Poesia altro respiro
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Re: Poesia altro respiro
osservando la natura: si tratta sempre di saper vedere
" Nel piccolo giardino, dieci passi,
puoi vedere la luce del sole
cadere su due garofani rossi
un ulivo e un gramo caprifoglio.
Accetta quello che sei . "
Giorgio Seferis, Solstizio d'estate , 1966
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Priscilla mi ha aperto le porte a Mariangela Gualtieri...
Questa poetessa ha il dono di una parola affilatissima...che squarcia in profondità i pensieri e li rivela nella loro nudità più sacra.....
SE LA PAROLA AMORE
Se la parola amore è
uno straccio lurido,
se non ho altra lingua per dire cosa
amo, se l'anima adesso è un ingombro
e il cielo un posto come un altro
se dormiamo e dormiamo
se il mio canto è schiacciato nel cantone
se il mio canto o il tuo, se il mio canto
se tutte le parole dei savi sono troppo
lente per questa corsa sui cocci, se anche
le bestie in quel loro morire bastonate
neppure si rivelano
se c'è una tosse se c'è una
tosse che incrosta il cielo
e poi lo sputa
se abbiamo nemici dentro le teste
e macchinette rotte
se la mano è scontrosa alla mano
scontrosa rompe l'onda e il ramo
rompe l'ala e il becco
se abbiamo salmi stonati
se le macerie sulle facce stanche
fanno il peso di tutta la storia
se poi nessuno viene
nessuno s'alza dal fradicio delle tombe
a consegnarci un grappolo, una tazza
un giuramento alla luce
se se se
se c'è una sete che ci ammala
se c'è un sorso per chi ha sete
se davvero davvero muove il sole
se muove il sole e l'altre stelle
se la sua gran potenza, sua gran
potenza d'antico Amor,
se il nostro cuore è immenso
se il nostro cuore
talvolta è immenso, se le
stelle nascono, se è vero che nascono
anche adesso, se siamo polverine allo
sbaraglio, catenelle smagliate,
benedico ogni centimetro d'Amore ogni
minima scheggia d'Amore
ogni venatura o mulinello d'Amore
ogni tavolo e letto d'Amore
l'Amore benedico
che d'ognuno di noi alla catena
fa carne che risplende
Amore che sei il mio destino
insegnami che tutto fallirà
se non mi inchino alla tua benedizione.
(da Fuoco centrale e altre poesie - Mariangela Gualtieri)
Questa poetessa ha il dono di una parola affilatissima...che squarcia in profondità i pensieri e li rivela nella loro nudità più sacra.....
SE LA PAROLA AMORE
Se la parola amore è
uno straccio lurido,
se non ho altra lingua per dire cosa
amo, se l'anima adesso è un ingombro
e il cielo un posto come un altro
se dormiamo e dormiamo
se il mio canto è schiacciato nel cantone
se il mio canto o il tuo, se il mio canto
se tutte le parole dei savi sono troppo
lente per questa corsa sui cocci, se anche
le bestie in quel loro morire bastonate
neppure si rivelano
se c'è una tosse se c'è una
tosse che incrosta il cielo
e poi lo sputa
se abbiamo nemici dentro le teste
e macchinette rotte
se la mano è scontrosa alla mano
scontrosa rompe l'onda e il ramo
rompe l'ala e il becco
se abbiamo salmi stonati
se le macerie sulle facce stanche
fanno il peso di tutta la storia
se poi nessuno viene
nessuno s'alza dal fradicio delle tombe
a consegnarci un grappolo, una tazza
un giuramento alla luce
se se se
se c'è una sete che ci ammala
se c'è un sorso per chi ha sete
se davvero davvero muove il sole
se muove il sole e l'altre stelle
se la sua gran potenza, sua gran
potenza d'antico Amor,
se il nostro cuore è immenso
se il nostro cuore
talvolta è immenso, se le
stelle nascono, se è vero che nascono
anche adesso, se siamo polverine allo
sbaraglio, catenelle smagliate,
benedico ogni centimetro d'Amore ogni
minima scheggia d'Amore
ogni venatura o mulinello d'Amore
ogni tavolo e letto d'Amore
l'Amore benedico
che d'ognuno di noi alla catena
fa carne che risplende
Amore che sei il mio destino
insegnami che tutto fallirà
se non mi inchino alla tua benedizione.
(da Fuoco centrale e altre poesie - Mariangela Gualtieri)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
... dicono che perdere gli ogetti sia un atto molto significativo.....
continuoa smarrire cose, oggetti e chissà che altro...
Un'arte
L'arte di perdere s'impara presto;
tante cose col segreto intento
di andare perse, che non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta l’estro
delle chiavi perse, dell’ora senza sentimento.
L’arte di perdere si impara presto.
Poi allenati a un perdere ulteriore, un perdere più lesto:
luoghi, nomi, e ogni dove che la mente
voleva visitare. Niente di ciò sarà un disastro.
Ho perso l’orologio della mamma. Impiastro!
E di tre amate case non ho salvato niente.
L’arte di perdere si impara presto.
Ho perso due città stupende. E in quel contesto,
diversi regni miei, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
Anche perdere te ( la voce, il gesto
amato) non mi smentirà. E' evidente:
l'arte di perdere fin troppo presto
s'impara, e sembra ( scrivilo!) un disastro. "
One Art
The art of losing isn't hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster.
Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn't hard to master.
Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.
I lost my mother's watch. And look! my last, or
next-to-last, of three beloved houses went.
The art of losing isn't hard to master.
I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.
-- Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) a disaster.
