Poesia altro respiro
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Re: Poesia altro respiro
:ghirlanda:
la parola si disfa/ silenzio ondoso/ memoria
la parola si disfa/ silenzio ondoso/ memoria
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Immenso e rosso
Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu sia
Jaques Prevert
Immense et rouge
Au-dessus du Grand Palis
Le soleil d'hiver apparait
et disparait
Comme lui mon coeur va disparaitre
Et tout mon sang va s'en aller
S'en aller a ta recherche
Mon amour
Ma beautè
Et te trouver
Là où tu es.
Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu sia
Jaques Prevert
Immense et rouge
Au-dessus du Grand Palis
Le soleil d'hiver apparait
et disparait
Comme lui mon coeur va disparaitre
Et tout mon sang va s'en aller
S'en aller a ta recherche
Mon amour
Ma beautè
Et te trouver
Là où tu es.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
POEMETTO DELLA TREGUA
1
Le strade tutte alle spalle,
le irrisolte strade,
e il loro frastuono
quei lampi che segnarono
il cuore di furori
Rosse in un incendio
vi fiorirono tutte le cose
le rose della vita
2
La tregua:
la richiede il cuore
le sue tessiture
risultano dosaggio
di lente alchimie
Si muove
in una penombra di sangue ispessito
Precipizi
i suoi silenzi sempre più lunghi
3
È questo il tempo (il luogo?)
delle quiete interrogazioni
se fuori
sui muri trapassa
un fiato di vento
il luminoso filo della luna
Tutto è al di là e oscuro:
vi trascorrono
in un incrinato specchio
terra e cielo,
si confondono
in un incastro di corrispondenze
Presiede alla notte
l’abrasa memoria delle cose
delle rose della vita
Rodolfo Di Biasio
Da Poemetti elementari, Il Labirinto, 2008
1
Le strade tutte alle spalle,
le irrisolte strade,
e il loro frastuono
quei lampi che segnarono
il cuore di furori
Rosse in un incendio
vi fiorirono tutte le cose
le rose della vita
2
La tregua:
la richiede il cuore
le sue tessiture
risultano dosaggio
di lente alchimie
Si muove
in una penombra di sangue ispessito
Precipizi
i suoi silenzi sempre più lunghi
3
È questo il tempo (il luogo?)
delle quiete interrogazioni
se fuori
sui muri trapassa
un fiato di vento
il luminoso filo della luna
Tutto è al di là e oscuro:
vi trascorrono
in un incrinato specchio
terra e cielo,
si confondono
in un incastro di corrispondenze
Presiede alla notte
l’abrasa memoria delle cose
delle rose della vita
Rodolfo Di Biasio
Da Poemetti elementari, Il Labirinto, 2008
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Re: Poesia altro respiro
Gennaio
Nei canali
specchiate brine
Sotto i rami
il vuoto mattino
Dal niente un suono
dal monte un'ombra di luce
solo per un breve respiro
il sole accarezza la riva.
Nei canali
specchiate brine
Sotto i rami
il vuoto mattino
Dal niente un suono
dal monte un'ombra di luce
solo per un breve respiro
il sole accarezza la riva.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Trovai parola
Trovai parola per ogni pensiero
della mia vita - tranne che per uno -
questo ora mi sfida - come mano
che cerchi di raffigurare il sole
a razze che il buio ha nutrito -
Da dove potrei cominciare ?
Può il bagliore mostrarsi nella porpora
o il pomeriggio - nell' indaco ?
Emily Dickinson, poesia n° 581
I found the words to every thought
I ever had - but One -
And that - defies me -
As a Hand did try to chalk the Sun
To races - nurtured the Dark -
How would your own - begin?
Can Blaze be shown in Cochineal
Or Noon - in Mazarin?
Trovai parola per ogni pensiero
della mia vita - tranne che per uno -
questo ora mi sfida - come mano
che cerchi di raffigurare il sole
a razze che il buio ha nutrito -
Da dove potrei cominciare ?
Può il bagliore mostrarsi nella porpora
o il pomeriggio - nell' indaco ?
Emily Dickinson, poesia n° 581
I found the words to every thought
I ever had - but One -
And that - defies me -
As a Hand did try to chalk the Sun
To races - nurtured the Dark -
How would your own - begin?
