.
Ultima modifica di JeanGrey il Mar Mar 15, 2011 9:49 am - modificato 1 volta.
JeanGrey- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sì, il tempo è sempre la chiave di tutto: Marco è coraggioso, ma è normale che il successo lo spaventi...passare dall'anonimato all'essere punto di riferimento artistico per tanta gente ti carica di enormi responsabilità il cui peso devi imparare a gestire: non sai se te lo meriti veramente ... aver dubbi in questo campo è salutare..in più ci sono tante altre cose che devi imparare, avere a che fare con tutte delle nuove categorie di persone, dai giornalisti , ai manager, al folto sottobosco del mondo dello spettacolo, tutte nuove modalità relazionali che certamente si possono imparare, ma ci vuol tempo... e doverle affrontare tutte insieme in una volta sola può essere fonte di stress, di dissonanze cognitive che devono essere riassorbite con varie strategie ..insomma dovrà crescere velocemente e mentre i suoi amici se ne stanno quieti nelle loro vite lui dovrà farsi carico di parecchie responsabilità.. per carattere sembra esserci portato, è un tipo serio, ma un pò immalinconisce che debba ritagliarsi qua e là lo spazio della spensieratezza di cui avrebbe ancora molto bisogno... devo dire che capisco le sue paure, il suo eseere insicuro: chi non lo sarebbe ? Io per prima, devo dire, che se posso certe responsabilità le sfuggo...in genere se ne fa volenieri a meno, o no?
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Jazzbianco ha scritto:Forse hai ragione, forse per superare l'ormai proverbiale prigizia deve sempre mettersi in gioco, convincendosi che c'è ancora molto da conquistare.
Ma forse è soltanto realista e sa che c'è veramente molto da fare per superare quell'incanto da reality che ha travolto tanta gente e che in realtà ancora continua, mantenuto vivo dallo staff, su FB, con foto rubate, spifferi di vita privata e giochini sull'orlo di una crisi di nervi.
Oppure più semplicemente "se la fa sotto"(il che è umanissimo!!).....non può dirlo apertamente e quindi mette le mani avanti.........
Potrebbe anche essere così. Per alcune persone cercare di non essere troppo ottimisti, prevedere che possa anche andare male, non alimentare grandi aspettative è un modo per potr godere maggiormente nel momento in cui tutto fila liscio....sentendo di essersi comportate onestamente, senza aver alimentato grandi aspettative......ed insieme aver attutito l'eventuale "debacle".......se va tutto bene:la goduria è maggiore....se invece va male: "ero consapevole del rischio e ve l'avevo detto"......
E' una tecnica di salvaguardia che serve a dimostrare che si mantengono i piedi per terra.......ci si impegna per il meglio, ma non si garantisce nulla e se non va si deve essere accettati ugualmente.....
Lupo/rondine-Nero poi bianco-Luce/tenebre-forte e debole ma restami accanto....
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
@Son per quanto riguarda Marco, e...anche per quanto riguarda me!!!! :eh già!:
puparock- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sonsoles ha scritto:
Oppure più semplicemente "se la fa sotto"(il che è umanissimo!!).....non può dirlo apertamente e quindi mette le mani avanti.........
Secondo me Marco è molto insicuro..... poi se si trova nelle situazioni dà il massimo (tipo Capodanno), però subito ha paura di non essere all'altezxza, di non farcela e mille altri problemi che si crea nella testa.... è per questo che dovrebbe avere uno staff che gli dà sicurezza....
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sì...ma probabilmente il suo staff gli da tanto affetto.Ma secondo me Marco avrebbe bisogno anche di altro perchè non mi sembra (ma potrei sbagliarmi) che all'interno del gruppo ci sia una figura, artisticamente parlando, che gli faccia da riferimento, un qualcuno cioè che con la sua esperienza gli possa essere da esempio su come gestire tutti i contorni, come diceva Lev, come avere a che fare con i giornalisti, come relazionarsi con i colleghi, curare meglio l'immagine ec.ecc. ma che anche lo critichi e gli insegni come presentare un pezzo....london ha scritto:Sonsoles ha scritto:
Oppure più semplicemente "se la fa sotto"(il che è umanissimo!!).....non può dirlo apertamente e quindi mette le mani avanti.........