Elizabeth Bishop ( Geografia III)
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
un meraviglioso fiume di parole sulla poesia , di Marianne Moore
Poesia
Neanche a me piace: vi son cose più importanti
di tutte queste inezie .
A leggerla,pero' con totale disprezzo,
vi si scopre , dopo tutto, uno spazio per l'autentico.
mani capaci di afferrare, occhi
che sanno dilatarsi, capelli che possono drizzarsi
all'occorrenza, queste sono cose importanti
non gia'perchè si possa sovrapporsi un'interpretazione
altisonante, ma perchè sono utili. Quando diventano cosi elaborate
da divenire inintelligibili,di tutti non si puo'dire la stessa cosa, che noi
non ammiriamo quello
che non potremmo mai comprendere: la nottola
appesa a testa in giu'o in cerca di qualcosa
da mangiare, elefanti al lavoro,un cavallo selvaggio che si rotola,
un lupo instancabile in agguato
sotto un'albero
..il critico impassibile che arriccia la pelle
come un cavallo che senta una pulce, il tifoso
di baseball, l'esperto di statistica
e non è giusto fare preclusioni contro''documenti d'affari e libri di scuola''sono tutti fenomeni importanti.
MA c'è da fare una distinzione:se vengono gonfiati da mezzi poeti,
il risultato non è poesia;
ne mai potremo avere poesia
se i poeti tra noi non divantano
''letteralisti''dell'immaginazione superiori
all'insolenza e alla volgarita'
disposti a sottoporre a ispezione
(Giardini immaginari con rospi dentro )
Frattanto ,se pretendi da una parte
la materia grezza della poesia
allo stato piu' grezzo che ci sia,
dall'altra parte cio'che è genuino,
ALLORA TI INTERESSI DI POESIA.
MARIANNE MOORE.
(1887-1961)
POETRY
I, too, dislike it: there are things that are important
beyond all this fiddle.
Reading it, however, with a perfect contempt for it,
one discovers that there is in
it after all, a place for the genuine.
Hands that can grasp, eyes
that can dilate, hair that can rise
if it must, these things are important not be-
cause a
high sounding interpretation can be put upon them
but because they are
useful; when they become so derivative
as to become unintelligible, the
same thing may be said for all of us – that we
do not admire what
we cannot understand. The bat,
holding on upside down or in quest of some-
thing to
eat, elephants pushing, a wild horse taking a roll,
a tireless wolf under
a tree, the immovable critic twinkling his skin like a
horse that feels a flea, the base-
ball fan, the statistician – case after case
could be cited did
one wish it; nor is it valid
to discriminate against "business documents
and school-books"; all these phenomena are important.
One must make a distinction
however: when dragged into prominence by half
poets,
the result is not poetry,
nor till the autocrats among us can be
"literalists of
the imagination" – above
insolence and triviality and can present
for inspection, imaginary gardens with real toads
in them, shall we have
it. In the meantime, if you demand on one hand,
in defiance of their opinion –
the raw material of poetry in
all its rawness, and
that which is on the other hand,
genuine, then you are interested in poetry
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
nel 1688 Matsuo Basho ha scritto questo leggiadro haiku :
sempre e solo 17 sillabe ,
con una parola che indichi la stagione ( = Kigo)
e una parola- cesura ( = Kireji) che divide in due il breve componimento
Alloggio per la notte ad Akashi
Anfore per polpi
sogni fugaci
sotto una luna d'estate
( Takotsubo/ ya/ hakanaki/ yume/ o / natsu/ no / tsuki/
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
DILEGGIO PSICOLOGICO
Se non ti conosci
l’altra metà di te
rimane nello specchio.
L’altra metà di te
che non conosci
ti guarda sbalordita
dallo specchio.
Maria Grazia Nigi
Se non ti conosci
l’altra metà di te
rimane nello specchio.
L’altra metà di te
che non conosci
ti guarda sbalordita
dallo specchio.
Maria Grazia Nigi
Jazzbianco- Admin.
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Re: Poesia altro respiro
La stella cadente -
Quanno me godo da la loggia mia
quelle sere d'agosto tanto belle
ch'er cielo troppo carico de stelle
se pija er lusso de buttalle via,
ad ognuna che casca penso spesso
a le speranze che se porta appresso.
Trilussa
Quanno me godo da la loggia mia
quelle sere d'agosto tanto belle
ch'er cielo troppo carico de stelle
se pija er lusso de buttalle via,
ad ognuna che casca penso spesso
a le speranze che se porta appresso.
Trilussa
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Niente è più impalbpabile e intenso , sognante e coinvolgente di un passo a due, di un ballo in una sera d'estate ( ricordo nel film " Sabrina" la scena del ballo nella palestra deserta, con una leggiadra Audrey Hepburn avvolta di sciffon, il lungo collo delicato, proprio come quello di un cigno, immagine che ritorna anche nell'ultimo verso della poesia di Anne Sexton....)
COME BALLAVAMO di Anne Sexton
La sera del matrimonio di mio cugino
ero vestita di blu.
Avevo diciannov’anni
e ballammo, Padre, andammo in orbita.
Un movimento ondulato
come d’angeli in vasca da bagno
l’ondeggiamento di due uccelli infuocati
l’ondeggìo lento del mare in bottiglia,
sempre più lentamente ondulante.
L’orchestra suonava
“Come ballavamo la sera delle nostre nozze”,
nelle volute del walzer mi portavi
rigirandomi come la mensola in cucina,
ed eravamo cari,
tanto cari.
Ora che sei rigido
inutile come un cane cieco,
ora che non puoi più scrutarmi,
la canzone mi risuona nella testa.
Puro ossigeno fu lo champagne che bevemmo
e il tintinnìo dei bicchieri nel nostro cin cin.