Can Blaze be shown in Cochineal
Or Noon - in Mazarin?
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
anniversario della morte di Cristina Campo ( 11 gennaio 1977 )
La Tigre Assenza
Ahi che la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perchè la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera...
( in " Conoscenza religiosa" luglio-settembre 1969)
La Tigre Assenza
Ahi che la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perchè la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera...
( in " Conoscenza religiosa" luglio-settembre 1969)
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Ciao Mariangela
Sonsoles- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Fernand Pessoa " Tenho uma grande constipasao"
Ho un grande raffreddore,
e tutti sanno come i grandi raffreddori
alterano l'intero sistema dell'universo,
ci fanno andare in collera con la vita ,
ci fanno starnutire fino alla metafisica.
Una giornata fatta fuori da soffiate di naso.
Mi fa male la testa indistintamente.
Triste condizione per un poeta minore!
Oggi sono proprio un poeta minore.
Quel che fu un tempo era un desiderio; si è rotto.
Addio per sempre, regina delle fate!
Le tue erano ali di sole, e io qui tiro avanti.
Non starò bene se non mi stenderò sul letto.
Non sono mai stato bene se non stendendomi nell'universo.
Excusez du peu...Che grande raffreddore fisico!
Ho bisogno di verità e di aspirina.
Tenho uma grande constipasao,
Et toda a gente sabe como as grandes costipasoes
Ateram todo o sitema do universo,
Zangam-nos contra a vida,
E fazem espirrar atè à metafisica.
tenho o dia perdido cheio de me assoar.
Doi.me a cabesa indisitintamente.
Triste consisao para um poeta menor !
Hoje sou verdadeiramente um poeta menor.
O que fui outrora um desejo; partiu-se.
Adeus para sempre, reinha das fadas!
As tuas asas eram de sol, e eu ca vou andando.
Nao estarei bem se nao me deitar na cama.
Nunca estive bem senao deitando-me no universo.
Escusez du peu...Que grande constipasao fisica !
Preciso de verdade e de aspirina .
14 marzo 1931
( avvertenza: al posto della " c" con cediglia che non compare nella mia tastiera ho usato la " s" per rappresentare il suono: in contipacao, cabeca, condicao )
Ho un grande raffreddore,
e tutti sanno come i grandi raffreddori
alterano l'intero sistema dell'universo,
ci fanno andare in collera con la vita ,
ci fanno starnutire fino alla metafisica.
Una giornata fatta fuori da soffiate di naso.
Mi fa male la testa indistintamente.
Triste condizione per un poeta minore!
Oggi sono proprio un poeta minore.
Quel che fu un tempo era un desiderio; si è rotto.
Addio per sempre, regina delle fate!
Le tue erano ali di sole, e io qui tiro avanti.
Non starò bene se non mi stenderò sul letto.
Non sono mai stato bene se non stendendomi nell'universo.
Excusez du peu...Che grande raffreddore fisico!
Ho bisogno di verità e di aspirina.
Tenho uma grande constipasao,
Et toda a gente sabe como as grandes costipasoes
Ateram todo o sitema do universo,
Zangam-nos contra a vida,
E fazem espirrar atè à metafisica.
tenho o dia perdido cheio de me assoar.
Doi.me a cabesa indisitintamente.
Triste consisao para um poeta menor !
Hoje sou verdadeiramente um poeta menor.
O que fui outrora um desejo; partiu-se.
Adeus para sempre, reinha das fadas!
As tuas asas eram de sol, e eu ca vou andando.
Nao estarei bem se nao me deitar na cama.
Nunca estive bem senao deitando-me no universo.
Escusez du peu...Que grande constipasao fisica !
Preciso de verdade e de aspirina .
14 marzo 1931
( avvertenza: al posto della " c" con cediglia che non compare nella mia tastiera ho usato la " s" per rappresentare il suono: in contipacao, cabeca, condicao )
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Alle tre e mezzo un solitario uccello
offrì a un silente cielo
una singola nota
di cauta melodia.
Alle quattro e mezzo la prova
aveva vinto già l'esperimento
quand'ecco, il principio suo d'argento
sommerse ogni altra cosa.
