PAROLE IN CIRCOLO

@Ari, ti rispondo qui.
Son contenta che il mio spoiler ti abbia divertito, a volte sono un po' melodrammatica ma riveduto e corretto, di quello spoiler, dopo una settimana di ascolti continui e alla luce delle sue dichiarazioni, la sostanza rimane intatta.
A me questo lavoro, questa playlist, piace tanto. È il miglior lavoro di Marco, e ci voleva poco si potrebbe obiettare, ma lo considero veramente un lavoro importante.
Quando ho scritto che meritava un ascolto attento mi riferivo sia ai testi, parole semplici ma perfettamente pesate, sia alla musica, perché gli streaming non aiutavano affatto, soprattutto la versione gratuita di Spotify. Su quella piattaforma anche Guerriero perdeva parecchio. Poi c'è la sua voce, la sua interpretazione, le parole pesate si svelano pensate, sentite, vissute.
E a proposito di parole, @Exit, tra "portami dove si vola" a "spiccare il volo" la differenza la fa la metafora stessa e il brano in cui viene inserito .
Questo lavoro è un racconto di vita. Le parole che si ripetono all'interno di brani diversi mantengono il filo del racconto all'interno dell'immaginario dell'autore.
E il racconto si fa più complesso quando sono i sentimenti raccontati ad essere complessi, contorti, attorcigliati, complicati e contraddittori. Ma le parole sono le stesse, semplici e accessibili, come le melodie.
Melodie che sono colonne sonore in sottofondo, ognuna perfettamente equilibrata sul racconto, arricchite da suoni quotidiani esterni (il pensiero è andato immediatamente a If dei Pink Floyd), impreziosite da echi e raddoppi di voci che sono il rumore dei pensieri, urla interiori che non si riescono ad esprimere, e alla fine sostenute da arrangiamenti volutamente riconoscibili, già sentite e per questo anch'esse quotidiane e familiari, scelte in un immaginario musicale che dagli anni settanta arriva fino ad oggi.
Non ho bisogno della seconda parte per essere di nuova stupita. Ho sempre sostenuto che Marco sia un genio, e arte intrinseca, e questo lavoro così complesso, destrutturato come la nouvelle cousine e ricomposto con tanta semplicità ne è la prova ulteriore.

In questo periodo in cui vanno di moda le citazioni, Ferro che cita Ramazzotti e Jovanotti che cita un po' tutti ad minchiam, è una vera perla la citazione di Battiato, da Prospettiva Nevski, a cui tra l'altro aveva fatto un riferimento molto velato, ad aprile, nella chat con Mollica. Quindi come frase scelgo quella, e per la precisione quella finale:
L'unica certezza che io ho
È che all'imbrunire l'alba troverò

L'incipit è Ora ascoltami, dello stesso brano, perché... perché è importante per me

@jazz molto bella la frase che hai scelto racchiude tanto in quelle poche righe....

Per quanto riguarda la frase di Invicibile, sicuramente hai ragione, ma a me provoca comunque una sensazione potente di banalità che non riesco a mandare giù   

poi vabbè, la canzone l'ascolto comunque perchè nella sua semplicità pop la musica mi "acchiappa"

lo so, non ho un briciolo di credibilità ai vostri occhi

Aggiungo solo una cosa, su Canova. Non può essere contemporaneamente responsabile della sperimentazione di Guerriero e della banalizzazione di tutto il resto. Guerriero potrebbe essere stato un caso, ma non ci credo visto che arrivata per ultima, dopo già tanto lavoro, ma il resto è stato liquidato troppo in fretta, secondo me.
Sono andata ad ascoltare con più attenzione sia Renga che Giorgia. E a parte aver fatto con loro il lavoro che aveva fatto sulla voce con Marco in PAC, non ci trovo niente di uguale. E Marco qui è già oltre, con un controllo e una duttilità sui toni gravi che non è una discesa all'inferno, come ha detto lui, ma un'ascesa in paradiso al rallentatore.