Lo champagne respirava come un sub
e i bicchieri furono cristallo e la sposa
e lo sposo avvinghiati nel sonno,
come una coppia alle vecchie maratone danzanti.
Mamma ballò con venti uomini, faceva la bellona.
Tu ballavi solo con me, senza dire una parola.
Ma il serpente parlò
quando m’hai stretta più forte.
Quel serpente, beffardo
si destò al contatto
s’eresse come un grande dio.
E noi, l’una dell’altro
i colli reclini attorcigliammo
come due cigni solitari.
HOW WE DANCED
The night of my cousin’s wedding
I wore blue.
I was nineteen
and we danced, Father, we orbited.
We moved like angels washing themselves.
We moved like two birds on fire.
Then we moved like the sea in a jar,
slower and slower.
The orchestra played
“Oh how we danced on the night we were wed.”
And you waltzed me like a lazy Susan
and we were dear,
very dear.
Now that you are laid out,
useless as a blind dog,
now that you no longer lurk,
the song rings in my head.
Pure oxygen was the champagne we drank
and clicked our glasses, one to one.
The champagne breathed like a skin diver
and the glasses were crystal and the bride
and groom gripped each other in sleep
like nineteen-thirty marathon dancers.
Mother was a belle and danced with twenty men.
You danced with me never saying a word.
Instead the serpent spoke as you held me close.
The serpent, that mocker, woke up and pressed against me
like a great god and we bent together
like two lonely swans.
*
Da Poesie su Dio, Firenze, Le Lettere, 2003
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Ci sono passi che annunciano l'arrivo e passi che segnano l'addio , come questi :
Devota come un ramo
curvato da molte nevi
allegra come un falò
per colline d'oblio
su acutissime lamine
in bianca maglia d'ortiche
t'insegnerò , mia anima,
questo passo d'addio.
Cristina Campo
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
L'Artista
Perchè ti sottometti a oro e porpora?
Perchè ti offuschi con tessuti di seta?
Non vedi che io posso comprare broccati in qualsiasi negozio di stoffe
e che nel crepuscolo sono soffocata da tutti questi colori?
Quanto potresti esser pallido e storno,quanto quieto;
ma le tue curve si solleverebbero
come un chiaro spruzzo di acqua spumeggiante.
Guizzeresti, ricadresti, tremeresti
ed io anche inizierei a tremare nel guardarti.
Murice dalla tinta appariscente
Ed ancor penso che potrei sopportare la tua bellezza senza ombra.
The Artist
Why do you subdue yourself in golds and purples?
Why do you dim yourself with folded silks?
Do you not see that I can buy brocades in any draper’s shop,
And that I am choked in the twilight of all these colours.
How pale you would be, and startling,
How quiet;
But your curves would spring upward
Like a clear jet of flung water,
You would quiver like a shot-up spray of water,
You would waver, and relapse, and tremble.
And I too should tremble,
Watching.
Murex-dyes and tinsel—
And yet I think I could bear your beauty unshaded.
Amy Lowell
Perchè ti sottometti a oro e porpora?
Perchè ti offuschi con tessuti di seta?
Non vedi che io posso comprare broccati in qualsiasi negozio di stoffe
e che nel crepuscolo sono soffocata da tutti questi colori?
Quanto potresti esser pallido e storno,quanto quieto;
ma le tue curve si solleverebbero
come un chiaro spruzzo di acqua spumeggiante.
Guizzeresti, ricadresti, tremeresti
ed io anche inizierei a tremare nel guardarti.
Murice dalla tinta appariscente
Ed ancor penso che potrei sopportare la tua bellezza senza ombra.
The Artist
Why do you subdue yourself in golds and purples?
Why do you dim yourself with folded silks?
Do you not see that I can buy brocades in any draper’s shop,
And that I am choked in the twilight of all these colours.
How pale you would be, and startling,
How quiet;
But your curves would spring upward
Like a clear jet of flung water,
You would quiver like a shot-up spray of water,
You would waver, and relapse, and tremble.
And I too should tremble,
Watching.
Murex-dyes and tinsel—
And yet I think I could bear your beauty unshaded.
Amy Lowell
cassandra- Parlo parlo parlo
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Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 62
Re: Poesia altro respiro
Il Palio è il Palio.
Nessuna interpretazione
sociologica, storica, antropologica,
potrebbe spiegarlo.
Sublimazione e dannazione insieme
del fato in ogni singolo senese
e nella sua cittadinanza.
Rogo furente della senesità,
in ogni caso impareggiabile
conferma di essa.
Mario Luzi
Nessuna interpretazione
sociologica, storica, antropologica,
potrebbe spiegarlo.
Sublimazione e dannazione insieme
del fato in ogni singolo senese
e nella sua cittadinanza.
Rogo furente della senesità,
in ogni caso impareggiabile
conferma di essa.
Mario Luzi
Liz- Parlo parlo parlo
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Età : 64
Re: Poesia altro respiro
L'amore, come tutte le cose divine, è una condizione dell'anima
raggiunta attraverso l'abbandono all'acuta luminosità del corpo :
in quel momento ci si si perde in ogni cosa
Per questo sono nata, per scendere
da una macchina dopo una corsa
in una strada qualunque e trafficata
e guidata dagli angeli piegarmi
attraverso il finestrino
sopra quei capelli e in silenzio
sentire l’odore di quel viso
dove poco prima avevo visto
come la bocca e gli occhi
si passavano un sorriso che non si apriva mai
e correndo veloce scompariva
in un attimo e tornava.
Patrizia Cavalli
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Io non sono quello che vedi, quello che conosci
non sono solo quello che dovresti imparare.