Alle sette e mezzo, scomparsi
alla vista strumento ed elemento.
solo lo spazio, non più la presenza -
tra i due - circonferenza.
1084- Emily Dickinson " Poems"
At Half past Three, a single Bird
Unto a silent Sky
Propounded but a single term
Of cautious melody.
At past Four, Experiment
Had subjugated test
And lo, Her silver Principle
Supplanted all the rest.
At Half past Seven, Element
Nor Implement, be seen -
And Place was where The Presence was
Circumference between.
offrì a un silente cielo
una singola nota
di cauta melodia.
Alle quattro e mezzo la prova
aveva vinto già l'esperimento
quand'ecco, il principio suo d'argento
sommerse ogni altra cosa.
Alle sette e mezzo, scomparsi
alla vista strumento ed elemento.
solo lo spazio, non più la presenza -
tra i due - circonferenza.
1084- Emily Dickinson " Poems"
At Half past Three, a single Bird
Unto a silent Sky
Propounded but a single term
Of cautious melody.
At past Four, Experiment
Had subjugated test
And lo, Her silver Principle
Supplanted all the rest.
At Half past Seven, Element
Nor Implement, be seen -
And Place was where The Presence was
Circumference between.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
27 gennaio 1945
Scarpina
Grotta per la bestiolina del
piede, stretta di caldo buono,
angelo custode di una piccola
carne, cosa fai, ora? Guardi
attorno in cerca del laccio
che annodava i raggi
el sole che più non
nasce…
Scarputa
Grota par la bistiuta dal
piè, strenta di cialt bon,
ànzul vuardian di ‘na pissula
ciar, se fatu, ades? Ti vuàrdis
ator-ator in sercia dal las
ch’al ingropava i ràis
dal soreli che pì a nol
nas…
I vui da li' robis (Gli occhi delle cose)
di Giacomo Vit
Scarpina
Grotta per la bestiolina del
piede, stretta di caldo buono,
angelo custode di una piccola
carne, cosa fai, ora? Guardi
attorno in cerca del laccio
che annodava i raggi
el sole che più non
nasce…
Scarputa
Grota par la bistiuta dal
piè, strenta di cialt bon,
ànzul vuardian di ‘na pissula
ciar, se fatu, ades? Ti vuàrdis
ator-ator in sercia dal las
ch’al ingropava i ràis
dal soreli che pì a nol
nas…
I vui da li' robis (Gli occhi delle cose)
di Giacomo Vit
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Rima della rabbia giusta
Tu dici che la rabbia che ha ragione
È rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un’offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo
Bruno Tognolini
da Rime di rabbia, Salami Editore
Tu dici che la rabbia che ha ragione
È rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un’offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo
Bruno Tognolini
da Rime di rabbia, Salami Editore
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Re: Poesia altro respiro
Epitaffio
Gli altri che t'amano e io
– “è finita, finita, finita” –
gli altri che t'amano e tu e io
giustamente per sempre feroci,
noi che ci perdiamo sempre
apparendoci in lunghi corridoi,
noi siamo – tu bene della terra
inguaribile e noi di tanto niente
gli eroi vivi, le anime del niente –
siamo noi, gli altri che t'amano e io
– così finita finita finita –
i morti della vita, e tu la tersa
faccia che ci trattiene veri di dolore,
della sorte, della vita che è persa,
ultimo crampo di inguaribile amore.
Giorgio Cesarano: “La tartaruga di Jastov”, Mondadori, 1966.
Gli altri che t'amano e io
– “è finita, finita, finita” –
gli altri che t'amano e tu e io
giustamente per sempre feroci,
noi che ci perdiamo sempre
apparendoci in lunghi corridoi,
noi siamo – tu bene della terra
inguaribile e noi di tanto niente
gli eroi vivi, le anime del niente –
siamo noi, gli altri che t'amano e io
– così finita finita finita –
i morti della vita, e tu la tersa
faccia che ci trattiene veri di dolore,
della sorte, della vita che è persa,
ultimo crampo di inguaribile amore.
Giorgio Cesarano: “La tartaruga di Jastov”, Mondadori, 1966.
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
ZONE DI SILENZIO
L’esuberanza del mondo
ci lascia spesso impotenti,
non siamo in grado di distinguere
che pochi frammenti,
piccoli brandelli.