Echi e raddoppi di voce, effetti ed elettronica Marco ne ha sempre usati, in Solo 2.0 e pure in Re matto, pensate a quella Stanco che quasi tutti schifano e che a me è sempre piaciuta, ed io a quel disco penso quando ascolto PIC, anche gli argomenti sono spesso l'evoluzione o la rielaborazione di quelli, Marco sa raccontare solo di se, lui stesso ammette che in Essere umani per la prima volta si rivolge all'esterno.
Non mi convince però la tua idea di concept, a proposito avevo un'alternativa a Germont padre , che si fosse fissato con Love story     in realtà l'ha spiegato bene, il cocept c'è ,voleva raccontare l'amore in tutti gli aspetti, e in effetti si parte dall'accettazione di se stessi che  porta  all'amore per gli altri, che ancora apre all'amore di coppia che però, come dice Verdone, è eterno finchè dura, i sentimenti sono precari, quelle piume nell'aria volano leggere, senza peso ma in balìa del vento non sanno dove vanno, non possono determinare il loro destino.
Il senso di banalità e di già sentito è così forte che io sono convinta di avere sentito già proprio quella musica lì con quelle parole lì, proprio  uguali, mi viene da dire che Marco abbia individuato il prototipo della canzone che esprime quella determinata emozione e l'abbia riproposta pari pari, in questo senso posso comprendere la scelta della canzone amiciana che purtroppo oggi è l'esempio tipo della canzone d'amore.
Non do la colpa a Canova, la responsabilità di questo disco ricade tutta su Marco, piuttosto mi chiedo cosa abbiano fatto in due anni, in realtà penso che Marco abbia davvero cominciato a buttare giù idee già due anni fa, lo diceva già allora, ma credo ci abbiano lavorato poco, forse i soliti sei mesi, tanto più che metà dei brani almeno esistevano già
e Marco li ha solo adattati alle sue esigenze, si è pescato negli archivi come per PAC, e così mi torna anche il bisogno dei due tempi, d'altro canto Canova sta uscendo con troppa roba, si dovrebbe dare un limite, la qualità del suo lavoro sta scadendo fortemente.
Non riesco ad ascoltare il file che ci hai fornito, forse ho pure combinato un pasticcio nel tentativo di capirci qualcosa, comunque gli ascolti televisivi e radiofonici mi hanno dato un suono più caldo, rotondo, e la voce di Marco ne esce in tutto il suo splendore, è  l'interprete magnifico che continua la sua crescita direi , nonostante Canova, a proposito forse avete notato che usa la pronuncia di alcune parole in modo da suggerire, quasi mimandolo, il gesto, l'azione che quella parola significa, sulla scia della musica organica, che si armonizza con i suoni della natura, esempio il "riallllzerò" di Guerriero e in continuità con i suoni naturalistici che pervadono i brani, ma questa volta secondo me non basta a riscattare le canzoni.

Jazzbianco ha scritto:@Ari, ti rispondo qui.
Son contenta che il mio spoiler ti abbia divertito, a volte sono un po' melodrammatica ma riveduto e corretto, di quello spoiler, dopo una settimana di ascolti continui e alla luce delle sue dichiarazioni, la sostanza rimane intatta.
A me questo lavoro, questa playlist, piace tanto. È il miglior lavoro di Marco, e ci voleva poco si potrebbe obiettare, ma lo considero veramente un lavoro importante.
Quando ho scritto che meritava un ascolto attento mi riferivo sia ai testi, parole semplici ma perfettamente pesate, sia alla musica, perché gli streaming non aiutavano affatto, soprattutto la versione gratuita di Spotify. Su quella piattaforma anche Guerriero perdeva parecchio. Poi c'è la sua voce, la sua interpretazione, le parole pesate si svelano pensate, sentite, vissute.
E a proposito di parole, @Exit, tra "portami dove si vola" a "spiccare il volo" la differenza la fa la metafora stessa e il brano in cui viene inserito .
Questo lavoro è un racconto di vita. Le parole che si ripetono all'interno di brani diversi mantengono il filo del racconto all'interno dell'immaginario dell'autore.
E il racconto si fa più complesso quando sono i sentimenti raccontati ad essere complessi, contorti, attorcigliati, complicati e contraddittori. Ma le parole sono le stesse, semplici e accessibili, come le melodie.
Melodie che sono colonne sonore in sottofondo, ognuna perfettamente equilibrata sul racconto, arricchite da suoni quotidiani esterni (il pensiero è andato immediatamente a If dei Pink Floyd), impreziosite da echi e raddoppi di voci che sono il rumore dei pensieri, urla interiori che non si riescono ad esprimere, e alla fine sostenute da arrangiamenti volutamente riconoscibili, già sentite e per questo anch'esse quotidiane e familiari, scelte in un immaginario musicale che dagli anni settanta arriva fino ad oggi.
Non ho bisogno della seconda parte per essere di nuova stupita. Ho sempre sostenuto che Marco sia un genio, e arte intrinseca, e questo lavoro così complesso, destrutturato come la nouvelle cousine e ricomposto con tanta semplicità ne è la prova ulteriore.