Devo a qualcuno ogni brandello della mia carne,
se ti tocco con la punta del dito
ti toccano milioni di persone,
se ti parla una mia parola
ti parlano milioni di persone –
riconoscerai gli altri corpi che danno forma al mio?
ritroverai le mie orme tra miriadi di altre impronte?
distinguerai i miei gesti nella marea della folla?
Io sono anche quello che fui e che più non sono –
le mie cellule morte, le mie azioni
morte, i pensieri morti
di notte tornano a dissetarsi nel mio sangue.
Io sono quello che non sono ancora –
dentro di me martella l’impalcatura del futuro.
Sono quello che devo diventare –
Intorno a me gli amici esigono, i nemici vietano.
Non cercarmi altrove
cercami soltanto qui
soltanto in me.
Titos Patrikios
non sono solo quello che dovresti imparare.
Devo a qualcuno ogni brandello della mia carne,
se ti tocco con la punta del dito
ti toccano milioni di persone,
se ti parla una mia parola
ti parlano milioni di persone –
riconoscerai gli altri corpi che danno forma al mio?
ritroverai le mie orme tra miriadi di altre impronte?
distinguerai i miei gesti nella marea della folla?
Io sono anche quello che fui e che più non sono –
le mie cellule morte, le mie azioni
morte, i pensieri morti
di notte tornano a dissetarsi nel mio sangue.
Io sono quello che non sono ancora –
dentro di me martella l’impalcatura del futuro.
Sono quello che devo diventare –
Intorno a me gli amici esigono, i nemici vietano.
Non cercarmi altrove
cercami soltanto qui
soltanto in me.
Titos Patrikios
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
''Non ha senso andare nella direzione opposta al tuo stato d'animo.''
Margaret Mazzantini.
Margaret Mazzantini.
puparock- Parlo poco ma parlo
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Data d'iscrizione : 12.10.10
Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
In questi giorni,ma anche dopo il viaggio in Andalusia, mi sono incuriosita sul motivo per cui si va alla Corrida. Fra tante opinioni e motivazioni mi ha colpita questa.....
.....trovata in un blog italiano che parla di Corride (Alle cinque della sera,si chiama) :
Andiamo a los toros per continuare a provare sentimenti e passioni che pochissimi altri spettacoli, eventi o riti, riescono a darci.
Perchè se il tipo di emozione è sempre lo stesso, ogni volta cambiano i motivi che la provocano.
Perchè in ogni corrida c'è qualcosa di nuovo da notare e da imparare.
Perchè si spera sempre di essere testimoni di quell'attimo magico in cui matador e toro riescono a fondersi e confondersi inventando una suerte irripetibile.
Perchè si trascorrono due ore totalmente fuori dai nostri schemi quotidiani e in mezzo a persone che non conosci ma che senti fratelli di aficion.
Perchè nell'arena si vede il merito premiato e lo sbaglio punito. Subito, senza compromessi.
Perchè la vita e la morte, la bellezza e la lealtà, il coraggio e la bravura, meritano di essere celebrate, discusse e talvolta applaudite alle cinque della sera.
Angelo Tirelli
La poesia di Machado, invece ce ne descrive i sussulti salienti.....ma io non sono per nulla convinta.....ciò non toglie che il fascino della tauromachia sia ben lungi dall'affievolirsi, almeno in Spagna.............
Una nota de clarín
desgarrada,
penetrante,
rompe el aire con vibrante
puñalada.
Ronco toque de timbal.
Salta el toro
en la arena. Bufa, ruge...
Roto cruje
un capote de percal.
Acomete rebramando,
derribando
a caballo y caballero.
Da principio el primero
espectáculo español.
La hermosa fiesta bravía
de terror y de alegría
de este viejo pueblo fiero...
Oro, seda, sangre y sol.
Manuel Machado
.....trovata in un blog italiano che parla di Corride (Alle cinque della sera,si chiama) :
Andiamo a los toros per continuare a provare sentimenti e passioni che pochissimi altri spettacoli, eventi o riti, riescono a darci.
Perchè se il tipo di emozione è sempre lo stesso, ogni volta cambiano i motivi che la provocano.
Perchè in ogni corrida c'è qualcosa di nuovo da notare e da imparare.
Perchè si spera sempre di essere testimoni di quell'attimo magico in cui matador e toro riescono a fondersi e confondersi inventando una suerte irripetibile.
Perchè si trascorrono due ore totalmente fuori dai nostri schemi quotidiani e in mezzo a persone che non conosci ma che senti fratelli di aficion.
Perchè nell'arena si vede il merito premiato e lo sbaglio punito. Subito, senza compromessi.
Perchè la vita e la morte, la bellezza e la lealtà, il coraggio e la bravura, meritano di essere celebrate, discusse e talvolta applaudite alle cinque della sera.
Angelo Tirelli
La poesia di Machado, invece ce ne descrive i sussulti salienti.....ma io non sono per nulla convinta.....ciò non toglie che il fascino della tauromachia sia ben lungi dall'affievolirsi, almeno in Spagna.............
Una nota de clarín
desgarrada,
penetrante,
rompe el aire con vibrante
puñalada.
Ronco toque de timbal.
Salta el toro
en la arena. Bufa, ruge...
Roto cruje
un capote de percal.
Acomete rebramando,
derribando
a caballo y caballero.
Da principio el primero
espectáculo español.
La hermosa fiesta bravía
de terror y de alegría
de este viejo pueblo fiero...
Oro, seda, sangre y sol.