Lo stesso capita
quando ci soffermiamo davanti a una tela,
a un quadro esposto in un museo:
dobbiamo allontanarci qualche passo
per abbracciarlo tutto.
La solitudine è proprio
questi pochi passi di distanza.
Ci sono due ricchezze,
due forze molto simili,
per quanto completamente distinte.
Una è immanente al mondo
e all’ uomo che agisce,
combatte e ama.
Il suo creatore è Dio.
L’altra si esprime attraverso dipinti,
libri, musica o film,
ed è un’eco della prima.
Il suo creatore è l’uomo.
La solitudine è la zona di silenzio
che c’è tra questi due frastuoni.
ADAM ZAGAJEWSKI (poeta polacco; 1945)
L’esuberanza del mondo
ci lascia spesso impotenti,
non siamo in grado di distinguere
che pochi frammenti,
piccoli brandelli.
Lo stesso capita
quando ci soffermiamo davanti a una tela,
a un quadro esposto in un museo:
dobbiamo allontanarci qualche passo
per abbracciarlo tutto.
La solitudine è proprio
questi pochi passi di distanza.
Ci sono due ricchezze,
due forze molto simili,
per quanto completamente distinte.
Una è immanente al mondo
e all’ uomo che agisce,
combatte e ama.
Il suo creatore è Dio.
L’altra si esprime attraverso dipinti,
libri, musica o film,
ed è un’eco della prima.
Il suo creatore è l’uomo.
La solitudine è la zona di silenzio
che c’è tra questi due frastuoni.
ADAM ZAGAJEWSKI (poeta polacco; 1945)
cassandra- Parlo parlo parlo
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Età : 62
Re: Poesia altro respiro
Sulla cima dei miei giorni siedo, e ne oscillano
I miei piedi, una nuvola di neve
Mi leva il cappello, e le mie parole
Di quassù, tra penne di gallo
Alzando la polvere, marciano.
Dicono che albeggia al fondo dei fossati,
e sotto le erbe spiano
luccicanti grilli, e il letto delle pozzanghere
bevute dal sole si entusiasma
dietro i passi risuonanti.
Forse verrà la tempesta perché
L’acqua increspata si fa liscia portando i pesci,
e il silenzio allarga le gambe
sopra la strada e con rumori di battaglia
si prepara a menare le mani.
Miklós Radnóti: alla radice del cielo
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Data d'iscrizione : 10.10.10
Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
Nella terra
Il passato non è passato
il passato è movimento
le parole sono ferme, le parole sono
gli smarrimenti nella terra sono le parole
e la terra ha calci e polvere
(il colore è sempre quello rosso)
Come la luce come fessura come
dita, che si toccano che non si
riconoscono la pelle
i fiumi, le maiuscole
le iniziali
da qualcuno, presto da qualcuno
per lasciargli lo spazio
malato, santo, che prende
spazio
il mattino poco per volta,
per scelta
sulla pancia.
Memoria delle stelle, di Martina Campi)
Il passato non è passato
il passato è movimento
le parole sono ferme, le parole sono
gli smarrimenti nella terra sono le parole
e la terra ha calci e polvere
(il colore è sempre quello rosso)
Come la luce come fessura come
dita, che si toccano che non si
riconoscono la pelle
i fiumi, le maiuscole
le iniziali
da qualcuno, presto da qualcuno
per lasciargli lo spazio
malato, santo, che prende
spazio
il mattino poco per volta,
per scelta
sulla pancia.
Memoria delle stelle, di Martina Campi)
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Per me , è lampante: sta tra gli dei, lassù,
l'uomo, lui che in te si specchia
seduto lì, e s'avvicina a te, si piega
e ruba dolci voci
e riso di passione.Basta questo,
per me è già un colpo al cuore, dentro il petto.
Se anche per un attimo ti guardo, non posso
più parlare, nemmeno una parola,
la lingua è già in frantumi, liquido
fuoco all'istante scorrazza nelle vene,
con gli occhi vedo il vuoto, cupe
rintronano le orecchie.
Sudore che dilaga.Brivido totale
mi cattura. Eccomi verdastra, peggio
d'erba. E come una parvenza, dentro,
d'essere già morta:
eppure , ci vuole coraggio, sempre.....