In questo periodo in cui vanno di moda le citazioni, Ferro che cita Ramazzotti e Jovanotti che cita un po' tutti ad minchiam, è una vera perla la citazione di Battiato, da Prospettiva Nevski, a cui tra l'altro aveva fatto un riferimento molto velato, ad aprile, nella chat con Mollica. Quindi come frase scelgo quella, e per la precisione quella finale:
L'unica certezza che io ho
È che all'imbrunire l'alba troverò

L'incipit è Ora ascoltami, dello stesso brano, perché... perché è importante per me

anche io ho avuto la stessa impressione iniziale, che è continuata poi negli ascolti successsivi e  l'ho scritto fin da subito.....ma mi sembrava di vivere da sola su un pianeta  nell'Iperspazio ah ah

@Aridne, evidentemente a me manca qualche ascolto amiciano, perché io la ripetizione di quel prototipo non lo vedo nei brani di Marco.
Guerriero, Essere Umani ed Invicibile non parlano di un amore di coppia, e gli altri brani trattano l'argomento amore con una visione che non è assolutamente amiciana, banalizzata al rapporto o alla mancanza di esso, ma come un'analisi interiore di se stessi o istantanee di specifiche situazioni che con le storielle di Coro e Gamba non hanno proprio niente a che vedere.
E poi ci sono sono così tanti riferimenti alla sua vita che non vedo proprio come possano essere stati pescati nel mazzo.

ariadne ha scritto:
Non riesco ad ascoltare il file che ci hai fornito, forse ho pure combinato un pasticcio nel tentativo di capirci qualcosa, comunque gli ascolti televisivi e radiofonici mi hanno dato un suono più caldo, rotondo, e la voce di Marco ne esce in tutto il suo splendore, è  l'interprete magnifico che continua la sua crescita direi , nonostante Canova, a proposito forse avete notato che usa la pronuncia di alcune parole in modo da suggerire, quasi mimandolo, il gesto, l'azione che quella parola significa,  sulla scia della musica organica, che si armonizza con i suoni della natura, esempio il "riallllzerò" di Guerriero e in continuità con i suoni naturalistici che pervadono i brani,  ma questa volta secondo me non basta a riscattare le canzoni.

Perché nonostante Canova e non grazie a Canova? Se fosse stato per altri probabilmente tanto splendore e calore non l'avremmo mai ascoltato.
Quanto al mimare, l'ha sempre fatto. Ha sempre piegato le parole alla melodia ed ora che la melodia è poco più che un supporto, l'effetto è più evidente.

Jazzbianco ha scritto:Aggiungo solo una cosa, su Canova. Non può essere contemporaneamente responsabile della sperimentazione di Guerriero e della banalizzazione di tutto il resto.

infatti lo dissi qualche giorno fa commentando la recensione di Alicandri....

Scusate, sta per arrivare un pippone infinito.....  

In questi giorni ho ascoltato molto, il disco e le interviste.... e ho capito una serie di cose che vorrei condividere con voi.