Secondo me Marco è molto insicuro..... poi se si trova nelle situazioni dà il massimo (tipo Capodanno), però subito ha paura di non essere all'altezxza, di non farcela e mille altri problemi che si crea nella testa.... è per questo che dovrebbe avere uno staff che gli dà sicurezza....
Mi sembra sempre che sia lui ad andare avanti (spesso improvvisandosi).....e utto il gruppetto gli corra dietro...annaspando (non parlo della band, ovviamente)
Non so, il troppo amore a volte soffoca consapevolmente e/o inconsapevolmente.
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Son, è proprio quello che ho sempre pensato. Nel caso dello staff in questione spesso ho l'impressione che anche loro siano alle prese con qualcosa di sconsciuto per cui devono farsi le ossa. Quindi sulle spalle di Marco ricade un peso ancora maggiore.
- Spoiler:
- Cito ancora una volta l'esempio di Napoli. Al termine del concerto abbiamo raccolto una specie di sfogo di un ragazzo dello staff del palco il quale ci ha detto che in genere, in base alla sua esperienza, prima di un concerto l'artista rimane sempre un po' su di sé, in disparte, tranquillo, per rimanere centrato prima della performance. Nel caso di Marco invece il suo "camerino" è sempre un viavai di gente del suo entourage, un casino di gente che va e viene noncurante e che crea una situazione di grande de-concentrazione per lui. A Napoli addirittura hanno festeggiato capodanno... tanto sul palco mica ci salgono loro! vi assicuro che i momenti prima di uscire sono molto delicati... in base alla mia piccola esperienza, perché per quanto uno sia rodato, l'agitazione è forte.
JeanGrey- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
JeanGrey ha scritto:Son, è proprio quello che ho sempre pensato. Nel caso dello staff in questione spesso ho l'impressione che anche loro siano alle prese con qualcosa di sconsciuto per cui devono farsi le ossa. Quindi sulle spalle di Marco ricade un peso ancora maggiore.
- Spoiler:
Cito ancora una volta l'esempio di Napoli. Al termine del concerto abbiamo raccolto una specie di sfogo di un ragazzo dello staff del palco il quale ci ha detto che in genere, in base alla sua esperienza, prima di un concerto l'artista rimane sempre un po' su di sé, in disparte, tranquillo, per rimanere centrato prima della performance. Nel caso di Marco invece il suo "camerino" è sempre un viavai di gente del suo entourage, un casino di gente che va e viene noncurante e che crea una situazione di grande de-concentrazione per lui. A Napoli addirittura hanno festeggiato capodanno... tanto sul palco mica ci salgono loro! vi assicuro che i momenti prima di uscire sono molto delicati... in base alla mia piccola esperienza, perché per quanto uno sia rodato, l'agitazione è forte.
Grazie Grey per il tuo aneddoto, mi sembra che quest'altro tassellino avvalori un pochino di più la mia, ma a questo punto, la nostra teoria. Resta pur sempre una teoria, ma a me hanno sempre dato l'idea del "pressappochismo" dell'improvvisazione, spero di dovermi ricredere da Settembre in poi.
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Io non credo proprio che potrò ricredermi, nè a settembre nè mai, e tantomeno dopo le varie "perle" di questi giorni. Confido solo nella forza dell'artista, cioè di Marco.
Grazie @Jean per il tuo aneddoto, un'ulteriore conferma di quello che già penso anch'io.
Grazie @Jean per il tuo aneddoto, un'ulteriore conferma di quello che già penso anch'io.