" Colpo al cuore "della " piccola e scura " Saffo VI secolo A.C.
l'uomo, lui che in te si specchia
seduto lì, e s'avvicina a te, si piega
e ruba dolci voci
e riso di passione.Basta questo,
per me è già un colpo al cuore, dentro il petto.
Se anche per un attimo ti guardo, non posso
più parlare, nemmeno una parola,
la lingua è già in frantumi, liquido
fuoco all'istante scorrazza nelle vene,
con gli occhi vedo il vuoto, cupe
rintronano le orecchie.
Sudore che dilaga.Brivido totale
mi cattura. Eccomi verdastra, peggio
d'erba. E come una parvenza, dentro,
d'essere già morta:
eppure , ci vuole coraggio, sempre.....
" Colpo al cuore "della " piccola e scura " Saffo VI secolo A.C.
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Re: Poesia altro respiro
Versi per l'inverno
Dì a te stesso
mentre si fa freddo e il grigio precipita dall'aria
che continuerai
a camminare, a sentire
la stessa canzone , non importa dove
ti trovi-
nella cupola del buio
o sotto il bianco screpolato
dello sguardo della luna in una valle innevata.
Stasera mentre si fa freddo
dì a te stesso
ciò che sai, che non è niente
altro che la canzone suonata dalle tue ossa
mentre continui a incedere. E sarai in grado
per una volta di sdraiarti sotto il minuscolo fuoco
delle stelle invernali.
E se capita che non puoi
continuare nè tornare indietro
e ti trovi dove sarai alla fine,
dì a te stesso
in quel definitivo fluire del freddo nelle membra
che ami quello che sei.
Mark Strand :poesie degli anni 1960-1980
Dì a te stesso
mentre si fa freddo e il grigio precipita dall'aria
che continuerai
a camminare, a sentire
la stessa canzone , non importa dove
ti trovi-
nella cupola del buio
o sotto il bianco screpolato
dello sguardo della luna in una valle innevata.
Stasera mentre si fa freddo
dì a te stesso
ciò che sai, che non è niente
altro che la canzone suonata dalle tue ossa
mentre continui a incedere. E sarai in grado
per una volta di sdraiarti sotto il minuscolo fuoco
delle stelle invernali.
E se capita che non puoi
continuare nè tornare indietro
e ti trovi dove sarai alla fine,
dì a te stesso
in quel definitivo fluire del freddo nelle membra
che ami quello che sei.
Mark Strand :poesie degli anni 1960-1980
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Re: Poesia altro respiro
Tutto ciò che bisogna sapere del ricordo
1° parte
Il giardino non si accorge del disgelo-
cocciuto conserva ancora il suo biancore.
L'inverno è finito, non è nemmeno primavera.
Arbitrario entra in giardino in un tempo nuovo, suo.
Perchè così, so, mi attrae inconsapevole,
che io lasci tutto ciò che è mio alla sorte.
Ebbene è solo una piccola, innocua cattiveria.
La accompagno muta e perdonata.
E capisco cosa nasconde la neve stordita,
cosa attrae la terra che ora la copre.
In piedi sto dentro al caldo sottratto.
Nel mio nuovo tempo, spensierata.
Orsolya Karafiàth.
(Nata a Budapest, il 17 settembre 1976.
poetessa, traduttrice, pubblicista e cantante di un complesso di rock elettronico. )
1° parte
Il giardino non si accorge del disgelo-
cocciuto conserva ancora il suo biancore.
L'inverno è finito, non è nemmeno primavera.
Arbitrario entra in giardino in un tempo nuovo, suo.
Perchè così, so, mi attrae inconsapevole,
che io lasci tutto ciò che è mio alla sorte.
Ebbene è solo una piccola, innocua cattiveria.
La accompagno muta e perdonata.
E capisco cosa nasconde la neve stordita,
cosa attrae la terra che ora la copre.
In piedi sto dentro al caldo sottratto.
Nel mio nuovo tempo, spensierata.
Orsolya Karafiàth.