Prima di tutto tre concetti che non mi erano chiari:

playlist: credevo intendesse che avrebbe inserito tante canzoni di vario tipo e magari l'avrebbe aggiornata nel tempo. Invece no, si tratta di un primo tempo che era pronto (a cui forse si aggiungeranno solo le ghost track dell'app), e di un secondo tempo che ancora è da realizzare, quindi è sul secondo tempo che ci saranno le modifiche.

diversi mood: diverse storie che Marco racconta con diversi stati d'animo.

sperimentazione: con questo termine io mi riferivo a qualcosa simile a SOLO 2.0. Credo che per Marco sperimentare sia inteso coi suoni, con i cori, con tutto ciò che riesce a inserire in un brano... e con un ascolto attento si trovano in ogni brano di PIC. Non sono semplicemente canzoni suonate e cantate, ma c'è un lavoro di arrangiamenti abbastanza complesso.


Mi sono riscritta poi le frasi che ha detto su radio 105 e che mi hanno fatto riflettere tanto e che mi pare spieghino tanto cose e che rispondano anche alle mie critiche avvenute prima di sentire il disco.

Int: Io ho ascoltato tutto il disco così, anche non attentamente in certi casi e ho ottenuto l'effetto che forse volevi tu... mi sono messo ad ascoltare le parole... cioè quanto delle volte la musica per vari motivi è sopra le parole, e quanto invece le parole sono sopra la musica. In questo caso qual era il tuo obiettivo?

M: mah  il mio obiettivo è sempre stato quello di raggiungere la perfezione che non avrò mai...

Int: Alla ricerca della felicità!!

M: sì... un equilibrio tra le parole e le varie fasi emozionali che secondo me esistono nella musica, cioè c'è una fase che viene prettamente da un'estensione vocale, cioè il prendere una nota che scatena delle sostanze, che non so quali siano però, sicuramente ti viene la pelle d'oca per quello, è una questione di frequenze. Poi c'è la seconda che è quella di ritrovare delle fotografie in alcuni testi, in alcune frasi, cioè di ritrovare delle cose che hai già vissuto e quella lì è un'altra emozione. L'unire queste due cose arrivi al sublime... e io di certo non ci sono arrivato perchè ho lasciato da parte in questo disco tutto quello che è l'istintivo  e il virtuosismo che avevo prima.

E poi continua così
M: Ora diranno: scrivi male e non canti più.

Riguardo al pubblico:
M: Io prendo sempre in esame questa frase di Hitchcock che disse: «Sicuramente per voi questo è un film, è solamente un film, per me è la vita», ineffetti poi è la verità... spero che questa vita che è uscita venga anche a modificarsi grazie a tutte le persone che ti seguono e grazie a tutti i commenti che riceverò, ovviamente non prenderò in esame commento per commento... tipo a me me piace di più il blues e farò tutto un disco blues....

Ecco, queste parole mi hanno fatto riflettere su due cose...
Marco è veramente bravo a fare tutto...  e per quanto io possa dire «mi piace più rock qui è troppo pop» ... la sua cifra stilistica rimane unica... e la ritrovo nella sua voce, anche quando canta con toni bassi.. la sua voce si fa avvolgente con delle sfumature particolari... ma in alcuni pezzi non ha rinunciato così tanto alle tonalità alte... Mai e per sempre, e anche Come un attimo fa, hanno delle note mica male da prendere.... e forse ora sta ancora provando, cercando di capire cosa fare... bene, qui ha messo insieme i suoi gusti, i messaggi che voleva dare e anche il favore del pubblico... perchè Canova era una garanzia. Perchè certi suoni, per quanto particolari funzionano bene alla radio.
E l'altra cosa riguarda i messaggi. Credo che il riscontro che ha avuto con L'essenziale lo abbia influenzato non poco. Il messaggio della canzone è giunto a tutti. Esseri umani per me nasce da lì... non particolarmente originale forse nella musicalità (Fabirizo Moro style direi), ma con un messaggio bello e significativo... e dove lo troviamo un altro giovane che fa queste cose? e in tutto il disco io ritrovo spunti interessanti.....