Manuel Machado
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
La soitudine può essere una scelta, una via che si prende , una scommessa accettata, forse anche un destino a cui non si riesce a ribellarsi : ma Emily l'ha trasformata in una pianura che risuona di voci e attraversata da meravigliosi lampi di luce
425
Buongiorno, Notte -
Ritorno a casa -
Il Giorno mi ha lasciato -
non io lui.
Dimora dolce mi era il sole -
Ah, quanto mi piaceva -
Ma ormai il mattino non mi vuole -
Pertanto, buonanotte, Giorno!
Potrò guardare ancora
l'oriente rosseggiante -
Così diversi i monti sono allora
che il cuore sembra sciogliersi e volare -
Non sei altrettanto bella, Notte -
Io scelsi il Giorno -
Ma accogli per favore una bambina
che lui si volle togliere di torno !
425
Good Morning - Midnight -
I'm coming Home -
Day - got tired of Me -
How could I - of Him?
Sunshine was a sweet place -
I liked to stay -
But Morn - did 'nt want me - now -
So - Goodnight - Day!
I can look - cant I -
When the East is Red ?
The Hills - have a way - then -
That puts the Heart - abroad -
You - are not so fair - Midnight -
I chose - Day -
But - please take a little Girl -
He turned away!
Dal volume Buongiorno, notte di Emily Dickinson , Crocetti editore
425
Buongiorno, Notte -
Ritorno a casa -
Il Giorno mi ha lasciato -
non io lui.
Dimora dolce mi era il sole -
Ah, quanto mi piaceva -
Ma ormai il mattino non mi vuole -
Pertanto, buonanotte, Giorno!
Potrò guardare ancora
l'oriente rosseggiante -
Così diversi i monti sono allora
che il cuore sembra sciogliersi e volare -
Non sei altrettanto bella, Notte -
Io scelsi il Giorno -
Ma accogli per favore una bambina
che lui si volle togliere di torno !
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Good Morning - Midnight -
I'm coming Home -
Day - got tired of Me -
How could I - of Him?
Sunshine was a sweet place -
I liked to stay -
But Morn - did 'nt want me - now -
So - Goodnight - Day!
I can look - cant I -
When the East is Red ?
The Hills - have a way - then -
That puts the Heart - abroad -
You - are not so fair - Midnight -
I chose - Day -
But - please take a little Girl -
He turned away!
Dal volume Buongiorno, notte di Emily Dickinson , Crocetti editore
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Ancora la notte,
come le onde che ritmiche ritornano
il suo ritornare è quel che ci restituisce alla solitudine
O notte
Dall'ampia ansia dell'alba
Svelata alberatura.
Dolorosi risvegli.
Foglie, sorelle foglie,
Vi ascolto nel lamento.
Autunni,
Morbide dolcezze.
O gioventù,
Passata è appena l'ora del distacco.
Cieli alti della gioventù
Libero slancio.
E già sono deserto.
Perso in questa curva malinconia.
Ma la notte sperde le lontananze.
Oceanici silenzi,
Astrali nidi d'illusione,
O notte.
Giuseppe Ungaretti, 1919
come le onde che ritmiche ritornano
il suo ritornare è quel che ci restituisce alla solitudine
O notte
Dall'ampia ansia dell'alba
Svelata alberatura.
Dolorosi risvegli.
Foglie, sorelle foglie,
Vi ascolto nel lamento.
Autunni,
Morbide dolcezze.
O gioventù,
Passata è appena l'ora del distacco.
Cieli alti della gioventù
Libero slancio.
E già sono deserto.
Perso in questa curva malinconia.
Ma la notte sperde le lontananze.
Oceanici silenzi,
Astrali nidi d'illusione,
O notte.
Giuseppe Ungaretti, 1919
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
NERO INCENDIO
La notte è con me.
Dopo un giorno dal cielo torbido e ragnato
ho guardato d’un tratto alla finestra
e ho visto il nero incendio.
Come è irreale e sorprendente a volte ciò che conosciamo.
In quale modo strano
di colpo siamo vivi.
In quale modo subdolo e pacato
di colpo siamo morti.
Qualcuno che in quest’ombra mi denunci,
qualcuno che in questa notte mi difenda,
qualcuno che mi faccia da garante,
qualcuno che mi pieghi alla sua impotenza,
qualcuno, un volto, ma subito.
AGUIRRE FRANCISCA
La notte è con me.
Dopo un giorno dal cielo torbido e ragnato
ho guardato d’un tratto alla finestra
e ho visto il nero incendio.
Come è irreale e sorprendente a volte ciò che conosciamo.
In quale modo strano
di colpo siamo vivi.
In quale modo subdolo e pacato
di colpo siamo morti.
Qualcuno che in quest’ombra mi denunci,
qualcuno che in questa notte mi difenda,
qualcuno che mi faccia da garante,
qualcuno che mi pieghi alla sua impotenza,
qualcuno, un volto, ma subito.
AGUIRRE FRANCISCA
cassandra- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Entrando nella nuova stagione, anche le arie che fanno da sfondo ai nostri pensieri
inavvertitamente sfumano in un altro colore:
Di settembre
Ma il rumore ultimo del giorno,
trama incerta sul fondo
azzurrino dell'aria che in fumi
stinge qua e là ormai lietamente
per chi torna da un orizzonte di viti
e la sua voce si congiunge a quelle
della casa nel punto così dolce
che finiscono i campi che cominciano....
Ma il rumore nel buio è già silenzio.
Attilio Bertolucci
inavvertitamente sfumano in un altro colore:
Di settembre
Ma il rumore ultimo del giorno,
trama incerta sul fondo
azzurrino dell'aria che in fumi
stinge qua e là ormai lietamente
per chi torna da un orizzonte di viti
e la sua voce si congiunge a quelle
della casa nel punto così dolce
che finiscono i campi che cominciano....