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sonsoles ha scritto:JeanGrey ha scritto:Son, è proprio quello che ho sempre pensato. Nel caso dello staff in questione spesso ho l'impressione che anche loro siano alle prese con qualcosa di sconsciuto per cui devono farsi le ossa. Quindi sulle spalle di Marco ricade un peso ancora maggiore.
- Spoiler:
Cito ancora una volta l'esempio di Napoli. Al termine del concerto abbiamo raccolto una specie di sfogo di un ragazzo dello staff del palco il quale ci ha detto che in genere, in base alla sua esperienza, prima di un concerto l'artista rimane sempre un po' su di sé, in disparte, tranquillo, per rimanere centrato prima della performance. Nel caso di Marco invece il suo "camerino" è sempre un viavai di gente del suo entourage, un casino di gente che va e viene noncurante e che crea una situazione di grande de-concentrazione per lui. A Napoli addirittura hanno festeggiato capodanno... tanto sul palco mica ci salgono loro! vi assicuro che i momenti prima di uscire sono molto delicati... in base alla mia piccola esperienza, perché per quanto uno sia rodato, l'agitazione è forte.
Grazie Grey per il tuo aneddoto, mi sembra che quest'altro tassellino avvalori un pochino di più la mia, ma a questo punto, la nostra teoria. Resta pur sempre una teoria, ma a me hanno sempre dato l'idea del "pressappochismo" dell'improvvisazione, spero di dovermi ricredere da Settembre in poi.
diciamo che questo é anche un tipico atteggiamento (un pò idiota) dell'italiano medio,di essere poco professionali,superficiali e che facilmente mandano tutto in caciara.
anny_skod- Parlo poco ma parlo
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Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
anny_skod ha scritto:
diciamo che questo é anche un tipico atteggiamento (un pò idiota) dell'italiano medio,di essere poco professionali,superficiali e che facilmente mandano tutto in caciara.
Secondo me hai ragione se parliamo in linee generali ma nello specifico sappiamo benissimo di cantanti, artisti, autori italiani, anche giovani, che fin da subito hanno avuto vicino persone capaci o addirittura professionisti che hanno lavorato nella giusta direzione, con approcci più seri anche verso i fans tutelando comunque il proprio "pupillo". A me ha fatto molto pensare la frase che Marco ha detto dalla Pina, quando riferendosi ai suoi fans ha detto su per giù che i fans sono come il loro artista: lui è coXXne e quindi anche i fans....(all'incirca)
Quindi se questo è il tono con cui lui prende se stesso (e perciò anche i suoi fans) e non c'è nessuno che lo fa ragionare sull'argomento, è chiaro che anche la FP rispecchi tutto ciò e possa a volte degenerare. Però continuando così, la sua immagine e la sua credibilità non ci guadagnerà, sarà ancora per molto il Re Matto, l'ex-talent ed il bel faccino (buono per le ragazzine isterico/ormonose). Ribadisco, secondo me ha bisogno di conoscere e avere più contatti con persone e professionisti al di fuori della solita cerchia e soprattutto senza ssere sotto stretto controllo a vista.
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Data d'iscrizione : 14.10.10
Re: Marco: ambizioni, scelte, direzioni e gestione
Sonsoles ha scritto:secondo me ha bisogno di conoscere e avere più contatti con persone e professionisti al di fuori della solita cerchia e soprattutto senza essere sotto stretto controllo a vista.
Forse gli stanno sempre accanto e lo controllano a vista per paura che possa guardarsi attorno e scoprire che esistono realtà in cui potrebbe trovarsi meglio....
A proposito dell'etichetta del Re Matto.......Marco ha detto chiaramente che considera Re Matto un'esperienza definitivamente conclusa e vorrebbe scrollarsi di dosso questa etichetta......ma allora perché lo staff anche nel messaggio postato oggi continua ad usare termini come ''mattità'' che si dicuro non aiutano Marco ad uscire dal tunnel del Re Matto?
Deianira- Parlo poco ma parlo
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Data d'iscrizione : 03.02.11
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