Poi concordo con molte cose che ha scritto Jazz (anche se io i brani li considero singolarmente) e con Lev riguardo alla malinconia... perchè lì ci ritrovo un pò di SOLO 2.0 (che tra l'altro scusate ma canzoni brutte ne aveva pure quel disco   )...

E per me questo disco è molto meglio a livello di testi e di suoni degli altri... l'energia che cerco solitamente in pezzi rock c'è. Ma è incanalata in altro.... e le ballad sono superiori decisamente a tutto quello che ha fatto Marco finora. (le mie valutazioni scartano Sei come sei e Invincibile)

Non voglio convincere nessuno con questo post, lo sottolineo... sono solo riflessioni...

Io non ritengo Canova responsabile di niente. Semmai co-responsabile.
La sua impronta è decisamente molto presente, è innegabile. Questo può essere per alcuni positivo e per altri negativo.
Personalmente mi è piaciuto il lavoro che Canova ha fatto in passato con altri artisti, mentre non mi piace il lavoro che sta facendo INSIEME a Marco.
E' sempre questione soggettiva...
Penso che Canova sappia fare di molto meglio (sempre per mio gusto, ma lo specifico ogni volta perché non vorrei essere fraintesa) ma che si adatti a quelle che sono determinate esigenze.
Serve un prodotto di un determinato tipo e lui lavora per sfornare quel prodotto. E lo fa bene, perché è senza dubbio un grande professionista.

e io le tue riflessioni le quoto pure @duenote

@Love, hai ragione,ma è anche vero, come dice Jazz che non si può dire che non ci piace il lavoro che sta facendo con Marco e allo stesso tempo affermare che ci piace molto "Guerriero" perchè le due cose cozzano l'una contro l'altra.

Io non seguo amiciani e non so cosa abbia fatto Canova con altri artisti, solo ascoltando la radio... di certo sono però una persona convinta che Marco ci metta tanto del suo in tutto quello che fa.... anche se non è uno scrittore, un poeta, un filosofo, un musicista, un produttore.... è testardo.... e quindi la mano di Canova ce la sento tanto... ma ci sento tanto anche Marco dentro questi pezzi. Ma tanto tanto. (note alte a parte)..

Poi ripeto se non piace proprio non ci si può fare nulla.

Exit ha scritto:@Love, hai ragione,ma è anche vero, come dice Jazz che non si può dire che non ci piace il lavoro che sta facendo con Marco e allo stesso tempo affermare che ci piace molto "Guerriero" perchè le due cose cozzano l'una contro l'altra.

Per me non cozzano. Infatti Marco ha dichiarato che Guerriero è nata quasi alla fine.
E che ha dovuto discutere perché trovasse spazio come primo singolo.
Non trovo sia casuale.
Per quello dicevo che Canova sa anche fare di meglio PER MIO GUSTO. E con Guerriero lo ha fatto. Con il resto no, a parte qualche guizzo ma, che come dicevo l'altro giorno, ha troppe assonanze con cose che esistono già.
Quando ascolto Ed è per questo, ad esempio, che è uno dei pezzi che mi entusiasmano di più...non posso comunque non pensare ad un altro pezzo di un altro artista prodotto sempre da Canova e uscito 8 anni fa. Solo per dirne una. E poi basta...non voglio davvero andare oltre, non l'ho fatto prima e non voglio farlo ora perché non ha senso... Altrove mi sono già sentita dire che non capisco, che non entro in connessione con il mondo di Marco, che non ascolto abbastanza le parole...per cui apposto così

Ottima discussione, come sempre dovrebbero esserlo le discussioni: si ragiona appassionatamente  cercando di capire le ragioni degli altri: ( i sentimenti invece , quelli sono personali e profondi e  con quelli  ognuno di noi vive, e se uno sente in modo completamente diverso da me dico solo menomale !!!) e già che ci sono quoto pure io @due note per le sue riflessioni