Ma il rumore nel buio è già silenzio.
Attilio Bertolucci
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
tori corride sangue...il pezzo forse più celebre è di Garcìa Lorca ...avrà ispirato molti...la corrida inizia e finisce e noi siamo lì con il toro ed il torero......il tempo passa e le cinque diventano le sei
E' solo la parte più nota del suo potente “Llanto por la muerte de Ignacio Sánchez Mejías” 1935
la cornata e la morte
Alle cinque della sera.
Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.
Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l’ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d’arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l’arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.
Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s’iridava d’agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!
LA COGIDA Y LA MUERTE
A las cinco de la tarde.
Eran las cinco en punto de la tarde.
Un niño trajo la blanca sábana
a las cinco de la tarde.
Una espuerta de cal ya prevenida
a las cinco de la tarde.
Lo demás era muerte y sólo muerte
a las cinco de la tarde.
El viento se llevó los algodones
a las cinco de la tarde.
Y el óxido sembró cristal y níquel
a las cinco de la tarde.
Ya luchan la paloma y el leopardo
a las cinco de la tarde.
Y un muslo con un asta desolada
a las cinco de la tarde.
Comenzaron los sones de bordón
a las cinco de la tarde.
Las campanas de arsénico y el humo
a las cinco de la tarde.
En las esquinas grupos de silencio
a las cinco de la tarde.
¡Y el toro solo corazón arriba!
a las cinco de la tarde.
Cuando el sudor de nieve fue llegando
a las cinco de la tarde
cuando la plaza se cubrió de yodo
a las cinco de la tarde,
la muerte puso huevos en la herida
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
A las cinco en Punto de la tarde.
Un ataúd con ruedas es la cama
a las cinco de la tarde.
Huesos y flautas suenan en su oído
a las cinco de la tarde.
El toro ya mugía por su frente
a las cinco de la tarde.
El cuarto se irisaba de agonía
a las cinco de la tarde.
A lo lejos ya viene la gangrena
a las cinco de la tarde.
Trompa de lirio por las verdes ingles
a las cinco de la tarde.
Las heridas quemaban como soles
a las cinco de la tarde,
y el gentío rompía las ventanas
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
¡Ay, qué terribles cinco de la tarde!
¡Eran las cinco en todos los relojes!
¡Eran las cinco en sombra de la tarde!
:marcotoro:
E' solo la parte più nota del suo potente “Llanto por la muerte de Ignacio Sánchez Mejías” 1935
la cornata e la morte
Alle cinque della sera.
Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.
Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l’ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d’arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l’arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.
Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s’iridava d’agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!
LA COGIDA Y LA MUERTE
A las cinco de la tarde.
Eran las cinco en punto de la tarde.
Un niño trajo la blanca sábana
a las cinco de la tarde.
Una espuerta de cal ya prevenida
a las cinco de la tarde.
Lo demás era muerte y sólo muerte
a las cinco de la tarde.
El viento se llevó los algodones
a las cinco de la tarde.
Y el óxido sembró cristal y níquel
a las cinco de la tarde.
Ya luchan la paloma y el leopardo
a las cinco de la tarde.
Y un muslo con un asta desolada
a las cinco de la tarde.
Comenzaron los sones de bordón
a las cinco de la tarde.
Las campanas de arsénico y el humo
a las cinco de la tarde.
En las esquinas grupos de silencio
a las cinco de la tarde.
¡Y el toro solo corazón arriba!
a las cinco de la tarde.
Cuando el sudor de nieve fue llegando
a las cinco de la tarde
cuando la plaza se cubrió de yodo
a las cinco de la tarde,
la muerte puso huevos en la herida
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
A las cinco en Punto de la tarde.
Un ataúd con ruedas es la cama
a las cinco de la tarde.
Huesos y flautas suenan en su oído
a las cinco de la tarde.
El toro ya mugía por su frente
a las cinco de la tarde.
El cuarto se irisaba de agonía
a las cinco de la tarde.
A lo lejos ya viene la gangrena
a las cinco de la tarde.
Trompa de lirio por las verdes ingles
a las cinco de la tarde.
Las heridas quemaban como soles
a las cinco de la tarde,
y el gentío rompía las ventanas
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
¡Ay, qué terribles cinco de la tarde!
¡Eran las cinco en todos los relojes!
¡Eran las cinco en sombra de la tarde!
:marcotoro:
Tulip- Parlo poco ma parlo
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Re: Poesia altro respiro
A volte le parole dei poeti fotografano più chiaramente un momento senza voce......lo fissano senza appello e lo illuminano con abbagliante chiarezza.
Oggi, 8 settembre, all'alba, per ciò che ho visto e sentito più e più volte, per capacitarmi, , tento di rappresentare così il mio pensiero:
Esatto con un bisturi mi espongo metto a nudo il cuore
dentro la cassa e nel torace come in una teca
compongo un battere instancabile
una immaginazione libera dai lacci del batterio del mondo
cacciato oltre la cuspide appuntita della notte oltre la paura della morte.
Chiamo.
E intorno
nel battere uguale delle ali si raccolgano gli uccelli.
Che di nuovo gli ricordino tutti i nomi delle foreste
il suono delle spiagge nei deserti riassunti dalle onde
e le pietre prima d’essere cartiglio di tutti i cimiteri costruiti
come chiese e città della terra
memoria nostra come in quella dei predecessori.
(...)