(Nata a Budapest, il 17 settembre 1976.
poetessa, traduttrice, pubblicista e cantante di un complesso di rock elettronico. )
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Re: Poesia altro respiro
Ieri, 2 marzo, anniversario della pubblicazione
di una delle poche poesie di Emily Dickinson
comparse mentre lei era ancora in vita ( esattamente il 2 marzo 1862 )
216
Sicuri nelle Stanze di Alabastro
Non sfiorati dal Mattino
E non sfiorati dal Pomeriggio -
Dormono i miti membri della Resurrezione -
Trave di raso,
E Soffitto di pietra.
Leggera ride la brezza
nel suo Castello sopra di loro -
Ronza l'Ape in un Orecchio stolido
Cinguettano i Dolci Uccelli in una cadenza sconosciuta -
Ah, quanta sagacia è qui sepolta.
216
Safe in their Alabaster Chambers -
Untouched by Morning
And untouched by Noon -
Sleep the meek members os the Resurrection -
Rafter of satin,
And Roof of stone.
Light laughs the breeze
In her Castle above them -
Babbles the Bee in a stolid Ear,
Pipe the Sweet Birds in ignorant cadence -
Ah, what sagacity perished here!
Version of 1859
di una delle poche poesie di Emily Dickinson
comparse mentre lei era ancora in vita ( esattamente il 2 marzo 1862 )
216
Sicuri nelle Stanze di Alabastro
Non sfiorati dal Mattino
E non sfiorati dal Pomeriggio -
Dormono i miti membri della Resurrezione -
Trave di raso,
E Soffitto di pietra.
Leggera ride la brezza
nel suo Castello sopra di loro -
Ronza l'Ape in un Orecchio stolido
Cinguettano i Dolci Uccelli in una cadenza sconosciuta -
Ah, quanta sagacia è qui sepolta.
216
Safe in their Alabaster Chambers -
Untouched by Morning
And untouched by Noon -
Sleep the meek members os the Resurrection -
Rafter of satin,
And Roof of stone.
Light laughs the breeze
In her Castle above them -
Babbles the Bee in a stolid Ear,
Pipe the Sweet Birds in ignorant cadence -
Ah, what sagacity perished here!
Version of 1859
Levnicolaievic- Parlo parlo parlo
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Località : Lago Maggiore
Re: Poesia altro respiro
darò minimi baci di sutura
verserò saliva a ogni giuntura
sarò sbucciata e dolce ai denti.
Ogni mattino ti coglierò un pugno
di fiori dal selciato.
Per te avrò aghi sempreverdi
e sboccerò ogni inverno per bruciarmi.
Franca Mancinelli
inedito
verserò saliva a ogni giuntura
sarò sbucciata e dolce ai denti.
Ogni mattino ti coglierò un pugno
di fiori dal selciato.
Per te avrò aghi sempreverdi
e sboccerò ogni inverno per bruciarmi.
Franca Mancinelli
inedito
Jazzbianco- Admin.
- Messaggi : 10509
Data d'iscrizione : 09.10.10
Età : 111
Re: Poesia altro respiro
... Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile,
... la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna
che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti stelle nuove…
e continuo a far scoppiare palamitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno
e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
GIOCONDA BELLI (scrittrice nicaraguense; 1948)
... a tutte voi ...
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile,
... la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna
che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti stelle nuove…
e continuo a far scoppiare palamitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno
e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
GIOCONDA BELLI (scrittrice nicaraguense; 1948)
... a tutte voi ...
jamila5- Parlo parlo parlo
- Messaggi : 1535
Data d'iscrizione : 07.02.12
Età : 63
Re: Poesia altro respiro
grazie Jamila...questo testo e' meraviglioso... ...sto leggendo La donna abitata, scritto da lei....
puparock- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 3027
Data d'iscrizione : 12.10.10
Località : Roma
Re: Poesia altro respiro
Ho letto tutti i suoi libri ... io l'adoro ... ha una lucidità nel descrivere l'universo femminile ... in tutte le sue contraddizioni
jamila5- Parlo parlo parlo
- Messaggi : 1535
Data d'iscrizione : 07.02.12
Età : 63
Re: Poesia altro respiro
Cibi ha scritto:Grazie @Jamila!
grazie anche da parte mia Jamila.......mi ha commosso !
Tulip- Parlo poco ma parlo
- Messaggi : 3309
Data d'iscrizione : 10.10.10
Località : Roma
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