@Love e chi riesce ad entrare in connessione con il mondo di Marco? A malapena riusciamo ad entrare in connessione con il nostro di mondo  

A parte gli scherzi, guarda che io ti dò ragione. E' vero che ci sono echi di cose già sentite, è vero che l'album è molto radiofonico, è vero che alcuni testi sono banali.
Consapevole di ciò, mi piace comunque ascoltare canzoni come "Esseri umani" perchè nonostante il testo semplice manda comunque un messaggio forte, che difficilmente negli ultimi periodi ho sentito (in album pop), mi piace ascoltare canzoni come Io ti aspetto e ed è per questo, perchè mi piace come canta Marco e mi piacciono pure i testi e mi piace se sei come sei per il testo che ha.
Ma anche Guerriero aveva richiami di altro. Questo voglio dire. A molti ricordava Ferro (sopratutto nel ritornello), eppure piace e alcuni dicono che è una canzone "innovativa e sperimentale" che vuol dire poi....

Alla fine della fiera possiamo fare tutti i commenti tecnici del mondo ed analizzare il perchè ed il per come ma alla fine delle varie sottrazioni ed addizioni resta sempre il nostro gusto: Ci piace o non ci piace.
Ho letto anche di gente che Guerriero non piace per nulla per esempio

p.s.: per esempio per quanto io ritenga dei bravissimi artisti i Pink Floyd a me non piacciono per nulla. La maggior parte delle loro canzoni mi annoiano. (Speriamo non mi senta Joe )

Poi è normale che tutti noi speriamo in un'evoluzione sempre maggiore per Marco.
Lo spero vivamente.
Certo non mi accontento di canzoni come "Invincibile".

Exit ha scritto:
Alla fine della fiera possiamo fare tutti i commenti tecnici del mondo ed analizzare il perchè ed il per come ma alla fine delle varie sottrazioni ed addizioni resta sempre il nostro gusto: Ci piace o non ci piace.
Ho letto anche di gente che Guerriero non piace per nulla per esempio

Appunto


PS: Invincibile ad esempio so che piace a tanti...non per niente era una delle più scaricate singolarmente...

LoveManRay ha scritto:

Exit ha scritto:
Alla fine della fiera possiamo fare tutti i commenti tecnici del mondo ed analizzare il perchè ed il per come ma alla fine delle varie sottrazioni ed addizioni resta sempre il nostro gusto: Ci piace o non ci piace.
Ho letto anche di gente che Guerriero non piace per nulla per esempio

Appunto


PS: Invincibile ad esempio so che piace a tanti...non per niente era una delle più scaricate singolarmente...

Ecco, questa cosa un pò mi preoccupa 

@Love, senza girarci intorno, il brano è Stop! Dimentica.
Sono giorni che leggo di questa assonanza, ma che vi devo dire, sarò sorda, o ascolto troppo le parole     . Perciò vorrei che tu mi spiegassi dove e come i due pezzi coincidono perché vorrei capire che cosa manca al mio ascolto.

@Exit, Invincibile racconta un momento adolescenziale e ne usa le parole.
Ho letto un commento di una ragazzina, non ricordo dove, nel quale raccontava di come il padre si sia commosso ascoltando Invincibile. Perché un padre vorrebbe sentirsi dire quelle parole da un figlio, e continuare ad essere per lui un Guerriero, sempre.

Jazzbianco ha scritto:@Love, senza girarci intorno, il brano è Stop! Dimentica.
Sono giorni che leggo di questa assonanza, ma che vi devo dire, sarò sorda, o ascolto troppo le parole     . Perciò vorrei che tu mi spiegassi dove e come i due pezzi coincidono perché vorrei capire che cosa manca al mio ascolto.

@Exit, Invincibile racconta un momento adolescenziale e ne usa le parole.
Ho letto un commento di una ragazzina, non ricordo dove, nel quale raccontava di come il padre si sia commosso ascoltando Invincibile. Perché padre vorrebbe sentirsi dire quelle parole da un figlio, e continuare ad essere per lui un Guerriero, sempre.