In una concreta pazzia una verità che non ha padroni e nella permanente
follia dei fiori che lavorano a maglia l’aria leggerissima di ogni respiro
nella stessa impossibilità di resistenza a oltranza di una sola vita
che nelle altre si cancella, nell’assurdo vizio di vivere qui
come fosse solo questo il nostro piccolo corpo di geometrie fasulle, nei conti
algebrici di impossibili interessi maturati nel vano di ogni giorno
per capitalizzare gli anni
nell’orgia vana della logica che vorrebbe darci un credo in cui non si può credere
se non per umorismo ed ilarità congenita alla specie
lascio tracce, l’umidità del rossore che mi scorre sulla faccia
e sotto l’ala aperta di qualcosa che è volato via
oltre lo schermo di un cinema all’aperto
al suono dell’ultimo battito dell’atomo
in me come dentro tutto l’universo versato in questo corpo aperto
depongo il bisturi al tempo e nel silenzio
misterioso ancora mi ritraggo nel segno
di una mano senza nome.
Dennis Sibeijn
Oggi, 8 settembre, all'alba, per ciò che ho visto e sentito più e più volte, per capacitarmi, , tento di rappresentare così il mio pensiero:
Esatto con un bisturi mi espongo metto a nudo il cuore
dentro la cassa e nel torace come in una teca
compongo un battere instancabile
una immaginazione libera dai lacci del batterio del mondo
cacciato oltre la cuspide appuntita della notte oltre la paura della morte.
Chiamo.
E intorno
nel battere uguale delle ali si raccolgano gli uccelli.
Che di nuovo gli ricordino tutti i nomi delle foreste
il suono delle spiagge nei deserti riassunti dalle onde
e le pietre prima d’essere cartiglio di tutti i cimiteri costruiti
come chiese e città della terra
memoria nostra come in quella dei predecessori.
(...)
In una concreta pazzia una verità che non ha padroni e nella permanente
follia dei fiori che lavorano a maglia l’aria leggerissima di ogni respiro
nella stessa impossibilità di resistenza a oltranza di una sola vita
che nelle altre si cancella, nell’assurdo vizio di vivere qui
come fosse solo questo il nostro piccolo corpo di geometrie fasulle, nei conti
algebrici di impossibili interessi maturati nel vano di ogni giorno
per capitalizzare gli anni
nell’orgia vana della logica che vorrebbe darci un credo in cui non si può credere
se non per umorismo ed ilarità congenita alla specie
lascio tracce, l’umidità del rossore che mi scorre sulla faccia
e sotto l’ala aperta di qualcosa che è volato via
oltre lo schermo di un cinema all’aperto
al suono dell’ultimo battito dell’atomo
in me come dentro tutto l’universo versato in questo corpo aperto
depongo il bisturi al tempo e nel silenzio
misterioso ancora mi ritraggo nel segno
di una mano senza nome.
Dennis Sibeijn
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
E omaggiamo ancora una volta il mattino, la rinascita, attraverso la voce di una poetessa spagnola contemporanea che ama il nostro Ungaretti..
In un punto d'acqua
Omaggio a Giuseppe Ungaretti : Mi illumino d'immenso
E' qui
la mattina,
la tovaglia pulita,
preparato il cibo,
il cesto
dell'armonia,
l'acqua tutta chiarità
per un sorso di fede.
Mentre l'ultima riga azzurra
della notte
corre a ponente e via
si porta il corrucciato
ciglio del timore,
comincia il sole
l'abbozzo della gioia,
intuisce il frutto
la mano,
il canto dell'usignolo
riflette l'allegrezza
e colma di splendore
i punti cardinali.
En un punto de agua
Homenaje a Giuseppe Ungaretti : " M'illumino d'immenso"
Aquì està
la manana
el mantel limpio,
los alimentos dispuestos,
el azafate
de la armonia,
el agua, toda claridad,
par un sorbo
de fe.
Mientras la ultima linea azul
de la noche
corre hacia el poniente
llevandose
el ceno fruncido del temor,
el sol inicia
el bosquejo de la alegria,
la mano intuye
el fruto,
y el canto de la oropendola
refleja el gozo
y llena de splendor
los puntos cardinales.
Clara Jonès ( 2000)
In un punto d'acqua
Omaggio a Giuseppe Ungaretti : Mi illumino d'immenso
E' qui
la mattina,
la tovaglia pulita,
preparato il cibo,
il cesto
dell'armonia,
l'acqua tutta chiarità
per un sorso di fede.
Mentre l'ultima riga azzurra
della notte
corre a ponente e via
si porta il corrucciato
ciglio del timore,
comincia il sole
l'abbozzo della gioia,
intuisce il frutto
la mano,
il canto dell'usignolo
riflette l'allegrezza
e colma di splendore
i punti cardinali.
En un punto de agua
Homenaje a Giuseppe Ungaretti : " M'illumino d'immenso"
Aquì està
la manana
el mantel limpio,
los alimentos dispuestos,
el azafate
de la armonia,
el agua, toda claridad,
par un sorbo
de fe.
Mientras la ultima linea azul
de la noche
corre hacia el poniente
llevandose
el ceno fruncido del temor,
el sol inicia
el bosquejo de la alegria,
la mano intuye
el fruto,
y el canto de la oropendola
refleja el gozo
y llena de splendor
los puntos cardinales.
Clara Jonès ( 2000)
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
" Vedo acqua e palazzi. Dio mio, Dio mio! "
( Un' assistente di volo a bordo di un apparecchio della " American Airlines" , alle ore 8.45 dell'11 settembre 2001, sul cielo di Manhattan )
Che cosa sono gli anni ? Marianne Moore
Che cos'è la nostra innocenza,
che cos'è la nostra colpa ? Tutti sono
nudi, nessuno è al sicuro. Da dove viene
il coraggio. la domanda senza risposta,
il dubbio fermo che -
chiamando muto, ascoltando sordo-
nella sventura, anche nella morte,
incoraggia gli altri
e nella sconfitta esorta
l'anima ad essere forte?In profondità
vede ed è felice colui che
sa arrivare alla mortalità
e nella sua prigione si leva
al di sopra di sè come
il mare nell'abisso,lottando
per essere libero e incapace d'esserlo,
nella sua resa trova
la ragione di continuare.