@Jazz guarda che parli con una che è riuscita a piangere ascoltando per la prima volta "Dove si vola"
Ma resto della mia idea: il testo di invincibile è banale   e spero che non tutti gli adolescenti siano banali

Jazzbianco ha scritto:@Love, senza girarci intorno, il brano è Stop! Dimentica.
Sono giorni che leggo di questa assonanza, ma che vi devo dire, sarò sorda, o ascolto troppo le parole     . Perciò vorrei che tu mi spiegassi dove e come i due pezzi coincidono perché vorrei capire che cosa manca al mio ascolto.

Purtroppo non ho le competenze tecniche e terminologiche per farti capire perché me lo ricorda...ma appena l'ho sentito sono rimasta ...ad istinto mi ha ricordato subito quel pezzo...un motivo ci sarà. O sarò impazzita...che può anche essere

Jazzbianco ha scritto:@Aridne, evidentemente a me manca qualche ascolto amiciano, perché io la ripetizione di quel prototipo non lo vedo nei brani di Marco.
Guerriero, Essere Umani ed Invicibile non parlano di un amore di coppia, e gli altri brani trattano l'argomento amore con una visione che non è assolutamente amiciana, banalizzata al rapporto o alla mancanza di esso, ma come un'analisi interiore di se stessi o istantanee di specifiche situazioni che con le storielle di Coro e Gamba non hanno proprio niente a che vedere.
E poi ci sono sono così tanti riferimenti alla sua vita che non vedo proprio come possano essere stati pescati nel mazzo.

le prime canzoni di quella coppia cantate dall'Amoroso non erano affatto banali.
io mi riferivo ad Invincibile come prototipo della canzone d'amore oggi, in Italia, le altre canzoni ai prototipi dei vari generi, non amiciani, Esseri umani al cantautorato tipo Moro, come già ricordava qualcuno, ma di tanti altri di cui non conosco i nomi e dalle voci indistinguibili, e via discorrendo.
Credo di non essermi spiegata, ho anch'io affermato che i testi sono autobiografici, come sempre, ma ti faccio notare che le canzoni di Valli erano già depositate in siae, c'è la canzone americana e quella di Carboni, come succede spesso lui interviene a modificare l'esistente ,come fece con L'essenziale , quello che voglio dire è che il lavoro è stato sbrigativo , cosa che hai detto anche tu, il filmato di realtime porta la data del 5 luglio, il lavoro non è durato due anni.
Ma ci tieni così tanto a pensare che Marco abbia avuto una storia d'amore finita in tragedia ?non mi pare peraltro che ci siano elementi per pensarlo.
Tu stessa dici che Canova è stato sbrigativo e che il lavoro fatto sulle voci di altri non ti piace, certo il suono rotondo forse altri non avrebbero saputo realizzarlo, ma io parlavo della crescita di Marco, il genio da solo non è più capace di nulla ?
La questione delle somiglianze di Guerriero con Ferro mi sembrano del tutto superata, è stata l'impressione di un' attimo subito svanita, ed eviterei i confronti fra questo disco e Solo 2.0, non hanno nulla in comune se non l'uso dell'elettronica, e a proposito, la smetta certa gente ( lo leggo in giro ) di pensare che chi ha apprezzato quel disco vorrebbe Marco sofferente e tormentato.
Come sempre ....de gustibus.....ma anche il giudizio sul valore dipende dai criteri di valutazione e dalle conoscenze del singolo, se a me non sembra un buon lavoro non significa nulla, è solo il mio parere ed il mio gusto, il disco piace, l'importante è questo
per quanto mi riguarda , mi basta Guerriero per mantenere viva la curiosità per quello che verrà.

ariadne ha scritto:
La questione delle somiglianze di Guerriero con Ferro mi sembrano del tutto superata, è stata l'impressione di un' attimo subito svanita, ed eviterei i confronti fra questo disco e Solo 2.0, non hanno nulla in comune se non  l'uso dell'elettronica, e a proposito, la smetta certa gente ( lo leggo in giro ) di pensare che chi ha apprezzato quel disco vorrebbe Marco sofferente e tormentato.
Come sempre ....de gustibus.....ma anche il giudizio sul valore dipende dai criteri di valutazione e dalle conoscenze del singolo, se a me non sembra un buon lavoro non significa nulla, è solo il mio parere ed il mio gusto, il disco piace, l'importante è questo  
per quanto mi riguarda , mi basta Guerriero per mantenere viva la curiosità per quello che verrà.

e soprattutto la parte in grassetto...sembra che quel lavoro sia innominabile e che uno voglia che Marco si strugga e si dilani...piuttosto che inizi ad urlare come un forsennato.
NO. Almeno, per quel che mi riguarda non è così...

Levnicolaievic ha scritto:

Jazzbianco ha scritto:@Ari, ti rispondo qui.
Son contenta che il mio spoiler ti abbia divertito, a volte sono un po' melodrammatica ma riveduto e corretto, di quello spoiler, dopo una settimana di ascolti continui e alla luce delle sue dichiarazioni, la sostanza rimane intatta.
A me questo lavoro, questa playlist, piace tanto. È il miglior lavoro di Marco, e ci voleva poco si potrebbe obiettare, ma lo considero veramente un lavoro importante.
Quando ho scritto che meritava un ascolto attento mi riferivo sia ai testi, parole semplici ma perfettamente pesate, sia alla musica, perché gli streaming non aiutavano affatto, soprattutto la versione gratuita di Spotify. Su quella piattaforma anche Guerriero perdeva parecchio. Poi c'è la sua voce, la sua interpretazione, le parole pesate si svelano pensate, sentite, vissute.
E a proposito di parole, @Exit, tra "portami dove si vola" a "spiccare il volo" la differenza la fa la metafora stessa e il brano in cui viene inserito .
Questo lavoro è un racconto di vita. Le parole che si ripetono all'interno di brani diversi mantengono il filo del racconto all'interno dell'immaginario dell'autore.
E il racconto si fa più complesso quando sono i sentimenti raccontati ad essere complessi, contorti, attorcigliati, complicati e contraddittori. Ma le parole sono le stesse, semplici e accessibili, come le melodie.
Melodie che sono colonne sonore in sottofondo, ognuna perfettamente equilibrata sul racconto, arricchite da suoni quotidiani esterni (il pensiero è andato immediatamente a If dei Pink Floyd), impreziosite da echi e raddoppi di voci che sono il rumore dei pensieri, urla interiori che non si riescono ad esprimere, e alla fine sostenute da arrangiamenti volutamente riconoscibili, già sentite e per questo anch'esse quotidiane e familiari, scelte in un immaginario musicale che dagli anni settanta arriva fino ad oggi.
Non ho bisogno della seconda parte per essere di nuova stupita. Ho sempre sostenuto che Marco sia un genio, e arte intrinseca, e questo lavoro così complesso, destrutturato come la nouvelle cousine e ricomposto con tanta semplicità ne è la prova ulteriore.

In questo periodo in cui vanno di moda le citazioni, Ferro che cita Ramazzotti e Jovanotti che cita un po' tutti ad minchiam, è una vera perla la citazione di Battiato, da Prospettiva Nevski, a cui tra l'altro aveva fatto un riferimento molto velato, ad aprile, nella chat con Mollica. Quindi come frase scelgo quella, e per la precisione quella finale:
L'unica certezza che io ho
È che all'imbrunire l'alba troverò

L'incipit è Ora ascoltami, dello stesso brano, perché... perché è importante per me

anche io ho avuto la stessa impressione iniziale, che è continuata poi negli ascolti successsivi e  l'ho scritto fin da subito.....ma mi sembrava di vivere da sola su un pianeta  nell'Iperspazio ah ah

 e prendo due con un quoto solo ... grazie Jazz per aver dato un senso e un filo logico ai miei pensieri e Lev ... non sei sola