Chi ha un forte sentire agisce così. Anche l'uccello,
più alto mentre canta, rafforza
la sua forma verticale. Benchè prigioniero,
con il suo potente canto
dice: che bassa cosa
la soddisfazione, che pura gioia.
E' questa la mortalità,
è questa l'eternità.
( Un' assistente di volo a bordo di un apparecchio della " American Airlines" , alle ore 8.45 dell'11 settembre 2001, sul cielo di Manhattan )
Che cosa sono gli anni ? Marianne Moore
Che cos'è la nostra innocenza,
che cos'è la nostra colpa ? Tutti sono
nudi, nessuno è al sicuro. Da dove viene
il coraggio. la domanda senza risposta,
il dubbio fermo che -
chiamando muto, ascoltando sordo-
nella sventura, anche nella morte,
incoraggia gli altri
e nella sconfitta esorta
l'anima ad essere forte?In profondità
vede ed è felice colui che
sa arrivare alla mortalità
e nella sua prigione si leva
al di sopra di sè come
il mare nell'abisso,lottando
per essere libero e incapace d'esserlo,
nella sua resa trova
la ragione di continuare.
Chi ha un forte sentire agisce così. Anche l'uccello,
più alto mentre canta, rafforza
la sua forma verticale. Benchè prigioniero,
con il suo potente canto
dice: che bassa cosa
la soddisfazione, che pura gioia.
E' questa la mortalità,
è questa l'eternità.
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Re: Poesia altro respiro
Ancora l'amore: una poesia di un poeta americano, Frank Bidart, che richiama un passo della Vita Nova di Dante, e parla dell'amore in carnato e di un sogno che l'ha visitato:
" Amore incarnato"
A tutti quelli resi folli o umani dall'amore
offro questo, perchè chiedo aiuto
per decifrare il mio sogno.
Quando amiamo serviamo AMORE.
Quando ripenso che alle quattro
della notte, osservato dalle stelle,
Amore finalmente si incarnò,
il ricordo si fa orrore.
In mano sorridendo AMORE teneva il mio
ardente cuore e tra le braccia colui che salutando
mi trapassa l'anima
ora avvolto nel sanguigno, addormentato.
Lo fece svegliare. Gli ordinò di mangiare
il mio cuore. Egli mangiò il mio cuore
ardente. Lo mangiò umilmente
come spaventato, mentre amore piangeva.
( dalla Vita Nova di Dante:
" E pensando di lei,mi soppraggiunse un soave sonno, ne lo quale m'apparve una meravigliosa visione: che me parea vedere ne la mia camera una nebula di colore di fuoco
dentro la quale io discernea una fegura d'uno segnore di puroso aspetto a chi la guardasse ......ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda, salvo che involta mi parea in uno drappo sanguigno leggermente... e ne l'una delle mani mi parea che questi tenesse una cosa la quale ardesse tutta ... e tanto si sforzava per suo ingegno che le facea mangiare questa cosa che in mano li ardea, la quale ella mangiava dubitosamente......"
" Amore incarnato"
A tutti quelli resi folli o umani dall'amore
offro questo, perchè chiedo aiuto
per decifrare il mio sogno.
Quando amiamo serviamo AMORE.
Quando ripenso che alle quattro
della notte, osservato dalle stelle,
Amore finalmente si incarnò,
il ricordo si fa orrore.
In mano sorridendo AMORE teneva il mio
ardente cuore e tra le braccia colui che salutando
mi trapassa l'anima
ora avvolto nel sanguigno, addormentato.
Lo fece svegliare. Gli ordinò di mangiare
il mio cuore. Egli mangiò il mio cuore
ardente. Lo mangiò umilmente
come spaventato, mentre amore piangeva.
( dalla Vita Nova di Dante:
" E pensando di lei,mi soppraggiunse un soave sonno, ne lo quale m'apparve una meravigliosa visione: che me parea vedere ne la mia camera una nebula di colore di fuoco
dentro la quale io discernea una fegura d'uno segnore di puroso aspetto a chi la guardasse ......ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda, salvo che involta mi parea in uno drappo sanguigno leggermente... e ne l'una delle mani mi parea che questi tenesse una cosa la quale ardesse tutta ... e tanto si sforzava per suo ingegno che le facea mangiare questa cosa che in mano li ardea, la quale ella mangiava dubitosamente......"
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
E ancora amore di adolescenti, a Milano, negli anni sessanta
( Poi a sedici anni mi innamorai di lei che abitava a piazzale Brescia e faceva atletica all'Arena : dai ricordi di Franco Buffoni)
" Così stanco ravviva la pista
Con la mollezzza di gambe amaranto,
Disegna ritorni
Rilascia in cerchio le ultime
Sciabolate di arti
Ed è sull'erba la sola rientranza
Dei fianchi la vita si muove "
( Poi a sedici anni mi innamorai di lei che abitava a piazzale Brescia e faceva atletica all'Arena : dai ricordi di Franco Buffoni)
" Così stanco ravviva la pista
Con la mollezzza di gambe amaranto,
Disegna ritorni
Rilascia in cerchio le ultime
Sciabolate di arti
Ed è sull'erba la sola rientranza
Dei fianchi la vita si muove "
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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